Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
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Da sempre – e in modo documentato quantomeno dai Patti Lateranensi – la Santa Sede per sostenersi investe nel mattone, possedendo e amministrando immobili in alcune città, Londra compresa. A partire dal 2019 una violenta e organizzatissima campagna stampa ha voluto addossare all’ex sostituto alla Segreteria di Stato Becciu la colpa per un investimento immobiliare che avrebbe comportato grosse perdite. A parte il fatto che prima della Brexit il palazzo in Sloane Avenue 60 di Londra presentava tutti i presupposti per essere un buon investimento, la decisione di investire in quell’edificio non è certamente intestabile a Becciu, il quale si era limitato a ratificare quanto elaborato e consigliato dal capo dell'ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, vale a dire da monsignor Alberto Perlasca, esperto in materie finanziarie e amministrative. Tanto meno può essere intestata al card. Becciu la decisione di affidare l’investimento a un finanziere o a un altro, vale a dire di passare nel 2018 da Raffaele Mincione a Gianluigi Torzi (che non ha mai nemmeno conosciuto). L'acquisto dell’immobile, che il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, riteneva «un valido investimento», avvenne quando Becciu non lavorava più in Segreteria di Stato: la richiesta del prestito per effettuare l’operazione – prestito dapprima accordato e in seguito rifiutato dallo Ior – venne infatti presentata dal suo successore, mons. Edgar Peña Parra. Se l'investimento in un immobile (45% delle azioni) non fosse considerato vantaggioso, non bisognerebbe certamente comprare i restanti 55% delle azioni; invece proprio questo hanno deciso di fare Parolin e Peña Parra, approvando l'operazione proposta e gestita da Perlasca. La recente vendita del palazzo, infine, è stata realizzata nel mezzo dello scandalo in fretta e male (il valore dell'immobile è già risalito). A prescindere dalla validità dell’investimento, insomma, né l’acquisto né la vendita del palazzo sono riconducibili a Becciu. E allora CHI e PERCHÉ ha montato questo scandalo a livello mondiale addossandogli in modo mirato responsabilità che lui non aveva?
Come riferito da Edgar Peña Parra nel suo Memoriale, il 26 novembre 2018 il cardinale Pietro Parolin diede la propria approvazione all’acquisto del palazzo di Londra, restituendo allo stesso Sostituto un memorandum redatto da mons. Perlasca con in calce questa annotazione manoscritta: «Dopo aver letto questo memorandum, alla luce della spiegazioni fornite ieri sera da mons. Perlasca e dott. Tirabassi, avute assicurazioni sulla solidità dell’operazione (che porterebbe vantaggi alla Santa Sede), la sua trasparenza e l’assenza di rischi reputazionali (che, anzi, verrebbero superati quelli legati alla gestione del Fondo GOF) sono favorevole alla stipulazione del contratto». L’operazione, che il Capo dell’ufficio amministrativo – l’esperto in materia mons. Perlasca – aveva descritto come favorevole alla Santa Sede, fu dunque portata in porto. «Con il benestare del Santo Padre e del cardinale segretario di Stato», conferma Peña Parra, «siamo andati avanti a perfezionare l’operazione di riacquisto della società proprietaria del palazzo, firmando la ratifica in data 27 novembre 2018».
A quel punto la Segreteria di Stato, resasi improvvisamente conto che il finanziere Torzi aveva tenuto per sé in modo inspiegabile le mille azioni con diritto di voto, si sentì sotto pressione e vide due possibilità, come riferito dallo stesso Peña Parra: «1) iniziare un contenzioso contro il Torzi; 2) riacquistare il pieno controllo dell’asset (quindi quantificare il valore delle mille azioni)». La soluzione adottata fu la seconda, non solo perché «considerata più economica e con rischi più contenuti», ma soprattutto perché «prettamente allineata con la Superiore volontà», cioè – come esplicitato da Sandro Magister – con la volontà di papa Francesco. Il quale non solo incoraggiò la Segreteria di Stato a procedere per questa strada, ma diede lui stesso l’impulso al negoziato con l’aiuto di un suo amico di vecchia data, come riferito da Peña Parra: «Sabato, 22 dicembre 2018, il Santo Padre mi ha chiesto di recarmi a Santa Marta dove mi ha presentato il dott. Giuseppe Milanese, […] che ho conosciuto per la prima volta, nonché il dott. Manuele Intendente, […] di cui ho saputo dopo essere uno degli avvocati del Torzi, mentre il Milanese era una conoscenza del Santo Padre».
Il 26 dicembre 2018, papa Francesco ricevette – di nuovo? – Torzi a Santa Marta, con i famigliari, facendosi anche fotografare insieme, e ne riferì a Peña Parra, che nella Nota registra così le indicazioni ricevute dal Pontefice: «Il mio agire […] era ed è tutt’ora motivato dal desiderio di mettere in pratica la volontà Superiore, manifestata anche in sede d’incontro con il Torzi il 26 dicembre 2018, cioè di ‘perdere il meno possibile e ripartire da capo’». Magister indica poi un terzo incontro tra il Papa e Torzi (ma forse gli incontri sono stati due, o uno solo, chissà). Fatto sta che Peña Parra scrive: «I primi giorni del mese di gennaio 2019, il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Torzi insieme all’Intendente, al prof. Renato Giovannini e al Milanese e il sottoscritto. Durante un breve incontro, papa Francesco ha voluto ribadire al Torzi che apprezzava quanto egli aveva fatto per la Segreteria di Stato, e che aveva dato al sostituto il mandato di riorganizzare per esteso la gestione patrimoniale e finanziaria della Segreteria di Stato e che la Sua volontà era di ‘voltare pagina e ricominciare da capo’. Questa Superiore volontà è diventata per noi il punto di forza nel negoziato con il Torzi, il quale non ha potuto mai negare il volere espresso dal Santo Padre». Il Papa «apprezzava»! Le mille azioni vennero quindi acquistate dalla Segreteria di Stato per 10 o 15 milioni di euro.
Ciononostante, nel suo Memoriale, Peña Parra afferma di essere «arrivato alla convinzione che la Segreteria di Stato è stata vittima di una truffa», per come il capo dell’ufficio amministrativo – vale a dire mons. Perlasca – aveva operato, «costringendo di fatto la Segreteria di Stato, in sede di risoluzione contrattuale, a pagare al Torzi» una cifra molto ingente: «Con la firma prematura e comunque non autorizzata dai superiori, mons. Perlasca aveva ceduto al Torzi non soltanto le mille azioni, ma soprattutto il diritto esclusivo di gestione del palazzo, […] creando un ingente danno patrimoniale alla Segreteria di Stato, per non parlare del danno reputazionale per il Santo Padre e tutta la Chiesa».
Il sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede Edgar Peña Parra ha dichiarato, nel suo memoriale ma anche davanti ai giudici britannici, che nel novembre del 2018 Alberto Perlasca, suo subalterno, firmò il contratto per il passaggio del palazzo di Londra dal finanziere Mincione all'altro finanziere Torzi SENZA AUTORIZZAZIONE. Nel novembre del 2022, quando a essere interrogato dalla Giustizia vaticana fu lo stesso Alberto Perlasca, egli dichiarò che non aveva alcun potere di firma, che doveva essere autorizzato, aggiungendo poi: «SE IO HO FIRMATO QUELL’ATTO SI VEDE CHE ERO CERTISSIMO CHE MI AVREBBERO DATO LA PROCURA PER FIRMARE». DOMANDA: come fa Perlasca a dirsi «certissimo» che gli avrebbero dato la procura per firmare un contratto che lui – capo dell’Ufficio amministrativo, quindi massimo esperto in materia in Vaticano! – dichiarerà essere una truffa? Se era una truffa, lo era già prima della sua firma e quindi non doveva firmare, e nessuno avrebbe dovuto dargli la procura per firmare; oppure, visto che lui più di chiunque altro doveva esserne consapevole, lui stesso era complice dei truffatori. “Tertium non datur”, a quanto pare. Nota bene: tutto questo avvenne nell’autunno del 2018, quando Becciu non era più nemmeno in Segreteria di Stato!
Conclude Magister: «Sta di fatto che il ricupero delle mille azioni è stato negoziato e concluso con Francesco come primo attore, stando a ciò che è scritto nella Nota informativa di Peña Parra resa pubblica per volontà dello stesso papa. Interrogato nella fase istruttoria del processo contro Becciu e altri imputati, Perlasca ha confermato questo coinvolgimento del pontefice, venendo però aspramente zittito dal promotore di giustizia Alessandro Diddi: “Monsignore, questo che dice non c’entra niente! Noi prima di fare questo che stiamo facendo siamo andati dal Santo Padre e gli abbiamo chiesto che cosa è accaduto, e di tutti posso dubitare fuorché del Santo Padre”. Reso pubblico da un avvocato difensore nell’udienza del processo del 17 novembre scorso [2021], questo passaggio dell’interrogatorio di Perlasca ha indotto Diddi a smentire se stesso, negando di aver interrogato il papa. Ma che Francesco sia stato tra i protagonisti della vicenda finita sotto processo in Vaticano è ormai assodato».
Procès au Vatican: la défense invoque la théorie du bouc-émissaire, in «Actualités», 23 ottobre 2023. Anche in spagnolo. E in inglese.
Plädoyers der Zivilparteien im Vatikan-Prozess, in «Aktuell», 24 ottobre 2023. Anche in inglese. E in francese. E in spagnolo. E in tedesco.
Salvatore Cernuzio, Processo vaticano, sentenza a metà dicembre. Pignatone: "Siamo agli sgoccioli", in «Vatican News», 8 novembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo.
Alessandro Di Bussolo, Processo Vaticano, la difesa di Crasso chiede l'azzeramento, in «Vatican News», 9 novembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo.
Francesco Peloso, Processo sui fondi vaticani, il papa "inguaia" l'accusa, in «Domani», 16 novembre 2023. Anche in spagnolo.
UK court orders Vatican to turn messages between Parolin, Peña Parra, in «Crux», 20 novembre 2023.
I legali del cardinale Becciu: "Assolvete un innocente", in «Avvenire», 22 novembre 2023.
Vatican's Historic Trial: Cardinal Becciu's Financial Scandal. EWTN In-Depth Analysis, in «Ewtn», 24 novembre 2023. Anche in spagnolo. E in italiano.
Barbara Castelli, Processo vaticano, i legali di Mincione: la verità piegata per un obiettivo, in «Vatican News», 4 dicembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo. E in inglese.
Barbara Castelli, Processo vaticano, i legali di Mincione: i mercanti erano nel tempio da tempo, in «Vatican News», 5 dicembre 2023. Anche in spagnolo.
Alessandro Di Bussolo, Processo vaticano, le ultime arringhe dei legali di Becciu e Tirabassi, in «Vatican News», 6 dicembre 2023. Anche in spagnolo. E in portoghese.
Nico Spuntoni, Contro Becciu accuse contraddittorie, ma l'assoluzione non è scontata, in «Il Giornale», 10 dicembre 2023 (cosa deve vincere: la verità o la ragione di stato?).
Andrea Paganini, "Caso Becciu": verso la sentenza, in «Settimana News», 11 dicembre 2023.
Vatican: Immeuble de Londres: retour sur un procès laborieux 1/2, in «Cath.ch», 11 dicembre 2023.
Francis X. Rocca, He Might Have Been Pope. Instead, He May Go To Prison, in «Wall Street Journal», 12 dicembre 2023. Anche in greco. E in romeno. E in spagnolo.
Andrea Paganini, El Vía Crucis del cardenal Becciu, in «Reflexion y liberacion», 12 dicembre 2023.
Alessandro Di Bussolo, Processo vaticano, la sentenza prevista il 16 dicembre, in «Vatican News», 12 dicembre 2023. Anche in spagnolo.
M.N., Processo in Vaticano: sabato 16 dicembre la sentenza, in «Sir», 12 dicembre 2023.
Andrea Gagliarducci, Verso il verdetto del "processo del secolo" in Vaticano. Cosa c'è da sapere, in «Omnes», 14 dicembre 2023. Anche in spagnolo.
Nicole Winfield, The Vatican's 'trial of the century', a Pandora's box of unintended revelations, explained, in «ABC News», 15 dicembre 2023. Anche in italiano. E in spagnolo. E in francese.
Jean-Marie Guénois, Au Vatican, le dénouement attendu d'un scandale judiciaire sans précedent, in «Le Figaro», 15 dicembre 2023. Anche in italiano.
Mario Mossa-Michele Ruiu, Processo Becciu, oggi la sentenza, in «TGR Sardegna», 16 dicembre 2023.
Paolo Maninchedda, Becciu: omissis, in «Sardegna a libertà», 17 dicembre 2023.
Franca Giansoldati, Becciu va da Bruno Vespa e rompe il silenzio: «Griderò al mondo che sono innocente», in «Il Messaggero», 18 dicembre 2023. Anche in vietnamita.
Becciu und der Satz: "Ich bin unschuldig und ich werde hart daran arbeiten, es zu beweisen. Ich hoffe, der Papst glaubt mir", in «L'Unione Sarda», 18 dicembre 2023. Anche in italiano. E in inglese.
Bruno Vespa intervista il card. Angelo Becciu, in «Cinque minuti», Rai1, 18 dicembre 2023.
Convicted cardinal wants to 'shout to the world' he is innocent, in «Swissinfo.ch», 18 dicembre 2023. Anche in spagnolo.
Felice Manti, "Io innocente, sui soldi il Papa sapeva", in «Il Giornale», 19 dicembre 2023.
Andrea Gagliarducci, Processo Palazzo di Londra, verso l'appello, in «ACIstampa», 10 gennaio 2024.
Carlo Intrieri, In Vaticano dietro i dossier di Striano c'è la guerra tra Ior e Segreteria di Stato, in «Il Riformista», 14 marzo 2024. Alle origini dell'imbroglio?
Don Filippo Di Giacomo, Andrea Gagliarducci, Ernesto Galli della Loggia, Otello Lupacchini, Camillo Maffia, Gianni Minoli, Francesco Petrelli, Giuseppe Rippa, La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu, Radio Radicale, 14 marzo 2024. Angelo Becciu come Enzo Tortora? Per favore, ascoltate bene e agite in coscienza!
Immeuble de Londres: l'affaire connaît des rebondissements, in «Cath.ch», 22 marzo 2024.
Marco Ansaldo e Evelyn Finger, "Mich tröstet mein reines Gewissen", in «Die Zeit», 27 marzo 2024. Anche in italiano. La verità è lenta, ma procede.
Becciu al giornale tedesco Die Zeit: «La mia innocenza mi dà conforto», in «L'Unione Sarda», 28 marzo 2024. Anche in inglese. E in cinese. E in tedesco. E in francese.
"La mia innocenza mi dà conforto", confida il card. Becciu al giornale tedesco Die Zeit, in «Faro di Roma», 28 marzo 2024. Anche in portoghese. E in francese. E in spagnolo.
Cardenal acusado y condenado sin pruebas de culpabilidad, in «ACNmex», 2 aprile 2024.
Alberto Vacca, Il cardinale Becciu è innocente. Lettera aperta a papa Francesco, 25 dicembre 2023 (ma ricevuta l'11 aprile 2024). Anche in inglese (traduzione automatica).
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, a government yet to be decrypted, in «MondayVatican», 22 aprile 2024. Una persona completamente inaffidabile (Perlasca ha fra l'altro firmato contratti senza l'autorizzazione dei superiori e ha persino gestito la negoziazione del trasferimento della gestione del famoso palazzo di Londra da un broker all'altro senza un avvocato della Santa Sede) viene scandalosamente premiata dal Papa e (ri)diventa – udite udite – promotore di giustizia! Mentre ha fatto punire il card. Becciu per ciò che non ha fatto (a quanto pare, senza la falsa testimonianza di Perlasca, Becciu non sarebbe mai stato rinviato a giudizio)! Assurdo e razionalmente inspiegabile! Non sarà un grido d'allarme...? Anche in italiano.
Andrea Gagliarducci, Un governo ancora da decifrare, in «Korazym», 25 aprile 2024. Sulla promozione del loschissimo accusatore del card. Becciu, Alberto Perlasca.
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, what has changed?, in «MondayVatican», 10 giugno 2024. Cosa non torna nella narrazione e nella retorica impiegata dal Vaticano? Anche in italiano.
Emily Jane Davies, Vatican's trial of the century heads to British court: Archbishop will be cross-examined over £350m London property fraud case that saw Pope Francis authorise wire-tapping, in «Daily Mail Online», 22 giugno 2024. Mentre in Italia e in Vaticano fanno gli gnorri, il sostituto della Segreteria di Stato vaticana è chiamato davanti a una corte britannica...
UK: British court to examine Vatican's 'trial of the century', in «WION», 22 giugno 2024. Edgar Peña Parra convocato davanti alla giustizia britannica, la quale vuole prendere sotto la lente la (s)correttezza del processo vaticano.
Oh my God! Monsignor Edgar Peña Parra, il successore di Angelo Becciu alla Segreteria di Stato, si presenterà in un tribunale britannico per essere interrogato sul caso del palazzo al 60 di Sloane Avenue a Londra, acquistato dal Vaticano – È un caso senza precedenti: finora la Santa Sede ha sempre rivendicato l'immunità diplomatica per i suoi rappresentanti in processi nel Regno Unito – Sono gli effetti del "pasticcio" combinato dal promotore di giustizia Alessandro Diddi, i cui provvedimenti, sbeffeggiati dai tribunali inglesi e svizzeri, sono finiti perfino sotto esame alla Commissione ONU sui diritti umani..., in «Dagospia», 23 giugno 2024. Pare che, nonostante l'omertà di molti giornali, non tutti si autocensurino.
Ivo Pincara, Caso 60SA. "The Times": il Vaticano andrà sotto processo nel Regno Unito per la prima volta nella storia per il "processo del secolo", in «Korazym», 23 giugno 2024. Il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi ha mentito ed è accusato di «perversione del corso della giustizia»?
Nicole Winfield, The Vatican stands trial in London as a British financier seeks to clear his name in a property deal, in «AP», 26 giugno 2024. Dopo le losche operazioni di occultamento perpetrate dalla giustizia vaticana, ci avviciniamo finalmente alla verità? Anche in indonesiano.
Maria Ward-Brennan, Holy High Court: Vatican's historic trial over West London property begins, in «City A.M.», 26 giugno 2024. «Non vedo l'ora che queste questioni vengano esaminate da un sistema giudiziario indipendente e rispettato a livello internazionale.»
Upmanyu Trivedi, Vatican's Doomed Real Estate Deal With Ex-Banker at Heart of London Trial, in «BNN», 26 giugno 2024. «Le accuse di frode e cospirazione del Vaticano al centro di un controverso accordo immobiliare a Londra del valore di centinaia di milioni di dollari sono "incoerenti e confuse"»
Haroon Siddique, Vatican taken to trial for first time in an English court, in «The Guardian», 26 giugno 2024. Il Vaticano processato per la prima volta da un tribunale straniero.
Alistair Gray e Amy Kazmin, London Court to judge good faith of convicted Vatican financier, in «Financial Times», 26 giugno 2024. «Sebbene un ex pubblico ministero italiano molto rispettato abbia presieduto il processo in qualità di giudice capo, sia la difesa che gli studiosi legali indipendenti hanno messo in dubbio la credibilità e l’equità dei procedimenti della corte vaticana, che sono stati anche contrassegnati da molteplici modifiche alle regole nel corso delle indagini.» (traduzione automatica) Post scriptum (agosto 2024): «un ex pubblico ministero italiano molto rispettato»? Quello indagato per aver favorito la mafia? Ah, ecco come invecchia in fretta il senso comune!
Vaticano é julgado em Londres por caso de fraude imobiliária, in «Istoé», 26 giugno 2024.
Francesco Peloso, Grosso guaio a Sloane Avenue: il Vaticano alla sbarra a Londra, in «Domani», 28 giugno 2024. «... carte alla mano, il Vaticano – tramite mons. Alberto Perlasca (capo ufficio amministrativo all’epoca dei fatti), lo stesso mons. Edgar Peña Parra, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – aveva dato il proprio placet all’operazione con tanto di firme sotto i contratti relativi alla compravendita dell’immobile, e lo stesso papa Francesco era stato informato dell’operazione. (...) POTERE ASSOLUTO Inoltre, sostengono gli avvocati di Mincione nel loro ricorso, «non è chiara quale sia l’esatta base giuridica della sua condanna in assenza di accertamenti» da parte del Tribunale vaticano, tuttavia «sembra basarsi su una disposizione di diritto canonico relativa all’amministrazione dei beni ecclesiastici», come si legge in effetti nel comunicato finale relativo alla sentenza di condanna, e qui si contesta ovviamente per quale ragione il finanziere fosse tenuto a conoscere una legge della Chiesa. Pure per tale motivo Mincione si è rivolto alle Nazioni Unite, cioè per avere un giudizio di condanna dell’operato del Vaticano nel corso del processo (Mincione non si può appellare alla corte europea dei diritti dell’uomo perché la Santa Sede non aderisce al Consiglio d’Europa). Su questo crinale si apre del resto, pure il tema del “giusto processo” e dell’indipendenza dei magistrati del papa. Fra le altre cose, è in discussione il potere assoluto del pontefice che ha modificato i poteri d’indagine dei promotori di giustizia attraverso quattro “rescripta” di cui le difese degli imputati non erano neanche a conoscenza.»
Plainte contre le Pape à l'ONU, in «Actualités», 28 giugno 2024. Anche in spagnolo. E in italiano. E in inglese.
Massimo Franco, Cardinale Becciu: «Volevano annientarmi. Il processo è stato ingiusto, non sono un affarista», in «Corriere della Sera», 30 giugno 2024. Qui il pdf.
Paolo Maninchedda, Becciu: il silenzio dei vigliacchi, in «Sardegna e Libertà», 1° luglio 2024. «Il primo elemento che emerge è che Becciu non ha subito un equo processo (non a caso presieduto da un ex magistrato come Giuseppe Pignatone che solo dei folli, o delle menti raffinatissime, hanno potuto chiamare a presiedere questo giudizio, dopo aver letto le carte del processo Palamara e le carte dei tanti libri sulla magistratura ai tempi di Falcone e Borsellino). Non è stato consentito a Becciu di accedere a documenti importanti, citati dall’accusa per le sue imputazioni ma non disponibili nel processo. Becciu ha visto cambiare quattro volte, durante il suo processo e esplicitamente contro di lui, quello che noi chiameremmo il Codice di Procedura Penale, con violazione conclamata del principio giuridico della ratione temporis. È stato accusato di peculato, ma non un euro è stato reperito nei suoi conti personali e i celebri finanziamenti ai familiari (tra cui la conclamata birreria e l’aiuto alla cooperativa del fratello) si sono rivelati o inesistenti o non iscrivibili sotto il segno del reato di peculato data l’attività (certificata) svolta dalla cooperativa per la Caritas diocesana. Le due iniziative di cui è accusato (i soldi per il palazzo e i soldi alla Marogna) sono risultati entrambi istruiti dagli uffici e autorizzati dal Pontefice. Che poi Becciu si sia fatto ammaliare dalla Marogna è un’altra questione, ma, si potrebbe dire, che l’ammaliamento della Marogna sembra essere stato meno infausto dell’ammaliamento del Pontefice per la Chaouqui.»
Nico Spuntoni, Peña Parra chiamato a testimoniare dai giudici inglesi, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 3 luglio 2024. Anche in spagnolo. E in inglese. «Il pasticciaccio vaticano partito dall'affare di Sloane avenue, dunque, è ben lontano dall'essere concluso. Anche perché, oltre a Regno Unito e Onu, c'è in ballo ancora il ricorso contro la sentenza vaticana di dicembre scorso. Più di sei mesi dopo, però, non sono ancora arrivate le motivazioni della sentenza.»
Salvatore Cernuzio, Palazzo di Londra, il Vaticano testimone in un processo presso l'Alta Corte di Giustizia, in «Vatican News», 3 luglio 2024. Anche in inglese. E in spagnolo. E in tedesco. E in portoghese. Ma come mai non deve testimoniare Alberto Perlasca?!?
Franca Giansoldati, Vaticano, a processo per la prima volta in un tribunale inglese (per la vicenda del Palazzo di Londra), in «Il Messaggero», 3 luglio 2024. «Per la prima volta il Vaticano viene processato da un tribunale inglese. A trascinarlo in una corte del Regno Unito è stato il finanziere Raffaele Mincione deciso a difendersi dalle accuse “incoerenti e confuse” relativa al famoso accordo immobiliare che fece da base all'acquisto dell'immobile di lusso di Londra.» Anche in inglese.
Nummer drei des Vatikans sagt in London vor Gericht aus, in «Evangelische Zeitung», 3 luglio 2024.
Franca Giansoldati, Vaticano, a processo per la prima volta in un tribunale inglese (per la vicenda del Palazzo di Londra), in «Il Messaggero», 3 luglio 2024. Anche in spagnolo.
Vatican's chief of staff testifies in UK court in 'trial of the century', in «The Guardian», 4 luglio 2024. Anche in spagnolo. Ci avviciniamo alla verità? «La sua dichiarazione scritta (di Peña Parra) depositata presso la corte si è concentrata invece sul ruolo del suo vice, che ha supervisionato l'intero investimento. Monsignor Alberto Perlasca ha diretto l'ufficio amministrativo che ha proposto e approvato l'investimento originale con Mincione nel 2013; Perlasca ha poi firmato i contratti che danno a Torzi il controllo della proprietà cinque anni dopo. Il destino di Perlasca è stato una delle persistenti anomalie della saga di Londra. Non è mai stato perseguito per il suo ruolo nell'accordo, mentre i suoi sottoposti e capi lo erano, e secondo quanto riferito ha ripreso a lavorare come procuratore nella più alta corte ecclesiale della Santa Sede, la Signatura Apostolica. È un risultato insolito dato la prova che è emersa durante il processo vaticano che Perlasca aveva agito senza autorizzazione nella firma dei contratti con Torzi e poi è stato allenato, manipolato e minacciato da due donne misteriose per cambiare la sua storia una volta che i pubblici ministeri vaticani hanno iniziato a indagare» (trad. autom.). E intanto Perlasca – che si comportava allo stesso modo anche ai tempi di Becciu – vive a Santa Marta, dove viene premiato e protetto!