Il processo in Vaticano (tredicesima parte)
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«E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Matteo 10,19-20).
> Si leggano anche le scorrettezze compiute dalla Giustizia vaticana.
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Felice Manti, L'ultimo regalo di Bergoglio: l'impunità divina ai giudici vaticani, in «Il Giornale», 22 aprile 2024. Anche in spagnolo.
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Andrea Gagliarducci, Un governo ancora da decifrare, in «Korazym», 25 aprile 2024. Sulla promozione del loschissimo accusatore del card. Becciu, Alberto Perlasca.
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Il Vaticano riforma il suo sistema giudiziario, in «Renovatio 21», 1° maggio 2024. Anche in spagnolo. E in inglese. È possibile rimediare a un grave caso di malagiustizia?
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Procès du Vatican: un témoin-clé "gracié" par le Pape, in «Actualités», 10 maggio 2024.
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Elimiano Fittipaldi, Ecco le chat sul caso Orlandi «Bisogna far sparire tutto», in «Domani», 10 maggio 2024. Francesca Immacolata Chaouqui è la “Papessa”: già «accusata di dossieraggio a scopo ricattatorio», licenziata e condannata con divieto di entrare in Vaticano, afferma tuttavia che ha il suo personale «modo di comunicare informazioni» con il Papa. Dopo che nel settembre del 2020 il card. Becciu venne cacciato dal Papa (cacciato da innocente, fino a prova contraria), la Guardia di Finanza italiana, che indagava per altri motivi, trovò nella casa e nell’ufficio della Chaouqui – accusatrice di Becciu – «documenti del Vaticano su Papa Francesco». L'interrogatorio della Chaouqui al processo calendarizzato per il 16 febbraio 2023 è stato improvvisamente e inspiegabilmente cancellato. E cosa c'entra Pell? > Video
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Régine et Guy Ringwald, Procès Becciu: retour en grâce du principal accusateur, in «Golias», 21 maggio 2024. Le assurdità delle dinamiche vaticane, dove si premiano i colpevoli e si puniscono gli innocenti.
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Simone Baroncia, La prof.ssa Geraldina Boni spiega l'importanza del Diritto canonico, in «Korazym», 24 maggio 2024. Un'intollerabile violazione di diritti fondamentali... in Vaticano.
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Nico Spuntoni, Abusi, il Papa scagiona il cardinale accusato, in «Il Giornale», 26 maggio 2024. Garantismo e giustizialismo (due pesi e due misure: assoluzione e condanna a priori e senza prove)?
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D.S.I. e d.L.M., Minacce e abusi di potere. Diddi intimidisce gli indagati e il Papa tace, in «Silere non possum», 12 giugno 2024. Il promotore di giustizia vaticano Diddi è un bullo incompetente? «Quando una persona il codice lo conosce e tu gli chiedi di fare una cosa che non è prevista, lei ti risponderà che non è possibile. Se questa, invece, non è preparata, farà ciò che gli dici perchè così a fine mese ha il pane in tavola.»
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Charles Hymas, Pope accused of illegally wiretapping phones, in «The Telegraph», 16 giugno 2024. Violazione dei diritti umani nel brutale procedimento montato in Vaticano?
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Rita Cavallaro, Papa Francesco denunciato all'Onu per ingerenza nell'affare del palazzo di Londra, in «Il Tempo», 17 giugno 2024. Il Papa è stato indotto in errore? Come rimediare? Anche in italiano.
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Paus Franciscus beschuldigd van illegaal afluisteren telefoons, in «De Telegraaf», 17 giugno 2024.
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Medien: UN-Menschenrechtsbeschwerde gegen Vatikan-Justiz, in «Katholisch.de», 18 giugno 2024.
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Verurteilter Unternehmer erhebt Beschwerde gegen Papst, in «Domradio», 18 giugno 2024.
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Un futur Vaticangate? Le Pape François ferait l'objet d'une enquête pour écoutes illégales, in «Tribune Chrétienne», 18 giugno 2024. Ma si veda questa correzione.
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Nicole Winfield, Defendant in Vatican trial takes case to UN, accuses pope of violating his rights with surveillance, in «AP», 19 giugno 2024. Tutto il mondo ne parla, tranne i giornali italiani; pensano forse di fare un piacere al Papa, tacendo la verità? L'aiuterebbe molto di più la parresia evangelica (il coraggio della verità). Anche in portoghese. E in spagnolo.
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Valentina Di Giorgio, Persona que perdiò juicio en Vaticano denuncia al Papa ante la ONU: por qué y de qué?, in «Zenit», 20 giugno 2024. Il sistema giudiziario del Vaticano non è degno di fiducia? Anche in inglese.
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Acusado acusa al Papa de violar sus derechos mediante vigilancia, in «TRA», 20 giugno 2024.
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Complaint made to the United Nations Special Rapporteur on the independence of judges and lawyers concerning human rights violations in connection with a prominent trial at the Vatican City State, in «TGC», 20 giugno 2024. Un giusto processo non può aver luogo se non davanti a un tribunale indipendente e imparziale.
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Sean O'Neill, Vatican's 'trial of the century' to be examined in a British court, in «The Times», 21 giugno 2024. Anche in Inghilterra non piace la giustizia ingiusta...
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Emily Jane Davies, Vatican's trial of the century heads to British court: Archbishop will be cross-examined over £350m London property fraud case that saw Pope Francis authorise wire-tapping, in «Daily Mail Online», 22 giugno 2024. Mentre in Italia e in Vaticano fanno gli gnorri, il sostituto della Segreteria di Stato vaticana è chiamato davanti a una corte britannica...
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UK: British court to examine Vatican's 'trial of the century', in «WION», 22 giugno 2024. Edgar Peña Parra convocato davanti alla giustizia britannica, la quale vuole prendere sotto la lente la (s)correttezza del processo vaticano.
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Oh my God! Monsignor Edgar Peña Parra, il successore di Angelo Becciu alla Segreteria di Stato, si presenterà in un tribunale britannico per essere interrogato sul caso del palazzo al 60 di Sloane Avenue a Londra, acquistato dal Vaticano – È un caso senza precedenti: finora la Santa Sede ha sempre rivendicato l'immunità diplomatica per i suoi rappresentanti in processi nel Regno Unito – Sono gli effetti del "pasticcio" combinato dal promotore di giustizia Alessandro Diddi, i cui provvedimenti, sbeffeggiati dai tribunali inglesi e svizzeri, sono finiti perfino sotto esame alla Commissione ONU sui diritti umani..., in «Dagospia», 23 giugno 2024. Pare che, nonostante l'omertà di molti giornali, non tutti si autocensurino.
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Ivo Pincara, Caso 60SA. "The Times": il Vaticano andrà sotto processo nel Regno Unito per la prima volta nella storia per il "processo del secolo", in «Korazym», 23 giugno 2024. Il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi ha mentito ed è accusato di «perversione del corso della giustizia»?
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Nicole Winfield, The Vatican stands trial in London as a British financier seeks to clear his name in a property deal, in «AP», 26 giugno 2024. Dopo le losche operazioni di occultamento perpetrate dalla giustizia vaticana, ci avviciniamo finalmente alla verità? Anche in indonesiano.
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Haroon Siddique, Vatican taken to trial for first time in an English court, in «The Guardian», 26 giugno 2024. Il Vaticano processato per la prima volta da un tribunale straniero.
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Alistair Gray e Amy Kazmin, London Court to judge good faith of convicted Vatican financier, in «Financial Times», 26 giugno 2024. «Sebbene un ex pubblico ministero italiano molto rispettato abbia presieduto il processo in qualità di giudice capo, sia la difesa che gli studiosi legali indipendenti hanno messo in dubbio la credibilità e l’equità dei procedimenti della corte vaticana, che sono stati anche contrassegnati da molteplici modifiche alle regole nel corso delle indagini.» (traduzione automatica) Post scriptum (agosto 2024): «un ex pubblico ministero italiano molto rispettato»? Quello indagato per aver favorito la mafia? Ah, ecco come invecchia in fretta il senso comune!
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Vaticano é julgado em Londres por caso de fraude imobiliária, in «Istoé», 26 giugno 2024.
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Francesco Peloso, Grosso guaio a Sloane Avenue: il Vaticano alla sbarra a Londra, in «Domani», 28 giugno 2024. «... carte alla mano, il Vaticano – tramite mons. Alberto Perlasca (capo ufficio amministrativo all’epoca dei fatti), lo stesso mons. Edgar Peña Parra, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – aveva dato il proprio placet all’operazione con tanto di firme sotto i contratti relativi alla compravendita dell’immobile, e lo stesso papa Francesco era stato informato dell’operazione. (...) POTERE ASSOLUTO Inoltre, sostengono gli avvocati di Mincione nel loro ricorso, «non è chiara quale sia l’esatta base giuridica della sua condanna in assenza di accertamenti» da parte del Tribunale vaticano, tuttavia «sembra basarsi su una disposizione di diritto canonico relativa all’amministrazione dei beni ecclesiastici», come si legge in effetti nel comunicato finale relativo alla sentenza di condanna, e qui si contesta ovviamente per quale ragione il finanziere fosse tenuto a conoscere una legge della Chiesa. Pure per tale motivo Mincione si è rivolto alle Nazioni Unite, cioè per avere un giudizio di condanna dell’operato del Vaticano nel corso del processo (Mincione non si può appellare alla corte europea dei diritti dell’uomo perché la Santa Sede non aderisce al Consiglio d’Europa). Su questo crinale si apre del resto, pure il tema del “giusto processo” e dell’indipendenza dei magistrati del papa. Fra le altre cose, è in discussione il potere assoluto del pontefice che ha modificato i poteri d’indagine dei promotori di giustizia attraverso quattro “rescripta” di cui le difese degli imputati non erano neanche a conoscenza.»
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Plainte contre le Pape à l'ONU, in «Actualités», 28 giugno 2024. Anche in spagnolo. E in italiano. E in inglese.
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Massimo Franco, Cardinale Becciu: «Volevano annientarmi. Il processo è stato ingiusto, non sono un affarista», in «Corriere della Sera», 30 giugno 2024. Qui il pdf.
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Paolo Maninchedda, Becciu: il silenzio dei vigliacchi, in «Sardegna e Libertà», 1° luglio 2024. «Il primo elemento che emerge è che Becciu non ha subito un equo processo (non a caso presieduto da un ex magistrato come Giuseppe Pignatone che solo dei folli, o delle menti raffinatissime, hanno potuto chiamare a presiedere questo giudizio, dopo aver letto le carte del processo Palamara e le carte dei tanti libri sulla magistratura ai tempi di Falcone e Borsellino). Non è stato consentito a Becciu di accedere a documenti importanti, citati dall’accusa per le sue imputazioni ma non disponibili nel processo. Becciu ha visto cambiare quattro volte, durante il suo processo e esplicitamente contro di lui, quello che noi chiameremmo il Codice di Procedura Penale, con violazione conclamata del principio giuridico della ratione temporis. È stato accusato di peculato, ma non un euro è stato reperito nei suoi conti personali e i celebri finanziamenti ai familiari (tra cui la conclamata birreria e l’aiuto alla cooperativa del fratello) si sono rivelati o inesistenti o non iscrivibili sotto il segno del reato di peculato data l’attività (certificata) svolta dalla cooperativa per la Caritas diocesana. Le due iniziative di cui è accusato (i soldi per il palazzo e i soldi alla Marogna) sono risultati entrambi istruiti dagli uffici e autorizzati dal Pontefice. Che poi Becciu si sia fatto ammaliare dalla Marogna è un’altra questione, ma, si potrebbe dire, che l’ammaliamento della Marogna sembra essere stato meno infausto dell’ammaliamento del Pontefice per la Chaouqui.»
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Nico Spuntoni, Peña Parra chiamato a testimoniare dai giudici inglesi, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 3 luglio 2024. Anche in spagnolo. «Il pasticciaccio vaticano partito dall'affare di Sloane avenue, dunque, è ben lontano dall'essere concluso. Anche perché, oltre a Regno Unito e Onu, c'è in ballo ancora il ricorso contro la sentenza vaticana di dicembre scorso. Più di sei mesi dopo, però, non sono ancora arrivate le motivazioni della sentenza.»
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Franca Giansoldati, Vaticano, a processo per la prima volta in un tribunale inglese (per la vicenda del Palazzo di Londra), in «Il Messaggero», 3 luglio 2024. «Per la prima volta il Vaticano viene processato da un tribunale inglese. A trascinarlo in una corte del Regno Unito è stato il finanziere Raffaele Mincione deciso a difendersi dalle accuse “incoerenti e confuse” relativa al famoso accordo immobiliare che fece da base all'acquisto dell'immobile di lusso di Londra.» Anche in inglese.
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Franca Giansoldati, Vaticano, scontro a distanza coi magistrati del Papa. Geraldina Boni: «I rescritti di Francesco un vulnus al giusto processo», in «Il Messaggero», 4 luglio 2024. Anche in tedesco. E in inglese. UN DISASTRO INCOMMENSURABILE? IL FALLIMENTO DELLA GIUSTIZIA? «"Quindi lei pensa che l'affaire Becciu si ripercuoterà sulla credibilità dello Stato della Città del Vaticano, e dunque della Santa Sede, in ambito internazionale?" "Temo di sì, a meno che non si rimedi in sede di appello alle reiterate e manifeste violazioni dei principi del giusto processo»
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John L. Allen, Vatican prosecutor who won 'trial of the century' trapped in a slasher movie, in «Crux», 7 luglio 2024. Anche in italiano.
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'I didn't lie' but 'I was not honest', Pena Parra tells UK court, in «The Pillar», 8 luglio 2024.
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Cataldo Intrieri, La giustizia del papa e il diritto internazionale: è tempo di cambiare, in «Domani», 8 luglio 2024. Anche in pdf. «Nelle vicende giudiziarie legate al processo Becciu, è entrato a gamba tesa il promotore di giustizia, Alessandro Diddi con argomentazioni sorprendenti. Il Vaticano sottoponga la propria amministrazione giudiziaria al controllo di legalità delle corti internazionali. Garantisca agli imputati ciò che le democrazie concedono a tutti i cittadini. Ne guadagneranno la credibilità del sistema e la causa dei diritti. (...) Ha fatto clamore l’iniziativa giudiziaria di uno degli accusati, il finanziere Raffaele Mincione che ha richiesto alla sezione commerciale dell’Alta Corte di Giustizia di Londra un accertamento incidentale di totale estraneità e di aver agito correttamente nella trattativa che aveva ad oggetto l’acquisto da parte del Vaticano di un palazzo in Sloane Avenue. Una procedura destinata a ottenere un pronunciamento favorevole di un’autorità giudiziaria straniera per incidere su di un processo ormai divenuto, contro la volontà della Santa Sede, un grave incidente di diritto internazionale. Parallelamente, il finanziere ha denunciato all’ONU il Vaticano per violazione dei suoi diritti. (...) egli (Diddi) commette un grave peccato di omissione per un giurista: dimentica che ciò che rende inaccettabili i provvedimenti di pieni poteri concessi a lui (compresi arresti ed intercettazioni) è il fatto che sono stati disposti dal pontefice solo per questo procedimento e solo per questi imputati. Una violazione gravissima del principio di legalità ed uguaglianza: come può parlare di pure “correzioni di legge” se la legge è stata modificata solo per sette individui? E come può essere valido un processo all’interno di un sistema non imparziale, garantista?»
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis and the consequences of the trial of the century, in «Monday Vatican», 8 luglio 2024. Anche in italiano. «La Memoria che Mons. Peña Parra ha consegnato nel processo vaticano parla di un naturale “sistema Perlasca”. (...) Perché, però, Perlasca non venne nemmeno indagato? E perché, dopo il processo, Perlasca è tornato al suo incarico di pubblico ministero – Sostituto Promotore di giustizia nel linguaggio vaticano – presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (incarico, tra l’altro, che gli era stato assegnato proprio per farlo uscire dalla Segreteria di Stato, in difficoltà a causa degli investimenti autorizzati dallo stesso Perlasca)? (...) Si parla molto della sovranità della Santa Sede, ma la verità è che la sovranità si è indebolita. Lo Stato della Città del Vaticano ne uscì rafforzato con la predominanza dei gendarmi e dei magistrati vaticani. Papa Francesco è intervenuto personalmente nel processo con quattro rescritti che hanno cambiato le regole delle indagini in corso – o hanno coperto una lacuna normativa nell’interpretazione del Promotore di giustizia vaticano. Il fatto è che, al di là degli episodi che hanno portato la Santa Sede a perdere ingenti somme di denaro, questo processo ha causato danni al sistema stesso della Santa Sede. (...) il processo del secolo vaticano, qualunque sia la sentenza, può considerarsi un fallimento. (...) nasce da un cortocircuito interno: la Segreteria di Stato aveva un problema, ha provato a risolverlo, ha coinvolto in questa soluzione l’Autorità di Informazione Finanziaria, e ha chiesto un prestito allo IOR. Lo IOR non è una banca, ma può concedere prestiti a determinate condizioni e in alcune situazioni. Ma lo IOR prima dice di sì, poi denuncia la Segreteria di Stato. Pertanto, un ente governativo fa causa al governo stesso. Invece di risolvere questo cortocircuito, il Sovrano si accorda con l’organo di governo, che dovrebbe aiutare e collaborare con il governo.»
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Philippe Marie, Exclusif – Scandale financier au Vatican, le cardinal Becciu dénonce un "plan diabolique", in «Tribune Chrétienne», 12 luglio 2024. «Cardinale Becciu - Mi sento totalmente innocente e vittima di una grave ingiustizia. Sono stato condannato per false accuse. Il processo ha rivelato un piano malvagio per distruggermi. Mi sento spogliato della mia reputazione, della gioia dell'esercizio del ministero episcopale, della mia visione di Chiesa come luogo di comunione fraterna. Per 'piano diabolico', mi riferisco alle attività opache che hanno portato al cosiddetto memoriale di Monsignor Perlasca. È stato dimostrato durante il processo che questo non è stato concepito e redatto spontaneamente da Perlasca, ma sollecitato da due signore, poi ascoltate in tribunale. Basta leggere i resoconti degli interrogatori in aula per capire che nulla era spontaneo e autentico.» Anche in italiano.
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Philippe Marie, Exclusif – Scandale financier au Vatican, le cardinal Becciu dénonce un "plan diabolique", in «Tribune Chrétienne», 12 luglio 2024. «Mi sento completamente innocente e vittima di una grave ingiustizia. Sono stato condannato per false accuse. Il processo ha rivelato un piano diabolico per distruggermi. Mi sento privato della mia reputazione, della gioia di esercitare il ministero episcopale, della mia visione della Chiesa come luogo di comunione fraterna. Per “piano diabolico” mi riferisco alle attività opache che hanno portato al cosiddetto memoriale di Monsignor Perlasca. Nel corso del processo fu dimostrato che esso non fu ideato e scritto spontaneamente da Perlasca, ma sollecitato da due signore, successivamente ascoltate in tribunale. Basta leggere i verbali degli interrogatori in aula per capire che nulla è stato spontaneo e autentico.» Anche in italiano.
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Filippo Di Giacomo, Quale giustizia in salsa vaticana, in «Il Venerdì di Repubblica», 19 luglio 2024. Ai vertici della magistratura vaticana – dove la fa da padrone Alessandro Diddi – l'incompetenza si sposa perfettamente con l'arroganza e la presunzione. Quest'ultima, sinonimo di superbia, sta alla radice di tutti i mali, secondo la teologia cattolica (che è pure cristiana, in questo caso).
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Andrea Paganini, Lettera aperta al dottor Pignatone, in «Il Riformista», 7 agosto 2024. «Sul Riformista il professor Paganini pone una domanda centrale per chi ha seguito il delicatissimo caso Becciu. Perché Pignatone, presidente del tribunale vaticano, non ha applicato nel processo da lui presieduto i principi di garanzia e di tutela dell'imputato che adesso, da inquisito invocherà a suo favore? è un articolo serio, da leggere» (Mario Segni). «Andrea Paganini su @ilriformista "Lettera aperta al dottor Pignatone". Immagini se Lei avesse la sfortuna di essere giudicato dal Tribunale Vaticano da Lei presieduto che ha giudicato il cardinal Becciu e non invece da un tribunale della Repubblica Italiana!» (Arturo Parisi).
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Mafia: Gasparri, 'porteremo Pignatone in commissione antimafia', in «Il Foglio», 8 agosto 2024.
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Filippo Di Giacomo, L'immaginaria finanza della Santa Sede, in «Il Venerdì di Repubblica», 15 agosto 2024. ... il problema, pertanto, non è stato l’investimento sul palazzo di Londra come ben dimostra l’analisi del bilancio dell’Apsa del 2023. «La domanda che sorge è: perché abbandonare al pubblico ludibrio il palazzo ex Harrods di Londra, visto che era un ottimo investimento, comprato prima della Brexit e perciò beneficiando delle immunità fiscali degli enti sovrani, avendo ottenuto la licenza di ampliamento e il cambio d'uso a fini residenziali con utilità consolidate, e risparmi certi, se il mutuo negato dallo Ior fosse stato concesso? Non è che scannando pubblicamente un agnello scelto tra i più miti ed obbedienti si è cercato di nascondere altro, magari a Malta, a Budapest? Ah, saperlo...» Filippo Di Giacomo, un uomo che sa chiamare le cose con il loro giusto nome.
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Il card. Becciu: "Il mio impegno sarà quello di dimostrare al Papa in tutti i modi e con tutti i mezzi l'infondatezza di quelle accuse", in «Faro di Roma», 1° settembre 2024. Anche in spagnolo. E in portoghese. E in francese.
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Angelo Becciu, «Non mi dimisi per il palazzo di Londra», in «La Nuova Sardegna», 3 settembre 2024.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, In Vaticano non esiste nessuna disposizione che stabilisca al Tribunale una scadenza temporale entro la quale pubblicare le Motivazioni delle sentenze. A otto mesi dalla fine del processo contro il cardinale Becciu, e altri. Quanto dovrà aspettare il porporato?, in «Osservazioni casuali», 33, 31 agosto-7 settembre 2024. «Forse il Presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha molto da fare con il suo processo in Italia, accusato di favoreggiamento di alcune cosche mafiose, e perciò non riesce a pubblicare questo documento obbligatorio per motivare adeguatamente la sentenza. Al cardinale Becciu, e agli altri imputati del processo, sino ad oggi viene negato un documento che fa parte di un vero e giusto processo e ne è una garanzia.»
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Carmelo Sardo, Inchiesta dossieraggi, indagato anche uno 007, in «TG5», 8 settembre 2024.
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Ivo Pincara, Il caso Striano e la caccia a Becciu, in «Korazym», 17 settembre 2024. DA LEGGERE CON GRANDE ATTENZIONE! «I Rescripta papali, che autorizzavano l’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano ad adottare solo in questo procedimento misure cautelari “anche al di fuori di casi previsti dalla legge” e intercettazioni telefoniche, sono degli inizi di luglio 2019. Dal luglio 2019 il Promotore di Giustizia e il Corpo della Gendarmeria vaticani erano quindi in gran segreto proprio alla ricerca di informazioni sui soggetti attenzionati. All’epoca, l’inchiesta non era ancora pubblica, nemmeno per gli indagati: la prima perquisizione è dell’ottobre 2019. Come faceva Striano a saperlo? Una mera coincidenza è statisticamente impossibile. (...) È evidente che chi ha chiesto queste informazioni a Striano non agiva per un interesse personale. Nel luglio 2019 l’interesse era collegabile solo alle indagini vaticane segrete appena iniziate indirizzate al Cardinale Angelo Becciu, note solo ad un pugno di persone in Vaticano. (...) Forse il filo rosso che emerge in questo affare porterà ai mandanti all'interno dello Stato della Città del Vaticano del complottto ai danni di Becciu. Premesso che le Sos e tutta questa faccenda degli accessi illeciti collegati al Vaticano ci fanno sorridere, possiamo affermare senza temere una smentita, che il nucleo del problema non va cercato nell’Aise o in un operatore come Striano, ma va cercato all’interno dello Stato della Città del Vaticano. Appare evidente che le notizie che arrivano a Fittipaldi non le passa Striano, le passa direttamente a Fittipaldi qualcuno all’interno del Vaticano. (...) Noi vogliamo far capire, che le Sos che Striano passa a Tizian e ai suoi colleghi di Domani non hanno nulla a che fare con quello che da dentro il Vaticano arriva a Fittipaldi ai tempi de L’Espresso, prima che Fittipaldi fosse nominato Direttore di Domani. (...) Per colpire Becciu nel settembre 2020, era necessario colpire prima e mettere fuori gioco Giani nell’ottobre 2019. Le menti raffinatissime interne al Vaticano hanno pianificato bene tutto. Oggi queste menti raffinatissime ci vogliono far credere che i servizi segreti italiani hanno la responsabilità di questa storia. Invece, i responsabili della caduta di Giani e di Becciu poi si trovano all’interno al Vaticano e si stanno adoperando per creare un bel depistaggio dove in tanti ci cascano, vestiti e calzati. (...) in entrambi i casi tutto viene fatto nella stessa modalità, con documenti e notizie passate a L’Espresso, notizie da “nero su bianco” che generano una reazione di pancia di Papa Francesco. Che fa cadere la teste di Giani e poi mette fuori dal conclave Becciu. (...) Infine, in riferimento alle dichiarazioni del Promotore di Giustizia vaticano a Il Tempo (marzo e settembre 2024), è chiaro che si tratta delle “indagini a specchio” come quelle che faceva la banda di magistrati corrotti, per sapere che cosa avevano in mano gli altri inquirenti. Non è comunque previsto alcun “coordinamento investigativo” tra Italia e lo Stato della Città del Vaticano. Se il Procuratore di Perugia, Dott. Raffaele Cantone facesse sapere qualcosa al Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi, commetterebbe una rivelazione di segreto d’ufficio».
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Vaticano e Procura di Perugia, al via collaborazione per indagini nella vicenda Londra, in «Vatican News», 17 settembre 2024. Diddi puntuale come un orologio svizzero! Commento di Ivo Pincara all'ultima precipitosa mossa di Diddi: «A che titolo il Promotore di Giustizia e il Comandante del Corpo della Gendarmeria vaticani si presentano ad un Procuratore della Repubblica italiano per “coordinarsi” con lui nelle indagini? Manco il negoziato ha aperto lo Stato della Città del Vaticano. E adesso chiedono e ottengono collaborazione. Il CPP non prevede alcun coordinamento con entità estere. Lo possono prevedere accordi internazionali che con lo Stato della Città del Vaticano non sono mai stati conclusi. Ci sono solo i Patti lateranensi del 1929.»
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Incontro a Perugia tra Cantone e autorità vaticane, in «Ansa», 17 settembre 2024.
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D.L.S., Vaticano. Diddi apre un altro fascicolo fuffa, in «Silere non possum», 18 settembre 2024. «L'unica cosa certa è che Alessandro Diddi nei giorni precedenti si è recato a Santa Marta al fine di far firmare al Pontefice dei Rescripta che sono contrari a qualunque principio di legalità. (...) Il procedimento penale Sloane Avenue, come più volte abbiamo spiegato, è partito con gravissime violazioni di legge e anomalie procedurali che sono state possibili proprio perchè il Papa ha seguito le richieste dell'avvocatino romano Alessandro Diddi che evidentemente non ha neppure chiaro cosa sia il principio di legalità. (...) Chi mai avrebbe avuto interesse, qui dentro, a conoscere aspetti riservati della vita del Cardinale Angelo Becciu? Forse le stesse persone che, illecitamente, videoriprendevano chi entrava ed usciva da casa sua? Forse le medesime persone che, illecitamente, assistevano alle perquisizioni della Guardia di Finanza italiana alla Caritas Diocesana di Ozieri? Perquisizioni anch'esse illecite in quanto non è compito della magistratura italiana questionare sulla destinazione dei fondi dell'otto per mille. (...) Ora, però, possiamo stare tranquilli perchè se Gauzzi e Diddi indagheranno sicuramente verrà fuori chi ha fatto accesso o chi ha richiesto l'accesso a determinati dati. Qui dentro abbiamo una sala degli specchi da allestire?»
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La sombra del espionaje sacude al Vaticano: Investigación sobre filtraciones en el escándalo financiero de Londres, in «Zenit», 21 settembre 2024. Diddi ha fatto di tutto e di più per tener nascosta la verità nel processo (proteggendo Perlasca e Chaouqui, ad esempio). Ora il mondo dovrebbe credere che lui voglia far luce a Perugia, mentre chi da dentro il Vaticano ha commissionato il lavoro sporco a Striano certamente sapeva che Diddi aveva avviato l'inchiesta e che aveva fatto firmare, proprio negli stessi giorni, il famoso rescriptum al Papa...!
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Luigi Bisignani, Di Sangiuliano martire si parla pure in Paradiso, in «Nicolaporro.it», 22 settembre 2024. «Che errore queste inquisizioni vaticane, con Gendarmeria e Guardia di finanza che, a braccetto, scorrazzavano per i palazzi italiani grazie anche alle diavolerie elettroniche israeliane. A Perugia, da quel galantuomo di Raffaele Cantone, ci sono ormai più gendarmi vaticani in trasferta con pen drive da decriptare che carabinieri.»
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Rita Cavallaro, Ombra dossier sul Vaticano e le bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 22 settembre 2024. Ci avviciniamo alla verità! Anche online.
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Rita Cavallaro, Bufera in Vaticano. E spunta l'ultima cena per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 23 settembre 2024. Anche online. «Perlasca prima consegna una memoria piena di accuse senza fondamento nei confronti del suo superiore e, alla fine, diventa il principale accusatore di Becciu. Accerchiato dai corvi e da spie, il monsignore probabilmente cede alle pressioni. E il 5 settembre 2020 invita Becciu a cena al ristorante Lo Scarpone, al Gianicolo, con la scusa di ringraziarlo dell’amicizia e del tentativo di far reintegrare Perlasca nel suo ruolo, dal quale era stato rimosso subito dopo la formulazione delle accuse. Fino a quel momento Becciu era ancora un fedelissimo di Papa Francesco e godeva della fiducia del Pontefice. Il cardinale non lo sa, ma tutto quello che i due si dicono in quella cena viene registrato. Becciu, durante la conversazione parla con l’amico della perquisizione autorizzata dal Papa alla segreteria pontificia, e potrebbe non aver condiviso la scelta sulla base dell’idea della separazione tra Stato e Chiesa.»
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La pertinaz gripe del Papa Francisco, ¿gato encerrado con Medjugorje?, espías del Vaticano, la iglesia peronista, la posthumanidad sin Dios, ¡que suenen las campanas!, in «Infovaticana», 23 settembre 2024. «Nos vamos enterando de que el proceso Becciu tuvo su origen en un grupo de espías que susurraron falsedades al oído del Papa Francisco y que está documentado en el proceso. Y hay una fecha, que se convierte en la piedra angular: el 24 de septiembre de 2020. Un grupo de personas cercanas al Papa Francisco lo convence de que Becciu robó dinero del Vaticano, hasta el punto de que el jueves 24 de septiembre de 2020, convoca a sus fieles y le lanza a la cara y le acusa de ladrón, mientras sostiene en sus manos un ejemplar en primicia de L’Espresso, que no saldrá a la venta en los quioscos hasta el domingo siguiente. El Papa dice abiertamente al cardenal que no se trata del asunto del palacio de Londres, del que Becciu no habría sido responsable, y sólo le acusa de la falsa acusación de haberse embolsado 100.000 euros del Óbolo de San Pedro. Una historia basada en dos mentiras, que el propio Papa sacó a la luz sin saberlo. A la primera gran mentira le sigue la segunda: que el Departamento de Finanzas verificó la retirada e informó a la justicia vaticana. No hay ninguna investigación oficial, ni ninguna comisión rogatoria de los magistrados vaticanos para obtener los resultados de la investigación fantasma. La investigación del fiscal de Perugia, Raffaele Cantone, ha certificado ahora que en Italia un grupo de espías, entre ellos financieros, magistrados y periodistas, utilizaron información de cuentas bancarias para realizar supuestos expedientes. Todo apunta a que nuevamente gracias a oscuros espías, el Papa Francisco quedó convencido y procedió precipitadamente.»
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Giuseppe Scanni, Un'infamia!, da Facebook, 23 settembre 2024. «Dinnanzi alla pubblica denuncia del Tempo di infamia commessa in un qualsiasi Stato la magistratura guiderebbe delle indagini. Ho qualche dubbio che il Promotore di giustizia vaticano apra una istruttoria su se stesso, accusato d’essere un infame, assieme ad un altro accusato d’essere anche lui un infame, il monsignor Perlasca. Inutile aspettare il ben noto “Giudice a Berlino”, anche se sappiamo che, processo in corso, il Papa può sempre, in qualità di monarca assoluto – come peraltro ha ricordato puntigliosamente l’avvocatessa Paola Severino nella sua requisitoria in quanto parte civile del Vaticano contro Becciu – modificare il libro sesto del Codice di diritto canonico, introducendo nei processi già in corso nuove configurazioni dei reati.»
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Marco Felipe Perfetti, Giallo in Vaticano. Spie e accessi abusivi ai danni di vescovi e cardinali, in «Silere non possum», 23 settembre 2024. «Per conto di chi l'avrà fatto questo finanziere? (...) La magistratura vaticana ha tutta possibilità di effettuare queste ricerche e di richiedere; la magistratura italiana deve autorizzare e ha tutta la facoltà di non autorizzare queste informazioni, anche perché fra Repubblica Italiana e Stato della Città del Vaticano – o Santa Sede – non c'è nessun accordo di questo tipo. (...) Non si può chiamare l'amichetto della Guardia di finanza e dire: "Fammi una ricerca su questo". Perché questo è illecito».
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Rita Cavallaro, La verità di Becciu «Striano e i corvi vaticani? Qualcuno ha usato il Papa. Ora Cantone mi ascolti», in «Il Tempo», 24 settembre 2024. INTERVISTA BELLISSIMA E PROFONDA! Lei ha sempre detto di non aver avuto nessun vantaggio dalle operazioni contestate e dalle carte risulta che non ha mai sottratto neppure un centesimo. Allora perché è stato condannato in relazione a questi investimenti? «Guardi, non lo comprendo. Non solo perché non mi sono mai appropriato nemmeno di un centesimo, ma anche perché non conoscevo le persone con cui la Segreteria di Stato ha fatto l'investimento contestato. Avrei dovuto far arricchire sconosciuti? Che interesse avrei avuto? Sono accuse che offendono il buonsenso. Ammesso che siano stati investimenti non andati bene, il processo ha provato che erano stati proposti dagli uffici e io mi limitai a uniformarmi. Non avevo alcun motivo per dubitare della correttezza dell'investimento, che mi veniva espressamente rappresentata anche con appunti scritti, poi prodotti in Tribunale». Non era monsignor Alberto Perlasca che li proponeva? Eppure è stato archiviato... «Certo, era il capo dell'ufficio amministrativo che si occupava di quelle attività. Di lui non avevo motivi di dubitare. Lo trovai già al mio arrivo in Segreteria di Stato, si presentava come competente e qualificato. Mai mi furono rappresentate criticità. Ed è davvero assurdo che se lui che proponeva gli investimenti è stato ritenuto non responsabile, lo debba essere io per aver accolto le sue proposte». Che cosa ha pensato quando nel processo è emerso che proprio Perlasca, che l'aveva accusata, era stato "imbeccato" da altri soggetti? «Lo avevo sempre sospettato, il processo lo ha dimostrato. Anche per le modalità di inquinamento venute fuori. Messaggi, chat, telefonate, imbeccate varie. Falsità sul mio conto. Quello che è emerso è davvero sconcertante.» «Questa prova mi ha avvicinato ai tanti che soffrono ingiustizia anche all'interno della Chiesa, ma soprattutto mi ha avvicinato ancor più a Dio. Prima o poi nella vita si sperimenta il crollo di punti di forza su cui si appoggiava, come per me le attività ecclesiali che ritenevo essenziali. Crolla persino una certa visione di Chiesa, l'unica certezza che rimane è Dio. Ci si aggrappa a Lui e da Lui si riceve forza, serenità, capacità di andare oltre il buio e spalancare il cuore anche verso chi ti ha fatto del male! È il paradosso e la bellezza della fede». Anche online.
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Ivo Pincara, Il regno di Mangiafuoco in Vaticano è terminato, in «Korazym», 24 settembre 2024.
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