Sul "caso Becciu" in generale

Diciottesima parte    

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  1. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Processo Becciu e altri. Depositate le Motivazioni dopo quasi 11 mesi e 14 giorni. - Operazione mediatica in difesa del Tribunale vaticano. Perché? - Dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? - Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore? - Dove vuole arrivare il Papa con questa dolorosa commedia?, in «Osservazioni casuali», 41, 26 ottobre-2 novembre 2024. ... «è un processo farsa, preparato e allestito ad arte, per di più in un sistema giudiziario monarchico dove il sovrano è tutto e si fa sempre come lui vuole. Non a caso fra le tante opacità e manipolazioni di questo processo ci sono i "Rescriptum" di Papa Francesco con alcuni dei quali la "legge" è stata adeguata a posteriori al proprio arbitrio. L'intero percorso di questo processo – e parliamo sempre della situazione del cardinale Angelo Becciu – appare come una sorta di 'Lego' giudiziario nel quale tutto è montabile e smontabile come in un giochetto le cui regole si stabiliscono in base ai desideri del regnante (il Papa) che poi può cambiare anche le carte sul tavolo quando vuole. (...) dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore?»

  2. BulletGiuseppe Gagliano, Equalize, Striano, Palamara e Pirelli: analogie e differenze, in «Startmag», 2 novembre 2024. «L’indagine su Equalize, il caso Palamara, i dossier di Striano e lo scandalo Tronchetti Provera sono esempi di come l’abuso di potere e l’uso illecito di informazioni riservate possano incidere profondamente sulla fiducia delle istituzioni, del sistema giudiziario e del settore privato. (...) Non va dimenticato il caso di Pasquale Striano, tenente della Guardia di Finanza, che emerge come uno degli scandali più gravi di accesso abusivo a banche dati riservate. Striano avrebbe utilizzato le proprie competenze e contatti all’interno delle forze di sicurezza per accedere illegalmente a informazioni riservate e sensibili, vendendo o utilizzando questi dati per scopi personali o di potere. Questo caso è simile a quello di Equalize per il metodo di accesso abusivo alle informazioni: anche in Equalize si sfruttavano agenti compiacenti per penetrare banche dati statali, come il Sistema di Indagine (Sdi) della polizia e altre banche dati governative, al fine di ottenere informazioni a scopo di ricatto o manipolazione. (...) Striano ha agito all’interno del sistema statale, mettendo in discussione la sicurezza e la fiducia dei cittadini verso le forze dell’ordine. Il caso di Pasquale Striano, dunque, è emblematico della vulnerabilità dei sistemi informatici e del rischio di abuso da parte di chi dovrebbe invece garantirne la sicurezza. La sua vicenda rappresenta una grave violazione del senso di responsabilità verso lo Stato, e pur trovando analogie nei metodi o nei fini, mostra una maggiore fragilità nelle misure di controllo interne al settore pubblico rispetto al privato.» Chi, dal Vaticano, ha dato a Striano e co. l'incarico di compiere accessi illegali contro Becciu? E con che credibilità dovrebbe indagare ora Alessandro Diddi?

  3. BulletVittorio Feltri, Condannato senza prove. Tutti i buchi (e i trucchi) nell'inchiesta su Becciu, in «Il Giornale», 3 novembre 2024. «A muovermi era stato l’istinto affinato dalla mia esperienza al processo di Enzo Tortora. Se le televisioni e i media della galassia – atei, laici, vaticani, comunisti, bigotti – sono unanimi nello stracciare le vesti di dosso a un uomo senza che costui abbia potuto pronunciare una sola sillaba a sua difesa, gatta ci cova. Mi colpì la totale mancanza di misericordia, l’assenza di dubbi, la non menzione della presunzione non dico di innocenza, ma almeno di non colpevolezza, del loro fratello in Cristo che accompagnò sui quotidiani editi dal Papa e dai vescovi italiani la notizia dell’estromissione del cardinale dal Conclave, lasciandogli addosso, quasi a maggior scherno, la veste rossa e il titolo di Eminenza, come fece Erode con Gesù Cristo, per schernirlo meglio. (...) Certo, il Papa nella Città del Vaticano in materia penale agisce come legislatore dello Stato. E fin qui sono caratteristiche specifiche di una monarchia assoluta. Ma il «giusto processo» – rivendicato dai giudici – per essere tale esige almeno che ogni legge sia resa pubblica e valga per tutti.» Anche online.

  4. BulletJohn L. Allen Jr., On criminal justice, renouncing power might actually make the papacy stronger, in «Crux», 3 novembre 2024. «Affermare che i tribunali vaticani sono "indipendenti" è, quindi, un po' come affermare che il sole ruota intorno alla terra.» Il Cardinal Becciu poteva, realisticamente, essere dichiarato innocente? La risposta è chiara: no, non poteva essere dichiarato innocente, pur essendolo indiscutibilmente! Perché il primo accusatore di Becciu (il primo cronologicamente, conosciuto all’opinione pubblica mondiale) è stato Papa Francesco, che il 24 settembre 2020 lo ha accusato e condannato nel giro di pochi minuti, senza nemmeno che il cardinale potesse conoscere le accuse e quindi difendersi. Ora, il Papa nell’ordinamento legislativo vaticano è il capo supremo dei tre poteri temporali, legislativo, esecutivo e giudiziario; e tutti gli altri magistrati – promotori di giustizia e giudici – sono suoi sottoposti e non sono in grado di contraddirlo altrimenti possono essere sanzionati e cacciati di punto in bianco (proprio come un tribunale comune non può contraddire la Suprema Sorte di Cassazione in Italia). In pratica, qualunque cittadino dello Stato della Città del Vaticano – e di altre monarchie o governi assoluti – che sia accusato dal supremo magistrato è automaticamente anche già giudicato e condannato: è un maligno cortocircuito. E non c’è verità che tenga. Lo esprime molto bene oggi John L. Allen Jr. Anche in italiano. E in francese.

  5. BulletJohn L. Allen Jr., Process and the papal prerogative: the problems of absolute power, in «Catholic Herald», 3 novembre 2024. Anche in italiano. E in francese.

  6. BulletVik van Brantegem, Accusato dal Supremo Magistrato vaticano, il Cardinal Becciu è stato automaticamente giudicato e condannato. Non c'è verità che tenga, in «Korazym», 3 novembre 2024. «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.» (Mt 5,6)

  7. BulletEdward Pentin, Cardinal Becciu Gives His Version of Why Funds Were Transferred to Australia Prior to Cardinal Pell's Trial, in «NCR», 4 novembre 2024. La perversa pervicacia della calunnia! Anche se la questione è stata chiarita tanto tempo fa, ancora circolano menzogne e calunnie, lente a morire. E ancora si scrive che la verità è... "una versione".

  8. BulletDavide Vari, Quel grumo mediatico-giudiziario che l'ha giurata a Chiara Colosimo, in «Il Dubbio», 4 novembre 2024. «Chiara Colosimo è accusata di voler riscrivere la storia dei rapporti tra Cosa Nostra e pezzi delle istituzioni. Tutte le istituzioni, procure comprese (vedi la recente, pesantissima indagine che ha colpito gli ex magistrati Pignatone e Natoli). E Colosimo vuol riscrivere quel romanzo perché le sentenze hanno dimostrato che la ricostruzione offerta dalla cosiddetta “trattativa Stato-mafia” era del tutto inadeguata a spiegare le stragi del ’92-’93. E qui torniamo al dossier “Mafia-appalti” che molti vorrebbero archiviare per sempre.»

  9. BulletDamiano Aliprandi, Colosimo è finita dentro lo stesso "gioco troppo grande" che isolò Falcone..., in «Il Dubbio», 4 novembre 2024. «Non è detto, tuttavia, che tale strategia risulti efficace. Rispetto al passato, il fronte non è più così monolitico. Attualmente - fatto mai verificatosi prima - la Procura di Caltanissetta, guidata da Salvatore De Luca, sta indagando proprio su quelle piste investigative che Borsellino stava ripercorrendo. Certamente non è sufficiente. Sono trascorsi 32 anni durante i quali un intero apparato mediatico e giudiziario, che include interi partiti, ha creato sovrastrutture profondamente radicate, tanto da aver influenzato anche le precedenti commissioni antimafia.»

  10. BulletFelice Manti, Attacco alla Colosimo per salvare le ex toghe 5s, in «Il Giornale», 5 novembre 2024. «Mascariare l'avversario politico, incuranti delle ricadute su una verità giudiziaria ancora tutta da scoprire fa capire il peso della posta in palio dietro l'agguato mediatico, che prova a disinnescare il tentativo della Colosimo di tenere i due grillini fuori dai lavori della commissione che sta indagando sulle stragi del 92-93 e sui dossieraggi che per i pm umbri avrebbe orchestrato dentro la Dna l'ufficiale Gdf Pasquale Striano e il suo superiore, l'ex pm Antonio Laudati. Ma se le indagini sugli spioni sono appena all'inizio, l'indagine di Caltanissetta che sfiora Scarpinato riguarda l'attuale presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone, «colpevole» assieme al suo collega Gioacchino Natoli di aver archiviato troppo frettolosamente - era il 14 agosto 1992 ma la richiesta era stata scritta il 13 luglio 1992, una settimana prima la strage di via D'Amelio - il dossier dei Ros su mafia e appalti su cui voleva indagare proprio Borsellino. Grazie a un trojan inserito dai pm di Caltanissetta nel cellulare di Natoli, indagato per favoreggiamento alla mafia e calunnia, il grillino è stato pizzicato a parlare dell'audizione in Antimafia. "Tu mi alzi la palla e io la schiaccio", pare abbia detto Natoli a Scarpinato secondo la Verità.» IL SOLITO SCHIFOSO MECCANISMO CHE COLLEGA UNA CERTA MAGISTRATURA E LA MACCHINA DEL FANGO, IN ITALIA COME IN VATICANO.

  11. BulletAndrea Gagliarducci, Processo Palazzo di Londra, la sentenza apre il dibattito sul futuro della Santa Sede, in «ACIstampa», 5 novembre 2024. «In più di 800 pagine di sentenza, il Tribunale Vaticano non solo non è riuscito a chiudere oltre ogni ragionevole dubbio una vicenda spinosa che riguarda la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Ha, piuttosto, aperto un altro dibattito, che riguarda l’efficacia stessa di un Tribunale Vaticano in cui il Papa interviene con quattro rescritti ad un processo in corso per – è la spiegazione del promotore di Giustizia Alessandro Diddi – “riempire i vuoti normativi”. la sentenza ha anche creato nuove comprensioni giuridiche, che a volte sembrano confondere o mescolare diritto canonico, legge dello Stato della Città del Vaticano e giurisprudenza italiana, fino ad arrivare alla teorizzazione che ci possa essere peculato solo per il fatto di aver usato male i fondi, senza che ci sia un vantaggio personale ed ha, soprattutto, aperto la strada a chi, in realtà, vuole colpire l’indipendenza stessa della Santa Sede. Perché di fronte a questo processo e al modo in cui è stato svolto, a partire dalle indagini, il parere che colpisce di più è forse quello di un vaticanista esperto come John Allen, che arriva a sostenere che  eventualmente il Papa dovrebbe rinunciare al Tribunale vaticano ed alle proprie  prerogative di giudice supremo. (…) La Segreteria di Stato si trova a dover difendere la propria autonomia, fino a perderla del tutto proprio a motivo di questo processo, in cui dapprima il Papa mostra di voler difendere l’investimento, e poi alla fine decide di agire in maniera opposta. (…) La denuncia dello IOR ha dunque l’effetto di scardinare un intero sistema vaticano. Lo IOR è controllato dall’AIF, che viene bloccato di fatto nella sua attività di intelligence dalle perquisizioni scaturite dalla denuncia. La Segreteria di Stato si trova a dover ristrutturare il prestito, dopo aver già dovuto ridefinire una situazione difficile al fine di  non perdere i capitali di investimento. Il promotore di Giustizia diventa una sorta di deus ex machina, dotato di poteri speciali e autorizzato dal Papa ad agire in maniera sommaria. (…) L’attività del Papa nelle attività processuali ha garantito il profilo di indipendenza o ha messo a rischio il senso stesso dello Stato di Città del Vaticano – considerando che Giovanni Paolo II delegò le sue funzioni di sovrano ad una commissione cardinalizia proprio per preservare l’indipendenza dello Stato e la sua da Papa? E, soprattutto, abbiamo assistito ad una “vaticanizzazione” della Santa Sede, dove le leggi dello Stato hanno sovrastato l’importanza di mantenere un profilo internazionale e istituzionale, aderente alle convenzioni internazionali ma fermo nella sua specificità?» QUESTO PROCESSO È STATO UN AUTOGOL? SE IL PAPA POTESSE TORNARE INDIETRO, AGIREBBE ANCORA COME FECE IL 24 SETTEMBRE 2020?

  12. BulletNico Spuntoni, Sentenza Becciu, le motivazioni: non ha rubato ma è colpevole, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 6 novembre 2024. Colpevole a prescindere? Aberrante! ... «tra gli elementi più rilevanti passati in sordina nella stampa nazionale c'è il riconoscimento che monsignor Alberto Perlasca, prima indagato e poi nemmeno rinviato a giudizio al punto da costituirsi parte civile nel processo, non è stato ritenuto attendibile dai giudici vaticani. Il monsignore, capo ufficio amministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato ai tempi dei fatti contestati, non è stato una comparsa nell'indagine e nel processo, ma il grande accusatore di Becciu. Il Tribunale vaticano ha bollato le testimonianze di Perlasca come prive dei "richiesti crismi di coerenza e attendibilità". Alla luce di ciò, non è forse legittimo chiedersi l'origine di quelle accuse che sono state buttate nel cestino dai giudici? (...) Nonostante la condanna, nelle motivazioni della sentenza si può rintracciare la scorrettezza della campagna mediatica di cui Becciu fu vittima dal 25 settembre 2020. L'immagine di un cardinale che si è arricchito ed ha arricchito la propria famiglia coi soldi dell'Obolo di San Pietro viene smentita dai fatti riportati dai giudici vaticani che, pure, lo condannano: il peculato si riferisce a due contributi da 25.000 e 100.000 euro partiti dai conti della Segreteria di Stato a vantaggio della cooperativa Spes gestita da persone vicine a Becciu. La sentenza non mette in discussione le finalità di promozione umana e integrazione sociale per le quali avrebbero potuto essere utilizzati i soldi e non nega il loro mancato utilizzo da parte della Spes, ma contesta l'illiceità dell'elargizione di denaro pubblico in virtù del ruolo coperto ad un soggetto legato a familiari. Di fronte a queste cifre, nemmeno spese e comunque destinate a progetti umanitari sia pur condotti da una cooperativa di parenti, fa un certo effetto rileggere gli articoli del settembre 2020 dove si parlava di "montagna di soldi", di "vero e proprio metodo" e di "spada di Francesco sui corrotti"».

  13. BulletSalvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Antonio Ingroia, Luigi Patronaggio, Mario Mori e Riccardo Lo Verso, Via D'Amelio: i veleni del tribunale di Palermo, in «FarWest», 8 novembre 2024. Chi uccise veramente Paolo Borsellino? Come mai per Borsellino la Procura di Palermo era «un nido di vipere»? Che ruolo ebbe l'inchiesta Mafia-appalti? E soprattutto: come può un magistrato indagato per favoreggiamento alla mafia, Giuseppe Pignatone, emettere sentenze in nome del Papa?

  14. BulletSalvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso,  Antonio Ingroia e Peter Gomez, Paolo Borsellino: quali interessi aveva scoperto?, in «FarWest», 8 novembre 2024. Chi ordinò l'archiviazione con la smagnetizzazione delle bobine e la distruzione dei brogliacci? C'entrano Gioacchino Natoli e Giuseppe Pignatone? «Andiamo dal perito calligrafico e scopriamo che a disporre la distruzione anche dei brogliacci era Pignatone, che era un braccio destro di Giammanco ed era un magistrato molto ben rinomato oggi, ma di cui Falcone nei suoi diari non parlava troppo bene» (Peter Gomez).

  15. BulletSalvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso, Antonio Ingroia e Francesco Rende, Morte Borsellino: il giallo delle inchieste su mafia e appalti, in «FarWest», 8 novembre 2024. È normale che addirittura si disponga la distruzione dei brogliacci? «Beh, questo non solo non è normale, ma potrei dire sospetto, perché mi sembra superfluo. Poi, da quello che abbiamo letto sui giornali, sembra che sia stata un'aggiunta successiva, scritta a mano; quindi diciamo che gli elementi di sospetto si moltiplicano» (Antonio Ingroia). È stato Giuseppe Pignatone, allora strettissimo collaboratore di Pietro Giammanco, a ordinare la distruzione dei brogliacci, e quindi a insabbiare le indagini? La grafia è «assolutamente compatibile» (Francesco Rende). Come mai il brogliaccio non riporta le informazioni riguardanti l'aggiustamento del processo per omicidio a carico del costruttore mafioso Francesco Bonura? Davanti ai magistrati di Caltanissetta Pignatone si è avvalso della facoltà di non rispondere.

  16. BulletSalvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso, Antonio Ingroia, Peter Gomez e Filippo Facci, Paolo Borsellino: quali interessi aveva scoperto?, in «FarWest», 8 novembre 2024. Cos'hanno da nascondere gli ex magistrati di Palermo? «Quando tu sai che c'era una questione di appartamenti e di case che erano stati acquistati (dalla famiglia Pignatone) proprio da questi imprenditori mafiosi, uno si fa delle domande» (Peter Gomez). «Stiamo parlando della distruzione di bobine che riguardano anche un duplice omicidio: non si può neanche sostenere che stiamo parlando di "sciocchezze", (ma) di un'indagine che comunque vollero fermare. Dai, parliamoci chiaro!» (Filippo Facci).

  17. BulletSandro Magister, Quel primato del papa che divide le Chiese. Ma che Francesco impedisce di riformare, in «Settimo Cielo», 11 novembre 2024. «Ma la contraddizione più clamorosa è quella che riguarda la sinodalità. Il documento fa affidamento al sinodo del 2021–2024 dedicato precisamente a riformare la Chiesa in senso sinodale, ma tace sull’effettivo annientamento di tale proposito da parte di un papa come Francesco che i sinodi, sia l’ultimo che i precedenti, li ha umiliati esercitando di fatto su di essi un dominio solitario e assoluto, come messo in luce dal precedente post di Settimo Cielo. Per non dire della sua inaudita pretesa di far derivare anche i poteri temporali del papa dal suo ruolo di primate della Chiesa. Pretesa codificata nel preambolo della nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano pubblicata il 13 maggio 2023, ammantando di diritto divino non solo il supremo governo spirituale della Chiesa ma anche il governo temporale, sempre da parte del papa, dello Stato della Città del Vaticano. In due millenni di storia, mai un papa aveva osato tanto. Ed è ovvio che ciò ingigantisce a dismisura l’ostacolo che il primato papale frappone a una riconciliazione tra le Chiese. E ancora. Come non registrare la sistematica violazione dei principi fondamentali di uno stato di diritto nel processo intentato in Vaticano contro il cardinale Angelo Becciu e altri imputati, con papa Francesco a comandare il gioco a suo piacimento? Insomma, alla prova dei fatti, il documento di studio “Il vescovo di Roma”, con le sue proposte di buona volontà ecumenica, è azzerato dal comportamento effettivo del papa regnante.» Anche in inglese. E in francese.

  18. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis, the revolution of informality, in «MondayVatican», 11 novembre 2024. «La sentenza nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, pubblicata lo scorso 30 ottobre, ha evidenziato un uso personalista delle regole, con il Papa che è entrato nel processo in corso con quattro rescritti. La sentenza mescola diritto dello Stato della Città del Vaticano, giurisprudenza italiana e diritto canonico, creando, alla fine, l’impressione di un vuoto giuridico e condanne basate su tesi: si teorizza che l’appropriazione indebita esista anche quando non c’è interesse personale, si parla di collaborazione all’estorsione anche quando si ammette che gli interessi degli imputati erano divergenti. (...) non sembrano più esserci regole, ma soprattutto eccezioni e decisioni imposte dall’alto. (...) Se nulla è importante, allora anche le procedure legali possono essere sovvertite da interventi al volo o interpretate diversamente a seconda delle esigenze.» Anche in italiano.

  19. BulletGiovanni Angelo Becciu, Il diritto alla difesa, in «L'Osservatore Romano», 11 novembre 2024. «Qui si fanno processi alle intenzioni. Siamo di fronte a un processo penale, non di fronte a un processo finalizzato a impartire insegnamenti. Ora è del tutto evidente che un articolo come quello di Tornielli considera me e tutti gli imputati già condannati in via definitiva. Non si scrive mai che il processo è in primo grado, che tutti gli imputati hanno diritto all’appello e che dunque siamo tutti, non solo io, presunti innocenti.» La verità non si sacrifica sull'altare dell'ipocrisia.

  20. BulletDonatella Ercolano, Il cardinale Becciu si difende: "Ho sempre agito per il bene della Santa Sede", in «Gaeta.it», 11 novembre 2024.

  21. BulletVik van Brantegem, La replica del Cardinal Becciu a Vatican News e L'Osservatore Romano, in «Korazym», 11 novembre 2024.

  22. BulletIl cardinale Becciu scrive all'Osservatore Romano: "tutti gli imputati hanno diritto all'appello e dunque siamo tutti, non solo io, presunti innocenti", in «Faro di Roma», 11 novembre 2024. Anche in portoghese. E in spagnolo. E in francese.

  23. BulletRoland Juchem, Die Richter des Papstes: Wir können sehr wohl Recht sprechen, in «Katholisch.de», 11 novembre 2024. L'oste, insomma, dice che il suo vino è buono. Ma quanta credibilità ha quell'oste? Ah, l'orgoglio... può essere una gran brutta bestia. Anche in inglese.

  24. BulletVik van Brantegem, Può un magistrato indagato per favoreggiamento alla mafia emettere sentenze in nome del Papa?, in «Korazym», 12 novembre 2024. BECCIU VENNE CACCIATO PER MOLTO MENO, E SENZA NEMMENO UN AVVISO DI GARANZIA! «Chi griderà se sono i giornalisti i primi che tacciono, si adeguano, si rassegnano a passare veline calunniose che sono un’offesa della verità, della giustizia e della carità. In fondo chi è il giornalista se non colui che esce dagli schemi, colui che sa liberarsi da peso della cultura dominante, che sa vivere in proprio rompendo con tutte le convenzioni, le ipocrisie, le gabbie di normalità che gravano come macigni su tutte le società e sulla vita della Chiesa? Se tacciono i giornalisti, tace la vita, perché la vita stessa è tutta un esprimersi. La morte non si esprime più. Che ne sarà della vita, se coloro che dovrebbero comunicare la verità, la giustizia e la carità, non alzano la loro voce per chi soffre, per chi non ha alcuna ragione di essere condannato essendo innocente? Egregi vaticanisti alla Corte della Domus Sanctae Marthae. È ora di finirla di stare zitti. Il silenzio è omertà. Il silenzio è complice.»

  25. BulletM.N., Processo in Vaticano: card. Becciu a Vatican news, "diritto di difesa messo a dura prova e svuotato nella sostanza", in «Sir», 12 novembre 2024.

  26. BulletMateo González Alonso, Becciu se presenta como un "presunto inocente" tras ser condenado por el Vaticano, in «Vida Nueva», 12 novembre 2024.

  27. BulletBecciu y el derecho a la defensa: el cardenal se revuelve contra Tornielli, in «Religiòn Digital», 12 novembre 2024.

  28. BulletFondi S.Sede: Becciu, diritto alla difesa svuotato nella sostanza, in «Ansa», 12 novembre 2024.

  29. BulletCardinal Becciu criticizes description of judicial process, in «Rome Reports», 12 novembre 2024. Anche in spagnolo.

  30. BulletNico Spuntoni, Becciu non ci sta e contrattacca. «Diritto di difesa non garantito. Io vittima dell'ideologia», in «Il Tempo», 12 novembre 2024.

  31. BulletInterpellant les médias du Batican, le cardinal Becciu continue à se dire «présumé innocent», in «I.media», 12 novembre 2024.

  32. BulletKardinal veteidigt sich, in «Beiboot Petri», 12 novembre 2024.

  33. BulletIrene Famà, Caso dossieraggi, i vertici della Procura antimafia già nel 2020 informati delle "anomalie" di Striano, in «La Stampa», 12 novembre 2024. Beh, se le intrusioni illecite ai danni del card. Becciu risalgono al 2019... Vogliamo i nomi dei mandanti! La giustizia non può essere corrotta, nemmeno in Vaticano!

  34. BulletMaria Verderame, Caso Becciu, la lettera del cardinale: "Questa è la verità", in «SassariOggi», 12 novembre 2024.

  35. BulletProcesso Becciu: il cardinale si difende con una lettera pubblicata sui media vaticani, in «Catt.ch», 12 novembre 2024.

  36. BulletEl cardenal Becciu sigue defendiendo su inocencia tras el juicio y lamenta una "percepción ideológica de los hechos", in «Europa Press», 12 novembre 2024.

  37. BulletNico Spuntoni, Sloane Avenue, Becciu ribatte a Tornielli dai media vaticani, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 13 novembre 2024. «L’aspetto sorprendente è che la risposta, energica e piccata, ha trovato spazio su "Vatican News" e su "L’Osservatore Romano". (...) Forse è la prima volta in undici anni che l’organo della Santa Sede dà spazio ad un intervento così critico e in controtendenza rispetto alla vulgata ufficiale. Così come è clamoroso che i media vaticani ospitino, senza alcuna precisazione o introduzione, una stroncatura così netta di un articolo scritto dal direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.» DIFFICILE DIRE SE I GIORNALISTI NEGLI ULTIMI ANNI – TANTI GIORNALISTI –  SIANO STATI PIÙ SIMILI A DON RODRIGO O A DON ABBONDIO! O FORSE ALL'AZZECCAGARBUGLI?

  38. BulletNiccolò Magnani, Becciu contro il Vaticano: "diritto difesa non garantito" / "Non ho truffato il Papa: io vittima di ideologia", in «Il Sussidiario», 13 novembre 2024. «Vorrei che vi fosse l'onestà intellettuale di riconoscere che questa presunzione (d'innocenza) non vi è mai stata.»

  39. BulletScandale de l'immeuble de Londres: le cardinal Becciu réplique par voi médiatique, in «Tribune Chrétienne», 13 novembre 2024.

  40. BulletCardenal Becciu responde a Andrea Tornielli, in «GaudiumPress», 13 novembre 2024. Anche in portoghese.

  41. BulletIacopo Scaramuzzi, La lettera di Becciu: "Non ho truffato il Papa, illazioni sui miei rapporti con Marogna", in «La Repubblica», 13 novembre 2024. La verità è scomoda per chi ha diffuso la calunnia. Il gruppo Gedi, che si limita a riportare l'Ansa, non pubblica la notizia sul cartaceo.

  42. BulletSandro Magister, Innocente ma subito trattato come colpevole. La lettera di protesta del cardinale Becciu, in «Settimo Cielo», 14 novembre 2024. «La fortissima lettera di protesta del cardinale Giovanni Angelo Becciu i media vaticani l’hanno infine pubblicata, nel primo pomeriggio di lunedì 11 novembre, una volta avuto il via libera da papa Francesco, suo principale bersaglio. Ma hanno fatto il possibile perché passasse inosservata. “Vatican News” l’ha lanciata per un giorno e mezzo sulla sua home page – e soltanto su quella in lingua italiana – in coda a una ventina di altre notizie, con le sole parole incomprensibili “Il diritto alla difesa” e con una foto del muro esterno degli uffici giudiziari vaticani. Mentre “L’Osservatore Romano” ha fatto qualcosa di più, con un piccolo lancio in prima pagina che almeno forniva il nome dell’autore del testo.» CHAPEAU A SANDRO MAGISTER! ... NONOSTANTE LA VILE SORDINA VATICANA, CHE NON FA NÉ GLI INTERESSI DEL PAPA NÉ QUELLI DELLA CHIESA! Anche in francese. E in inglese.

  43. BulletIgnazio Mangrano, Becciu all'attacco di Tornielli sui media del Papa, in «La Verità», 14 novembre 2024.

  44. BulletEdward Pentin, Cardinal Becciu Pushes Back Against Vatican Media Editorial, in «NCR», 14 novembre 2024. Anche in spagnolo.

  45. BulletTiziana Maiolo, Scarpinato, De raho e quel "bollino" di antimafiosità che non regge più: il metodo utilizzato per anni adesso diventa boomerang ma per Conte è bullismo, in «Il Riformista», 15 novembre 2024. Scarpinatoli (Scarpinato + Natoli) è in un conflitto d'interessi gigantesco! E probabilmente pure Cafiero De Raho. Non può non saltare all'occhio quanto segue: 1) ROBERTO SCARPINATO È STATO BECCATO AL TELEFONO (30 VOLTE!) CON COLUI CHE DI LÌ A POCO AVREBBE DOVUTO INTERROGARE IN COMMISSIONE ANTIMAFIA, VALE A DIRE CON GIOACCHINO NATOLI, INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA INSIEME A GIUSEPPE PIGNATONE, IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE VATICANO CHE HA CONDANNATO IL CARD. BECCIU SENZA UN BRICIOLO DI PROVA! 2) FEDERICO CAFIERO DE RAHO ERA, ALL'ANTIMAFIA, IL SUPERIORE DI PASQUALE STRIANO QUANDO QUEST'ULTIMO, NEL 2019-2020, EFFETTUAVA LE OPERAZIONI ILLECITE CONTRO IL CARD. BECCIU (CHI SONO I MANDANTI IN VATICANO?). SI TRATTA DI UNA COINCIDENZA O LA GIUSTIZIA – ITALIANA E VATICANA – È MARCIA? Fatto sta che bisogna indagare senza favoritismi di sorta! Non possono esistere intoccabili! La verità deve venire alla luce!

  46. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, "Caso Becciu": il potere vaticano sui media. Il Vescovo di Roma non ha bisogno di giornalisti amici, in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. ... «c'è un'ulteriore dimostrazione che il controllo e la manipolazione di rilevanti pezzi della stampa italiana, e anche di giornalisti di agenzie internazionali — cosa non nuova — fanno parte del cosiddetto "caso Becciu". Sullo scritto firmato dal porporato, condannato in primo grado a oltre cinque anni di galera in un processo pieno zeppo di irregolarità giuridiche, capricci sovranisti e arbitrarietà rancorose e impulsive, possibili solo ove la "giustizia" è monarchica, la stampa in questi giorni si è dolcemente adagiata ai desideri di Santa Marta (...) il porporato viene ritenuto, come dal primo giorno, “colpevole”. (...) Le cosiddette "grandi testate" si sono tenutie ipocritamente lontano dall'argomento come hanno fatto la quasi totalità dei "vaticanisti", ormai ridotti a fare "giornalismo di riporto". (...) Questa sala stampa, da molti anni ormai, manipola i fatti e dintorni per diffondere narrazioni non veritiere o comunque distorte, ricamate ad arte, come quando si tenta di far passare che nel giudizio contro il card. Becciu si è trattato di un giusto processo poiché c'erano tutte le garanzie. Perciò, secondo queste singolari considerazioni, il card. Angelo Becciu sarebbe una persona da ritenere definitivamente colpevole. (...) Per il bene della stessa Chiesa di Cristo e per il bene della comunione ecclesiale è ora di mettere fine alle manipolazioni e far emergere la verità.»

  47. BulletLuis Badilla e Roberto Calvaresi, Il cardinale Angelo Becciu risponde a un articolo scritto a Santa Marta, firmato da un giornalista di Vatican News, che è stato in passato vaticanista de "Il Giornale" e che ora è un affannoso "progressista", in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. «L’articolo che il cardinale commenta e rifiuta porta la firma di Andrea Tornielli, vicino al Papa da quando era ancora cardinale Bergoglio. Ha dei passaggi incredibili, impregnati di moralismo ipocrita e di affermazioni palesemente false, e ciò è un qualcosa che non si può silenziare perché un giornalista non può scrivere qualsiasi cosa coprendosi con il Papa. Speriamo che alcune cose che dice Tornielli sulla vicenda del card. Becciu non rappresentino il pensiero del Pontefice seppure l’articolo “spuzza” di Sala stampa di Santa Marta.»

  48. BulletSocial Mafia Manager, in «Progetto San Francesco», 18 novembre 2024. «Il procacciamento abusivo, la manipolazione, il commercio e l’uso illegale delle informazioni riservate custodite nei sistemi digitali, sono da tempo diventati strumento criminale in uso alle organizzazioni mafiose e terroristiche che le usano per ottenere maggiori favori (non solo economici) nei confronti della politica, del mondo imprenditoriale e finanziario.» COSA C'ENTRA LA MAFIA CON LA MONTATURA DEL COMPLOTTO CONTRO IL CARD. BECCIU?

  49. BulletGiovanni Toti, Dossieraggi, il Parlamento deve indagare, in «Il Giornale», 18 novembre 2024. «quella offensiva populista tesa a delegittimare una intera classe politica, grazie anche, non solo, a campagne stampa fondate sulle indagini improprie condotte in varie banche dati da Striano, Laudati e magari non solo da loro. Paradosso dei paradossi, oggi lo stesso De Raho è vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia che si sta occupando di queste vicende. Alla faccia del conflitto di interessi, caro ai grillini, sempre che oggi possano chiamarsi ancora così! (...) D'altra parte una contiguità almeno culturale tra i movimenti politici giustizialisti e certa magistratura «militante» è continuata nel corso degli anni. Basti pensare alla candidatura di un altro celebre pubblico ministero, Roberto Scarpinato, nel 2022, sempre tra le fila del Movimento Cinque Stelle. Ascoltando alcuni suoi sermoni sui social, cosa che potete tranquillamente verificare, ben si coglie quello spirito complottista che lega insieme la borghesia del paese, la mafia, certa politica. Un mondo di corruzione ipotizzato come vasto e ramificato, quasi sempre ricostruito solo sulla base di suggestioni tali da giustificare l'opera di giudici militanti come piattaforma politica illusoriamente catartica di un intero paese.»

  50. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis and the change of era, in «Monday Vatican», 18 novembre 2024. «Insomma, ci sono casi di decisioni che sembrano più legate ai media che altro.» Anche in italiano.

  51. BulletNicola Porro e Lodovica Bulian sullo scandalo spionaggio/dossieraggio (Striano, Cafiero De Raho, Russo...), in «Quarta Repubblica», Rete4, 18 novembre 2024. Lo scandalo più grosso è che le informazioni illegali estratte da Striano e co. venivano passate non solo a giornalisti, ma – a quanto pare – anche a magistrati di uno stato estero, il Vaticano. Chi sono i mandanti in Vaticano?

  52. BulletTommaso Cerno sullo scandalo spionaggio/dossieraggio, in «Quarta Repubblica», Rete4, 18 novembre 2024.

  53. BulletSimona Musco, «Eni-Nigeria, i pm omisero prove per puro calcolo...», in «Il Dubbio», 21 novembre 2024. IN ITALIA I MAGISTRATI CHE NASCONDONO MATERIALE PROBATORIO PER MANIPOLARE LA GIUSTIZIA VENGONO PUNITI. IN VATICANO AL CONTRARIO ALESSANDRO DIDDI E GIUSEPPE PIGNATONE VENGONO PREMIATI: LA VERITÀ SI SACRIFICA SULL'ALTARE DELLA RAGION DI STATO E DELL'IPOCRISIA! QUANDO LA GIUSTIZIA È CORROTTA...

  54. BulletGiuliano Vacca, Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Inchiesta vaticana è farsa totale. Purgatori poteva vivere", in «Il Riformista», 22 novembre 2024. IN EFFETTI, I MAGISTRATI DEL VATICANO SONO ESPERTISSIMI NEL METTERE IN SCENA FARSE PRIVE DI DIGNITÀ! ALESSANDRO DIDDI È UN BUFFONE, UN PAGLIACCIO, UN MILLANTATORE TUTTO APPARENZA E ZERO SOSTANZA, CHE CON UN LOSCO "DO UT DES" RICORRE ALLA STAMPA SERVILE (TIPO MARIA ANTONIETTA CALABRÒ) PER FAR BERE AI POLLI LA SUA ARIA FRITTA.

  55. BulletVaticano, Calabrò e Diddi, l'avvocato di Buzzi, in «Lettera 43», 21 novembre 2024. Eccallà il losco baratto!

  56. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis: Towards a new Vatican?, in «MondayVatican», 25 novembre 2024. Anche in italiano. «I funzionari vaticani avrebbero potuto essere più attenti. Avrebbero potuto continuare le riforme esistenti invece di stabilirne di nuove, bloccando un progetto di crescita. Forse sarebbe bastato non entrare con un approccio dirompente. Il fatto che serva un commissario unico significa che c’è un’emergenza. Il fatto che il commissario unico sia anche Prefetto di un Dicastero e Camerlengo di Santa Romana Chiesa racconta di un approccio: il Papa considera la gestione ordinaria dopo la sua morte puramente economica, e il Papa si fida solo di pochissime persone. Farrell avrà un compito impegnativo. Si trova di fronte a una crisi economica, alla dismissione generale di molti asset vaticani, persino all’idea di vendere il supermercato vaticano e, in generale, a una perdita di sovranità finanziaria certificata dal fatto che la Santa Sede affida sempre più la sua gestione economica a società esterne, guarda caso quasi sempre italiane. Guarda caso, i processi Vatileaks, a ben vedere, sono per lo più casi italiani. E, ancora, guarda caso, la sentenza di un processo controverso come il processo Becciu è infiltrata dalla giurisprudenza italiana. Di fronte alla perdita dell’idea del Papa come sovrano, la Santa Sede vede erosa la sua sovranità perché la sua gestione pratica manca di un’idea profonda e ha lavorato solo sul pragmatismo. Nemmeno il grande carisma di un Papa può superare questa crisi. (...) Il Papa non vuole apparire come un sovrano al suo funerale, ma agisce come un re, con tutto ciò che questo comporta.»

  57. BulletMaximilien Bernard, Il faudra attendre mai 2026 pour revenir au chiffre canonique de 120 électeurs, in «Riposte Catholique», 25 novembre 2024.

  58. BulletD.P.A., Giusto processo? In quale Stato il rappresentante dell'Accusa presenta libri contro gli imputati?, in «Silere non possum», 27 novembre 2024. «C’è un procedimento in corso, quello Sloane Avenue, dove il Promotore di Giustizia rivestirà un ruolo anche nell’appello (assurdità delle normative introdotte da chi non capisce nulla di diritto). Voi avete mai visto un rappresentante dell’accusa di uno Stato qualsiasi che partecipa ad una presentazione di un libro dove viene offerta una lettura dei fatti che è faziosa, cospirazionista e parziale? Noi no. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che quest'uomo, Diddi, continua a fare ciò che vuole alle spalle di uno Stato - il nostro - che lo paga fior fior di quattrini. Alessandro Diddi continua a svolgere la sua attività forense in Italia e continua ad intrattenere rapporti con questi giornalisti che pubblicano notizie e offrono letture che, non si sa proprio come possano averle. Ancora ci chiediamo chi ha chiesto le ricerche a Pasquale Striano?» IL LOSCHISSIMO BARATTO TRA LA MAGISTRATURA VATICANA E UN CERTO TIPO DI "PSEUDO-GIORNALISMO" È SEMPRE PIÙ SPUDORATAMENTE IN BELLA VISTA (PER CHI NON PORTA I PARAOCCHI).

  59. BulletRoma-Strage via D'Amelio, audizione Michele Santoro, Commissione Antimafia, 27 novembre 2024. Un Michele Santoro da ascoltare con grande attenzione. «Chi era l'amico che ha tradito Borsellino? Ci vorrebbe poco a dargli un nome, interrogando le persone giuste.»

  60. BulletPRIMA DI MORIRE, PAOLO BORSELLINO DEFINÌ LA PROCURA DI PALERMO «UN NIDO DI VIPERE». E PROFETIZZÒ: «MI UCCIDERANNO, MA NON SARÀ UNA VENDETTA DELLA MAFIA. LA MAFIA NON SI VENDICA. FORSE SARANNO MAFIOSI QUELLI CHE MATERIALMENTE MI UCCIDERANNO, MA QUELLI CHE AVRANNO VOLUTO LA MIA MORTE SARANNO I MIEI COLLEGHI E ALTRI». A CHI SI RIFERIVA? CHI ERANO LE VIPERE TRA I SUOI COLLEGHI? ANTONIO INGROIA RICORDA: «SONO PASSATI TRENTADUE ANNI, MA LO RICORDO COME FOSSE IERI – DICE L'ALLORA SOSTITUTO PROCURATORE A PALERMO – AL TERMINE DI UNA MOVIMENTATA RIUNIONE NELLA STANZA DEL PROCURATORE GIAMMANCO, PAOLO BORSELLINO SI AVVICINÒ A GUIDO LO FORTE E A GIUSEPPE PIGNATONE, E DISSE: «VOI DUE NON ME LA RACCONTATE GIUSTA SUL DOSSIER MAFIA E APPALTI». Nella foto si vede Paolo Borsellino tra Giuseppe Pignatone e Pietro Giammanco. Pignatone, che nel frattempo è indagato per favoreggiamento alla mafia, è oggi il Presidente del Tribunale del Vaticano!

  61. Bullet«FUORI LA MAFIA DALLA CHIESA! FUORI LA MAFIA DALLA CHIESA!» E INTANTO IL GIUDICE DEL VATICANO È INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA (DALLA TRASMISSIONE FARWEST DEL 27 NOVEMBRE 2023).

  62. BulletPino Pisicchio, Tra Tortora e Dreyfus, il caso Becciu e l'ombra di una predestinazione, in «Formiche», 28 novembre 2024. «Ma è proprio il Santo Padre a rappresentare, in questo pamphlet con cadenza romanzesca, un personaggio percepito al tempo stesso nelle due posture di persona male informata da curiali nemici di Becciu, e dunque innocente in quanto privato della verità dei fatti, o, al contrario consapevole ispiratore di una linea processuale volta a perseguire un solo esito: quello della colpevolezza.» IO SPERO – CON TUTTO IL CUORE – CHE IL PAPA SIA, AL PARI DEL CARD. BECCIU, UNA VITTIMA DELL'IMBROGLIO. PERCHÉ L'ALTERNATIVA ACCENNATA DA PINO PISICCHIO – CHE RECENSISCE IL LIBRO "IL CASO BECCIU. (IN)GIUSTIZIA IN VATICANO" DI MARIO NANNI – FA INORRIDIRE E, PIÙ CHE PIETRO, RICORDA CAIFA. IN OGNI CASO LE PERSONE CHE CIRCONDANO FRANCESCO – IL "CERCHIO MAGICO"? – NON STANNO AIUTANDO PER NIENTE NÉ IL PAPA NÉ LA CHIESA!

  63. BulletConsip, Torchiaro: "Andrebbero separate le carriere dei pm da quelle dei giornalisti (che si occupano di veline e di veleni)...", in «Il Riformista», 28 novembre 2024.

  64. Bullet"Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano" di Mario Nanni. «Finalmente un libro che racconta la verità senza gli inquinamenti cui abbiamo assistito dal 2020 ad oggi. La previa distruzione morale del cardinale ad opera di una stampa collusa ha fatto sì che il processo diventasse un colossale imbroglio con una condanna a prescindere dai fatti realmente accaduti. Chi esce sconfitto da questa storia non è il cardinale ma il sistema giudiziario della Santa Sede e con esso il prestigio e l’autorevolezza della stessa chiesa» (M.B.).

  65. BulletS.C., Che senso ha che un magistrato vaticano vada in giro a far intendere di avere in tasca la soluzione del caso Orlandi, salvo che poi non ha nulla in mano, in «Faro di Roma», 29 novembre 2024. «Il promotore di giustizia Alessandro Diddi è un’autentica sciagura per la S. Sede e in generale per l’intera Chiesa cattolica.» L'INCOMPETENZA AL POTERE (GIUDIZIARIO). INCOMPETENZA NEL CASO MIGLIORE.

  66. BulletPietro Di Muccio De Quattro, La porpora e il giudizio, in «L'Opinione delle Libertà», 29 novembre 2024. «Scrive l’autore che illustri giuristi ed esperti di diritto canonico hanno sollevato dubbi sulla legittimità di alcuni rescripta del Papa sul corso di svolgimento del processo, per i quali è stata perfino presentata all’Onu una denuncia contro il Papa stesso, e ne hanno tratto la conclusione che un processo siffatto, in quanto espressione della “suprema potestà giurisdizionale” del Papa, è “anticostituzionale”, per così dire, nel senso che viola i principi dello Stato di diritto, il giusto processo, i diritti umani, le convenzioni internazionali ratificate dallo Stato vaticano: roba da niente, soprattutto considerando le prediche quotidiane dei papi e del clero sul rispetto assoluto della persona umana, immagine di Dio in terra! (...) Il libro è al tempo stesso una “requisitoria civile” e una “condanna morale”: l’una, contro le stimmate dell’errore giudiziario (Enzo Tortora e Alfred Dreyfus vengono appunto evocati dall’autore); l’altra, contro l’etica immorale del moralismo. I giudici dell’appello dovrebbero leggere Il caso Becciu di Mario Nanni.»


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