Sul "caso Becciu" in generale
Diciannovesima parte
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Mario Nanni, Il Caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano (scheda libro).
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Candido Renna, Il Caso Becciu, riflessioni per il libro di Nanni, in «Corriere Salentino», 1° dicembre 2024. «Particolarmente illuminante è il parallelo che Nanni traccia tra il caso Becciu e i casi Dreyfus e Tortora. Come Dreyfus fu vittima dell’antisemitismo e dei pregiudizi dell’establishment militare francese, e come Tortora fu travolto da un sistema mediatico-giudiziario che non ammetteva dubbi sulla sua colpevolezza, così Becciu sembra essere stato vittima di un meccanismo che aveva già deciso la sua condanna prima ancora dell’inizio del processo. La figura di monsignor Perlasca emerge come uno dei personaggi più enigmatici della vicenda. La sua trasformazione da stretto collaboratore di Becciu a principale accusatore viene descritta da Nanni in termini pirandelliani, con un “Perlasca 1” fedele e un “Perlasca 2” nemico. Questa scissione del personaggio riflette la complessità delle dinamiche umane e istituzionali che hanno caratterizzato il processo. Il libro solleva interrogativi fondamentali sulla natura e sul funzionamento della giustizia vaticana. La sovrapposizione tra potere spirituale e temporale, la mancanza di una chiara separazione dei poteri e l’assenza di garanzie procedurali consolidate emergono come problematiche strutturali che il caso Becciu ha portato drammaticamente alla luce. La vicenda viene presentata come un possibile punto di svolta nella storia della governance vaticana, un momento che potrebbe portare a una riflessione più ampia sulla necessità di riforme istituzionali.»
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Sante Cavalleri, 15 interrogativi sul caso Becciu chiariscono il profilo di una congiura di palazzo contro il più fedele collaboratore di Francesco. Ne aggiungiamo un 16°: come sarebbe cambiata l'evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato il suo collaboratore più abile e fedele?, in «Faro di Roma», 1° dicembre 2024. SE I MAGISTRATI VATICANI NON SERVONO LA VERITÀ, E ANZI LA NASCONDONO E LA MANIPOLANO... CI PENSERÀ LA STORIA A FARLA EMERGERE. MA CHE VERGOGNA PER I CATTOLICI DEL PRESENTE! «... come sarebbe cambiata l’evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato Becciu? Sì, perchè il porporato sardo era davvero obbediente a Francesco e mai avrebbe mediato le sue posizioni arrivando addirittura a giustificare l’invio delle armi come espressione di una asserita legittima difesa, invocando un diritto evidentemente inapplicabile nelle presenti situazioni, anche perchè la possibilità dell’escalation nucleare esclude qualunque giustificazione dell’uso di armi (offensive o difensive che siano) in quanto le conseguenze di tali scellerati invii, alle parti in conflitto, di bombe, missili, munizioni, lanciamissili, carriarmati e altre diavolerie (purtroppo decisi anche dal governo italiano) sono poi del tutto imprevedibili, come stiamo vedendo, e l’escalation nucleare che annienterebbe una fetta consistente del mondo e dell’umanità è letteralmente dietro l’angolo. Ebbene in diverse circostanze, mettendo la propria professionalità e saggezza diplomatica al servizio delle intuizioni di Francesco, Becciu è stato l’uomo macchina che ha procurato alla Santa Sede importanti successi diplomatici a favore della pace, grazie anche ai suoi canali cubani, creati nel corso della sua missione di nunzio sull’Isola. Sarà un caso ma il colpo di palazzo contro Becciu ha privato Papa Francesco di un fedele e abile esecutore dei suoi disegni diplomatici (...). E certo gli esponenti della poltica imperialista USA non hanno accolto con favore l’ascesa del diplomatico stimato dai fratelli Castro nella Curia Romana e potevano temere una sua eventuale futura elezione al Pontificato. E se per trovare i mandanti di quest’omicidio bianco bisogna chiedersi a chi conveniva fare fuori Becciu i primi sospetti sono proprio loro, gli uomini dell’Impero.»
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M.Pi., Il caso Becciu: un libro di Mario Nanni per fare luce su un processo storico e controverso, in «Prima Pagina News», 2 dicembre 2024. «Un libro imprescindibile per chi vuole capire le dinamiche del potere vaticano e la fragilità della giustizia umana, anche nei luoghi più sacri.»
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Lanfranco Palazzolo, "Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano", intervista all'autore Mario Nanni, in «Radio Radicale», 2 dicembre 2024. «Il cardinale Becciu è stato messo in un tritacarne con accuse risibili, che si sono rivelate tutte inconsistenti (...). Il processo si è svolto come se durante il processo stesso non fossero emerse testimonianze inoppugnabili per l'innocenza assoluta del card. Becciu (...). Dove scatta il pregiudizio da parte del promotore di giustizia? Siccome la cooperativa (braccio operativo della Caritas di Ozieri) era presieduta da un fratello del cardinale Becciu, – con un sillogismo che farebbe bocciare subito uno studente di filosofia (...) – allora "Becciu fa arricchire i fratelli". Queste voci sarebbero ridicole se non fossero state soffiate all'orecchio del Papa. (...) Tutte accuse che sono risultate inconsistenti durante il processo. (...) Questo era un processo già fabbricato a tavolino, deciso nel suo esito, tant'è vero che non si condanna uno senza avere prima il processo (...). Io parlo di "vaso di pandora", ma parlo anche di "apprendista stregone": chi ha messo tutta questa macchina in movimento alla fine non la controllava più. E adesso come se ne può uscire? L'unico che sa come potersene uscire è il Papa.» Con una piccola correzione: l'accusa dell'appello sarà proprio – assurdamente! – in mano allo stesso Diddi (a meno di interventi divini che modifichino nuovamente la legislazione, per una volta in favore delle difese).
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Felice Santi, Becciu, chi era costui? Un libro sull'ex Sostituto alla Segreteria di Stato accende un faro, in «Il Giornale», 2 dicembre 2024. «Tutto ruota intorno ai quattro cambi in corsa delle regole processuali (alla faccia del «giusto processo») decisi da altrettanti "rescripta" papali mentre si svolgeva il giudizio, impregnati dell’odore nauseabondo della sentenza già scritta. (...) La condanna sembrava già scritta dal settimanale «l’Espresso», dietro le presunte prove si sarebbe mosso un sottobosco di agenti segreti, finti preti e faccendieri, con il solito superpentito che la fa franca consegnando Becciu, fino al potente Promotore per la giustizia Alessandro Diddi, il novello Torquemada già avvocato di Mafia Capitale e controparte di Giuseppe Pignatone da procuratore capo di Roma, che oggi è il presidente del Tribunale vaticano. Sia chi l’ha portato alla sbarra (senza conoscere troppo bene il codice d’Oltretevere), sia chi l’ha condannato sono stati promossi al rango delle più alte gerarchie vaticane l’anno scorso «motu proprio» da Francesco a distanza di pochi giorni dal verdetto che ha inchiodato Becciu, definendolo (Diddi dixit) una «brutta persona» in uno dei (troppi) duelli verbali andati in scena a processo. (...) fino a personaggi come Francesca Immacolata Chaouqui, l’unica donna mai condannata dallo stesso Tribunale vaticano, che sarebbe stata l’ispiratrice di un vero e proprio complotto. "Ascoltata dal Tribunale, non solo non ha smentito, ma se n’è quasi gloriata", scrive Nanni. E nonostante le accuse a Becciu di peculato e distrazione di fondi siano "cadute a una a una durante il dibattimento, le testimonianze, le arringhe, e tuttavia il Promotore di Giustizia le ha tenute in non cale, perché non collimavano con il suo impianto accusatorio costruito su teoremi e petizioni di principio". Anzi, quando in dibattimento sono emerse risultanze favorevoli all’imputato, "il Pg si è comportato come se non ci fossero, ha esercitato oggettivamente un meccanismo di rimozione".»
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Pino Nano, "Il Caso Becciu", il giornalista Mario Nanni ricostruisce nei dettagli il processo al cardinale, in «La Voce dei Giornalisti», 2 dicembre 2024. «Un libro per certi versi shoccante, che farà il giro del mondo per tutto quello che contiene e descrive, e da cui viene fuori una immagine forte di quello che è il vero potere Vaticano. L’unico a salvarsi da questa inchiesta giornalistica che ci riporta al vecchio cronista dell’ANSA Mario Nanni, allievo prediletto del grande Sergio Lepri, e lui stesso caporedattore centrale del Politico dell’ANSA, è Papa Francesco, che Nanni tratta sempre con estremo garbo ed estrema ammirazione per quello che il Papa ha sempre fatto per arrivare alla verità.»
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Pino Nano, Mario Nanni racconta "Il caso Becciu", in «Giornalisti Italia», 3 dicembre 2024. « Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana , per toglierlo dal novero dei papabili?»
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Antonino Solarino, L'incredibile ingiustizia in Vaticano ai danni del card. Angelo Becciu, 3 dicembre 2024. Domande giustificate e inquietanti che esigono risposta.
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Ivo Pincara, Perché, come si fa, come fa, come è possibile... 16 domande giustificate e inquietanti sul caso Becciu che esigono risposta, in «Korazym», 4 dicembre 2024. Anche in tedesco.
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Stakes high as verdict looms in Vatican's 'good faith' London trial, in «The Pillar», 4 dicembre 2024. Dopo una becera e volgarissima campagna di disinformazione e di diffamazione, una testata comincia ad aver paura che la verità venga alla luce? C'è da sperare che i magistrati inglesi siano più onesti e coraggiosi di quelli vaticani.
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Affaire Becciu: l'étouffement?, in «Golias», 5 dicembre 2024.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, Il primo libro inchiesta sulle accuse e il processo all'ex Sostituto cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un oscuro intreccio giuridico-mediatico, in «Osservazioni casuali», 46, 30 novembre-6 dicembre 2024. «Il libro di Nanni è molto interessante e pedagogico perché rivela molte verità nonché sospetti (fondati) del cosiddetto “processo Becciu”. In particolare, vi sono analisi di meccanismi giudiziari intrecciati con quelli dei media per condannare l'accusato, addirittura prima dell'apertura formale del processo. Un'operazione di "character assassination", distruzione della reputazione come si è visto, ricorda l'autore, nel caso famoso del giornalista Enzo Tortora. Nella presentazione del libro si legge: "Nel caso Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte!, delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza. In questo libro, che ha anche risonanze letterarie perché si evocano situazioni e atmosfere da romanzo, pullula una miriade di personaggi. A cominciare dal Papa, fino ai protagonisti di questa vicenda ancora tutta da definire." (Intervista con l'autore - Radio Radicale). Intanto, da tempo - e per fortuna! - abbiamo la "Rassegna stampa sul caso Becciu" di Andrea Paganini: completa, seria, tempestiva e onesta. Per tutti un vero faro, una luce sempre accesa su ciò che altri vorrebbero oscuro e silente.» Beh, che dire? Grazie! E grazie a chi segue questa rassegna stampa e aiuta a far spazio alla verità!
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Incredibile: tutto si diluisce quando ci sono di mezzo i magistrati, in «Dagospia», 7 dicembre 2024. È scandaloso!
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Mario Nanni, E se il caso Becciu fosse solo un complotto?, in «La Notizia», 7 dicembre 2024. CERTO CHE ERA ED È UN COMPLOTTO! IL COMPLOTTO PIÙ VOLGARE E CICLOPICO CHE SIA MAI STATO ORGANIZZATO CONTRO UN ESSERE UMANO. E IN FONDO ERA GIÀ CHIARO FIN DALL'INIZIO. CERCHEREMO LA VERITÀ FINO IN FONDO! E IL LIBRO DI MARIO NANNI È UN TASSELLO FONDAMENTALE DI QUESTA RICERCA.
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PERFETTA LETIZIA: stare sulla croce e sorridere ai confratelli. Il cardinale Becciu qui con i nuovi cardinali Jean-Paul Vesco e Francis Leo (immagini tratte dalla diretta televisiva del Concistoro del 7 dicembre 2024).
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Sante Cavalleri, Nel suo decimo Concistoro, Papa Francesco ha spiegato che i 21 nuovi cardinali sono chiamati a essere "sostegno e guida" nelle loro comunità e nella Chiesa Universale, in «Faro di Roma», 7 dicembre 2024. Anche in portoghese. E in francese. E in spagnolo.
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Giovanni Bianconi, Dossieraggi, l'inchiesta al bivio. Il rischio del trasferimento a Roma, in «Corriere della Sera», 7 dicembre 2024. È in corso un grave tentativo di insabbiamento?
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Luigi Bisignani, I porporati preparano la riabilitazione di Becciu, in «Il Tempo», 8 dicembre 2024. «UN PROCESSO PER RAPINA SENZA CHE SIA STATO PORTATO VIA NEPPURE UN CAPELLO.» C'è qualche affermazione infondata e qualche illazione gratuita, nell'articolo di Bisignani. Ma c'è anche qualche verità: il processo a Becciu è stata una crudeltà assurda, come la condanna decisa a priori a tavolino: Becciu è innocente, vittima di uno schifoso complotto. E proprio per questo non vogliamo la grazia: vogliamo giustizia! Becciu è l'uomo più fedele del Papa (e così voglio interpretare il disegno del "Tempo"); ma al mondo intero, con metodi mafiosi, hanno fatto credere il contrario; perfino al Papa! SI TOLGANO AL PIÙ PRESTO GLI "OMISSIS" IMPOSTI DAI MAGISTRATI! SI RENDA PUBBLICO INTEGRALMENTE IL MATERIALE PROBATORIO TENUTO NASCOSTO, A COMINCIARE DAI 120 MESSAGGI DELLA CHAOUQUI! PS: SPERO, CON TUTTO IL CUORE, CHE SIA FRANCESCO A RIMEDIARE AL PROPRIO ERRORE, E NON ALTRI.
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Andrea Gagliarducci, Analysis: What Pope Francis' new cardinals reveal about future conclave, in «CNA», 8 dicembre 2024. Anche in italiano. E in spagnolo. E in tedesco. E in portoghese.
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Processo Becciu: pamphlet denuncia, '(In)Giustizia in Vaticano', in «ANSA», 9 dicembre 2024. Dopo quattro anni, due mesi e quindici giorni di brutale e perversa persecuzione mediatico-giudiziaria, la stampa si sveglia? Chissà! I grandi giornaloni faticano ad ammettere di aver compiuto, sull'onda di una macabra gogna mondiale, una campagna schifosa, indegna di un giornalismo serio e onesto. Ma la verità non muore e presto o tardi verrà alla luce! Questo libro di Mario Nanni è un tassello importante sul cammino della verità.
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Mario Nanni intervistato da Giuliano Guida Bardi a «Il Punto G», Giornale Radio, 9 dicembre 2024 (a partire dal minuto 51). «Nel Vaticano vige una amministrazione della giustizia che in Italia sarebbe considerata semplicemente assurda.» Il che è tutto dire!
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Geraldina Boni, Manuel Ganarin e Alberto Tomer, L'utilizzo della quota dell'otto per mille a diretta gestione della Chiesa cattolica alla luce del diritto penale italiano: l'insostenibile configurazione delle funzioni svolte dal vescovo come 'pubblico servizio', in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale». 9 dicembre 2024. La scienza giuridica smentisce radicalmente i teoremi della Procura di Sassari e di Alessandro Diddi, il promotore di giustizia (di nome) e di ingiustizia (di fatto) del Vaticano.
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Vaticano, il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone lascia l'incarico: ha compiuto 75 anni, in «Il Messaggero», 11 dicembre 2024. Finito il lavoro (sporco?), si dimette.
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Felice Manti, Mafia e segreti, dal caso Orlandi a Becciu: chi è Pignatone, in «Il Giornale», 11 dicembre 2024. «Poi da Caltanissetta è arrivata la tegola, a oltre trent’anni di distanza, di un suo accostamento con una pista investigativa che lo vorrebbe complice dell’insabbiamento di un’inchiesta – la Mafia-Appalti, nata dal Ros guidato da Mario Mori – su cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avrebbero voluto indagare e che potrebbe essere uno dei moventi legati alla tragica morte dei due magistrati. Aver potuto contribuire ad affossare un’indagine, favorendo così la mafia assassina, è un’onta da cui comunque Pignatone rischia comunque di non liberarsi mai (...). Anche se il suo addio da presidente del tribunale vaticano era nell’aria, dicono fonti ecclesiastiche, per aver raggiunto i limiti di età fissati per la magistratura vaticana, bisogna ricordare che dopo cinque anni di mandato Pignatone si congeda con «l’onta» della condanna a monsignor Angelo Becciu per peculato senza essersi messo in tasca un euro, come ricorda Mario Nanni nel suo libro (...), arrivata qualche giorno dopo la decisione "motu proprio" del Papa di dagli la cittadinanza vaticana, lo stipendo e la pensione cumulabile con quella italiana, elevandolo al rango di cardinale appena pochi giorni prima della condanna.» GIUSEPPE PIGNATONE, UN INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA, CONDANNA UN INNOCENTE IN UN PROCESSO PIENO DI IRREGOLARITÀ E DI SCORRETTEZZE. ORA SE NE VA. RESTA LO SCANDALO DELLA (IN)GIUSTIZIA VATICANA.
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Sante Cavalleri, Viene dalla Cei il nuovo presidente del Tribunale Vaticano. Marano al posto di Pignatone, ma sarà piuttosto l'erede di Dalla Torre, in «Faro di Roma», 11 dicembre 2024. «Papa Francesco ha accettato le dimissioni presentate dall’ex procuratore di Roma, che era stato nominato dal Papa stesso nel 2019. Dimissioni accettate per raggiunti limiti di età e non dunque in seguito alla sconcertante gestione dei processi istruiti malamente dal promotore dei giustizia Alessandro Diddi, né, a quanto sembra, per le accuse di collusione con la mafia piovute recentemente sullo stesso Pignatone che, peraltro, da pm aveva duellato con Diddi, all’ epoca (e anche ora) difensore di imputati per mafia.» PENSIONAMENTO O DIMISSIONI?
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Luigi Albano, Il caso Becciu come un romanzo ottocentesco: il libro di Mario Nanni apre nuovi sorprendenti scenari, in «Secolo d'Italia», 12 dicembre 2024. «E poi, sullo sfondo, Papa Francesco, il pontefice argentino del “Chi sono io per giudicare”… che stavolta ha avuto un ruolo di ”giudice ultimo” e capo assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Un ritorno al Papa Re? Un monito per tutti? Alla fine, il cardinale Becciu – condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi – non si sottrae al confronto. “Io non fuggo dal processo”, ha dichiarato.» CHI AIUTA REALMENTE IL PAPA A USCIRE DALLA TRAPPOLA IN CUI È CADUTO? PIÙ ASPETTA A RIMEDIARE, PIÙ IL SUO ERRORE DIVENTA GRAVE.
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Attilio Bolzoni, Da Palermo al soglio vaticano: le mille vite di Pignatone, in «Domani», 14 dicembre 2024. «Giuseppe Pignatone non è uno degli amici di Giovanni Falcone e non lo nasconde (...), una mentalità e un modo diverso di interpretare il ruolo di magistrato, molto osservante delle gerarchie. Tanto da ritrovarsi, al fianco del chiacchieratissimo procuratore capo Pietro Giammanco, anche in una nota nei famosi diari di Falcone su indagini non avviate sulla Gladio nel contesto dei “delitti politici” siciliani. (...) Per la prima volta si ritrovano insieme, la procura di Giuseppe Pignatone e di Guido Lo Forte e la procura di Roberto Scarpinato e di Gioacchino Natoli, separati su tutto ma non su quel rapporto sulla spartizione dei grandi lavori. Stesse valutazioni e stesse archiviazioni. Tutti corrotti? Tutti decisi a nascondere un’indagine per salvare boss mafiosi e capitani d’industria? È il mistero del dossier mafia e appalti e, ancora di più, il mistero della sua ricomparsa a trenta e passa anni di distanza con Pignatone che si ritrova indagato a Caltanissetta per un’inchiesta insabbiata. Vecchi conti con i carabinieri dei reparti speciali del generale Mario Mori, quelli che sono sicuri che Borsellino sia saltato in aria per il rapporto su mafia e appalti.»
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G.C., Becciu, (in)giustizia in Vaticano, in «La Sicilia», 14 dicembre 2024. «Un libro shock per certi versi, che apre scenari diversi e inquietanti e di varia lettura su un processo «che solo tra le mura dello Stato Vaticano – secondo l'autore – ha potuto svolgersi indisturbato e inalterato. In un Paese civile e democratico come il nostro la conclusione sarebbe stata diversa».
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A Legacy in Profile, in «MondayVatican», 16 dicembre 2024. Anche in italiano.
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Andrea Paganini, "Caso Becciu": un'inchiesta tra giustizia e ingiustizie, in «Settimana News», 17 dicembre 2024. «Becciu nel primo grado di giudizio è stato condannato, ma senza nemmeno l’ombra di una prova; anzi le prove emerse a suo discarico sono state completamente ignorate nella sentenza, e gran parte del materiale probatorio è stato occultato (ad esempio 120 su 126 messaggi WhatsApp intercorsi tra le due donne che hanno tramato con Perlasca, ma anche parti sostanziali dell’interrogatorio di quest’ultimo coperte da omissis): la giustizia, insomma, invece di cercare la verità, l’ha nascosta scientemente. E questo è gravissimo. Come ben emerge dal libro di Nanni, il vero scandalo in Vaticano è quello della giustizia ingiusta. Ma la verità non muore, benché faccia molto meno rumore e sia più lenta delle calunnie: prima o poi arriva. Il caso Becciu di Mario Nanni è un tassello molto importante per farsi raggiungere dalla verità che, come credono i cristiani, ci farà liberi.» Anche in spagnolo.
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Brunella Bolloli, Inchiesta dossieraggio il Riesame non decide, in «Libero», 18 dicembre 2024. DOPO COTANTA PERDITA DI TEMPO, SI PRENDONO PIÙ TEMPO PER DECIDERE... O PER INSABBIARE? Noi non dimentichiamo: CHI SONO I MANDANTI DI STRIANO E CO. IN VATICANO?
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Valeria Ferrante, Le stragi del '92 di Capaci e Via D'Amelio: ripartono le indagini, in «Rainews», 20 dicembre 2024. «Questa chiarezza dovrebbe giovare a tutti...» «A meno che qualcuno abbia qualcosa da nascondere» Chiara Colosimo. Cos'hanno da nascondere i magistrati del Vaticano?
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Carola Carulli, TG2 Achab Libri, «RaiNews.it», 22 dicembre 2024. «ALLA FINE DOVRÀ EMERGERE L'INNOCENZA ASSOLUTA DEL CARDINALE» Mario Nanni.
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Pino Nano, Il Processo Becciu, Mario Nanni: "Anche in Vaticano un Caso-Tortora", in «La Discussione», 23 dicembre 2024. CHI E PERCHÉ HA ORGANIZZATO IL BRUTALE COMPLOTTO? «Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana, per toglierlo dal novero dei papabili? (...) Ogni pagina di questo libro è il racconto di una verità non sempre chiara, ogni capitolo contiene cose che nessuno ci aveva mai spiegato prima così bene prima, e la conclusione stessa del libro è una sentenza di assoluzione per il Cardinale Becciu, vittima, a giudizio di Mario Nanni– di una campagna mediatica ingiusta e ingrata nei suoi confronti, ma forse anche di un sistema giustizia, parliamo delle regole Vaticane, che non sempre gli hanno permesso di difendersi fino in fondo come invece gli sarebbe stato possibile fare in un tribunale della nostra Repubblica. Forse la sentenza di appello ci dirà di più.»
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis and the Challenges of the jubilee, in «Monday Vatican», 23 dicembre 2024. Anche in italiano. «Papa Francesco saprà dare speranza a chi è stato processato in Vaticano? Saprà garantire un processo equo e giusto? Nel caso del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, non è stato così. Il Papa è intervenuto quattro volte e la sentenza individua addirittura reati specifici senza una fattispecie specifica del reato stesso (ad esempio, appropriazione indebita contestata, pur ammettendo che non ci fossero guadagni personali). L’appello degli imputati dovrebbe iniziare proprio durante il Giubileo. Gli imputati riusciranno a trovare giustizia?»
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Papa Francesco, Apertura della Porta Santa e Santa Messa nella notte. Inizio del Giubileo Ordinario. Solennità del Natale del Signore. Omelia del Santo Padre Francesco, in «Vatican.va», 24 dicembre 2024. NELLA MESSA DI NATALE IL PAPA CI ESORTA A INDIGNARCI, AD ALZARE LA VOCE CONTRO LE INGIUSTIZIE. «La speranza che nasce in questa notte non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità – e tanti di noi, abbiamo il pericolo di sistemarci nelle nostre comodità –; la speranza non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; la speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri. Al contrario, la speranza cristiana, mentre ci invita alla paziente attesa del Regno che germoglia e cresce, esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità, e non solo, anche attraverso la nostra compassione.» OH, CI STIAMO, ECCOME! CHIEDIAMO A VIVA VOCE VERITÀ E GIUSTIZIA PER IL CARD. BECCIU, PERSEGUITATO DALLA MALAGIUSTIZIA SENZA POSSIBILITÀ DI DIFENDERSI, VITTIMA INNOCENTE DI TREMENDA INGIUSTIZIA! BUON NATALE! E CHE SIA UN NATALE BUONO!
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Elias Nanni, "Il caso Becciu", com'è stata fabbricata una gogna. E perché tutto cadrà come il velo di Maya, in «Prima Pagina News», 27 dicembre 2024. «LA GOGNA E LA MANCANZA DI RISPETTO – OLTRE CHE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI – IN VATICANO... «... tutto s'impantana in un confuso groviglio di situazioni. Su tutti, il "Promotore di Giustizia" (l'omologo del Pm italiano) che mena le danze e spesso fa strame di elementari regole del dibattimento processuale e di un fair play nell'interlocuzione con la difesa. Ha una sua teoria-schema prefabbricata e da lì non si smuove. Ma c'è la domanda a cui bisogna ancora rispondere: quale la necessità di scrivere un simile libro? Ebbene, qui siamo palesemente di fronte alla scelta, giornalistica e civile, di non tacere, di non rifugiarsi nell'indifferenza e (per quello che potrà contare sull'esito del ricorso) indagare su quella che viene considerata un'enormità giudiziaria, come il processo e la condanna del cardinale Becciu (sino a richiamare i casi Tortora e Dreyfus!). (...) Le accuse a Becciu, considerate da Nanni, oltreché ovviamente dagli avvocati, si sono rivelate inconsistenti, ma " stranamente", hanno portato alla condanna: il "famoso" palazzo di Londra dove Becciu, per il livello di responsabilità addebitatagli, "nemmeno si affaccia sulla soglia di casa". Sono ben altri gli abili faccendieri graditi al Vaticano. (...) A quanti gliel'hanno chiesto, Nanni ha sempre risposto che è bastato un accurato lavoro di indagine, un esame critico delle carte, niente di più e niente di diverso, per quanto si sia trattato di un lavoro molto difficile e laborioso. Dunque, niente di inventato, e nemmeno supposto, ma solo una ricostruzione lineare, logica di fatti ed episodi disseminati in migliaia di pagine - chiosa Nanni - che nell'appello dovranno servire a smontare definitivamente - ma già erano state smontate dagli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo- le risultanze del processo di primo grado che, si ripete, ha visto condannare un cardinale come Becciu, persona sempre devota al Papa, suo stretto collaboratore, e poi ingabbiato in un meccanismo d'accusa sgangherato, nemmeno abilmente costruito, tante sono le grossolanità di un impianto accusatorio che fa acqua da tutte le parti. (...) Di qui - ancora Nanni - la rappresentazione di un processo sbagliato, volutamente indirizzato, dove spicca la condanna del cardinale Becciu, il vulnus e la gogna alla sua figura e alla sua onorabilità. E anche, marcatamente, il mancato rispetto per la sua persona e la sua dignità di sacerdote prima ancora che di porporato. Eppure "rispetto" è la parola-simbolo scelta quest'anno dalla Treccani, apertamente condivisa, a indicare il "fulcro di ogni percorso di vita". Peccato che nella circostanza del processo, il "Promotore di Giustizia" non ne abbia voluto tenere conto.»
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Mario Lavia, Il caso, il processo, la colpa e l'ingranaggio: le contraddizioni contro il cardinale Becciu, in «Il Riformista», 1° gennaio 2025. «Resta inevasa la domanda delle domande che Nanni pone: "Che cosa c’è VERAMENTE dietro il processo Becciu? Qual è il movente vero che ha innescato una macchina del fango, quella che lo stesso processo ha mostrato essere una macchinazione ordita ai danni del cardinale sardo?". Addirittura un tentativo di colpire Bergoglio? O “solo” un meccanismo ordito da personaggi infingardi? Lo sapremo mai? Molto probabilmente, no.» OH, LO SAPREMO, LO SAPREMO! LA VERITÀ VERRÀ ALLA LUCE: «... non c'è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non debba essere conosciuto e venire alla luce» (Lc 8,17). SIAMO NELL'ANNO GIUBILARE DELLA SPERANZA, NONOSTANTE TUTTO! E in fondo è già quasi tutto molto chiaro.
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Renato Farina, Grande il Papa che chiede l'amnistia. Ora dia giustizia al cardinal Becciu, in «L'Unità», 2 gennaio 2025. Anche qui: L'INTOLLERABILE CROCIFISSIONE DI UN INNOCENTE. «Mi chiedo però, un momento dopo, come sia possibile che lo stesso Papa abbia tollerato un esercizio dell’azione penale, nello Stato di cui è monarca assoluto, che ha calpestato le regole – frutto della civiltà Cristiana – le quali hanno preso il nome di “habeas corpus”. Mi riferisco al processo contro il Cardinale Angelo Becciu (e altri), che ha avuto come premessa il 24 settembre 2020 una sorta di “crocefissione cautelare” praticata dallo stesso Pontefice sulla base di prove fattegli apparire come incontrovertibili e poi totalmente screditate durante il dibattimento. Crocefissione cautelare? La cruda espressione è dello storico della Chiesa Alberto Mellone, ma è la sola adeguata dinanzi al pubblico sfregio del cardinale sardo oggetto di una “character assassination” istantanea: appeso per i piedi davanti all’opinione pubblica mondiale dalla massima autorità morale del pianeta come “il cattivo ladrone”, prima di poter esercitare qualsiasi forma di difesa, cosa che nel corso di questi quattro anni non ha mai di fatto – così come gli altri imputati – potuto praticare. Si pensi che – in questo specialissimo processo – il procuratore (che in Vaticano si chiama promotore di giustizia) ha potuto agire senza alcun filtro di un giudice terzo, potendo usufruire di quattro disposizioni papali tenute segrete (rescripta) che hanno modificato la procedura penale vaticana solo per questo causa, allargando di volta in volta i poteri dell’accusa. Esse per inerzia, salvo sterzate dall’alto, condurranno in carcere – con palese ingiustizia – persone che, se devono essere sottoposte a giustizia umana, hanno diritto a un giusto processo.» Anche qui. NON CHIEDIAMO NÉ AMNISTIA NÉ GRAZIA, CHIEDIAMO VERITÀ E GIUSTIZIA.
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Alberto Vacca, Eresia e corruzione: armi segrete per la conquista del potere in Vaticano. Analisi comparativa del caso Morone e del caso Becciu, in «La Provincia del Sulcis Iglesiente», 2 gennaio 2025. IN UNA MONARCHIA, NELLA QUALE NON ESISTE LA SEPARAZIONE DEI POTERI, BASTA INGANNARE IL MONARCA – E RENDERLO COSÌ, ANCHE INVOLONTARIAMENTE, COMPLICE DI UN COMPLOTTO (OLTRE CHE RICATTABILE) – PER CONDANNARE CHIUNQUE, ANCHE LA PERSONA PIÙ INNOCENTE. Il card. Becciu è vittima di una tremenda malagiustizia: «Il processo che lo coinvolge è stato segnato da un’opacità che ha alimentato dubbi sulla trasparenza della giustizia vaticana. Anche in questo caso, il contesto suggerisce che le accuse siano strumentali a dinamiche di potere interne alla Curia. Il Vaticano, infatti, oggi come ieri, è teatro di lotte intestine tra fazioni opposte, e il caso Becciu è un esempio di giustizia piegata a fini politici. (...) Becciu non ha commesso alcun peculato né alcuna truffa, perché nel caso specifico mancano sia l’elemento oggettivo che soggettivo dei reati. Il peculato consiste nell’appropriarsi a proprio vantaggio o di altri di una somma di denaro o di altro bene della pubblica amministrazione in modo doloso, cioè con la consapevolezza e l’intento di arrecare ad essa un danno per trarne un profitto illecito per sé o per altri. Ebbene, dal processo non è emersa alcuna prova che Becciu abbia agito per procurare a sé, a Mincione e al proprio fratello un profitto illecito a danno della Santa Sede. (...) La sentenza che ha condannato Becciu solleva seri dubbi sulla correttezza del processo e sulla imparzialità del sistema giudiziario vaticano, dal punto di vista sia procedurale che sostanziale, perché le regole sono state cambiate in senso sfavorevole all’imputato mentre il processo era in corso e la condanna è stata basata sull’interpretazione arbitraria ed estensiva dell’articolo 1284 del Codice di Diritto Canonico che non configura un reato penale, ma ha una valenza solo civile. (...) Morone e Becciu restano due vittime illustri, accomunate dall’essere state travolte da una macchina del potere che, in nome della salvaguardia dell’ordine interno, non ha esitato a sacrificare l’individuo per ragioni che appaiono lontane non solo dai principi di giustizia ma anche dal Vangelo. Questi due casi evidenziano un problema più profondo: la necessità di maggiore trasparenza e giustizia all’interno della Chiesa. L’opacità con cui vengono gestite queste vicende non solo danneggia le persone coinvolte, ma mina anche la credibilità dell’istituzione ecclesiastica agli occhi dei fedeli e del mondo. È urgente pertanto avviare una profonda riforma delle istituzioni ecclesiastiche. Un’istituzione che dice di fondarsi su principi universali come la giustizia e la verità non può tollerare che il potere venga utilizzato per manipolare i processi e perseguitare i propri avversari. La credibilità della Chiesa, già messa a dura prova, dipende dalla sua capacità di garantire trasparenza, equità e un sistema giudiziario realmente indipendente.» Commento di Mario Becciu (FB): «Un interessante intervento dello storico Alberto Vacca sostiene l’ipotesi che dietro il crimine giudiziario perpetrato a danno del cardinal Becciu si celi una lotta per il potere dentro il Vaticano. Potrebbe essere, ma non ne abbiamo le prove. È incontrovertibile, d’altra parte, che la dichiarata lotta alla corruzione, uno dei punti centrali del pontificato di Papa Francesco, si sia servita di atti corruttivi da parte di personaggi senza scrupoli pur di uccidere moralmente e giudiziariamente l’alto prelato. Tali personaggi non hanno esitato ad ingannare lo stesso pontefice.»
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Una "character assassination" istantanea: il cardinale Becciu appeso per i piedi davanti all'opinione pubblica mondiale, in «Faro di Roma», 2 gennaio 2025. Anche in spagnolo. E in portoghese. E in francese.
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'Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano' di Mario Nanni. Conversa con l'autore Giuseppe Rippa, in «Agenzia Radicale», 8 gennaio 2025. IL PIÙ GRANDE MACIGNO DI OSCURANTISMO CHI CI POSSA MAI ESSERE! «Il Vaticano pratica una giustizia umana decisamente claudicante. L'impianto giudiziario vaticano a me lascia perplesso. Non vorrei ritrovarmi in un'altra vita davanti a un tribunale come quello che sta in Vaticano, perché dovrei pensare che sono finito direttamente nell'Inferno. (...) La civiltà giuridica sembra completamente assente. (...) Nel momento in cui si pone nell'agenda il tema della trasparenza, riletto attraverso gli atti giudiziari, si ha l'oscurantismo più totale, l'opacità più incredibile. (...) Se Becciu resiste nella sua volontà di ribadire il diritto e la certezza della verità (...) questo è qualcosa che va al di là di Becciu: sanifica lo stesso impianto del Vaticano, il suo ruolo nel mondo. (...) Il Vaticano, sul piano internazionale (lo dico con dolore), perde ogni forma di credibilità come portatore di giustizia nel mondo. Ed è una cosa terribile! (...) Diventa significativo il fatto che il Papa lavora per costruire un'immagine internazionale, e mondiale, di giustizia e poi si ritrova in casa... In nome di che cosa? Di un'ansia di trasparenza che all'improvviso, per immaturità psicologica (non tanto del Papa, ma dell'impianto strutturale del Vaticano), rivela una sua contraddizione non sanabile...» (Giuseppe Rippa). Una "giustizia" scandalosa!
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Chiesto il processo per il fratello di Becciu e per altri 8, in «Ansa», 8 gennaio 2025.
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'Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano' di Mario Nanni. Conversa con l'autore Giuseppe Rippa, in «Agenzia Radicale», 9 gennaio 2025. UNA SENTENZA GIÀ SCRITTA PRIMA DEL PROCESSO, A PRESCINDERE DAI FATTI. «Il caso del processo al cardinale Becciu, dopo essere deflagrato all'inizio provocando una gogna anche mediatica di proporzioni planetarie, col passare del tempo ha suscitato una attenzione meno intrisa di pregiudizi. Ed è finito sotto la lente di osservatori non prevenuti, intellettuali, giornalisti che amano documentarsi e ricercare puntigliosamente la verità, studiosi di diritto canonico, storici. Il risultato? Hanno paragonato il caso Becciu a due altre vicende di ingiustizia e di gogna gratuita e ingiusta: il caso Dreyfus e il caso Tortora. Così viene presentato il libro di Mario Nanni in tutti i siti che vengono definite librerie online. Nella vicenda del cardinale Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte!, delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza. In questo libro, che ha anche risonanze letterarie perché si evocano situazioni e atmosfere da romanzo, pullula una miriade di personaggi. A cominciare dal Papa, fino ai protagonisti di questa vicenda ancora tutta da definire.»
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«L’errore sistematico predeterminato che ha visto far commettere il terribile gesto a Papa Francesco il 24 settembre 2020 di condannare senza processo e senza prove un innocente, si riversa inesorabile come palla di neve che scendendo a valle, dal Vaticano alla procura di Sassari, diventa valanga di fango buttata addosso al Cardinale, alla sua famiglia, alla Diocesi di Ozieri, al suo Vescovo e ad alcuni sacerdoti e laici. Senza prove, il procuratore di Sassari riformula davanti al GUP le accuse fotocopia del Promotore di Giustizia del Vaticano. In più, porta avanti le temerarie quanto inverosimili ed erronee teorie sia sul Vescovo “pubblico ufficiale” dello stato italiano sia sulla legittimità della magistratura di poter indagare e sindacare sulla gestione dell’8 x mille. La legge 222 del 20 maggio 1985, art. 47, 48 ribadisce chiaramente che è di sola pertinenza di una istituita commissione paritetica Stato-Chiesa. Mentre in Vaticano, come abbiamo potuto amaramente constatare, il PdG può agire ‘in deroga a tutte le norme vigenti’, in Italia ciò non è assolutamente possibile. Speriamo nella sapienza e correttezza del giudice terzo. Per nostra fortuna, il filone sardo dell’inchiesta non prevede come giudice il dott. Pignatone! Che dire poi del silenzio dei Vescovi italiani e della stampa cattolica su un caso così foriero di gravi conseguenze per la Chiesa italiana?» (Mario Becciu su Facebook).
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«#Zuckerberg chiude il programma di fact-checking di Meta. Due giorni dopo #PapaFrancesco, parlando al Corpo diplomatico, lamenta “un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro”, “aggravato dal continuo creare e diffondersi di #fakenews”, che “distorcono la realtà dei fatti” e “finiscono per distorcere le coscienze”» (Antonio Spadaro su Facebook, 9 gennaio 2025). Si tenga presente che la madre di tutte le fake news – che ha distorto la realtà dei fatti, che ha causato un tremendo senso di paura e di sfiducia e che ha distorto le coscienze – è la brutale montatura organizzata contro il cardinale Becciu! La verità ci farà liberi.