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Sul "caso Becciu" in generale
Venticinquesima parte
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Marika Aiello, Caso Becciu, il cardinale pronto a un passo indietro: «Per l'unità della Chiesa», in «Il Sud 24», 28 aprile 2025. «... il conclave comincerebbe in salita perché all’interno del collegio cardinalizio restano comunque diversi esponenti che ritengono questo epilogo ingiusto. Becciu, fino a qualche giorno fa sicuro di essere ammesso tra gli elettori, puntava sul fatto che Papa Francesco, invitandolo agli ultimi concistori, il momento più alto della vita della Chiesa, di fatto lo avesse riabilitato. In ogni caso, l’altro punto sul quale si faceva forza da un punto di vista del diritto canonico, era il fatto che Papa Francesco non avesse mai scritto, nero su bianco, che Becciu non doveva entrare in conclave». Con che coscienza i cardinali...
Angelo Becciu, chi è il cardinale escluso dal Conclave, in «SkyTG24», 28 aprile 2025.
Felice Manti, Becciu verso la rinuncia. Ma la sua ombra peserà, in «Il Giornale», 29 aprile 2025. «I nemici della Chiesa si fregano le mani dinnanzi al pasticcio sul caso di monsignor Angelo Becciu. Saranno i cardinali a decidere se accettare o meno il passo indietro dal Conclave del cardinale sardo, condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi in un processo con regole cambiate in corsa quattro volte e testi imbeccati dall'accusa (come emerge dalle chat pubblicate dal Domani). Secondo quanto si apprende da fonti presenti alla congregazione generale di ieri mattina, durata dalle 9 alle 12.25, con circa venti interventi, davanti ai quasi 190 cardinali presenti ieri mattina nell'Aula del Sinodo per la quinta Congregazione generale (poco più di un centinaio quelli elettori) Becciu avrebbe prima ribadito la sua posizione («Ho diritto a essere elettore») ma alla fine avrebbe comunque offerto il suo passo indietro, proprio adesso che emergono i tanti misteri sulla sua condanna. (...) Il cedimento di Becciu non suona come un'ammissione di colpa, anzi. Dimostra invece la volontà di bere questo calice amaro per non disunire il collegio cardinalizio. (...) Sembra prevalere la linea del Segretario di Stato Pietro Parolin, forte di due lettere dattiloscritte siglate con una «F» e mostrate a Becciu che dimostrerebbero la volontà di Francesco di escluderlo dal Conclave: una risalirebbe al 2023, l'altra nei giorni del ricovero del Papa al Gemelli. Se anche la volontà di Bergoglio fosse stata questa, il loro valore canonico sarebbe zero, perché andavano rese pubbliche in tempo reale (e non quasi di nascosto, alla terza Congregazione), sebbene il diritto/dovere di voto secondo il codice sarebbe inalienabile rispetto alla dignità cardinalizia che Becciu non ha mai formalmente perso. (...) «Sulle spalle del cardinale Becciu resta il peso amaro di rinunciare al voto per obbedienza al Papa o disubbidire da morto a chi l'ha mandato a un processo sempre meno credibile», ragiona lo storico della Chiesa Alberto Melloni.»
Il processo Becciu e l'audio che agista il Vaticano, in «Domani», 29 aprile 2025.
Nina Fabrizio, Il Conclave fra tensioni e rischio invalidità: Becciu prepara il passo indietro, in «Quotidiano Nazionale», 29 aprile 2025. «Condannato in primo grado a cinque anni e mezzo per peculato nel processo sui fondi riservati della Santa Sede investiti in operazioni immobiliari a Londra, è emerso di recente che il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, nel corso del processo ha avuto scambi intensi – anche via chat – con una figura del tutto estranea al dibattimento, come Francesca Immacolata Chaouqui. Quest'ultima sarebbe riuscita a influenzare il "pm" al punto da far sollevare da ogni addebito l'amministratore dei fondi della Segreteria di Stato, monsignor Alberto Perlasca, mentre Becciu è risultato colpevole di quasi tutte le accuse. Un processo manovrato, insomma, che ora gli avrebbe fatto conquistare le simpatie di non pochi confratelli, i quali lo vedono come una vittima e, ieri, lo avrebbero sostenuto e difeso. Proprio loro, però, di fronte alla questione se egli sia o meno ammesso a votare – visto che Francesco lo aveva privato dei diritti connessi al cardinalato solo verbalmente, senza un documento scritto – gli avrebbero chiesto il gesto "nobile" del passo indietro. Si teme infatti un Conclave troppo teso, e Becciu si sarebbe lasciato convincere a desistere, affinché i cardinali possano procedere alla scelta del successore di Pietro con maggiore serenità.
Franca Giansoldati, Becciu si ritira prima del Conclave: non voterà il nuovo Papa. L'annuncio fatto stamattina ai cardinali, in «Il Messaggero», 28 aprile 2025. «Sul processo sul Palazzo di Londra in passato sono affiorate diverse critiche da parte di molti canonisti perché sarebbero mancate, a loro giudizio, le basi del cosiddetto giusto processo. In questi giorni, tra l'altro, stanno uscendo i messaggi finora coperti dal segreto istruttorio tra le due donne (Chaouqui e Ciferri) che avrebbero architettato un piano per farlo condannare. Il quotidiano Il Domani ha pubblicato una nuova puntata di questa ingarbugliata spy story che coinvolgerebbe anche il pm vaticano e la gendarmeria.»
Enrica Riera, Becciu verso la rinuncia al conclave: l'incontro chiave con Parolin, in «Domani», 28 aprile 2025. «SE È COLPA SUA, NON PUÒ ESSERE DI BECCIU»: LO DICONO LORO, QUELLI CHE HANNO MONTATO IL COMPLOTTO! «E spuntano le chat sul segretario di Stato: «Se è colpa sua, non può essere di Becciu» (...) Persino il papa, come ricostruito nei giorni scorsi da Domani, avrebbe firmato prima di morire due lettere mettendo nero su bianco la volontà di escludere il fedelissimo (...). «Nel dubbio dargli la colpa a prescindere», scrive Chaouqui, meglio nota come “papessa”, a Ciferri il 29 agosto del 2020. Tradotto: Perlasca dovrà accusare Becciu a ogni costo. «Perché – continua Chaouqui – è meglio un “colpa sua” che un “non so”». (...) Ma c’è di più. Nelle chat Ciferri e Chaouqui tirano in ballo anche il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, oggi tra i papabili per la successione a Francesco. «Il cardinale Parolin fa la gatta morta, ma... ovviamente molte cose le sa benissimo, e le ha sempre sapute», scrive a gennaio 2021 la sodale di Perlasca alla lobbista. (...) Ma «la linea al momento è di difenderlo, Parolin, purtroppo perché se è colpa di Parolin non è di Becciu», ribatte ancora la lobbista. Difenderlo da cosa o da chi? Per Ciferri non ci sarebbero dubbi: «Parolin ha una parte di responsabilità, se non altro morale, su quanto si svolgeva lì, in quanto ha svolto la parte del cieco e del sordo. Perlasca ha la scusante che era Becciu che lo comandava, ma Parolin che era il capo di tutto, che scusante ha per le sue omissioni?». (...) Ad agosto 2020, il messaggio della “papessa” all’ormai ex amica: «Genevieve state tranquilli, ho contezza diretta e certa che il santo padre, Parolin, Peña Parra e il promotore sono informati della volontà di Perlasca di collaborare alle indagini e ne sono felicissimi. Per loro è vitale il contributo di Perlasca e dal momento che lui ha offerto il suo aiuto loro lo hanno accolto e lo proteggeranno».
Ivano Iai, Il cardinale Becciu deve poter votare, in «La Nuova Sardegna», 29 aprile 2025.
Giovanni Angelo Becciu, Dichiarazione di rinuncia a partecipare al Conclave, 29 aprile 2025.
Matilde Testa, Becciu rinuncia al Conclave, in «La Ragione», 29 aprile 2025.
Francesco Capozza, Conclave, partono le manovre contro Parolin: "Mente avvelenata", chi vuole affossarlo, in «Il Tempo», 29 aprile 2025. «PAROLIN SA DI ESSERE UN BUGIARDO»: come dare torto al card. Joseph Zen Ze-kiun, che dice pane al pane e vino al vino? Quanto ha tramato contro il suo confratello Becciu, Parolin, che fra l'altro considerava l'acquisto del palazzo di Londra (quando Becciu non era più nemmeno in Segreteria di Stato) «un valido investimento»? Basta menzogne!
A.G., Una lettera al cardinale Becciu. "Perdonaci Eminenza, la Sua palese innocenza dichiara la nostra imperdonabile condanna!", in «Faro di Roma», 29 aprile 2025. SE AVETE UN'ANIMA, VI PREGO, LEGGETE BENE OGNI SINGOLA PAROLA. Questa è una vergognosa sconfitta per l'umanità, oltre che per la Chiesa. Vergogna, magistrati corrotti! Vergogna, giornalisti servili e sputafango! Vergogna, preti e vescovi e cardinali don Abbondio! Vergogna, cattolici da sagrestia! Vergogna, comici da strapazzo! Vergogna, Giuda, Caifa e Pilato! Vergogna, umanità urlante senza cuore e senza ragione! Vergogna, tutti i vigliacchi e gli ignavi che hanno taciuto e si sono voltati dall'altra parte!
S.I., L'ingiustizia è compiuta. Il card. Becciu pur proclamandosi innocente (come è provato dai recenti documenti) ha rinunciato a partecipare al Conclave, in «Faro di Roma», 29 aprile 2025. Anche in spagnolo. E in portoghese. E in francese.
Nico Spuntoni, Drammatico scontro fra cardinali: Becciu fuori dal Conclave, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 29 aprile 2025. «Si è trovato di fronte la contrarietà del cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo ed ex coinquilino dello «scardinalato» per molestie Theodore Edgar McCarrick. Il porporato sardo invece paga per la condanna per peculato ricevuta in primo grado dal tribunale del Vaticano in una vicenda processuale che più passa il tempo e più si colora di giallo. Giusto ieri «Domani» e «Il Tempo» hanno rivelato l'esistenza di audio e chat che mostrerebbero il ruolo centrale di Francesca Immacolata Chaouqui nella decisione di monsignor Alberto Perlasca di puntare il dito contro il suo ex superiore. Senza il memoriale di Perlasca, Becciu non sarebbe finito nell'inchiesta e presumibilmente non avrebbe perso il diritto a votare in conclave. Ma all'interno del sacro collegio c'è stato chi non ha sentito ragioni ed ha voluto a tutti i costi l'esclusione appellandosi alla necessità di non tradire le volontà del Papa defunto. Così facendo, però, si è reso un pessimo servizio alla memoria di Francesco che avrebbe voluto passare alla storia come il Pontefice della misericordia e invece verrà ricordato per aver tolto ad un cardinale un diritto derivante dal suo ufficio sulla base di una condanna di primo grado e per fatti non certo gravi quali quelli, ad esempio, di cui si era macchiato McCarrick. A chi faceva paura l'ex sostituto? Più si andava avanti sul suo caso nelle congregazioni, più era apparsa evidente ai confratelli l'ingiustizia di cui è stato vittima. Alla fine è stato lui stesso a togliere le castagne dal fuoco a tutti, scegliendo di non andare avanti con le sue rivendicazioni e prendendo atto del contenuto dei due documenti papali. Un gesto che ha suscitato l'ammirazione silenziosa degli altri membri del collegio, soprattutto degli stranieri che erano ben poco informati sulle numerose ombre dell'indagine contro di lui.»
Vik van Brantegem, Questa non è la Chiesa della misericordia di Cristo, in «Korazym», 29 aprile 2025. «... questa storia innanzitutto è assurda. Nonostante tutti gli elementi che stabiliscono l’innocenza di Becciu, si continua imperterriti ad agire per fargli del male. (...) la memoria del Papa defunto che ne esce a pezzi. In vita ha costretto il Cardinal Becciu a rinunciare ai diritti del cardinalato e post mortem ai doveri del cardinalato, senza togliergli la dignità del cardinalato. Urlano le pietre che è stata sacrificata la verità e la giustizia. Che è stata violentata il Vangelo. Questo non è Cristianesimo. Questo non è umanità. Siamo in una autocrazia.»
Vania De Luca, Becciu rinuncia al Conclave, in «TG3», 29 aprile 2025. «Chapeau!»
Ignazio Ingrao, Verso l'elezione del nuovo Papa, in «Tg1», 29 aprile 2025.
Conclave, il cardinale Becciu non entra: "Obbedisco a Francesco", in «Tgcom24», 29 aprile 2025.
P.A.S., Verso il Conclave: cosa è successo nella sesta Congregazione generale?, in «Silere non possum», 29 aprile 2025. «"Certo, ci sarà da riflettere in Sistina anche su questo atto che rischia di essere molto politico. Pensiamo se fosse stato commesso da altri Papi e non da Francesco che aveva il favore della stampa. Siamo tornati ai tempi in cui il Pontefice agiva politicamente e per interessi ben diversi da quelli della Chiesa. Se passa questa scelta senza alcuna riflessione, allora qualunque Papa potrà escludere tutti i cardinali creati dai predecessori in un futuro Conclave, ad esempio. Come è stato fatto notare, infatti, il fatto che potesse partecipare ai Concistori in abito corale e ora non può partecipare al Conclave significa proprio togliergli quel diritto/dovere che permette l'elezione di un Papa, ovvero una scelta con conseguenze politiche. Significa anche dire: divido i diritti e doveri. Ne hai alcuni ma non altri. Questo è ciò che Francesco ha fatto in questi anni e qualcuno ha osato dire che il Papa è libero di fare ciò che vuole. No, non è così. Il Pontefice è sottomesso al diritto divino e al Vangelo. Non scherziamo, altrimenti rischiamo di perdere di credibilità sul serio", spiega il porporato di curia.»
Pattada e la rinuncia al conclave del cardinale Becciu, in «Tgr Sardegna», 29 aprile 2025.
Cardinale Becciu rinuncia al Conclave. Il motivo della scelta, in «TgLa7», 29 aprile 2025.
Conclave, il cardinale Versaldi su Becciu: "Causa finita est", in «Ansa», 29 aprile 2025.
Bruno Vespa, Paola Miletich, Giulio Mainetti, Angelo Bagnasco, Alberto Melloni, Massimo Franco, Rosanna Virgili, in «Porta a Porta», 29 aprile 2025. Tutto vero, tranne il punto sul "perdono": si perdonano i colpevoli, non gli innocenti.
Ignazio Ingrao, Sul Conclave e sulla rinuncia del card. Becciu, in «TG1», 29 aprile 2025. «Male non fare, paura non avere»? In genere lo dicono i colpevoli.
Alessandro Sortino e Marco Occhipinti, Giallo Vaticano: chi ha fatto fuori il cardinale?, in «Le Iene», Italia1, 29 aprile 2025. LA SPIEGAZIONE DELL'IMBROGLIO Francesca Immacolata Chaouqui afferma che Becciu faceva "cose losche", basandosi su quanto sostiene il grande accusatore Perlasca (al processo non c'è altra "prova"). Solo che, al capo dell'Ufficio amministrativo Perlasca, l'idea di addossare quelle colpe al suo superiore Becciu, l'aveva insufflata proprio lei, la "Papessa", manipolandolo con minacce, ricatti e allettamenti. Perlasca, che aveva appena perso il lavoro, è l'"utile idiota" che, in cambio delle sue menzogne, viene scagionato da ogni colpa, benché fosse il vero responsabile dei traffici incriminati, e anzi ottiene la promessa di un posto di lavoro attraente («io di questo sono certa e sicura», sostiene la Chaouqui): profezia che puntualmente si avvera, visto che Perlasca sarà assunto nella magistratura vaticana. Chaouqui – mossa unicamente da uno spirito di vendetta – risulta insomma essere l'alfa e l'omega dell'intera operazione. La domanda a questo punto è: fino a dove arriva l'influenza di questa donna? Come e perché dispone di tanto potere? Sta forse ricattando qualcuno? Con lei, dice, «nessuno è al sicuro». Evidentemente l'imbroglio si basa su un loschissimo "do ut des" in cui la salvezza di Perlasca viene concessa in cambio della cacciata e della condanna di Becciu, conseguendo così la vendetta della Chaouqui: «un'opera ciclopica», dicono. Al processo le testimonianze di Chaouqui e di Perlasca risultano per questo piene di perfide menzogne. La Ciferri da parte sua, stravagante amica di Perlasca, funge da trait d'union tra i due. E gli inquirenti? Da quanto risulta in questo video, il commissario De Santis suggeriva a Chaouqui ciò che Perlasca avrebbe dovuto dire al processo: una manipolazione di testimone, che poi era un modo per scagionare il vero colpevole. Da parte sua Chaouqui, mentendo, afferma di non avere nulla a che vedere con il magistrato Diddi e con lo stesso De Santis: «Io non conosco Diddi, non ho niente a che fare con la gendarmeria, non ho niente a che fare con il processo», si precipita a dichiarare. Solo che al processo Perlasca va in panico e non regge la pressione, perde completamente credibilità. Ecco perché l'amica Ciferri in quei giorni inonda di messaggi chat lo stesso Diddi: perché, a torto o a ragione, è convinta che il magistrato sia una pedina dell'imbroglio (Chaouqui sostiene d'avere una stretta collaborazione con lui, e realmente le conferme sono moltissime) e lo vuole quindi sollecitare a difendere maggiormente il suo sodale Perlasca. E Diddi che fa? Clamoroso: occulta – gravissimamente – i messaggi che risulterebbero utili alla difesa di Becciu e, benché ci sia una notizia di reato, non istruisce alcuna indagine contro la Chaouqui, perché – ammette lui stesso – «in un modo o nell'altro potrei avere un duplice ruolo»: uno scandaloso conflitto di interessi. Inoltre il magistrato mente affermando d'aver bloccato immediatamente la Ciferri sul suo telefonino. Al bravo giornalista Alessandro Sortino, che lo smaschera, dice: «Ma se lei conosce le cose, perché mi fa le domande?», proprio come risponderebbe un imputato colto in castagna. E il giudice Pignatone, perché accetta i giochi sporchi di Diddi? E che ruolo svolgono Parolin, Peña Parra e il "cerchio magico" attorno al Papa in tutto questo? La Ciferri afferma inoltre che la Chaouqui – come Giuda era strato pagato con 30 denari – le ha chiesto 30'000 euro per cotanto servizio di intermediaria con la magistratura; lei ne avrebbe pagati solo 15'000, recapitati attraverso un sindaco della zona. La "Papessa" lo nega – «non ho mai preso un centesimo; non ho mai preso soldi, questo è sicuro» –; ma il sindaco conferma d'averle consegnato il "pacco". Giustamente il giornalista Sortino si domanda: «Ma perché Chaouqui non è mai stata chiamata in Vaticano a deporre?». Poniamoci anche noi questa domanda e cerchiamo una risposta convincente! «Papa Francesco nei suoi ultimi anni di vita potrebbe essere stato vittima di un inganno? Ci potrebbe essere stato un complotto per far fuori uno dei cardinali più influenti per l’elezione del nuovo Papa?» Intanto, contro la malagiustizia vaticana, è stata presentata una denuncia all'ONU! Condividiamo, gente, diffondiamo questo video nel mondo intero! E guardate chi c'è al fianco di Diddi: Maria Antonietta Calabrò, la "giornalista" servile e velenosa che – complice di una magistratura corrotta, facendosi portavoce di Diddi – ha montato la più violenta e volgare campagna di diffamazione contro un essere umano innocente.
Congregazione cardinali, apprezzamento per gesto Becciu, in «Ansa», 30 aprile 2025.
Riccardo Canaletti, Conclave, il documento di Papa Francesco contro il cardinale Becciu è falso? La bomba di Bisignani: "E se qualcuno avesse approfittato della sua malattia per fargli firmare la lettera?", in «Mow», 30 aprile 2025. «“Ormai è certo che uno dei compiti del prossimo Papa sarà quello di rivisitare le decisioni imputate a Bergoglio nel caso Becciu, per valutarne l’autenticità e la correttezza giuridica”, scrive Bisignani. A far discutere sono due documenti che avrebbero escluso Becciu dal Conclave: uno datato giugno 2023, redatto prima di un delicato intervento chirurgico del Papa, e un secondo “siglato con una effe tremolante, è un lungo testo, assai arzigogolato, e nessuno dei cardinali di Curia sa quando e da chi sia stato scritto, né se corrisponda davvero alla volontà di un Pontefice sotto farmaci e che, in quel momento, stentava a rimanere in vita”.»
Paolo Rodari, Becciu rinuncia ma avrà ancora un peso nel conclave, in «Rsi», 30 aprile 2025.
Franca Giansoldati, Becciu: «Obbedisco a Francesco», scelta per non spaccare il Conclave e la promessa (mancata) del Papa, in «Il Messaggero», 30 aprile 2025. «I documenti in questione (che non sono indirizzati al Collegio Cardinalizio e nemmeno notificati all'interessato secondo la prassi canonica) a detta di una folta schiera di canonisti rappresentano solo le volontà del pontefice ma non hanno in sé valore legale. Tanto però a Becciu è bastato. Ha visto che in gioco c'era la volontà del Papa. Lo stesso Papa che ha sempre servito lealmente e nel quale ha sempre creduto, fino all'ultimo, sperando in una sua riabilitazione completa. (...) Il fatto è che poco tempo prima del ricovero ospedaliero il Pontefice ebbe una conversazione riservata con Becciu dalla quale ebbe rassicurazioni sulla sua riabilitazione. Doveva essere una cosa prossima, bisognava solo trovare il modo. E Becciu ci sperava, ne era convinto, ha sempre gridato la sua innocenza e per lui sarebbe stato un risarcimento personale dopo quello che aveva subito. L'ha sempre chiamata la mia Via Crucis. (...) A Becciu deve essere crollato il mondo addosso, lui che la Chiesa l'ha sempre voluta unita, non poteva essere l'oggetto di altre spaccature e da uomo delle istituzioni si è inginocchiato alla volontà del Papa nonostante le promesse che gli aveva fatto. E così è stato. «Penso che la sua sia stata una nobile decisione, molto responsabile. Credo che si debba dargli atto che ha messo al di sopra della sua situazione il bene della Chiesa. Era una situazione difficilissima. Chapeau» commentava ieri il cardinale Fernando Filoni uscendo a passi veloci dal Vaticano. (...) Nel frattempo continuano ad uscire rivelazioni inedite sulla vicenda al punto da far ipotizzare quasi un complotto ai danni del cardinale. Documenti esclusivi, registrazioni audio, prima sul Domani e poi sulle Iene. E la domanda che la gente si chiede è se Papa Francesco nei suoi ultimi anni di vita potrebbe essere stato vittima di un inganno? E se potrebbe esserci davvero stato un complotto per far fuori uno dei cardinali più influenti per l'elezione del nuovo Papa? Sono i retroscena di presunte manovre sotterranee che avrebbero alterato addirittura il processo contro Becciu, costruendo un impianto accusatorio studiato a tavolino. Il diretto interessato non ha dubbi di sorta: «Queste chat confermano la mia convinzione che c'era gente che aveva cercato di indurre il Papa contro di me, che aveva cercato di ingannare il Papa».
Paolo Maninchedda, Un conclave fondato sulla menzogna, in «Sardegna e Libertà», 30 aprile 2025. BECCIU VITTIMA SACRIFICALE DI UN SISTEMA PERVERSO? «Papa Francesco che firma al Gemelli, già ricoverato, con una tremante F. pontificia, le lettere che escludono il cardinal Becciu dal conclave è un pessimo viatico a qualsiasi conclave. Ai morti si perdona tutto, ovviamente, ma imbavagliare una persona che è stata costretta al silenzio e condannata con prove manipolate, e poi epurarla attraverso lettere a effetto postumo esibite dal Segretario di Stato Parolin, cioè da colui che ha più responsabilità di altri nella vicenda del palazzo londinese (e ha tutto l’interesse a zittire Becciu) insieme al sostituto Peña Parra, è un’operazione miserevole, da Stato autoritario che niente ha a che fare con le espressioni di compìto impegno a comprendere lo Spirito Santo con la quale i cardinali appaiono nelle riprese di questi giorni.»
Alba Romano, Il cardinale Becciu e la «macchinazione contro di lui» al suo processo. Le Iene pubblicano audio e chiamate che coinvolgono Chaouqui, in «Open», 30 aprile 2025. «Chaouqui: «Qualunque cosa monsignore lei mi chiami, lei lo sa io c’ho questo rapporto con i magistrati se posso essere utile per qualsiasi cosa sono qua»; «Nonostante la gravità delle informazioni ricevute, ricostruisce il programma, il promotore 4 giorni dopo, alla prima udienza utile, deposita le chat che però vengono omissate, cioè secretate, blocca la donna sul telefono e impedisce alla difesa del cardinale Becciu di disporne pienamente.»
Franca Giansoldati, Becciu, il cardinale Loius Raphaël Sako: «Il nuovo Papa ci ripensi. L'elezione non ne risenta», in «Il Messaggero», 30 aprile 2025. Nella sua dichiarazione il cardinale Becciu spiega che per il bene della Chiesa ha deciso di obbedire come ha sempre fatto alla volontà del Papa pur restando convinto della sua innocenza. Cosa ne pensa? «Non ho letto questa dichiarazione. In ogni caso questa storia è dolorosissima, mi creda». Lei ha mai parlato direttamente con lui? «Sì, l’ho fatto tante volte. Personalmente sono dispiaciuto nel profondo. Ora spero che questo caso non venga strumentalizzato, nel senso che il Conclave deve essere messo a riparo da tutto. Mi auguro solo che il nuovo Papa possa prendere in mano questa vicenda».
Paolo Gentilucci, Conclave: il caso del Cardinale Becciu, in «Altalex», 30 aprile 2025. «Nessun cardinale elettore potrà essere escluso dall'elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto, come prescrive l'articolo 35 della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis”. (...) il voto in Conclave non è solo come un diritto ma un dovere, nei cui confronti è preclusa ogni ipotesi di astensione o di rifiuto”. Si deve aggiungere che la condanna temporale inflitta a Becciu dal Tribunale vaticano “potrebbe venir meno in fase di appello, a maggior ragione in quanto frutto di una vicenda giudiziaria che ha sollevato dubbi sul rispetto del giusto processo”. (...) La questione riguarda la validità di questi documenti papali. C’è una scuola di pensiero la quale sostiene che, una volta morto il Pontefice, ogni documento non pubblicato non ha valore di legge. Al massimo, può essere considerata un’ultima volontà e si può decidere quanto tenerla in considerazione. L’altro orientamento invece sottolinea che un documento papale, seppur non promulgato, vale sempre come documento ufficiale. (...) Di fatto, però, non c’è un documento scritto del cardinale, né una sanzione formale di Papa Francesco concernente la perdita delle sue prerogative di cardinale. (...) Resta un punto cruciale: il fatto di aver mantenuto segreti i documenti che impedirebbero al cardinale Becciu di partecipare al Conclave sarebbe, quanto meno, una decisione controversa. Resta un punto cruciale: il fatto di aver mantenuto segreti i documenti che impedirebbero al cardinale Becciu di partecipare al Conclave sarebbe, quanto meno, una decisione controversa. Se, invece, gli scritti del Papa si richiamano al reato per cui il prelato è stato condannato in primo grado, potrebbe essere precluso al cardinale Becciu il diritto di difesa e il diritto al giusto processo. (...) Il foglio dattiloscritto di Papa Francesco siglato con una “F” che il cardinale Parolin ha prodotto solo al terzo giorno di congregazione era dunque indirizzato direttamente al collegio dei cardinali? In caso contrario il suo valore potrebbe essere messo in discussione. (...) Un’altra questione dibattuta concerne la circostanza che il Papa avrebbe accettato la rinuncia di Becciu perché il cardinale aveva subito un procedimento penale da parte di un tribunale di Stato conclusosi solo in primo grado con una condanna. Pertanto, si rischierebbe di escludere dal voto il cardinale per questioni di carattere penale senza che vi sia alcun impedimento o sanzione canonica. Lo Stato della Città del Vaticano avrebbe così la predominanza sulla sede apostolica in contrasto con la tradizione dei Padri della Chiesa.»
Pietro Serra, Becciu escluso dal conclave, ma Parolin era coinvolto, in «Giornale di Oristano», 30 aprile 2025. PAROLIN HA PROTETTO SE STESSO E SACRIFICATO UN CAPRO ESPIATORIO. E HA SACRIFICATO LA VERITÀ SULL'ALTARE DELLA LA RAGION DI STATO. E ora, con una lettera siglata "F" e tirata fuori dal cilindro oltre tempo massimo, ha fatto fuori Becciu, due volte vittima. Se non altro s'è visto chi ama la Chiesa e chi invece se ne serve.
Stefano Feltri, Giorgio Meletti e Federica Tourn, Al nemico neppure giustizia, in «La Scomunica». LA SCANDALOSA «DEGENERAZIONE DEL POTERE RELIGIOSO», CHE IL MONDO NON VEDE, E LA «GESTIONE SCHIZOFRENICA DELLA GIUSTIZIA». ... con la morte nel cuore.
Vik van Brantegem, Coraggio Eminenza!, in «Korazym», 30 aprile 2025. Una cospirazione durata più di cinque anni per impedire a Becciu di entrare in Conclave. Lo dicono loro... «EH LO SO, E CHE COSA POSSIAMO FARE? POSSIAMO UCCIDERLO (BECCIU, NDR)?». Ma... «possiamo affermare con fede che il Signore premierà il suo servitore umile, leale e fedele Angelo Becciu, perché la sua fede lo ha salvato». La Chiesa però, indegna esattamente come il mondo, ha urlato "crucifige" e se n'è lavata le mani, sacrificando un capro espiatorio innocente, senza pietà. Nessuno di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità è uscito dalla turba. Codardi e ipocriti! Profonda vergogna. Inutilmente è morto Gesù Cristo?
Don Corrado Melis, Caso Becciu, la lettera del vescovo di Ozieri: «Solidarietà, vicinanza e rinnovata amicizia», in «L'Unione Sarda», 30 aprile 2025. «... riconosco nel mio cuore un sentimento di stima e apprezzamento per la postura saggia, sobria e pacata di don Angelino anche nel gesto ufficiale di rinuncia al dovere di partecipare al Conclave per eleggere il nuovo pontefice. In questo clima così accanito che vorrebbe definire i confini degli avversari, inquadrare gli schieramenti e anche le regole di un braccio di ferro tra “pro e contro Bergoglio”, emerge infatti l’incrollabile certezza dell’affetto che il cardinal Becciu nutriva per la persona di papa Francesco. Personalmente sono sconcertato proprio per la distanza e la dissonanza tra il vociare eguagliato dei media sull’affaire Becciu e la semplicità e autenticità dello stesso Cardinale. Ancora una volta il popolo della rete ha bisogno di panem et circenses per fare da spettatore allo spettacolo delle divisioni all’interno della Chiesa. Ma, ancora una volta, lo Spirito Santo saprà sorprendere e lavorare anche con le sporcizie e macchinazioni umane. Riguardo poi alla reazione del Cardinale, mi piace proprio e raccolgo con grande stima la testimonianza di mitezza evangelica che percepisco dalla sua persona. In perfetta coerenza con il suo stile, che noi suoi amici e fratelli di ministero sappiamo essere plasmato dalla spiritualità del crocifisso abbandonato e risorto, ha fatto della mitezza un’arte da affinare sempre meglio al crogiuolo delle costanti tempeste che da quasi 5 anni aggrediscono la sua storia. . Il mite è un grande collaboratore dello Spirito Santo perché deve affrontare con creatività la sfida di restare sereno e amabile senza mai rinunciare ad affermare con decisione la verità. Una persona mite guadagna infinitamente in credibilità, affidabilità e stima. Forse anche per questo, al fronte di tante maldicenze immotivate, gratuite e sciocche che circolano sui social (leggi: dietro lo scudo di uno schermo) si fanno sempre più strada gli appassionati della verità lenta, pacifica, complicata e faticosa, disposti a rinunciare alla legge del più forte, del “chi grida di più”, del “chi infanga di più" e mettersi in silenzio e in preghiera per far avvicinare sempre più la giustizia alla verità.» DAVVERO COMMOVENTI QUESTE PAROLE DI DON CORRADO MELIS, VESCOVO DI OZIERI, PURE LUI VITTIMA DELLA BARBARA PERSECUZIONE, SOLO PERCHÉ HA OSATO DIFENDERE DON ANGELINO.
Enrica Riera, Conclave, i cardinali: «Apprezziamo il gesto di Becciu. Ora si accertino i fatti». Il legale di Mincione: Processo falsato, in «Domani», 30 aprile 2025. «Secondo Becciu e i suoi legali il procedimento sulla gestione dei fondi vaticani sarebbe stato pregiudicato: lo dimostrerebbero le chat e gli audio, pubblicati nei giorni scorsi da Domani e depositati all’Onu, in cui la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e la sodale di monsignor Alberto Perlasca, grande accusatore di Becciu, Genoveffa Ciferri, si scambiano informazioni che, al tempo, solo gli inquirenti avrebbero potuto conoscere. Oggi il Times, ricostruisce tutta la vicenda, aggiungendo alcuni particolari. In particolare il giornale britannico ha intervistato l'esperto di diritto internazionale Rodney Dixon KC, che assiste il finanziere Raffaele Mincione, anche lui condannato nel “processo del secolo”: è stato proprio Mincione, tramite gli avvocati, a depositare il nuovo materiale investigativo all’Onu, compreso l’audio in cui Stefano De Santis, commissario della gendarmeria vaticana, sembrerebbe consigliare a Chaouqui quanto Perlasca avrebbe dovuto scrivere all’interno del memoriale d’accusa contro Becciu. La registrazione «sembra indirizzare il modo in cui monsignor Perlasca ha fatto il suo lavoro e indicare come monsignor Perlasca dovrebbe modificare le sue prove», ha detto Dixon al Times. «Le nuove prove sottolineano in modo drammatico la gravità del fallimento dell’Ufficio del Promotore di Giustizia [del Vaticano] di divulgare le informazioni rilevanti alla luce delle garanzie di una difesa completa previste dal diritto internazionale dei diritti umani», ha continuato.» UNA CHIESA MASOCHISTA?
Nicole Winfield, Prelados agradecen al cardenal Becciu por retirarse del cónclave, in «AP», 30 aprile 2025. Anche in inglese.
Conclave, il cardinale Versaldi su Becciu: "Causa finita est", in «Ansa», 30 aprile 2025.
Luca Sablone, Conclave, spunta il favorito. Alfieri: "So su chi scommettere. Becciu? È stato saggio, ma messo ai margini prima di una sentenza definitiva", in «Il Riformista», 30 aprile 2025. Becciu ha fatto un passo indietro. Ora come cambiano gli equilibri nel Conclave? «È stato saggio. Ma c’è un elemento che merita di essere attenzionato: Becciu è stato messo ai margini prima di una sentenza definitiva. Questo rischia di danneggiare la sua reputazione e di minare il principio di presunzione di innocenza. E se poi dovesse essere assolto? Chi gli restituirà l’onore e la dignità che gli sono stati tolti? Fossi stato in Parolin, non avrei innescato il caso Becciu». Francesco Alfieri (filosofo)
Marco Milioni, Becciu contrattacca, Parolin vacilla, in «VicenzaToday», 30 aprile 2025.