Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
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Sul sistema giudiziario vaticano (dodicesima parte)
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Partendo da due casi narrati nel libro di Daniele e nel vangelo di Giovanni, papa Francesco spiega cos’è la corruzione della giustizia: quella «che era nei giudici di ambedue i casi», sia con l'innocente Susanna sia con la donna adultera, perché «in ambedue i casi i giudici erano corrotti», tanto contro un'innocente quanto contro una peccatrice. Del resto «sempre ci sono stati nel mondo giudici corrotti» e «anche oggi in tutte le parti del mondo ce ne sono». Da parte loro, i corrotti «credono che fanno bene le cose così, si credono con impunità», ha rimarcato Francesco. A Susanna, i giudici dicono: «o fai questo o faremo una falsa testimonianza» contro di te. «Non è il primo caso che nella Bibbia appaiono le false testimonianze», ha affermato il Papa. «Pensiamo a Nabot, quando la regina Gezabele combina tutta quella falsa testimonianza; pensiamo a Gesù, che è condannato a morte con falsa testimonianza; pensiamo a santo Stefano». Ma, ha avvertito il Pontefice facendo riferimento al passo evangelico di Giovanni, «sono corrotti anche i dottori della legge che portano questa donna — scribi, alcuni farisei — e dicono a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”». E «anche questi sono giudici». Gli anziani, con Susanna, «avevano perso la testa lasciando che la lussuria si impadronisse di loro». Costoro, invece, «avevano perso la testa facendo crescere in loro un’interpretazione della legge tanto rigida che non lasciava spazio allo Spirito Santo: corruzione di legalità, di legalismo, contro la grazia». «E poi c’è la quarta persona, Gesù: la pienezza della legge», ha spiegato Francesco. E «lui si incontra come maestro della legge davanti a questi che sono maestri della legge: “Tu che ne dici?” gli domandano loro». Ai «falsi giudici che accusavano Susanna» Gesù risponde così «per bocca di Daniele: “Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi”». E «all’altro gli dice: “O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi”». «Questa è la corruzione di questi giudici» ha proseguito il Pontefice in riferimento al passo dell’Antico testamento. Invece «agli altri giudici Gesù dice poche cose: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”». In conclusione il Papa ha invitato a pensare a «questa strada, alla malvagità con la quale i nostri vizi giudicano la gente», perché «anche noi giudichiamo nel cuore gli altri» (sintesi della meditazione mattutina di papa Francesco, 3 aprile 2017).
L'operato del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi nel "processo del secolo" è connotato da una serie impressionante di abbagli, granchi, errori, omissioni e gravi pecche, nel migliore dei casi. Ma nel sistema giudiziario del Vaticano – dove non vige una conquista della civiltà moderna come la separazione dei poteri – si sono visti anche imbeccamenti calunniosi a certa stampa, «macroscopiche e sconcertanti trasgressioni dei capisaldi elementari del giusto processo» (Geraldina Boni), leggi modificate a procedimento in corso (sempre in sfavore degli imputati: rescripta che «si sono rivelati ingiusti e irrazionali», sempre Boni), magistrati dell'accusa che non obbediscono al giudice, video di testimonianze censurati, verbali pieni di omissis, testimoni che ammettono d'essere stati manipolati (senza che si approfondisca per capire da chi e perché), interrogatori calendarizzati e poi cancellati, messaggi chat tenuti nascosti, una pregiudicata che muove le pedine a proprio piacimento, promotori di giustizia indegni che non ne azzeccano una, giudici che approvano senza battere ciglio... E intollerabili interventi censori sul materiale probatorio. PERCHÉ? Cosa nasconde il Tribunale vaticano? La cosa più grave – a mio parere – è accaduta nel gennaio del 2023: i Giudici, dopo averlo calendarizzato, hanno inspiegabilmente cancellato l'interrogatorio della Chaouqui previsto per il 16 febbraio 2023 (già spostato una volta), nonché il confronto Chaouqui-Ciferri, richiesto dalle difese. In un articolo del 14 gennaio 2023 si legge un'affermazione di Chaouqui, mossa evidentemente da odio: «Io e il papa abbiamo un nostro modo di comunicare informazioni, e non lo spiegherò nei dettagli certo a voi» (QUI). Parlava ai giornalisti che aveva convocato per il suo show, ma… in tribunale non si potrebbe pretendere che spieghi questo “modo di comunicare”? Chi faceva – o fa – da tramite tra Chaouqui e il Papa? Forse la stessa persona che gli portò l'«Espresso» prima ancora che arrivasse nelle edicole? COME MAI il Promotore di Giustizia Diddi ha nascosto 120 su 126 messaggi intercorsi tra la Chaouqui e la Ciferri? E COME MAI i documenti pontifici e il materiale riservato della Santa Sede detenuti abusivamente dalla Chaouqui, trovati durante una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza di Roma nel dicembre del 2020, non hanno ancora avuto conseguenze sul piano giuridico? Le contraddizioni emerse sono davvero troppe ed è necessario che tutte le parti dispongano integralmente dei verbali di Perlasca e di tutti i messaggi inoltrati dalla Ciferri, com'era necessario che potessero interrogare approfonditamente la Chaouqui, onde far emergere i retroscena e le motivazioni rancorose delle sue montature. Se non adempie le condizioni minime per il giusto processo, la Giustizia vaticana dimostra di non amare la verità e perde la propria credibilità. E quanto sia importante essere credibili l'ha testimoniato con la vita un magistrato serio e beato: Rosario Livatino. Nel febbraio 2023 il Papa ha detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». In questo modo si presume però che quei comportamenti e quei fatti siano veri, contraddicendo ciò che più volte il Papa stesso ha sostenuto in altri contesti, vale a dire che la presunzione di innocenza fino a prova contraria è un diritto umano fondamentale e fa parte delle «armi legali di garanzia. [...] Perché se iniziamo a uscire da quelle garanzie, la giustizia diventa molto manipolabile». Ma se la luna non c'è? Non è forse il senso stesso dei processi quello di verificare se le accuse ipotizzate nel rinvio a giudizio sono vere o false, se sono fondate sulla realtà o su una messinscena? Se bastasse l'esistenza di un processo per dedurre che fatti e comportamenti sono reali, allora non sarebbe nemmeno necessario aspettarne l'esito, sarebbe una perdita di tempo, visto che tutto è già "chiaro" prima; allora Gesù era colpevole a prescindere, e non c'è nulla da discutere, tanto più che era accusato dalla più alta autorità religiosa dell'epoca. Ma CHI ha scritto quel discorso al Papa?, il quale solo poche settimane prima aveva chiarito lucidamente: «... guardatevi da coloro che creano l’atmosfera per un processo, qualunque esso sia. Lo fanno attraverso i media in modo tale da influenzare coloro che devono giudicare e decidere. Un processo deve essere il più pulito possibile, con tribunali di prima classe che non hanno altro interesse che salvare la pulizia della giustizia». E allora, COM'È POSSIBILE ciò che è accaduto nell'Ufficio del Promotore di Giustizia negli ultimi anni? E negli stessi giorni in cui è stata pronunciata la sentenza sul "caso Becciu" sono stati rimpolpati gli stipendi dei magistrati vaticani.
Un magistrato dev’essere come la moglie di Cesare: non solo deve essere onesto, ma anche sembrare onesto. Di più, non solo deve essere corretto, ma non deve lasciare dubbi sulla sua correttezza: non è possibile che un magistrato, disobbedendo al Giudice, tenga nascosto materiale probatorio in un processo; non è possibile che ritagli i video degli interrogatori e oscuri le testimonianze con “omissis” distribuiti a proprio piacimento; non è possibile che protegga testimoni che hanno manipolato o che sono stati manipolati per incastrare altre persone; non è possibile che nasconda 120 su 126 messaggi che gli sono stati inoltrati perché venissero resi noti alla Giustizia; non è possibile che usi strumentalmente la stampa amica o cooptata per mettere alla gogna persone che avrebbero diritto a un giudizio equo ed equilibrato; non è possibile che tratti gli inquisiti in modo differente, portandone alcuni a giudizio e ignorando i reati degli altri, a seconda delle convenienze o dei suoi teoremi precostituiti. Non è possibile, insomma, che sussista neanche il dubbio o l’impressione che abbia nascosto o manipolato la verità, anziché portarla alla luce. E che per cotanta prestazione gli sia stato alzato lo stipendio! E invece, mentre Perlasca – definito da Diddi «incapace e inetto» (il capo dell'Ufficio amministrativo del Vaticano!) – (ri)diventa promotore di giustizia, nella primavera 2024 viene introdotta una sorta di impunità per i magistrati! Chi ha orecchi per intendere tragga le conseguenze. Ne va della credibilità della Chiesa Cattolica, non solo del Vaticano. E intanto:
1) Il Papa legifera anche in Italia (contra legem)? Nel marzo del 2024 scoppia lo "scandalo dossieraggio": emerge che nel luglio del 2019 – nello stesso mese in cui il Papa con il secondo dei quattro "rescripta" (modifiche alla legislazione, ovviamente vaticana, adottate unicamente per questo procedimento contro Becciu, in deroga alle comuni regole del processo stabilite per legge!) autorizzò lo IOR e l’ufficio del promotore di giustizia ad adottare strumenti tecnologici di intercettazione contro i «soggetti le cui attività di comunicazione siano ritenuti utili per lo svolgimento delle indagini» (e ciò «con il più assoluto riserbo» e con «le modalità più adeguate per l’acquisizione, utilizzazione e conservazione delle prove raccolte») – Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza italiana in servizio alla Procura nazionale antimafia italiana, effettuò accertamenti non autorizzati (quindi illegittimi) contro varie persone coinvolte nel cosiddetto "processo del secolo" in Vaticano; all'operazione avrebbero partecipato anche un magistrato, Antonio Laudati, e membri dei Servizi segreti (deviati?). Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone l'ha definito «un verminaio» e pare che dati segreti siano stati forniti – sempre illegalmente – a Servizi stranieri. Anche a quelli del Vaticano, dove – contrariamente alle indicazioni di Moneyval – agiscono magistrati che lavorano/hanno lavorato pure nella giustizia italiana? La domanda diventa fondamentale: CHI SONO I MANDANTI? Chi era a conoscenza di quel "rescriptum" tenuto segreto? Chi in quel momento sapeva che i promotori di giustizia stavano indagando su Becciu? Erano davvero pochissime persone...! E chi di loro poteva intrattenere un contatto (diretto o indiretto) con Striano? Suvvia, non dovrebbe essere difficile trovare la verità. A meno che chi dovrebbe cercare la verità... la voglia in realtà nascondere. Diddi ora dovrebbe indagare sui mandanti in Vaticano... con UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE COME UNA MONTAGNA!
2) Come se non bastasse, nell'estate del 2024, quando il Tribunale sta ancora scrivendo le motivazioni della sentenza contro Becciu, emergono intrecci sconcertanti; mentre il promotore di giustiza Diddi difende presunti mafiosi e criminali assortiti, il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone – anche lui pagato con l'Obolo di San Pietro – risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia. Con quale credibilità ora il giudice Pignatone può argomentare la condanna contro un imputato distrutto da una campagna stampa di diffamazione senza precedenti e che presenta tutte le caratteristiche del mascariamento? Un indagato per favoreggiamento alla mafia non può essere il Presidente del Tribunale vaticano e pronunciare sentenze in nome del S. Padre.
Paolo Mieli intervistato da Nicola Porro sullo scandalo dossieraggio, in «Quarta Repubblica», 23 settembre 2024. CHI SONO "LORO"? COS'È QUESTA "CENTRALE"? «Questa è una storia gigantesca (quelli che vediamo sono piccoli indizi), ed è la storia di una "centrale" che fa dossier su tutti (...). Si tiene pronta su tutti. E non sono né i "servizi", né i "magistrati". È una centrale che ha imparato dalla storia trentennale di "mani pulite", ha usato strumenti che sono in parte giudiziari e in parte dei "servizi", e molla queste cose in vari modi: le cose più "stupide" e irrilevanti le molla ai giornalisti, per "assaggiare", per vedere quanto è identificabile (e per adesso non è identificabile)...» «Esistono dossier su tutti (...). Violante citava la P2, io potrei citare il "caso Sifar", c'è una costruzione che si ripropone periodicamente nella storia dell'Italia...» «Il potere è loro, è loro, perché ti sfiancano, decidono che è un momento in cui tu devi essere indebolito (...) e vedi come ti fanno il "servizietto"...» «... è quasi inutile votare.» E CHI SONO I MANDANTI CHE HANNO MESSO BECCIU NEL MIRINO?
Rita Cavallaro, La verità di Becciu «Striano e i corvi vaticani? Qualcuno ha usato il Papa. Ora Cantone mi ascolti», in «Il Tempo», 24 settembre 2024. INTERVISTA BELLISSIMA E PROFONDA! «Questa prova mi ha avvicinato ai tanti che soffrono ingiustizia anche all'interno della Chiesa, ma soprattutto mi ha avvicinato ancor più a Dio. Prima o poi nella vita si sperimenta il crollo di punti di forza su cui si appoggiava, come per me le attività ecclesiali che ritenevo essenziali. Crolla persino una certa visione di Chiesa, l'unica certezza che rimane è Dio. Ci si aggrappa a Lui e da Lui si riceve forza, serenità, capacità di andare oltre il buio e spalancare il cuore anche verso chi ti ha fatto del male! È il paradosso e la bellezza della fede». Anche online.
Tommaso Cerno, I dossier e quel copione per noi fessi, in «Il Tempo», 24 settembre 2024.
Elleffe, Dossieraggi, la Procura: "Nuovi accessi illeciti", in «Perugiatoday», 24 settembre 2024.
Ignoti destinatari gran parte documenti scaricati da Striano, in «Ansa», 24 settembre 2024.
Per pm Perugia altri 200 mila atti usciti da banca dati Dna, in «Il Piccolo», 24 settembre 2024.
Inchiesta dossieraggio, Cerno: "Reato mai terminato, centinaia di accessi abusivi", in «Il Tempo», 24 settembre 2024. ...«il caso più incredibile della storia repubblicana recente».
Dossier, spuntano altri 200 mila documenti scaricati, in «Juorno», 24 settembre 2024.
Ivo Pincara, Il regno di Mangiafuoco in Vaticano è terminato, in «Korazym», 24 settembre 2024.
Nico Spuntoni, Le ultime parole del nemico Pell: "Un complotto". E in Vaticano sussurrano "Becciu aprì alla destra", in «Il Tempo», 25 settembre 2024. Tardivo ravvedimento di Pell? Speriamo! Meglio tardi che mai (poi le interpretazioni dei titolisti che vogliono salire sul carro del redivivo sono assai discutibili...).
Fabio Amendolara, Dossieraggio, la Procura deposita nuovi atti, in «La Verità», 25 settembre 2024.
Nicola Spuntoni, Il giallo dell'intervista a Becciu sparita dalla rassegna vaticana, in «Il Tempo», 26 settembre 2024. In Vaticano c'è chi vuole silenziare la verità (che ci farà liberi). Una storia incredibilmente ridicola.
Brunella Bolloli, Il giallo dei destinatari dei file di Striano, in «Libero», 26 settembre 2024. «È possibile che il teente della Gdf abbia consegnato a suoi contatti dei Servizi segreti, magari operativi fuori dai confini nazionali, delle informazioni sensibili...?»
Vittorio Macioce, I giornalisti da rovinare, in «Il Giornale», 27 settembre 2024.
Francesco Da Riva Grechi, Ecco perché Raho deve dimettersi, in «L'identità», 27 settembre 2024.
Paolo Comi, Il mistero dei dossier di Striano: 200mila scaricamenti illegali dalla banca dati della DNA, in «L'Unità», 27 settembre 2024. «La vicenda ha avuto riflessi anche nella Santa sede. “Se la mia testimonianza può essere utile per ricostruire la verità, mi rendo pienamente disponibile”, ha detto questa settimana il cardinale Angelo Becciu in una intervista al Tempo parlando della sua disponibilità ad essere ascoltato. Nel caso è infatti emerso che anche persone del Vaticano, in relazione al processo sul palazzo di Londra con i soldi della Segreteria di stato, furono spiate da Striano. “Questa storia dei dossieraggi mi ha totalmente sconvolto”, ha affermato Becciu.»
Rita Cavallaro, Becciu, Striano intercettato "in missione" in Vaticano: così nacque il caso, in «Il Tempo», 28 settembre 2024. La verità, che ci farà liberi, non si nasconde! Chi tace è complice del male. E Diddi non potrà più fare lo gnorri. Dalla prima pagina...
Brunella Bolloli, Caccia alla famiglia Crosetto. Striano spiava anche il figlio, in «Libero», 28 settembre 2024. «Eccome se legge (Striano). Soprattutto l’Espresso e i settimanali d’inchiesta, forse perché in una vita precedente avrebbe voluto fare pure lui il cronista o perché l’attività d’impulso che dovrebbe attuare per stanare potenziali criminali viene messa spesso al servizio per orientare i reportage che poi finiscono sui soliti giornali. Striano si appassiona al caso della vendita del palazzo di Londra, che sarà anche al centro del processo contro il cardinale Angelo Becciu, un caso portato alla ribalta in particolare dal settimanale l’Espresso. Il tenente compie ricerche su Giancarlo Innocenzi Botti che avrebbe avanzato una proposta di acquisto del palazzo a quel tempo oggetto del contendere, e nel frattempo ha venduto un suo immobile a Miami, e su di lui fa diversi accessi alla banca dati Siva...».
L'intercettazione di Laudati: "l'Antimafia fa politica". Così l'ex pm prova a salvarsi dall'inchiesta sui dossier, in «Il Corriere del Giorno», 28 settembre 2024. «Legittimo chiedersi che cosa ci faceva un investigatore della Direzione nazionale antimafia italiana in trasferta in uno Stato estero?»
Giancarlo Germani, «Striano, Laudati, Becciu, Pignatone, quanto interesse per i fatti vaticani... Forse troppo... C'è del marcio in Vaticano? C'è sicuramente in Italia», dal suo profilo Facebook, 28 settembre 2024. «Qui la magistratura ha un problema molto serio di credibilità.»
Salvo Palazzolo, Ritrovate le bobine di mafia e appalti. "In questi nastri boss manager e politici", in «La Repubblica», 29 settembre 2024. «Adesso, l'indagine di Caltanissetta si muove lungo un crinale parecchio delicato, perché sotto inchiesta sono finiti due simboli della lotta alla mafia, Natoli e Pignatone. Si ritrovano indagati di favoreggiamento a Cosa nostra: secondo la ricostruzione del pool composto dal procuratore aggiunto Pasquale Pacifico e dai sostituti Nadia Caruso, Claudia Pasciuti e Davide Spina, i due magistrati oggi in pensione sarebbero addirittura responsabili di aver tentato di distruggere bobine e brogliacci di intercettazioni che contenevano indicazioni importanti sul boss Franco Bonura, cognato e socio di Salvatore Buscemi: nel gennaio '92.»
Brunella Bolloli, Guerra tra spioni e la politica tace, in «Libero», 29 settembre 2024.
Gianfranco Fini parla della vicenda Striano-Laudati con Massimo Gramellini, in «In altre parole», La7, 29 settembre 2024. «Sono strumenti di pressione? Sono strumenti di ricatto?»
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A missing (and a misplaced) sovereignty, in «MondayVatican», 30 settembre 2024. «A financial bloodbath, sometimes precipitated by hasty decisions, which we immediately tried to attribute to previous poor management. It has been a long season of trials in the Vatican, held inside and outside the walls, with mixed results. As we write, we are awaiting the verdict in the trial on the investment of the Secretariat of State in a luxury property in London, which involves Cardinal Angelo Becciu, a verdict in London linked to this trial, and the results of another trial in Malta which sees the Institute for the Works of Religion among the accused. (...) Only, how will the Holy See maintain its independence?» Anche in italiano: «Un bagno di sangue finanziario, a volte precipitato da decisioni affrettate, che si è cercato subito di attribuire alla cattiva gestione precedente. È stata una lunga stagione di processi in Vaticano, tenuti dentro e fuori le mura, con risultati alterni. Mentre scriviamo, siamo in attesa del verdetto del processo sull’investimento della Segreteria di Stato in un immobile di lusso a Londra, che vede coinvolto il Cardinale Angelo Becciu, un verdetto a Londra legato a questo processo e gli esiti di un altro processo a Malta, che vede tra gli imputati l’Istituto per le Opere di Religione. (...) come farà la Santa Sede a mantenere la sua indipendenza?» E in francese.
Tommaso Cerno, E questa la chiamano Antimafia, in «Il Tempo», 30 settembre 2024.
Tommaso Cerno, Oborevole pm, ecco dove lei si contraddice, in «Il Tempo», 1° ottobre 2024.
Lodovica Bulian, Altri 800 file al "Domani", giallo sui nomi, in «Il Giornale», 1° ottobre 2024.
Giovanni M. Jacobazzi, Il caso De Raho approda al Senato, in «Libero», 1° ottobre 2024.
Luca Cecconi, La mafia alle cave. Ritrovate le bobine dell'inchiesta di Lama, in «La Nazione», 2 ottobre 2024. Com'è possibile che un indagato per favoreggiamento alla mafia sia giudice in Vaticano?
Tommaso Cerno, Dossier, ci mancava il Romanzo Viminale, in «Il Tempo», 2 ottobre 2024.
Giovanni M. Jacobazzi, Il caso De Raho approda al Senato, in «Libero», 2 ottobre 2024.
Paolo Comi, Scandalo dossier, l'antimafia va al rallentatore, in «L'Unità», 2 ottobre 2024.
John L. Allen Jr, The Holy Father's trip to Far East reflected both his mission and reluctance to slow down, in «Catholic Herald», 3 ottobre 2024. «Il tanto pubblicizzato “processo del secolo” in Vaticano, che ha portato alla condanna di nove imputati, tra cui il cardinale italiano Angelo Becciu, per vari crimini finanziari, non ha solo attirato forti critiche da parte dei giuristi per presunti difetti nel giusto processo e nella procedura penale, ma è stato anche visto dai critici come un esercizio di ricerca del capro espiatorio inteso a proteggere i vertici, incluso potenzialmente lo stesso Papa, dalla colpa» (trad. automatica).
Jack Guy e Christopher Lamb, Vatican Bank fires couple whose marriage breached new workplace ban, in «CNN», 3 ottobre 2024. Anche in rumeno.
Luca Fazzo, Striano spiava ogni minuto e 21 secondi, in «Il Giornale», 4 ottobre 2024.
Mario Di Vito, Via D'Amelio, alla sbarra per i depistaggi c'è lo stato, in «Il Manifesto», 4 ottobre 2024. REATO PRESCRITTO O NON PRESCRITTO, LE ACCUSE CONTRO IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE VATICANO SONO DI UNA GRAVITÀ ENORME! GIUSEPPE PIGNATONE PUÒ ESSERE IL GIUDICE DEL PAPA? «La procura di Caltanissetta ha raccolto da quella di Palermo il testimone della grande teoria del complotto a base di indicibili accordi, inaudite commistioni e verità che non si possono rivelare. Una tendenza che non si esprime solo in questo eterno ritorno ai depistaggi dell’affaire Borsellino, ma anche nell’indagine sul presunto insabbiamento del fascicolo mafia-appalti. Qui tra gli indagati c’è un nome eccellente come quello di Giuseppe Pignatone, entrato in gioco con molto clamore quest’estate, anche se il reato che è stato ipotizzato (favoreggiamento) è ormai da tempo prescritto.»
Luis Badilla e Robert Calvaresi, A cinque anni dalla "rinuncia" del capo della Gendarmeria vaticana comandante Domenico Giani. Come si vede la vicenda ora, 2024? L'oblio del Comandante Domenico Giani, in «Osservazioni casuali», 37, 27 settembre-5 ottobre 2024. «Con quanto si sa oggi, in particolare sul caso dell’ufficiale della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, che già nel 2019 faceva migliaia di intrusioni illegali nelle banca-dati di enti statali italiani sensibili, alcune delle quali riguardavano un certo traffico con il Vaticano, molte cose andrebbero rilette con un'ottica diversa. (...) Le dimissioni di Giani nel 2019 ovviamente erano legate alla vicenda, piuttosto scandalosa, sorta in quei giorni, in seguito all’affissione in tutte le porte dello Stato Città del Vaticano di un ripugnante cartello con le foto di cinque dipendenti vaticani ai quali si vietava di entrare (come misura cautelare). Un obbrobrio che faceva venire in mente il famigerato costume del “wanted”. “Pur non avendo avuto responsabilità oggettive, l’allora Comandante Domenico Giani, ha preferito dimettersi per garantire maggiore serenità a chi conduceva le indagini”. (Open) (...) affiggere queste foto di cinque persone (un sacerdote, quattro laici tra cui una donna) senza essere accusate formalmente, trattate senza presunzione d’innocenza, è stata una responsabilità oggettiva o morale del Sostituto della Segreteria di stato o/e di Papa Francesco. All’epoca questa questione dirimente passò volutamente sotto banco. Toccarla era tabù. Il Sostituto era mons. Edgar Peña Parra, in carica dal 15 agosto 2018. (...) La rinuncia di Giani doveva coprire il Papa?»
Lodovica Bulian, Lo spione Striano spiato dalla procura, in «Il Giornale», 5 ottobre 2024.