Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
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Sul sistema giudiziario vaticano (quattordicesima parte) >>> per la parte precedente clicca qui
«Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati?» (Agostino, De Civitate Dei, cap. IV, 4).
Partendo da due casi narrati nel libro di Daniele e nel vangelo di Giovanni, papa Francesco spiega cos’è la corruzione della giustizia: quella «che era nei giudici di ambedue i casi», sia con l'innocente Susanna sia con la donna adultera, perché «in ambedue i casi i giudici erano corrotti», tanto contro un'innocente quanto contro una peccatrice. Del resto «sempre ci sono stati nel mondo giudici corrotti» e «anche oggi in tutte le parti del mondo ce ne sono». Da parte loro, i corrotti «credono che fanno bene le cose così, si credono con impunità», ha rimarcato Francesco. A Susanna, i giudici dicono: «o fai questo o faremo una falsa testimonianza» contro di te. «Non è il primo caso che nella Bibbia appaiono le false testimonianze», ha affermato il Papa. «Pensiamo a Nabot, quando la regina Gezabele combina tutta quella falsa testimonianza; pensiamo a Gesù, che è condannato a morte con falsa testimonianza; pensiamo a santo Stefano». Ma, ha avvertito il Pontefice facendo riferimento al passo evangelico di Giovanni, «sono corrotti anche i dottori della legge che portano questa donna — scribi, alcuni farisei — e dicono a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”». E «anche questi sono giudici». Gli anziani, con Susanna, «avevano perso la testa lasciando che la lussuria si impadronisse di loro». Costoro, invece, «avevano perso la testa facendo crescere in loro un’interpretazione della legge tanto rigida che non lasciava spazio allo Spirito Santo: corruzione di legalità, di legalismo, contro la grazia». «E poi c’è la quarta persona, Gesù: la pienezza della legge», ha spiegato Francesco. E «lui si incontra come maestro della legge davanti a questi che sono maestri della legge: “Tu che ne dici?” gli domandano loro». Ai «falsi giudici che accusavano Susanna» Gesù risponde così «per bocca di Daniele: “Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi”». E «all’altro gli dice: “O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi”». «Questa è la corruzione di questi giudici» ha proseguito il Pontefice in riferimento al passo dell’Antico testamento. Invece «agli altri giudici Gesù dice poche cose: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”». In conclusione il Papa ha invitato a pensare a «questa strada, alla malvagità con la quale i nostri vizi giudicano la gente», perché «anche noi giudichiamo nel cuore gli altri» (sintesi della meditazione mattutina di papa Francesco, 3 aprile 2017).
L'operato del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi nel "processo del secolo" è connotato da una serie impressionante di abbagli, granchi, errori, omissioni e gravi pecche, nel migliore dei casi. Ma nel sistema giudiziario del Vaticano – dove non vige una conquista della civiltà moderna come la separazione dei poteri – si sono visti anche imbeccamenti calunniosi a certa stampa, «macroscopiche e sconcertanti trasgressioni dei capisaldi elementari del giusto processo» (Geraldina Boni), leggi modificate a procedimento in corso (sempre in sfavore degli imputati: rescripta che «si sono rivelati ingiusti e irrazionali», sempre Boni), magistrati dell'accusa che non obbediscono al giudice, video di testimonianze censurati, verbali pieni di omissis, testimoni che ammettono d'essere stati manipolati (senza che si approfondisca per capire da chi e perché), interrogatori calendarizzati e poi cancellati, messaggi chat tenuti nascosti, una pregiudicata che muove le pedine a proprio piacimento, promotori di giustizia indegni che non ne azzeccano una, giudici che approvano senza battere ciglio... E intollerabili interventi censori sul materiale probatorio. PERCHÉ? Cosa nasconde il Tribunale vaticano? La cosa più grave – a mio parere – è accaduta nel gennaio del 2023: i Giudici, dopo averlo calendarizzato, hanno inspiegabilmente cancellato l'interrogatorio della Chaouqui previsto per il 16 febbraio 2023 (già spostato una volta), nonché il confronto Chaouqui-Ciferri, richiesto dalle difese. In un articolo del 14 gennaio 2023 si legge un'affermazione di Chaouqui, mossa evidentemente da odio: «Io e il papa abbiamo un nostro modo di comunicare informazioni, e non lo spiegherò nei dettagli certo a voi» (QUI). Parlava ai giornalisti che aveva convocato per il suo show, ma… in tribunale non si potrebbe pretendere che spieghi questo “modo di comunicare”? Chi faceva – o fa – da tramite tra Chaouqui e il Papa? Forse la stessa persona che gli portò l'«Espresso» prima ancora che arrivasse nelle edicole? COME MAI il Promotore di Giustizia Diddi ha nascosto 120 su 126 messaggi intercorsi tra la Chaouqui e la Ciferri? E COME MAI i documenti pontifici e il materiale riservato della Santa Sede detenuti abusivamente dalla Chaouqui, trovati durante una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza di Roma nel dicembre del 2020, non hanno ancora avuto conseguenze sul piano giuridico? Le contraddizioni emerse sono davvero troppe ed è necessario che tutte le parti dispongano integralmente dei verbali di Perlasca e di tutti i messaggi inoltrati dalla Ciferri, com'era necessario che potessero interrogare approfonditamente la Chaouqui, onde far emergere i retroscena e le motivazioni rancorose delle sue montature. Se non adempie le condizioni minime per il giusto processo, la Giustizia vaticana dimostra di non amare la verità e perde la propria credibilità. E quanto sia importante essere credibili l'ha testimoniato con la vita un magistrato serio e beato: Rosario Livatino. Nel febbraio 2023 il Papa ha detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». In questo modo si presume però che quei comportamenti e quei fatti siano veri, contraddicendo ciò che più volte il Papa stesso ha sostenuto in altri contesti, vale a dire che la presunzione di innocenza fino a prova contraria è un diritto umano fondamentale e fa parte delle «armi legali di garanzia. [...] Perché se iniziamo a uscire da quelle garanzie, la giustizia diventa molto manipolabile». Ma se la luna non c'è? Non è forse il senso stesso dei processi quello di verificare se le accuse ipotizzate nel rinvio a giudizio sono vere o false, se sono fondate sulla realtà o su una messinscena? Se bastasse l'esistenza di un processo per dedurre che fatti e comportamenti sono reali, allora non sarebbe nemmeno necessario aspettarne l'esito, sarebbe una perdita di tempo, visto che tutto è già "chiaro" prima; allora Gesù era colpevole a prescindere, e non c'è nulla da discutere, tanto più che era accusato dalla più alta autorità religiosa dell'epoca. Ma CHI ha scritto quel discorso al Papa?, il quale solo poche settimane prima aveva chiarito lucidamente: «... guardatevi da coloro che creano l’atmosfera per un processo, qualunque esso sia. Lo fanno attraverso i media in modo tale da influenzare coloro che devono giudicare e decidere. Un processo deve essere il più pulito possibile, con tribunali di prima classe che non hanno altro interesse che salvare la pulizia della giustizia». E allora, COM'È POSSIBILE ciò che è accaduto nell'Ufficio del Promotore di Giustizia negli ultimi anni? E negli stessi giorni in cui è stata pronunciata la sentenza sul "caso Becciu" sono stati rimpolpati gli stipendi dei magistrati vaticani.
Un magistrato dev’essere come la moglie di Cesare: non solo deve essere onesto, ma anche sembrare onesto. Di più, non solo deve essere corretto, ma non deve lasciare dubbi sulla sua correttezza: non è possibile che un magistrato, disobbedendo al Giudice, tenga nascosto materiale probatorio in un processo; non è possibile che ritagli i video degli interrogatori e oscuri le testimonianze con “omissis” distribuiti a proprio piacimento; non è possibile che protegga testimoni che hanno manipolato o che sono stati manipolati per incastrare altre persone; non è possibile che nasconda 120 su 126 messaggi che gli sono stati inoltrati perché venissero resi noti alla Giustizia; non è possibile che usi strumentalmente la stampa amica o cooptata per mettere alla gogna persone che avrebbero diritto a un giudizio equo ed equilibrato; non è possibile che tratti gli inquisiti in modo differente, portandone alcuni a giudizio e ignorando i reati degli altri, a seconda delle convenienze o dei suoi teoremi precostituiti. Non è possibile, insomma, che sussista neanche il dubbio o l’impressione che abbia nascosto o manipolato la verità, anziché portarla alla luce. E che per cotanta prestazione gli sia stato alzato lo stipendio! E invece, mentre Perlasca – definito da Diddi «incapace e inetto» (il capo dell'Ufficio amministrativo del Vaticano!) – (ri)diventa promotore di giustizia, nella primavera 2024 viene introdotta una sorta di impunità per i magistrati! Chi ha orecchi per intendere tragga le conseguenze. Ne va della credibilità della Chiesa Cattolica, non solo del Vaticano. E intanto:
1) Il Papa legifera anche in Italia (contra legem)? Nel marzo del 2024 scoppia lo "scandalo dossieraggio": emerge che nel luglio del 2019 – nello stesso mese in cui il Papa con il secondo dei quattro "rescripta" (modifiche alla legislazione, ovviamente vaticana, adottate unicamente per questo procedimento contro Becciu, in deroga alle comuni regole del processo stabilite per legge!) autorizzò lo IOR e l’ufficio del promotore di giustizia ad adottare strumenti tecnologici di intercettazione contro i «soggetti le cui attività di comunicazione siano ritenuti utili per lo svolgimento delle indagini» (e ciò «con il più assoluto riserbo» e con «le modalità più adeguate per l’acquisizione, utilizzazione e conservazione delle prove raccolte») – Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza italiana in servizio alla Procura nazionale antimafia italiana, effettuò accertamenti non autorizzati (quindi illegittimi) contro varie persone coinvolte nel cosiddetto "processo del secolo" in Vaticano; all'operazione avrebbero partecipato anche un magistrato, Antonio Laudati, e membri dei Servizi segreti (deviati?). Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone l'ha definito «un verminaio» e pare che dati segreti siano stati forniti – sempre illegalmente – a Servizi stranieri. Anche a quelli del Vaticano, dove – contrariamente alle indicazioni di Moneyval – agiscono magistrati che lavorano/hanno lavorato pure nella giustizia italiana? La domanda diventa fondamentale: CHI SONO I MANDANTI? Chi era a conoscenza di quel "rescriptum" tenuto segreto? Chi in quel momento sapeva che i promotori di giustizia stavano indagando su Becciu? Erano davvero pochissime persone...! E chi di loro poteva intrattenere un contatto (diretto o indiretto) con Striano? Suvvia, non dovrebbe essere difficile trovare la verità. A meno che chi dovrebbe cercare la verità... la voglia in realtà nascondere. Diddi ora dovrebbe indagare sui mandanti in Vaticano... con UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE COME UNA MONTAGNA!
2) Come se non bastasse, nell'estate del 2024, quando il Tribunale sta ancora scrivendo le motivazioni della sentenza contro Becciu, emergono intrecci sconcertanti; mentre il promotore di giustiza Diddi difende presunti mafiosi e criminali assortiti, il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone – anche lui pagato con l'Obolo di San Pietro – risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia. «La giustizia è una cosa divina, peccato che sia affidata agli uomini», ha detto Pignatone; e come dargli torto? Con quale credibilità ora il giudice Pignatone può argomentare la condanna contro un imputato distrutto da una campagna stampa di diffamazione senza precedenti e che presenta tutte le caratteristiche del mascariamento? Un indagato per favoreggiamento alla mafia non può essere il Presidente del Tribunale vaticano e pronunciare sentenze in nome del S. Padre.
Giulio Cavalli, «Pensate cosa succederebbe se le mafie avessero queste informazioni. Pensate cosa sta succedendo se già le hanno», 28 ottobre 2024. E torna la domanda: considerata l'operazione di mascariamento mondiale montata contro il card. Becciu, considerata la vicenda Striano e co. e considerato che il presidente del Tribunale vaticano è indagato per favoreggiamento alla mafia... quanto si possono infiltrare pure nel Vaticano le propaggini della mafia?
Luigi Crespi, «Il centro delle campagne politiche della nostra epoca – Stati Uniti in testa – è lo sputtanamento dell'avversario. E quando non c'è la base per sputtanare l'avversario, si passa alle fake news», in «L'aria che tira», La7, 28 ottobre 2024. Anche in Vaticano funziona così?
Copasir chiede atti inchiesta di Milano sui dossieraggi, in «L'Adige», 28 ottobre 2024.
Caso dossieraggio, "spiate 800mila persone", in «Zoom24», 28 ottobre 2024.
Alessandro Curioni intervistato da Jari Pilati, in «TG3», Rai3, 28 ottobre 2024. «Dossieraggio, divulgazione di informazioni riservate, possibilità di creare fake news basandosi su notizie vere, depistaggi...».
Alessandro Barbano con Alberto Cisterna ed Errico Novi, Il caso De Raho-Scarpinato, il nuovo processo alle stragi di Falcone e Borsellino. I fantasmi dell'antimafia, in «War Room», 28 ottobre 2024. MOLTO MOLTO MOLTO INTERESSANTE! «Io ho il timore che l’“inabissamento” totale di Cosa Nostra – perché di fatto non se ne ha più traccia evidente – sia in forza di un nuovo patto con quella borghesia. Ora, che i magistrati siciliani, calabresi, campani, di tutta Italia siano parte di una borghesia non c’è dubbio, al Sud ancor di più. E che le contaminazioni con la borghesia possano avvenire in mille modi – dall’acquisto degli immobili alle assunzioni e a quant’altro – è avvenuto e purtroppo continua probabilmente ad avvenire» (Alberto Cisterna).
Fausto Carioti, Così la sinistra vuole coprire Striano, in «Libero», 29 ottobre 2024.
Paolo Frosina, Caso dossier, "pure la Chiesa tra i clienti della banda": "Vogliono un report sul braccio destro di Putin. Li aiutiamo contro la Russia o no?", in «Il Fatto Quotidiano», 29 ottobre 2024. Ma quanto marcio c'è da quelle parti?
Dossier, Cerno: "Informazioni riservate son le nuove tangenti", in «Tagadà», La7, 29 ottobre 2024.
Le cyber-spie avevano anche atti riservati dell'Eni, in «Ansa», 29 ottobre 2024.
Vaticano, Pignatone deposita la sentenza sul "palazzo di Londra", in «Il Tempo», 30 ottobre 2024.
Tribunale S. Sede, 'da Becciu uso illecito anche senza lucro', in «Ansa», 30 ottobre 2024.
Iacopo Scaramuzzi, Vaticano, il tribunale: l'investimento a Londra fu un azzardo, Becciu non ha mai preso le distanze da Marogna, in «La Repubblica», 30 ottobre 2024. In pratica: «GESÙ DI NAZARETH ERA COLPEVOLE PERCHÉ NON HA MAI PRESO LE DISTANZE DAI DUE LADRONI!» Ah, ecco il frutto di 2024 anni di Cristianesimo! Una macchia gigantesca sulla storia della Chiesa!
Processo per il palazzo di Londra, ecco le motivazioni della sentenza, in «Vatican News», 30 ottobre 2024. L'abisso dell'assurdo.
Joshua McElwee, Vatican tribunal defends conviction of senior cardinal for misappropriation of funds, in «Reuters», 30 ottobre 2024. Anche in spagnolo.
"Condanna a Becciu, il Vaticano rispetta il giusto processo", in «Il Dubbio», 30 ottobre 2024. Così dice... il Vaticano!
La sentencia del ‘caso Becciu’ determina que “los acusados tuvieron un juicio justo con todas las garantías”, in «Vida Nueva», 30 ottobre 2024. Dice... el Vaticano!
Sloane Avenue. Depositata la sentenza di primo grado, in «Silere non possum», 30 ottobre 2024. Il livore della stampa e del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, gli interventi contra legem (modifiche della normativa procedural penale) del Papa, la propaganda incompetente degli organi di stampa vaticani, le violazioni dei diritti umani fondamentali, le gravissime accuse – di favoreggiamento alla mafia! – rivolte al presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone.
Filippo Di Giacomo, Commento alle motivazioni della sentenza contro il card. Becciu, da Facebook, 30 ottobre 2024. «Una sentenza strampalata come ben evidenzia Filippo di Giacomo. Mi limito ad osservare quanto segue. Si legge nelle motivazioni della sentenza che anche senza lucro il cardinale è da condannare per l’investimento illecito sul palazzo di Londra. Ma il Papa non l’aveva condannato perchè, a suo dire, aveva arricchito i fratelli con l’obolo di S.Pietro? Quindi qualcuno ha barato ed ha convinto il S. Padre di una falsità a danno del suo antico collaboratore. Inoltre, avete messo in campo la responsabilità oggettiva? Il Cardinale Bertone gli formalizzò la richiesta di investire i 200 milioni e PERLASCA scelse di investire sul palazzo di Londra. Il Sostituto, come da prassi, incaricò la sezione a ciò preposta, guidata da Perlasca. Se ritenete l’allora Sostituto colpevole, come mai non condannate tutta la catena di comando? Come mai solo Becciu? Come mai non il vero artefice di tutto? Trovano motivazioni psicologiche per condannare l’uno e assolvere l’altro! Come mai? La risposta è chiara. Non è necessario scriverla» (Mario Becciu).
Rita Salerno, Processo palazzo Londra, motivazioni sentenza: da Becciu uso illecito anche senza lucro, in «TG2000», 30 ottobre 2024. «Per la difesa: "Rispettiamo la sentenza, ma siamo convinti dell'innocenza"» (TV2000).
Processo Londra, Becciu condannato per peculato anche senza finalità di lucro. Ecco le motivazioni, in «Il Messaggero», 30 ottobre 2024. Anche in tedesco.
Mafia e Appalti. Gioacchino Natoli, in «PSF antimafia», 30 ottobre 2024. Viste le manipolazioni che si stanno tentando nel Parlamento italiano in questi giorni... Io sto con i figli di Paolo Borsellino!
Ignazio Ingrao, Commento alla sentenza del Tribunale vaticano con risposte del card. Becciu, in «TG1», Rai1, 30 ottobre 2024. «Io non ho rubato mai, niente! Qui c'è la lettera del card. Bertone in cui autorizzava a investire quei 200 milioni!» E a proposito di Marogna: «Se l'ho avvicinata, la signora, era dopo che aveva fatto 20 giorni di galera, ingiustamente!». E l'avvocato Fabio Viglione: «L'innocenza del cardinale è stata completamente dimostrata nel corso del dibattimento. È una sentenza che a nostro giudizio non fotografa la realtà del dibattimento».
S.C., Pubblicate le motivazioni (inconsistenti) della condanna (ingiusta) al card. Becciu, che al TG1 torna a proclamarsi innocente, come d'altra parte è risultato evidente in sede processuale, in «Faro di Roma», 30 ottobre 2024. «E il versamento effettuato dalla Segreteria di Stato con Becciu Sostituto alla cooperativa amministrata dai suoi familiari è avvenuto «senza alcuna autorizzazione scritta» dei segretari di Stato, essendo però evidente che non ce ne fosse bisogno essendo Antonino Becciu sostanzialemente un operatore tenuto a rendicontare il suo operato alla cooperativa, alla Caritas e al vescovo diocesano, e non certo il titolare dell’iniziativa benefica.» Dopo quattro anni di violentissima gogna mondiale in cui si è fatto a gara per urlare più forte «Becciu è un ladro! Ha rubato ai poveri!», da ieri si sa che, nonostante l'accanimento della "giustizia vaticana", alla fine perfino essa ha dovuto ammettere che in realtà non si è appropriato nemmeno di un centesimo e che i soldi consegnati alla Caritas di Ozieri sono ancora sul conto della Caritas per il progetto umanitario a cui erano destinati. Ma visto che "il maledetto" era già stato accusato (=condannato) dal Supremo Magistrato di quello stato, non si poteva non condannare ugualmente, per quanto innocente. In pratica si sostiene l'esistenza di un crimine «senza scopo di lucro», di un reato... senza movente! Di un fumo senza arrosto, insomma. E poi lo accusano d'aver incontrato una persona incarcerata ingiustamente, come se fosse un reato! Mi ricorda una storia di 2000 anni fa, in cui il supremo capo religioso dell'epoca voleva che un uomo innocente venisse morisse crocifisso. E l'ottenne. Possibile che nessuno – nessuno – aiuti il papa a capire che lo hanno ingannato? Anche in portoghese. E in francese.
Nicole Winfield, Vatican tribunal explains conviction of cardinal and others in 'trial of the century', in «AP», 30 ottobre 2024. Anche in spagnolo.
Simone Di Meo, Spione al telefono: parlo con Report, in «Libero», 31 ottobre 2024.
Vatikan-Richter zum Finanzprozess: Hauptzeuge unzuverlässig, in «Kath.net», 31 ottobre 2024. Il testimone principale dell'accusa è risultato inaffidabile (sarà per questo che l'hanno premiato?).
L'ingiusto processo Sloane Avenue, in «Silere non possum», 31 ottobre 2024. Quando mancano le garanzie...
Ivo Pincara, Processo ingiusto contro il Cardinal Becciu al Tribunale speciale vaticano che ha perso ogni credibilità, in «Korazym», 31 ottobre 2024. Ottimo riassunto della terribile montatura tramata contro un uomo corretto e innocente con un perfido sistema di inganni che ha pervaso l'agire della (in)giustizia vaticana (e italiana, cfr. Striano e co.) insieme alla stampa diffamatrice. Molto servile e cortigiana invece la copertura di «Vatican News», incapace di dar voce alla controparte e quindi insofferente al pluralismo e alla sinodalità (ha confuso l'unità con l'uniformità appiattita e vile).
Luca Fazzo, Le toghe in guerra per una Procura scomodano pure il Quirinale, in «Il Giornale», 31 ottobre 2024. Quante trame bollenti per "venire in soccorso" di Pignatone e co.! Immaginate se Mattarella l'avesse già dato per colpevole a priori, prima ancora di conoscere le imputazioni contro di lui. Immaginate se succedesse ciò che succede in Vaticano! E se la giustizia italiana funzionasse come quella vaticana?
Mario Becciu, Un processo politico con una sentenza strampalata e farcita di falsità, da Facebook, 1° novembre 2024. «Tutta questa protervia tipica di stati assoluti», dove la giustizia non è al servizio della verità. «Che tristezza constatare che nella Chiesa i giudici necessitano di un processo di de-umanizzazione della vittima innocente, per poter giustificare a se stessi e alla propria tacita coscienza il fatto che, in realtà, la manipolazione di carte e documenti è un giocare terribile con la vita altrui.» Un'analisi lucida ed equilibrata su una sentenza scandalosa.
Rita Cavallaro, Dossier, ecco la fabbrica: "C'era una regia oscura, temevo per la mia vita", in «Il Tempo», 1° novembre 2024. A Milano come da Striano?
Vik van Brantegem, Amor mi mosse, che mi fa parlare, in «Korazym», 1° novembre 2024.
Luis Badilla e Robert Calvaresi, Processo Becciu e altri. Depositate le Motivazioni dopo quasi 11 mesi e 14 giorni. - Operazione mediatica in difesa del Tribunale vaticano. Perché? - Dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? - Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore? - Dove vuole arrivare il Papa con questa dolorosa commedia?, in «Osservazioni casuali», 41, 26 ottobre-2 novembre 2024. ... «è un processo farsa, preparato e allestito ad arte, per di più in un sistema giudiziario monarchico dove il sovrano è tutto e si fa sempre come lui vuole. Non a caso fra le tante opacità e manipolazioni di questo processo ci sono i "Rescriptum" di Papa Francesco con alcuni dei quali la "legge" è stata adeguata a posteriori al proprio arbitrio. L'intero percorso di questo processo – e parliamo sempre della situazione del cardinale Angelo Becciu – appare come una sorta di 'Lego' giudiziario nel quale tutto è montabile e smontabile come in un giochetto le cui regole si stabiliscono in base ai desideri del regnante (il Papa) che poi può cambiare anche le carte sul tavolo quando vuole. (...) dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore?»
Giuseppe Gagliano, Equalize, Striano, Palamara e Pirelli: analogie e differenze, in «Startmag», 2 novembre 2024. «L’indagine su Equalize, il caso Palamara, i dossier di Striano e lo scandalo Tronchetti Provera sono esempi di come l’abuso di potere e l’uso illecito di informazioni riservate possano incidere profondamente sulla fiducia delle istituzioni, del sistema giudiziario e del settore privato. (...) Non va dimenticato il caso di Pasquale Striano, tenente della Guardia di Finanza, che emerge come uno degli scandali più gravi di accesso abusivo a banche dati riservate. Striano avrebbe utilizzato le proprie competenze e contatti all’interno delle forze di sicurezza per accedere illegalmente a informazioni riservate e sensibili, vendendo o utilizzando questi dati per scopi personali o di potere. Questo caso è simile a quello di Equalize per il metodo di accesso abusivo alle informazioni: anche in Equalize si sfruttavano agenti compiacenti per penetrare banche dati statali, come il Sistema di Indagine (Sdi) della polizia e altre banche dati governative, al fine di ottenere informazioni a scopo di ricatto o manipolazione. (...) Striano ha agito all’interno del sistema statale, mettendo in discussione la sicurezza e la fiducia dei cittadini verso le forze dell’ordine. Il caso di Pasquale Striano, dunque, è emblematico della vulnerabilità dei sistemi informatici e del rischio di abuso da parte di chi dovrebbe invece garantirne la sicurezza. La sua vicenda rappresenta una grave violazione del senso di responsabilità verso lo Stato, e pur trovando analogie nei metodi o nei fini, mostra una maggiore fragilità nelle misure di controllo interne al settore pubblico rispetto al privato.» Chi, dal Vaticano, ha dato a Striano e co. l'incarico di compiere accessi illegali contro Becciu? E con che credibilità dovrebbe indagare ora Alessandro Diddi?
Ermes Antonucci, Caso spionaggio: il giallo degli accessi abusivi compiuti da agenti "non identificati", in «Il Foglio», 2 novembre 2024. Qualcuno non ce la conta giusta, in Italia come in Vaticano!
Vittorio Feltri, Condannato senza prove. Tutti i buchi (e i trucchi) nell'inchiesta su Becciu, in «Il Giornale», 3 novembre 2024. «A muovermi era stato l’istinto affinato dalla mia esperienza al processo di Enzo Tortora. Se le televisioni e i media della galassia – atei, laici, vaticani, comunisti, bigotti – sono unanimi nello stracciare le vesti di dosso a un uomo senza che costui abbia potuto pronunciare una sola sillaba a sua difesa, gatta ci cova. Mi colpì la totale mancanza di misericordia, l’assenza di dubbi, la non menzione della presunzione non dico di innocenza, ma almeno di non colpevolezza, del loro fratello in Cristo che accompagnò sui quotidiani editi dal Papa e dai vescovi italiani la notizia dell’estromissione del cardinale dal Conclave, lasciandogli addosso, quasi a maggior scherno, la veste rossa e il titolo di Eminenza, come fece Erode con Gesù Cristo, per schernirlo meglio. (...) Certo, il Papa nella Città del Vaticano in materia penale agisce come legislatore dello Stato. E fin qui sono caratteristiche specifiche di una monarchia assoluta. Ma il «giusto processo» – rivendicato dai giudici – per essere tale esige almeno che ogni legge sia resa pubblica e valga per tutti.» Anche online.
John L. Allen Jr., On criminal justice, renouncing power might actually make the papacy stronger, in «Crux», 3 novembre 2024. «Affermare che i tribunali vaticani sono "indipendenti" è, quindi, un po' come affermare che il sole ruota intorno alla terra.» Il Cardinal Becciu poteva, realisticamente, essere dichiarato innocente? La risposta è chiara: no, non poteva essere dichiarato innocente, pur essendolo indiscutibilmente! Perché il primo accusatore di Becciu (il primo cronologicamente, conosciuto all’opinione pubblica mondiale) è stato Papa Francesco, che il 24 settembre 2020 lo ha accusato e condannato nel giro di pochi minuti, senza nemmeno che il cardinale potesse conoscere le accuse e quindi difendersi. Ora, il Papa nell’ordinamento legislativo vaticano è il capo supremo dei tre poteri temporali, legislativo, esecutivo e giudiziario; e tutti gli altri magistrati – promotori di giustizia e giudici – sono suoi sottoposti e non sono in grado di contraddirlo altrimenti possono essere sanzionati e cacciati di punto in bianco (proprio come un tribunale comune non può contraddire la Suprema Sorte di Cassazione in Italia). In pratica, qualunque cittadino dello Stato della Città del Vaticano – e di altre monarchie o governi assoluti – che sia accusato dal supremo magistrato è automaticamente anche già giudicato e condannato: è un maligno cortocircuito. E non c’è verità che tenga. Lo esprime molto bene oggi John L. Allen Jr. Anche in italiano.
Scarpinato, Natoli, Borsellino: il sangue pretesto per lo scontro politico, in «Progetto San Francesco», 3 novembre 2024. Star fuori da una commissione non è una colpa, non è un disonore. A volte è prudenza e buon senso, è pulizia della giustizia. Una colpa sarebbe restare dentro una commissione se c'è conflitto di interesse.
John L. Allen Jr., Process and the papal prerogative: the problems of absolute power, in «Catholic Herald», 3 novembre 2024. Anche in italiano.
Brunella Bolloli, Gli spioni copiavano i dati della Digos, in «Libero», 3 novembre 2024.
Vik van Brantegem, Accusato dal Supremo Magistrato vaticano, il Cardinal Becciu è stato automaticamente giudicato e condannato. Non c'è verità che tenga, in «Korazym», 3 novembre 2024. «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.» (Mt 5,6)
Lodovica Bulian, Tre generali nell'inchiesta sulle spie, in «Il Giornale», 3 novembre 2024. E anche qui c'entra Pignatone, il giudice del Papa indagato per favoreggiamento alla mafia. Un caso?