Altro (terza parte): > per la parte precedente clicca qui
-
Francesco Peloso, La grande fuga dei clienti dallo Ior: i limiti del processo di riforma delle finanze vaticane, in «Domani», 25 giugno 2024. Una colossale montatura per crocefiggere un innocente e per compiere una sospetta operazione di distrazione di massa? ... senza contare le varie decine di milioni di utili persi negli ultimi anni! «Già, e non è bastata la grancassa mediatica del processo Becciu, che ha accelerato il trasferimento delle risorse finanziarie della Segreteria di Stato nelle mani della banca vaticana, a cambiare radicalmente le cose.»
-
Jean-Marie Guénois, Religion: le vrai visage du pape François, in «Le Figaro TV», luglio 2024.
-
Fabrizio Peronaci, Caso Orlandi-Gregori, l'ex pm Capaldo e la lettera all'allora procuratore Pignatone: «Non Escludo che Accetti sia un serial killer», in «Corriere della Sera», 16 luglio 2024. Sempre più ombre oscure su Pignatone, il giudice del Vaticano. Chi l'ha voluto lì? E che razza di "do ut des" ci sta dietro? Si ricordi che Diddi, il promotore di giustizia vaticano, si è opposto fermamente a questa commissione d'inchiesta parlamentare!
-
Teresi: Le nuove indagini valgono il rischio prescrizione, in «Tgs», 19 luglio 2024.
-
Andrea Paganini, Lettera aperta al dottor Pignatone, in «Il Riformista», 7 agosto 2024. «Sul Riformista il professor Paganini pone una domanda centrale per chi ha seguito il delicatissimo caso Becciu. Perché Pignatone, presidente del tribunale vaticano, non ha applicato nel processo da lui presieduto i principi di garanzia e di tutela dell'imputato che adesso, da inquisito invocherà a suo favore? è un articolo serio, da leggere» (Mario Segni). «Andrea Paganini su @ilriformista "Lettera aperta al dottor Pignatone". Immagini se Lei avesse la sfortuna di essere giudicato dal Tribunale Vaticano da Lei presieduto che ha giudicato il cardinal Becciu e non invece da un tribunale della Repubblica Italiana!» (Arturo Parisi).
-
Filippo Di Giacomo, L'immaginaria finanza della Santa Sede, in «Il Venerdì di Repubblica», 15 agosto 2024. ... il problema, pertanto, non è stato l’investimento sul palazzo di Londra come ben dimostra l’analisi del bilancio dell’Apsa del 2023. «La domanda che sorge è: perché abbandonare al pubblico ludibrio il palazzo ex Harrods di Londra, visto che era un ottimo investimento, comprato prima della Brexit e perciò beneficiando delle immunità fiscali degli enti sovrani, avendo ottenuto la licenza di ampliamento e il cambio d'uso a fini residenziali con utilità consolidate, e risparmi certi, se il mutuo negato dallo Ior fosse stato concesso? Non è che scannando pubblicamente un agnello scelto tra i più miti ed obbedienti si è cercato di nascondere altro, magari a Malta, a Budapest? Ah, saperlo...» Filippo Di Giacomo, un uomo che sa chiamare le cose con il loro giusto nome.
-
Papa Francesco, Lettera del Santo Padre al Collegio Cardinalizio, 20 settembre 2024. Si stava meglio quando si stava peggio?
-
Luis Badilla e e Robert Calvaresi, «Osservazioni casuali», 35, 14-21 settembre 2024.
-
Giovanni Toti, La strategia della denigrazione, in «Il Giornale», 23 settembre 2024.
-
Andrea Gagliarducci, Papa Francesco agli studenti di Lovanio: "Lo studio ha senso solo quando si cerca la verità", in «ACIstampa», 28 settembre 2024. «Volete la libertà? Siate cercatori e testimoni di verità.»
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A missing (and a misplaced) sovereignty, in «MondayVatican», 30 settembre 2024. «A financial bloodbath, sometimes precipitated by hasty decisions, which we immediately tried to attribute to previous poor management. It has been a long season of trials in the Vatican, held inside and outside the walls, with mixed results. As we write, we are awaiting the verdict in the trial on the investment of the Secretariat of State in a luxury property in London, which involves Cardinal Angelo Becciu, a verdict in London linked to this trial, and the results of another trial in Malta which sees the Institute for the Works of Religion among the accused. (...) Only, how will the Holy See maintain its independence?» Anche in italiano: «Un bagno di sangue finanziario, a volte precipitato da decisioni affrettate, che si è cercato subito di attribuire alla cattiva gestione precedente. È stata una lunga stagione di processi in Vaticano, tenuti dentro e fuori le mura, con risultati alterni. Mentre scriviamo, siamo in attesa del verdetto del processo sull’investimento della Segreteria di Stato in un immobile di lusso a Londra, che vede coinvolto il Cardinale Angelo Becciu, un verdetto a Londra legato a questo processo e gli esiti di un altro processo a Malta, che vede tra gli imputati l’Istituto per le Opere di Religione. (...) come farà la Santa Sede a mantenere la sua indipendenza?» E in francese.
-
John L. Allen Jr, The Holy Father's trip to Far East reflected both his mission and reluctance to slow down, in «Catholic Herald», 3 ottobre 2024. «Il tanto pubblicizzato “processo del secolo” in Vaticano, che ha portato alla condanna di nove imputati, tra cui il cardinale italiano Angelo Becciu, per vari crimini finanziari, non ha solo attirato forti critiche da parte dei giuristi per presunti difetti nel giusto processo e nella procedura penale, ma è stato anche visto dai critici come un esercizio di ricerca del capro espiatorio inteso a proteggere i vertici, incluso potenzialmente lo stesso Papa, dalla colpa» (trad. automatica).
-
Jack Guy e Christopher Lamb, Vatican Bank fires couple whose marriage breached new workplace ban, in «CNN», 3 ottobre 2024. Anche in rumeno.
-
Andrea Gagliarducci, Consistory 2024, Pope Francis' Coup, in «Korazym», 7 ottobre 2024. Anche in italiano.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, the final phase?, in «MondayVatican», 10 ottobre 2024.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A Synodal Church?, in «MondayVatican», 14 ottobre 2024. Anche in italiano.
-
Andrea Gagliarducci, Why does Pope Francis need to tell his story?, in «MondayVatican», 21 ottobre 2024. Anche in italiano.
-
Francesco Capozza, Quel pasticciaccio brutto del concistoro, in «L'Opinione», 24 ottobre 2024.
-
Colm Flynn, Cardinal Angelo Becciu Gives Interview, in «EWTN», 30 ottobre 2024. «Tutta la compassione per il cardinal Pell per quello che ha passato. Ma avrebbe dovuto imparare che quando si è accusati innocentemente è una grande sofferenza; non puoi far soffrire gli altri della stessa sofferenza.»
-
Sante Cavalleri, Si preparano tempi non facili per il settore editoriale della Santa Sede. Ma resta il sogno di Papa Francesco: "tenere accesi i riflettori sui poveri, sugli ultimi, sui migranti, sulle vittime della guerra", in «Faro di Roma», 31 ottobre 2024. Io avrei sognato che il Papa dicesse: «Come mai gli organi di stampa vaticani non hanno comunicato che il Presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone è indagato per favoreggiamento alla mafia? Becciu è stato cacciato per molto meno, e prima di un avviso di garanzia! E come mai vi affrettate ad affermare acriticamente e servilmente che il processo montato contro di lui à stato "giusto" senza dar voce alla controparte, senza favorire un dialogo e un'autentica pluralità sinodale. La verità non può essere calata dall'alto! Non confondiamo l'unità con l'uniformità! La verità bisogna anche riconoscerla, umilmente, con onestà, coraggio, libertà e parresia.»
-
Iacopo Scaramuzzi, Vaticano, quando Becciu disse che il Papa"non deve fare più il capo di Stato", in «La Repubblica», 3 novembre 2024. Interessante quando scritto proprio oggi a questo proposito da John L. Allen Jr., Process and the papal prerogative: the problems of absolute power, in «Catholic Herald», 3 novembre 2024. Anche in italiano.
-
«Gesù raccontava di un giudice disonesto... Però c'era una donna nel suo paese, che cercava giustizia... Vuol dire che non bisogna mai smettere di credere che prima o poi le cose possano cambiare», da Don Matteo 14, Rai1, 31 ottobre 2024. E noi continueremo a "fare i capricci" (o a "hacer lío", come dice papa Francesco) e a parlare con la Mamma, sperando he nessuno "sbagli il pin per tre volte"!
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis and the change of era, in «Monday Vatican», 18 novembre 2024. «Insomma, ci sono casi di decisioni che sembrano più legate ai media che altro.» Anche in italiano.
-
Paolo Maninchedda, Viva il parroco!, in «Sardegna e Libertà», 20 novembre 2024.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: Towards a new Vatican?, in «MondayVatican», 25 novembre 2024. Anche in italiano. «I funzionari vaticani avrebbero potuto essere più attenti. Avrebbero potuto continuare le riforme esistenti invece di stabilirne di nuove, bloccando un progetto di crescita. Forse sarebbe bastato non entrare con un approccio dirompente. Il fatto che serva un commissario unico significa che c’è un’emergenza. Il fatto che il commissario unico sia anche Prefetto di un Dicastero e Camerlengo di Santa Romana Chiesa racconta di un approccio: il Papa considera la gestione ordinaria dopo la sua morte puramente economica, e il Papa si fida solo di pochissime persone. Farrell avrà un compito impegnativo. Si trova di fronte a una crisi economica, alla dismissione generale di molti asset vaticani, persino all’idea di vendere il supermercato vaticano e, in generale, a una perdita di sovranità finanziaria certificata dal fatto che la Santa Sede affida sempre più la sua gestione economica a società esterne, guarda caso quasi sempre italiane. Guarda caso, i processi Vatileaks, a ben vedere, sono per lo più casi italiani. E, ancora, guarda caso, la sentenza di un processo controverso come il processo Becciu è infiltrata dalla giurisprudenza italiana. Di fronte alla perdita dell’idea del Papa come sovrano, la Santa Sede vede erosa la sua sovranità perché la sua gestione pratica manca di un’idea profonda e ha lavorato solo sul pragmatismo. Nemmeno il grande carisma di un Papa può superare questa crisi. (...) Il Papa non vuole apparire come un sovrano al suo funerale, ma agisce come un re, con tutto ciò che questo comporta.»
-
Antonino Solarino, L'incredibile ingiustizia in Vaticano ai danni del card. Angelo Becciu, 3 dicembre 2024. Domande giustificate e inquietanti che esigono risposta.
-
Sante Cavalleri, Nel suo decimo Concistoro, Papa Francesco ha spiegato che i 21 nuovi cardinali sono chiamati a essere "sostegno e guida" nelle loro comunità e nella Chiesa Universale, in «Faro di Roma», 7 dicembre 2024. Anche in portoghese. E in francese. E in spagnolo.
-
Giulio Nova, Mehr Ordensleute, weniger Kuriale und Italiener, in «Die Tagespost», 8 dicembre 2024.
-
Andrea Gagliarducci, Analysis: What Pope Francis' new cardinals reveal about future conclave, in «CNA», 8 dicembre 2024. Anche in italiano. E in spagnolo. E in tedesco. E in portoghese.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A Legacy in Profile, in «MondayVatican», 16 dicembre 2024. Anche in italiano.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis and the Challenges of the jubilee, in «Monday Vatican», 23 dicembre 2024. Anche in italiano. «Papa Francesco saprà dare speranza a chi è stato processato in Vaticano? Saprà garantire un processo equo e giusto? Nel caso del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, non è stato così. Il Papa è intervenuto quattro volte e la sentenza individua addirittura reati specifici senza una fattispecie specifica del reato stesso (ad esempio, appropriazione indebita contestata, pur ammettendo che non ci fossero guadagni personali). L’appello degli imputati dovrebbe iniziare proprio durante il Giubileo. Gli imputati riusciranno a trovare giustizia?»
-
Papa Francesco, Apertura della Porta Santa e Santa Messa nella notte. Inizio del Giubileo Ordinario. Solennità del Natale del Signore. Omelia del Santo Padre Francesco, in «Vatican.va», 24 dicembre 2024. NELLA MESSA DI NATALE IL PAPA CI ESORTA A INDIGNARCI, AD ALZARE LA VOCE CONTRO LE INGIUSTIZIE. «La speranza che nasce in questa notte non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità – e tanti di noi, abbiamo il pericolo di sistemarci nelle nostre comodità –; la speranza non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; la speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri. Al contrario, la speranza cristiana, mentre ci invita alla paziente attesa del Regno che germoglia e cresce, esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità, e non solo, anche attraverso la nostra compassione.» OH, CI STIAMO, ECCOME! CHIEDIAMO A VIVA VOCE VERITÀ E GIUSTIZIA PER IL CARD. BECCIU, PERSEGUITATO DALLA MALAGIUSTIZIA SENZA POSSIBILITÀ DI DIFENDERSI, VITTIMA INNOCENTE DI TREMENDA INGIUSTIZIA! BUON NATALE! E CHE SIA UN NATALE BUONO!
-
Andrea Gagliarducci, Papa Francesco, come procede la riforma della Curia, in «ACIstampa», 27 dicembre 2024. AH, I MAGISTRATI DEL VATICANO! «Il 27 marzo 2024, appena un mese dopo, Papa Francesco pubblica un altro motu proprio con modifiche alla Legge dell’Ordinamento Giudiziario, le disposizioni per la dignità professionale e il Trattamento Economico dei Magistrati ordinari del Tribunale, dell’ufficio del Promotore di Giustizia e il Regolamento Generale del Fondo Pensioni. Si tratta di un provvedimento con tre gruppi di norme. Si va a toccare la disciplina sulla cessazione dell’ufficio del magistrato, tra l’altro andando ad emendare per la terza volta la legge sull’Ordinamento Giudiziario vaticano. Quindi, un secondo gruppo di norme, riguardo i possibili risarcimenti e compensazioni in caso di cattiva gestione del processo. E infine un terzo gruppo di norme, riguardo il trattamento economico dei magistrati, che va a migliorare del tutto la condizione dei magistrati. Il trattamento economico dei magistrati era già stato oggetto di un provvedimento arrivato alla vigilia della sentenza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che in pratica inquadrava i magistrati, seppur part time, tra i quadri dello Stato.»
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, will his diplomacy stand the test of time?, in «Monday Vatican», 30 dicembre 2024. Anche in italiano. «Il tema della sovranità della Santa Sede è messo in discussione anche all’interno della Santa Sede stessa e indebolito – oggettivamente parlando – da decisioni strutturali riguardanti il governo, che tendono a confondere il confine tra la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano, come i processi della Città del Vaticano con procedure giudiziarie discutibili.»
-
Paolo Maninchedda, La furbata cattolica, in «Sardegna e Libertà», 31 dicembre 2024.
-
Renato Farina, Grande il Papa che chiede l'amnistia. Ora dia giustizia al cardinal Becciu, in «L'Unità», 2 gennaio 2025. Anche qui: L'INTOLLERABILE CROCIFISSIONE DI UN INNOCENTE. «Mi chiedo però, un momento dopo, come sia possibile che lo stesso Papa abbia tollerato un esercizio dell’azione penale, nello Stato di cui è monarca assoluto, che ha calpestato le regole – frutto della civiltà Cristiana – le quali hanno preso il nome di “habeas corpus”. Mi riferisco al processo contro il Cardinale Angelo Becciu (e altri), che ha avuto come premessa il 24 settembre 2020 una sorta di “crocefissione cautelare” praticata dallo stesso Pontefice sulla base di prove fattegli apparire come incontrovertibili e poi totalmente screditate durante il dibattimento. Crocefissione cautelare? La cruda espressione è dello storico della Chiesa Alberto Mellone, ma è la sola adeguata dinanzi al pubblico sfregio del cardinale sardo oggetto di una “character assassination” istantanea: appeso per i piedi davanti all’opinione pubblica mondiale dalla massima autorità morale del pianeta come “il cattivo ladrone”, prima di poter esercitare qualsiasi forma di difesa, cosa che nel corso di questi quattro anni non ha mai di fatto – così come gli altri imputati – potuto praticare. Si pensi che – in questo specialissimo processo – il procuratore (che in Vaticano si chiama promotore di giustizia) ha potuto agire senza alcun filtro di un giudice terzo, potendo usufruire di quattro disposizioni papali tenute segrete (rescripta) che hanno modificato la procedura penale vaticana solo per questo causa, allargando di volta in volta i poteri dell’accusa. Esse per inerzia, salvo sterzate dall’alto, condurranno in carcere – con palese ingiustizia – persone che, se devono essere sottoposte a giustizia umana, hanno diritto a un giusto processo.» Anche qui. NON CHIEDIAMO NÉ AMNISTIA NÉ GRAZIA, CHIEDIAMO VERITÀ E GIUSTIZIA.
-
Alberto Vacca, Eresia e corruzione: armi segrete per la conquista del potere in Vaticano. Analisi comparativa del caso Morone e del caso Becciu, in «La Provincia del Sulcis Iglesiente», 2 gennaio 2025. IN UNA MONARCHIA, NELLA QUALE NON ESISTE LA SEPARAZIONE DEI POTERI, BASTA INGANNARE IL MONARCA – E RENDERLO COSÌ, ANCHE INVOLONTARIAMENTE, COMPLICE DI UN COMPLOTTO (OLTRE CHE RICATTABILE) – PER CONDANNARE CHIUNQUE, ANCHE LA PERSONA PIÙ INNOCENTE. Il card. Becciu è vittima di una tremenda malagiustizia: «Il processo che lo coinvolge è stato segnato da un’opacità che ha alimentato dubbi sulla trasparenza della giustizia vaticana. Anche in questo caso, il contesto suggerisce che le accuse siano strumentali a dinamiche di potere interne alla Curia. Il Vaticano, infatti, oggi come ieri, è teatro di lotte intestine tra fazioni opposte, e il caso Becciu è un esempio di giustizia piegata a fini politici. (...) Becciu non ha commesso alcun peculato né alcuna truffa, perché nel caso specifico mancano sia l’elemento oggettivo che soggettivo dei reati. Il peculato consiste nell’appropriarsi a proprio vantaggio o di altri di una somma di denaro o di altro bene della pubblica amministrazione in modo doloso, cioè con la consapevolezza e l’intento di arrecare ad essa un danno per trarne un profitto illecito per sé o per altri. Ebbene, dal processo non è emersa alcuna prova che Becciu abbia agito per procurare a sé, a Mincione e al proprio fratello un profitto illecito a danno della Santa Sede. (...) La sentenza che ha condannato Becciu solleva seri dubbi sulla correttezza del processo e sulla imparzialità del sistema giudiziario vaticano, dal punto di vista sia procedurale che sostanziale, perché le regole sono state cambiate in senso sfavorevole all’imputato mentre il processo era in corso e la condanna è stata basata sull’interpretazione arbitraria ed estensiva dell’articolo 1284 del Codice di Diritto Canonico che non configura un reato penale, ma ha una valenza solo civile. (...) Morone e Becciu restano due vittime illustri, accomunate dall’essere state travolte da una macchina del potere che, in nome della salvaguardia dell’ordine interno, non ha esitato a sacrificare l’individuo per ragioni che appaiono lontane non solo dai principi di giustizia ma anche dal Vangelo. Questi due casi evidenziano un problema più profondo: la necessità di maggiore trasparenza e giustizia all’interno della Chiesa. L’opacità con cui vengono gestite queste vicende non solo danneggia le persone coinvolte, ma mina anche la credibilità dell’istituzione ecclesiastica agli occhi dei fedeli e del mondo. È urgente pertanto avviare una profonda riforma delle istituzioni ecclesiastiche. Un’istituzione che dice di fondarsi su principi universali come la giustizia e la verità non può tollerare che il potere venga utilizzato per manipolare i processi e perseguitare i propri avversari. La credibilità della Chiesa, già messa a dura prova, dipende dalla sua capacità di garantire trasparenza, equità e un sistema giudiziario realmente indipendente.» Commento di Mario Becciu (FB): «Un interessante intervento dello storico Alberto Vacca sostiene l’ipotesi che dietro il crimine giudiziario perpetrato a danno del cardinal Becciu si celi una lotta per il potere dentro il Vaticano. Potrebbe essere, ma non ne abbiamo le prove. È incontrovertibile, d’altra parte, che la dichiarata lotta alla corruzione, uno dei punti centrali del pontificato di Papa Francesco, si sia servita di atti corruttivi da parte di personaggi senza scrupoli pur di uccidere moralmente e giudiziariamente l’alto prelato. Tali personaggi non hanno esitato ad ingannare lo stesso pontefice.»
-
Sandro Magister, Il caso Cipriani. Un altro cardinale condannato senza processo dal papa, in «Settimo Cielo», 20 febbraio 2025. Anche in francese. E in inglese. E in spagnolo.
-
Ludwig Ring-Eifel, Vatikanbank macht Millionenverlust in Ungarn, in «Domradio», 20 febbraio 2025.
-
Il Vaticano: «Il Papa ha riposato bene per tutta la notte», in «L'Unione Sarda», 25 febbraio 2025.
-
d.E.C., Le condizioni del Papa «restano critiche». Un cardinale parla del futuro della Chiesa, in «Silere non possum», 24 febbraio 2025. «La prima necessità è quella di rimettere al centro la giustizia. Abbiamo apprezzato molto quanto Papa Francesco ha detto in merito alla misericordia. Tuttavia, in tempi di crescente complessità sociale e giuridica, emerge con forza l'esigenza di un uomo che possa guidare la Chiesa mettendo al centro della sua missione anche il diritto canonico. Non si tratta di ridurre la fede a una mera questione normativa, ma di riconoscere come il diritto canonico sia uno strumento essenziale per garantire giustizia, trasparenza e anche ordine all'interno della Chiesa. Per dirla come direbbe lui non abbiamo bisogno di un Papa burocrate, ma un pastore capace di vedere nelle norme canoniche non un limite, ma un sostegno alla crescita spirituale e comunitaria. Giovanni Paolo II lo fece ed ebbe una enorme difficoltà. Un Papa che abbia consapevolezza che la giustizia è parte integrante del messaggio evangelico. Inoltre, credo che sia necessario tornare davvero a mettere al primo posto Gesù Cristo. Non parliamo a sufficienza di Gesù Cristo oggi. (...) ieri sera alla recita del Rosario c'erano diversi cardinali e vescovi che hanno subito gravi vessazioni da parte di Francesco. Erano lì a pregare per lui. A volte incontro qualcuno quando scendo dal mio appartamento e scambiamo qualche battuta. Non ho mai sentito parlare male del Papa. A volte qualcuno di questi mi ha detto: "Eminenza, non capisco perchè il Papa non ha più fiducia in me. Non capisco cosa sia successo" ma mai una parola cattiva. A volte i giornali creano dei mostri per poter raccontare la Chiesa per qualcosa che non è. In questi anni molti sacerdoti hanno sofferto per scelte sbagliate del Papa. È quello che scrivete voi eh, siete gli unici a dirlo. Si tratta proprio di quella incertezza, a volte una sola parola. C'era un bravo prete che era nella sua segreteria e fu cacciato via solo perchè gli rimproverò di aver parlato di lui a una televisione del suo paese. Lo ha rispedito in Segreteria di Stato nell'oblio. Vite rovinate perchè poi le persone parlano, chiacchierano e inventano tante dietrologie ma ciò che più angoscia è il fatto che tu vivi pensando costantemente a cosa può essere successo perchè il giorno prima lui ti abbracciava e ti elogiava e il giorno dopo non vuole neppure vederti. Poi vieni a scoprire, da altre persone, che gli è stata detta una cosa da una persona che neanche ti conosce e che non è neanche vera. Però, intanto, lui ha deciso così e non ci sono santi in paradiso...» Il Conclave rischia di essere lungo. Non solo i cardinali saranno di più ma bisognerà mettere d'accordo più persone che in realtà non si conoscono affatto. Il sentore comune, però, è proprio quello di ritornare un po' alla giustizia. Sembra essere un collante. Benedetto XVI scriveva in Caritas in Veritate: «Da una parte, la carità esige la giustizia: il riconoscimento e il rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli. Essa s'adopera per la costruzione della “città dell'uomo” secondo diritto e giustizia. Dall'altra, la carità supera la giustizia e la completa nella logica del dono e del perdono. La “città dell'uomo” non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione. La carità manifesta sempre anche nelle relazioni umane l'amore di Dio, essa dà valore teologale e salvifico a ogni impegno di giustizia nel mondo».
-
Preghiere a San Pietro, anche i cardinali anti Bergoglio, in «Ansa», 25 febbraio 2025. Nonostante il titolo fuorviante...
-
Il Vaticano: «Il Papa ha riposato bene per tutta la notte», in «L'Unione Sarda», 25 febbraio 2025.
-
Ignazio Ingrao, Le preghiere per il Papa: i cardinali Becciu, Müller e Burke ogni sera in prima fila, in «TG1», 27 febbraio 2025. Becciu: «Prego per lui, prego perché guarisca o si faccia la volontà di Dio, perché senta soprattutto la forza di Dio e la presenza di Dio, in questo momento difficile. Per la Chiesa o siamo uno o siamo niente».
-
Alessandro Ferro, Papa Francesco, la polmonite "in riduzione", in «Il Giornale», 27 febbraio 2025.
-
L.M., Conclave. Becciu, dentro o fuori? L'ennesimo pasticcio di Francesco, in «Silere non possum», 28 febbraio 2025. ... «il Papa era stato persuaso da Alessandro Diddi, avvocato italiano e Promotore di Giustizia in Vaticano, sebbene non abbia mai ottenuto alcun titolo in diritto canonico e vaticano, a firmare quattro rescripta che modificavano la normativa procedural penale dello Stato della Città del Vaticano mentre le indagini erano già in corso. Le accuse mosse contro Becciu e altri indagati sono comparse, per caso, sulle pagine del settimanale italiano L’Espresso. Considerando che i documenti erano esclusivamente nelle mani dell’Ufficio del Promotore, non è difficile intuire chi possa averli trasmessi ai giornalisti. Nel 2024, ulteriori sviluppi hanno rivelato che sulla posizione di Becciu e di altri indagati nel procedimento vaticano erano stati effettuati da Pasquale Striano accessi non autorizzati nella banca dati delle Segnalazioni di Operazioni Sospette (SOS), senza l’approvazione della magistratura italiana. Anche in questo caso, il responsabile di tali richieste d’accesso risulta facilmente individuabile. (...) il Pontefice ha preso una decisione contro un suo cardinale senza permettergli nemmeno di difendersi e dimostrare la propria innocenza. Il processo non era ancora iniziato, e le indagini non erano nemmeno concluse, eppure il Papa ha imposto a Becciu di rinunciare ai diritti legati al cardinalato. Non gli è stato chiesto di rinunciare ai doveri, ma solo ai suoi diritti»...
-
CHI CONSIGLIA – BENE O MALE – IL PAPA? CHI LO AIUTA A RIMEDIARE A UNO SBAGLIO MADORNALE CHE MACCHIA TERRIBILMENTE IL SUO PONTIFICATO? TANTO SE BECCIU PARTECIPERÀ AL CONCLAVE QUANTO SE NON PARTECIPERÀ, LA CONSEGUENZA SARÀ UNA FERITA IMMENSA PER L'INTERA CHIESA. A MENO CHE SIA IL PAPA STESSO A RIMEDIARE AL SUO SBAGLIO DEL 24 SETTEMBRE 2020. IL TEMPO PER AGIRE È LIMITATO, MA C'È.
-
Luis Badilla e Robert Calvaresi, "Successori" di Papa Bergoglio: è lotta interna. Intanto gli “oppositori” che vogliono voltare pagina non hanno strategia né progetto, in «Osservazioni casuali», 57, 22 febbraio-1° marzo 2025. «La vicenda del cardinale Angelo Becciu: un macigno per il Conclave. Senza includere il cardinale Angelo Becciu fra i critici del Papa, poiché oggettivamente non lo è stato mai nonostante che si trova in una situazione difficilissima per volontà di Papa Bergoglio, a molti analisti attenti il porporato ex Prefetto appare come un possibile autorevole papabile. Paradossalmente il card. Becciu, che non può entrare in un Conclave, invece può essere eletto Vescovo di Roma perché adempie ai requisiti del Diritto Canonico: maschio, battezzato e celibe. Tutta la questione si potrebbe chiarire se si aprisse una via percorribile per ridefinire il suo status attuale: porporato sospeso dal Papa dalle sue più importanti prerogative tra cui quella di essere elettore. Finché Papa Bergoglio sarà vivo sicuramente non cambierà nulla. Il cardinale è un condannato in primo grado a oltre 5 anni di galera e attende, dopo l’appello, la sentenza definitiva. Questa vicenda si è molto ingarbugliata poiché si è sviluppata, dal 24 settembre 2020 ad oggi, nello stile tipico di Papa Francesco, e cioè, alla fine nulla è trasparente e univoco. Tutto diventa confuso e non c’è mai una verità convincente e cristallina. La vicenda Becciu va annoverata fra molte altre, come lo scandalo Rupnik per esempio, che fanno parte degli scheletri del pontificato. Non solo. Il macigno Becciu in un momento di Sede vacante e di un Conclave crea scompiglio e disorientamento nel popolo di Dio e anche fra i cardinali perché l’elezione del nuovo vescovo di Roma sarà fatta con un corpo elettorale volutamente mutilato, per di più per ragioni e cause mai chiarite al punto di configurarsi oggi come frutto di una persecuzione. Forse dall’inizio ciò che cercava era impedire la presenza di Becciu in un Conclave.» Nota di AP: io continuo a sperare che il Papa rimedi al suo errore. Anche in francese.
-
Anthony Faiola e Stefano Pitrelli, Pope Francis is recovering. It hasn't stopped talk of a succession, in «The Washington Post», 15 marzo 2025. Anche in italiano.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: The pending questions, in «MondayVatican», 17 marzo 2025. Anche in italiano.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, the future to be deciphered, in «MondayVatican», 24 marzo 2025. «Al di fuori dell'istituzione che lavora con e per il Papa, c'è un mondo parallelo di persone di cui il Papa si fida che portano il Papa a prendere decisioni al di fuori dei canali istituzionali. (...) Ci sono sempre stati sciacalli intorno al Papa, come intorno a qualsiasi figura di potere. Tuttavia, gli sciacalli del passato consideravano ancora l'importanza e l'equilibrio dell'istituzione che servivano. Ora, l'istituzione stessa sembra essere in gioco.» Anche in italiano.
-
Giovanni Minoli intervista Gian Franco Svidercoschi sul "caso Becciu", in «MixerStoria: La storia siamo noi», Rai3, 2 aprile 2025. «Io non ho ancora capito se, all'inizio ci fosse stata l'idea di buttare tutta la responsabilità del famoso palazzo di Londra su Becciu, perché altrimenti si sarebbe arrivati al Papa; perché è il Papa che in fin dei conti non può non aver dato l'assenso. Oppure se non fosse stato anche un tentativo di far fuori Becciu, perché stava diventando troppo importante». Svidercoschi parla poi di "grazia", ma evidentemente non ha capito: la grazia si dà ai colpevoli, mentre Becciu è innocente, anzi è la vittima di un brutale complotto.
-
Addio a Mario Nanni, cronista parlamentare di valore, in «Ansa», 2 aprile 2025.
-
Lanfranco Palazzolo, La scomparsa di Mario Nanni, intervista a Pino Pisicchio, in «Radio Radicale», 4 aprile 2025. Il cardinale Becciu ha celebrato il funerale del grande giornalista Mario Nanni: l'amore per la verità che va e che torna.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: How much does the lack od a legal framework weigh?, in «MondayVatican», 7 aprile 2025. Anche in italiano. «Papa Francesco ha invece puntato tutto su sé stesso, agendo sulle Istituzioni e non sui compiti, enfatizzando la sua leadership a scapito del governo. Oggi, si ritrova a gestire una situazione che probabilmente non era quella che aveva immaginato, semplicemente perché non ha pensato di fornire una vera e propria struttura di governo.»
-
Giovanni Maria Vian, Un populista sul trono di Pietro: le riforme di Bergoglio rimangono incompiute, in «Domani», 21 aprile 2025. «Papa Francesco lascia una chiesa polarizzata. Il suo pontificato è stato segnato da uno stile di governo solitario e autocratico. Portando all’estremo l’esercizio assoluto del potere papale cresciuto nei secoli, ha reso indispensabile e urgente una riforma del papato. (...) Approfittando di questo contesto indubbiamente critico il papa ha perseguito lo svuotamento del potere e dell’autonomia finanziaria della Segreteria di stato, organismo che dal 1967, anno dell’importante riforma curiale di Paolo Vi era il vero cuore della curia romana, ridisegnata invece in modo confuso dagli uomini di Francesco. Questo è anche lo scenario del cosiddetto processo contro il cardinale Angelo Becciu, durante il quale il pontefice è intervenuto con ben quattro provvedimenti (tecnicamente detti rescripta) per modificare il quadro legislativo del processo stesso. Questo uso di fatto politico della giustizia civile vaticana ha suscitato molte critiche internazionali e quelle di due cardinali anziani, ma di primissimo piano e di orientamenti diversi tra loro: il giurista spagnolo Julián Herranz e il teologo tedesco Walter Kasper. Anche perché nella storia quasi centenaria del piccolo stato vaticano – dove è ignorata la divisione dei poteri che risale a Montesquieu – l’attività del tribunale era stata prudentemente sempre poco praticata.»
-
Pope Francis: timeline of the pontiff's life and career, in «Reuters», 21 aprile 2025.
-
Marco Marzano, Francesco: il papa del consenso, non del cambiamento, in «MicroMega», 21 aprile 2025.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis: The Strategy for the Aftermath, in «MondayVatican», 21 aprile 2025. Anche in italiano. E in francese.
-
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, five paradoxes of this pontificate, in «MondayVatican», 21 aprile 2025. «Papa Francesco non è andato alla periferia. Ha creato un nuovo centro. Qui sta il primo grande paradosso. La sua lotta contro la corte papale, contro quello che considerava lo stato profondo del Vaticano, lo portò a creare un sistema diverso, parallelo e ugualmente profondo, con la differenza che il sistema intorno a Papa Francesco, liberato dalle regole di formalità e istituzionalità, era meno trasparente di quello precedente. Papa Francesco fu, in qualche modo, una vittima della sua riforma e una vittima degli uomini che scelse per portarla avanti. (...) A pensarci bene, vittima probabilmente non è la parola giusta. Papa Francesco lo ha dimostrato con i significativi processi vaticani: visibile e quasi umiliante nei casi che coinvolgono persone che non avevano più la sua fiducia, come quello sulla gestione dei fondi in Vaticano, che ha coinvolto il cardinale Becciu, o quello che coinvolge il cardinale Cipriani Thorne, arcivescovo emerito di Lima; invisibile e per niente trasparente in quelli che coinvolgono persone che avevano la sua fiducia, o almeno la sua stima - gli ultimi, più sensazionali casi, hanno coinvolto p. Marko Rupnik e l'arcivescovo Zanchetta, entrambi protetti e persino perdonati anche quando tutto ha dimostrato il contrario. Nel pontificato di Papa Francesco, tutto era asimmetrico perché tutto è stato in qualche modo deciso sul posto. È il modello della riforma in corso: prima c'è stata l'era delle commissioni, poi l'era del motu proprio e poi l'era degli aggiustamenti del motu proprio...» Anche in italiano.