Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
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Sul sistema giudiziario vaticano (decima parte)
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Partendo da due casi narrati nel libro di Daniele e nel vangelo di Giovanni, papa Francesco spiega cos’è la corruzione della giustizia: quella «che era nei giudici di ambedue i casi», sia con l'innocente Susanna sia con la donna adultera, perché «in ambedue i casi i giudici erano corrotti», tanto contro un'innocente quanto contro una peccatrice. Del resto «sempre ci sono stati nel mondo giudici corrotti» e «anche oggi in tutte le parti del mondo ce ne sono». Da parte loro, i corrotti «credono che fanno bene le cose così, si credono con impunità», ha rimarcato Francesco. A Susanna, i giudici dicono: «o fai questo o faremo una falsa testimonianza» contro di te. «Non è il primo caso che nella Bibbia appaiono le false testimonianze», ha affermato il Papa. «Pensiamo a Nabot, quando la regina Gezabele combina tutta quella falsa testimonianza; pensiamo a Gesù, che è condannato a morte con falsa testimonianza; pensiamo a santo Stefano». Ma, ha avvertito il Pontefice facendo riferimento al passo evangelico di Giovanni, «sono corrotti anche i dottori della legge che portano questa donna — scribi, alcuni farisei — e dicono a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”». E «anche questi sono giudici». Gli anziani, con Susanna, «avevano perso la testa lasciando che la lussuria si impadronisse di loro». Costoro, invece, «avevano perso la testa facendo crescere in loro un’interpretazione della legge tanto rigida che non lasciava spazio allo Spirito Santo: corruzione di legalità, di legalismo, contro la grazia». «E poi c’è la quarta persona, Gesù: la pienezza della legge», ha spiegato Francesco. E «lui si incontra come maestro della legge davanti a questi che sono maestri della legge: “Tu che ne dici?” gli domandano loro». Ai «falsi giudici che accusavano Susanna» Gesù risponde così «per bocca di Daniele: “Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi”». E «all’altro gli dice: “O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi”». «Questa è la corruzione di questi giudici» ha proseguito il Pontefice in riferimento al passo dell’Antico testamento. Invece «agli altri giudici Gesù dice poche cose: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”». In conclusione il Papa ha invitato a pensare a «questa strada, alla malvagità con la quale i nostri vizi giudicano la gente», perché «anche noi giudichiamo nel cuore gli altri» (sintesi della meditazione mattutina di papa Francesco, 3 aprile 2017).
L'operato del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi nel "processo del secolo" è connotato da una serie impressionante di abbagli, granchi, errori, omissioni e gravi pecche, nel migliore dei casi. Ma nel sistema giudiziario del Vaticano – dove non vige una conquista della civiltà moderna come la separazione dei poteri – si sono visti anche imbeccamenti calunniosi a certa stampa, «macroscopiche e sconcertanti trasgressioni dei capisaldi elementari del giusto processo» (Geraldina Boni), leggi modificate a procedimento in corso (sempre in sfavore degli imputati: rescripta che «si sono rivelati ingiusti e irrazionali», sempre Boni), magistrati dell'accusa che non obbediscono al giudice, video di testimonianze censurati, verbali pieni di omissis, testimoni che ammettono d'essere stati manipolati (senza che si approfondisca per capire da chi e perché), interrogatori calendarizzati e poi cancellati, messaggi chat tenuti nascosti, una pregiudicata che muove le pedine a proprio piacimento, promotori di giustizia indegni che non ne azzeccano una, giudici che approvano senza battere ciglio... E intollerabili interventi censori sul materiale probatorio. PERCHÉ? Cosa nasconde il Tribunale vaticano? La cosa più grave – a mio parere – è accaduta nel gennaio del 2023: i Giudici, dopo averlo calendarizzato, hanno inspiegabilmente cancellato l'interrogatorio della Chaouqui previsto per il 16 febbraio 2023 (già spostato una volta), nonché il confronto Chaouqui-Ciferri, richiesto dalle difese. In un articolo del 14 gennaio 2023 si legge un'affermazione di Chaouqui, mossa evidentemente da odio: «Io e il papa abbiamo un nostro modo di comunicare informazioni, e non lo spiegherò nei dettagli certo a voi» (QUI). Parlava ai giornalisti che aveva convocato per il suo show, ma… in tribunale non si potrebbe pretendere che spieghi questo “modo di comunicare”? Chi faceva – o fa – da tramite tra Chaouqui e il Papa? Forse la stessa persona che gli portò l'«Espresso» prima ancora che arrivasse nelle edicole? COME MAI il Promotore di Giustizia Diddi ha nascosto 120 su 126 messaggi intercorsi tra la Chaouqui e la Ciferri? E COME MAI i documenti pontifici e il materiale riservato della Santa Sede detenuti abusivamente dalla Chaouqui, trovati durante una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza di Roma nel dicembre del 2020, non hanno ancora avuto conseguenze sul piano giuridico? Le contraddizioni emerse sono davvero troppe ed è necessario che tutte le parti dispongano integralmente dei verbali di Perlasca e di tutti i messaggi inoltrati dalla Ciferri, com'era necessario che potessero interrogare approfonditamente la Chaouqui, onde far emergere i retroscena e le motivazioni rancorose delle sue montature. Se non adempie le condizioni minime per il giusto processo, la Giustizia vaticana dimostra di non amare la verità e perde la propria credibilità. E quanto sia importante essere credibili l'ha testimoniato con la vita un magistrato serio e beato: Rosario Livatino. Nel febbraio 2023 il Papa ha detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». In questo modo si presume però che quei comportamenti e quei fatti siano veri, contraddicendo ciò che più volte il Papa stesso ha sostenuto in altri contesti, vale a dire che la presunzione di innocenza fino a prova contraria è un diritto umano fondamentale e fa parte delle «armi legali di garanzia. [...] Perché se iniziamo a uscire da quelle garanzie, la giustizia diventa molto manipolabile». Ma se la luna non c'è? Non è forse il senso stesso dei processi quello di verificare se le accuse ipotizzate nel rinvio a giudizio sono vere o false, se sono fondate sulla realtà o su una messinscena? Se bastasse l'esistenza di un processo per dedurre che fatti e comportamenti sono reali, allora non sarebbe nemmeno necessario aspettarne l'esito, sarebbe una perdita di tempo, visto che tutto è già "chiaro" prima; allora Gesù era colpevole a prescindere, e non c'è nulla da discutere, tanto più che era accusato dalla più alta autorità religiosa dell'epoca. Ma CHI ha scritto quel discorso al Papa?, il quale solo poche settimane prima aveva chiarito lucidamente: «... guardatevi da coloro che creano l’atmosfera per un processo, qualunque esso sia. Lo fanno attraverso i media in modo tale da influenzare coloro che devono giudicare e decidere. Un processo deve essere il più pulito possibile, con tribunali di prima classe che non hanno altro interesse che salvare la pulizia della giustizia». E allora, COM'È POSSIBILE ciò che è accaduto nell'Ufficio del Promotore di Giustizia negli ultimi anni? E negli stessi giorni in cui è stata pronunciata la sentenza sul "caso Becciu" sono stati rimpolpati gli stipendi dei magistrati vaticani.
Un magistrato dev’essere come la moglie di Cesare: non solo deve essere onesto, ma anche sembrare onesto. Di più, non solo deve essere corretto, ma non deve lasciare dubbi sulla sua correttezza: non è possibile che un magistrato, disobbedendo al Giudice, tenga nascosto materiale probatorio in un processo; non è possibile che ritagli i video degli interrogatori e oscuri le testimonianze con “omissis” distribuiti a proprio piacimento; non è possibile che protegga testimoni che hanno manipolato o che sono stati manipolati per incastrare altre persone; non è possibile che nasconda 120 su 126 messaggi che gli sono stati inoltrati perché venissero resi noti alla Giustizia; non è possibile che usi strumentalmente la stampa amica o cooptata per mettere alla gogna persone che avrebbero diritto a un giudizio equo ed equilibrato; non è possibile che tratti gli inquisiti in modo differente, portandone alcuni a giudizio e ignorando i reati degli altri, a seconda delle convenienze o dei suoi teoremi precostituiti. Non è possibile, insomma, che sussista neanche il dubbio o l’impressione che abbia nascosto o manipolato la verità, anziché portarla alla luce. E che per cotanta prestazione gli sia stato alzato lo stipendio! E invece, mentre Perlasca – definito da Diddi «incapace e inetto» (il capo dell'Ufficio amministrativo del Vaticano!) – (ri)diventa promotore di giustizia, nella primavera 2024 viene introdotta una sorta di impunità per i magistrati! Chi ha orecchi per intendere tragga le conseguenze. Ne va della credibilità della Chiesa Cattolica, non solo del Vaticano. E intanto:
1) Il Papa legifera anche in Italia (contra legem)? Nel marzo del 2024 scoppia lo "scandalo dossieraggio": emerge che nel luglio del 2019 – nello stesso mese in cui il Papa con il secondo dei quattro "rescripta" (modifiche alla legislazione, ovviamente vaticana, adottate unicamente per questo procedimento contro Becciu, in deroga alle comuni regole del processo stabilite per legge!) autorizzò lo IOR e l’ufficio del promotore di giustizia ad adottare strumenti tecnologici di intercettazione contro i «soggetti le cui attività di comunicazione siano ritenuti utili per lo svolgimento delle indagini» (e ciò «con il più assoluto riserbo» e con «le modalità più adeguate per l’acquisizione, utilizzazione e conservazione delle prove raccolte») – Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza italiana in servizio alla Procura nazionale antimafia italiana, effettuò accertamenti non autorizzati (quindi illegittimi) contro varie persone coinvolte nel cosiddetto "processo del secolo" in Vaticano; all'operazione avrebbero partecipato anche un magistrato, Antonio Laudati, e membri dei Servizi segreti (deviati?). Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone l'ha definito «un verminaio» e pare che dati segreti siano stati forniti – sempre illegalmente – a Servizi stranieri. Anche a quelli del Vaticano, dove – contrariamente alle indicazioni di Moneyval – agiscono magistrati che lavorano/hanno lavorato pure nella giustizia italiana? La domanda diventa fondamentale: CHI SONO I MANDANTI? Chi era a conoscenza di quel "rescriptum" tenuto segreto? Chi in quel momento sapeva che i promotori di giustizia stavano indagando su Becciu? Erano davvero pochissime persone...! E chi di loro poteva intrattenere un contatto (diretto o indiretto) con Striano? Suvvia, non dovrebbe essere difficile trovare la verità. A meno che chi dovrebbe cercare la verità... la voglia in realtà nascondere. Diddi ora dovrebbe indagare sui mandanti in Vaticano... con UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE COME UNA MONTAGNA!
2) Come se non bastasse, nell'estate del 2024, quando il Tribunale sta ancora scrivendo le motivazioni della sentenza contro Becciu, emergono intrecci sconcertanti; mentre il promotore di giustiza Diddi difende presunti mafiosi e criminali assortiti, il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone – anche lui pagato con l'Obolo di San Pietro – risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia. Con quale credibilità ora il giudice Pignatone può argomentare la condanna contro un imputato distrutto da una campagna stampa di diffamazione senza precedenti e che presenta tutte le caratteristiche del mascariamento? Un indagato per favoreggiamento alla mafia non può essere il Presidente del Tribunale vaticano e pronunciare sentenze in nome del S. Padre.
Lady Ortensia, Dossieraggio: Circa 10mila gli accessi abusivi effettuati, per Laudati e Striano chiesti gli arresti, in «Noc press», 3 settembre 2024. «Non tanto le rivelazioni nei confronti dei giornalisti (alcuni indagati ma per i quali non è stata sollecitata alcuna misura) che avevano attinto alla banca dati della procura nazionale antimafia, attraverso Stiano, piuttosto a scoprire chi altro fosse interessato a scoprire i dietro le quinte dei potenti di turno, considerato che si sono avute le chiavi d’accesso a tutti sistemi informatici: economico, penale, catastale, fiscale.»
Lupi, sul tavolo problemi ben più grandi di Sangiuliano, in «Ansa», 5 settembre 2024.
Varese - Fontana, Sangiuliano? "Sconvolge di più Cantone", in «Rete55», 6 settembre 2024.
Ad Antimafia più di 10 mila pagine atti su dossieraggio, in «Ansa», 6 settembre 2024.
Private spies in the Vatican, part 3: the untold story of Pope Francis' anti-graft consultants, in «Intelligence online», 6 settembre 2024. Anche in francese.
Luca Fazzo, La conferma dei pm: contatti tra 007 e Striano, in «Il Giornale» 7 settembre 2024.
Luis Badilla e Robert Calvaresi, In Vaticano non esiste nessuna disposizione che stabilisca al Tribunale una scadenza temporale entro la quale pubblicare le Motivazioni delle sentenze. A otto mesi dalla fine del processo contro il cardinale Becciu, e altri. Quanto dovrà aspettare il porporato?, in «Osservazioni casuali», 33, 31 agosto-7 settembre 2024. «Forse il Presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha molto da fare con il suo processo in Italia, accusato di favoreggiamento di alcune cosche mafiose, e perciò non riesce a pubblicare questo documento obbligatorio per motivare adeguatamente la sentenza. Al cardinale Becciu, e agli altri imputati del processo, sino ad oggi viene negato un documento che fa parte di un vero e giusto processo e ne è una garanzia.»
Rassegna stampa di Rainews, 8 settembre 2024. Cosa successe nel luglio del 2019? I rescripta!
Valeria di Corrado, Striano spiava anche cardinali e presti: «Lo chiedono gli amici»: sospetti sugli 007, in «Il Messaggero», 8 settembre 2024. CHI SONO I MANDANTI? «Il tenente della Finanza dimostra di avere diverse conoscenze interne al Vaticano, compresa una “tessera” che gli consentiva di avvantaggiarsi di una serie di servizi offerti dalla Santa Sede. Sarebbe riuscito anche a far trovare un lavoro in Vaticano a un suo amico, tale Matteo. Ma soprattutto, nel luglio del 2019, ben prima che si sapesse dell’inchiesta in corso sulla compravendita a Londra di un palazzo e sul coinvolgimento del cardinale Becciu, Striano si era messo alla ricerca nelle banche dati a sua disposizione di tre nomi poi emersi nelle indagini: Raffaele Mincione, Gianluigi Torzi e Fabrizio Tirabassi. Anche su questi accessi abusivi la Procura di Perugia «sta svolgendo ulteriori approfondimenti, ritenendo che l'accesso non ricollegabile ad un'attività dell'ufficio sia un accesso, già solo per questo, privo di ragioni dì servizio e dunque illecito.»
Giuseppe Legato, Dai rapporti col Vaticano ai Servizi segreti: Cantone indaga sui mandanti di Striano, in «La Stampa», 8 settembre 2024. «Tutti personaggi coinvolti nell'inchiesta sul cardinale Becciu. Striano li ha effettuati a partire da luglio 2019 quando cioè non vi era discovery sull'attività investigativa del Promotore di giustizia della santa Sede. Sono dunque "di gran lunga anticedenti al primo atto di indagine" della giustizia inquirente pontificia ovvero alle prime perquisizioni datate 1° ottobre 2019»
Brunella Bolloli, Scontro tra toghe rosse: «Fermate Cantone», in «Libero», 8 settembre 2024.
Rita Cavallaro, Dossieraggio, lo 007 e le spiate di Striano sull'alto prelato cacciato dal Papa, in «Il Tempo», 8 settembre 2024. ... «la pista da seguire è quella che porta Oltretevere». Un... "metodo vaticano"?
Carmelo Sardo, Inchiesta dossieraggi, indagato anche uno 007, in «TG5», 8 settembre 2024.
Le novità sull'inchiesta di Perugia e sul "dossieraggio", in «Il Post», 8 settembre 2024.
Striano a 007, ho file su aziende italaine rette da russi, in «Ansa», 8 settembre 2024.
Lodovica Bulian, Dossier, I mandanti occulti di Striano, in «Il Giornale», 9 settembre 2024.
Giovanni M. Jacobazzi, Striano a nozze: meglio senza il Domani, in «Libero», 9 settembre 2024.
Brunella Bolloli, Il giallo dell'amico 007 e le spiate sui conti, in «Libero», 9 settembre 2024. Ci leggono! CHI SONO I MANDANTI? La risposta potrebbe fornirla la data d'inizio delle intrusioni illegittime di Striano, vale a dire il luglio 2019: proprio il momento in cui i promotori di giustizia vaticani hanno fatto firmare il famoso "rescriptum" a papa Francesco.
Le novità sul "dossieraggio" a danni di politici e vip, in «Fonte Ufficiale», 9 settembre 2024.
Procura Perugia inchieste a rischio per mancanza di personale, in «Rai News», 9 settembre 2024.
Giuseppe Legato, Striano e quel filo rosso con i Servizi segreti, in «La Stampa», 9 settembre 2024.
Davide Mattiello, Il ministro Crosetto e i Servizi, in «Articolo21», 9 settembre 2024.
Caso Striano, Cantone: "C'è poco personale", in «Il Fatto Quotidiano», 10 settembre 2024.
F.Det., L'Antimafia sentirà i due indagati, in «La Verità», 10 settembre 2024.
Nuova audizione per Cantone in Antimafia su inchiesta dossier, in «Ansa», 11 settembre 2024.
Caso Striano, Cantone di nuovo in Antomafia, in «Il Fatto Quotidiano», 12 settembre 2024.
L'ex magistrato Laudati 'pronto' a riferire all'Antimafia, in «Ansa», 13 settembre 2024.
Angelo Ruoppolo, "Natoli e Pignatone", il caso "bobine", in «Teleacras», 14 settembre 2024.
Rita Cavallaro, Dossier e caso Becciu. Diddi: "Asse tra Procure sulle spiate in Vaticano", in «Il Tempo», 14 settembre 2024. Uhm, qualcuno non ce la racconta giusta.
Crosetto, piena concordia con Mantovano, fiducia nell'Aise, in «Ansa», 14 settembre 2024.
Caso Crosetto-Aise sotto esame Copasir, in «Rai News», 14 settembre 2024.
Il Copasir si occuperà della vicenda Crosetto-Aise, in «Ansa», 14 settembre 2024.
Tensioni e dubbi nel cuore dell'intelligence italiana, in «Nuove Cronache», 14 settembre 2024.
Verini, precisazioni Crosetto-Mantovano lasciano ombra grave, in «Tiscali», 14 settembre 2024.
Ruoppolo Teleacras: "Natoli e Pignatone", il caso "bobine", 14 settembre 2024.