Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
Rassegna stampa SUL "CASO BECCIU"
Clicca sulla casella che ti interessa
Sul sistema giudiziario vaticano (settima parte)
>>> per la parte precedente clicca qui
Partendo da due casi narrati nel libro di Daniele e nel vangelo di Giovanni, papa Francesco spiega cos’è la corruzione della giustizia: quella «che era nei giudici di ambedue i casi», sia con l'innocente Susanna sia con la donna adultera, perché «in ambedue i casi i giudici erano corrotti», tanto contro un'innocente quanto contro una peccatrice. Del resto «sempre ci sono stati nel mondo giudici corrotti» e «anche oggi in tutte le parti del mondo ce ne sono». Da parte loro, i corrotti «credono che fanno bene le cose così, si credono con impunità», ha rimarcato Francesco. A Susanna, i giudici dicono: «o fai questo o faremo una falsa testimonianza» contro di te. «Non è il primo caso che nella Bibbia appaiono le false testimonianze», ha affermato il Papa. «Pensiamo a Nabot, quando la regina Gezabele combina tutta quella falsa testimonianza; pensiamo a Gesù, che è condannato a morte con falsa testimonianza; pensiamo a santo Stefano». Ma, ha avvertito il Pontefice facendo riferimento al passo evangelico di Giovanni, «sono corrotti anche i dottori della legge che portano questa donna — scribi, alcuni farisei — e dicono a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”». E «anche questi sono giudici». Gli anziani, con Susanna, «avevano perso la testa lasciando che la lussuria si impadronisse di loro». Costoro, invece, «avevano perso la testa facendo crescere in loro un’interpretazione della legge tanto rigida che non lasciava spazio allo Spirito Santo: corruzione di legalità, di legalismo, contro la grazia». «E poi c’è la quarta persona, Gesù: la pienezza della legge», ha spiegato Francesco. E «lui si incontra come maestro della legge davanti a questi che sono maestri della legge: “Tu che ne dici?” gli domandano loro». Ai «falsi giudici che accusavano Susanna» Gesù risponde così «per bocca di Daniele: “Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi”». E «all’altro gli dice: “O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi”». «Questa è la corruzione di questi giudici» ha proseguito il Pontefice in riferimento al passo dell’Antico testamento. Invece «agli altri giudici Gesù dice poche cose: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”». In conclusione il Papa ha invitato a pensare a «questa strada, alla malvagità con la quale i nostri vizi giudicano la gente», perché «anche noi giudichiamo nel cuore gli altri» (sintesi della meditazione mattutina di papa Francesco, 3 aprile 2017).
L'operato del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi nel "processo del secolo" è connotato da una serie impressionante di abbagli, granchi, errori, omissioni e gravi pecche, nel migliore dei casi. Ma nel sistema giudiziario del Vaticano – dove non vige una conquista della civiltà moderna come la separazione dei poteri – si sono visti anche imbeccamenti calunniosi a certa stampa, «macroscopiche e sconcertanti trasgressioni dei capisaldi elementari del giusto processo» (Geraldina Boni), leggi modificate a procedimento in corso (sempre in sfavore degli imputati: rescripta che «si sono rivelati ingiusti e irrazionali», sempre Boni), magistrati dell'accusa che non obbediscono al giudice, video di testimonianze censurati, verbali pieni di omissis, testimoni che ammettono d'essere stati manipolati (senza che si approfondisca per capire da chi e perché), interrogatori calendarizzati e poi cancellati, messaggi chat tenuti nascosti, una pregiudicata che muove le pedine a proprio piacimento, promotori di giustizia indegni che non ne azzeccano una, giudici che approvano senza battere ciglio... E intollerabili interventi censori sul materiale probatorio. PERCHÉ? Cosa nasconde il Tribunale vaticano? La cosa più grave – a mio parere – è accaduta nel gennaio del 2023: i Giudici, dopo averlo calendarizzato, hanno inspiegabilmente cancellato l'interrogatorio della Chaouqui previsto per il 16 febbraio 2023 (già spostato una volta), nonché il confronto Chaouqui-Ciferri, richiesto dalle difese. In un articolo del 14 gennaio 2023 si legge un'affermazione di Chaouqui, mossa evidentemente da odio: «Io e il papa abbiamo un nostro modo di comunicare informazioni, e non lo spiegherò nei dettagli certo a voi» (QUI). Parlava ai giornalisti che aveva convocato per il suo show, ma… in tribunale non si potrebbe pretendere che spieghi questo “modo di comunicare”? Chi faceva – o fa – da tramite tra Chaouqui e il Papa? Forse la stessa persona che gli portò l'«Espresso» prima ancora che arrivasse nelle edicole? COME MAI il Promotore di Giustizia Diddi ha nascosto 120 su 126 messaggi intercorsi tra la Chaouqui e la Ciferri? E COME MAI i documenti pontifici e il materiale riservato della Santa Sede detenuti abusivamente dalla Chaouqui, trovati durante una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza di Roma nel dicembre del 2020, non hanno ancora avuto conseguenze sul piano giuridico? Le contraddizioni emerse sono davvero troppe ed è necessario che tutte le parti dispongano integralmente dei verbali di Perlasca e di tutti i messaggi inoltrati dalla Ciferri, com'era necessario che potessero interrogare approfonditamente la Chaouqui, onde far emergere i retroscena e le motivazioni rancorose delle sue montature. Se non adempie le condizioni minime per il giusto processo, la Giustizia vaticana dimostra di non amare la verità e perde la propria credibilità. E quanto sia importante essere credibili l'ha testimoniato con la vita un magistrato serio e beato: Rosario Livatino. Nel febbraio 2023 il Papa ha detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». In questo modo si presume però che quei comportamenti e quei fatti siano veri, contraddicendo ciò che più volte il Papa stesso ha sostenuto in altri contesti, vale a dire che la presunzione di innocenza fino a prova contraria è un diritto umano fondamentale e fa parte delle «armi legali di garanzia. [...] Perché se iniziamo a uscire da quelle garanzie, la giustizia diventa molto manipolabile». Ma se la luna non c'è? Non è forse il senso stesso dei processi quello di verificare se le accuse ipotizzate nel rinvio a giudizio sono vere o false, se sono fondate sulla realtà o su una messinscena? Se bastasse l'esistenza di un processo per dedurre che fatti e comportamenti sono reali, allora non sarebbe nemmeno necessario aspettarne l'esito, sarebbe una perdita di tempo, visto che tutto è già "chiaro" prima; allora Gesù era colpevole a prescindere, e non c'è nulla da discutere, tanto più che era accusato dalla più alta autorità religiosa dell'epoca. Ma CHI ha scritto quel discorso al Papa?, il quale solo poche settimane prima aveva chiarito lucidamente: «... guardatevi da coloro che creano l’atmosfera per un processo, qualunque esso sia. Lo fanno attraverso i media in modo tale da influenzare coloro che devono giudicare e decidere. Un processo deve essere il più pulito possibile, con tribunali di prima classe che non hanno altro interesse che salvare la pulizia della giustizia». E allora, COM'È POSSIBILE ciò che è accaduto nell'Ufficio del Promotore di Giustizia negli ultimi anni? E negli stessi giorni in cui è stata pronunciata la sentenza sul "caso Becciu" sono stati rimpolpati gli stipendi dei magistrati vaticani.
Un magistrato dev’essere come la moglie di Cesare: non solo deve essere onesto, ma anche sembrare onesto. Di più, non solo deve essere corretto, ma non deve lasciare dubbi sulla sua correttezza: non è possibile che un magistrato, disobbedendo al Giudice, tenga nascosto materiale probatorio in un processo; non è possibile che ritagli i video degli interrogatori e oscuri le testimonianze con “omissis” distribuiti a proprio piacimento; non è possibile che protegga testimoni che hanno manipolato o che sono stati manipolati per incastrare altre persone; non è possibile che nasconda 120 su 126 messaggi che gli sono stati inoltrati perché venissero resi noti alla Giustizia; non è possibile che usi strumentalmente la stampa amica o cooptata per mettere alla gogna persone che avrebbero diritto a un giudizio equo ed equilibrato; non è possibile che tratti gli inquisiti in modo differente, portandone alcuni a giudizio e ignorando i reati degli altri, a seconda delle convenienze o dei suoi teoremi precostituiti. Non è possibile, insomma, che sussista neanche il dubbio o l’impressione che abbia nascosto o manipolato la verità, anziché portarla alla luce. E che per cotanta prestazione gli sia stato alzato lo stipendio! E invece, mentre Perlasca – definito da Diddi «incapace e inetto» (il capo dell'Ufficio amministrativo del Vaticano!) – (ri)diventa promotore di giustizia, nella primavera 2024 viene introdotta una sorta di impunità per i magistrati! Chi ha orecchi per intendere tragga le conseguenze. Ne va della credibilità della Chiesa Cattolica, non solo del Vaticano. E intanto:
1) Il Papa legifera anche in Italia (contra legem)? Nel marzo del 2024 scoppia lo "scandalo dossieraggio": emerge che nel luglio del 2019 – nello stesso mese in cui il Papa con il secondo dei quattro "rescripta" (modifiche alla legislazione, ovviamente vaticana, adottate unicamente per questo procedimento contro Becciu, in deroga alle comuni regole del processo stabilite per legge!) autorizzò lo IOR e l’ufficio del promotore di giustizia ad adottare strumenti tecnologici di intercettazione contro i «soggetti le cui attività di comunicazione siano ritenuti utili per lo svolgimento delle indagini» (e ciò «con il più assoluto riserbo» e con «le modalità più adeguate per l’acquisizione, utilizzazione e conservazione delle prove raccolte») – Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza italiana in servizio alla Procura nazionale antimafia italiana, effettuò accertamenti non autorizzati (quindi illegittimi) contro varie persone coinvolte nel cosiddetto "processo del secolo" in Vaticano; all'operazione avrebbero partecipato anche un magistrato, Antonio Laudati, e membri dei Servizi segreti (deviati?). Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone l'ha definito «un verminaio» e pare che dati segreti siano stati forniti – sempre illegalmente – a Servizi stranieri. Anche a quelli del Vaticano, dove – contrariamente alle indicazioni di Moneyval – agiscono magistrati che lavorano/hanno lavorato pure nella giustizia italiana? La domanda diventa fondamentale: CHI SONO I MANDANTI?
2) Come se non bastasse, nell'estate del 2024, quando il Tribunale sta ancora scrivendo le motivazioni della sentenza contro Becciu, emergono intrecci sconcertanti; mentre il promotore di giustiza Diddi difende presunti mafiosi e criminali assortiti, il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone – anche lui pagato con l'Obolo di San Pietro – risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia. Con quale credibilità ora il giudice Pignatone può argomentare la condanna contro un imputato distrutto da una campagna stampa di diffamazione senza precedenti e che presenta tutte le caratteristiche del mascariamento? Un indagato per favoreggiamento alla mafia non può essere il Presidente del Tribunale vaticano e pronunciare sentenze in nome del S. Padre.
Felice Manti, L'ultimo regalo di Bergoglio: l'impunità divina ai giudici vaticani, in «Il Giornale», 22 aprile 2024. Anche in spagnolo.
Andrea Gagliarducci, Un governo ancora da decifrare, in «Korazym», 25 aprile 2024. Sulla promozione del loschissimo accusatore del card. Becciu, Alberto Perlasca.
Il Vaticano riforma il suo sistema giudiziario, in «Renovatio 21», 1° maggio 2024. Anche in spagnolo. E in inglese. È possibile rimediare a un grave caso di malagiustizia?
Franca Giansoldati, Vaticano, la giustizia del Papa a setaccio dei canonisti: «Eccessivi privilegi ai magistrati, responsabilità civile lacunosa», in «Il Messaggero», 7 maggio 2024. I canonisti sottolineano che a questo punto sarebbe inutile il tentativo di «promuovere una azione di responsabilità civile dei giudici vaticani», anche se essi – che si sono dimostrati completamente inaffidabili – non potevano non sapere di «agire contra legem».
Elimiano Fittipaldi, Ecco le chat sul caso Orlandi «Bisogna far sparire tutto», in «Domani», 10 maggio 2024. Francesca Immacolata Chaouqui è la “Papessa”: già «accusata di dossieraggio a scopo ricattatorio», licenziata e condannata con divieto di entrare in Vaticano, afferma tuttavia che ha il suo personale «modo di comunicare informazioni» con il Papa. Dopo che nel settembre del 2020 il card. Becciu venne cacciato dal Papa (cacciato da innocente, fino a prova contraria), la Guardia di Finanza italiana, che indagava per altri motivi, trovò nella casa e nell’ufficio della Chaouqui – accusatrice di Becciu – «documenti del Vaticano su Papa Francesco». L'interrogatorio della Chaouqui al processo calendarizzato per il 16 febbraio 2023 è stato improvvisamente e inspiegabilmente cancellato. E cosa c'entra Pell? > Video
Procès du Vatican: un témoin-clé "gracié" par le Pape, in «Actualités», 10 maggio 2024.
Orlandi: le chat tra Chaouqui e Balda, 'non distruggiamo il Vaticano', Ansa, 10 maggio 2024. Se lo dice lei...
Emanuela Orlandi, le chat tra Chaouqui e monsignor Balda: «Dobbiamo far sparire quella roba e pagare i tombaroli», in «Il Messaggero», 10 maggio 2024. Anche in francese.
Régine et Guy Ringwald, Procès Becciu: retour en grâce du principal accusateur, in «Golias», 21 maggio 2024. Le assurdità delle dinamiche vaticane, dove si premiano i colpevoli e si puniscono gli innocenti.
Simone Baroncia, La prof.ssa Geraldina Boni spiega l'importanza del Diritto canonico, in «Korazym», 24 maggio 2024. Un'intollerabile violazione di diritti fondamentali... in Vaticano.
Nico Spuntoni, Abusi, il Papa scagiona il cardinale accusato, in «Il Giornale», 26 maggio 2024. Garantismo e giustizialismo (due pesi e due misure: assoluzione e condanna a priori e senza prove)?
Former employee arrested in Vatican sting operation for alleged fraud, in «Crux», 7 giugno 2024.
D.S.I., Vaticano: cittadino italiano detenuto illegalmente. Gambetti e Diddi giocano sulla pelle delle persone, in «Silere non possum», 9 giugno 2024. «Diritto vaticano, questo sconosciuto.»
D.S.I. e d.L.M., Minacce e abusi di potere. Diddi intimidisce gli indagati e il Papa tace, in «Silere non possum», 12 giugno 2024. Il promotore di giustizia vaticano Diddi è un bullo incompetente? «Quando una persona il codice lo conosce e tu gli chiedi di fare una cosa che non è prevista, lei ti risponderà che non è possibile. Se questa, invece, non è preparata, farà ciò che gli dici perchè così a fine mese ha il pane in tavola.»
Valeria Pacelli, Tentata estorsione a B.: il processo a Lavitola da rifare, in «Il Fatto Quotidiano», 14 giugno 2024. Diddi, il promotore di giustizia vaticano, difende in Italia Lavitola, il quale insieme a una persona vicina al segretario del Papa incontra Ranucci, il quale diffonde calunnie su Becciu con il sostegno di Chaouqui, protetta da Diddi insieme a Perlasca, che al mercato mio padre comprò... Non c'è più di un legittimo sospetto?
Gian Domenico Caiazza, L'arresto di Enzo Tortora, le improbabili puttanate mai verificate e la promozione dei pm di quella follia giudiziaria, in «Il Riformista», 15 giugno 2024. «... comprendere fino in fondo quanto la vicenda Tortora, lungi dall'appartenere al passato, sia la tremenda, immutabile parabola del nostro presente.»
D.M.S., Vaticano. A Pergolizzi concessa la libertà provvisoria, in «Silere non possum», 15 giugno 2024. Sull'incompetenza di Diddi. Anche in spagnolo.
Charles Hymas, Pope accused of illegally wiretapping phones, in «The Telegraph», 16 giugno 2024. Violazione dei diritti umani nel brutale procedimento montato in Vaticano? Anche in italiano.
Rita Cavallaro, Papa Francesco denunciato all'Onu per ingerenza nell'affare del palazzo di Londra, in «Il Tempo», 17 giugno 2024. Il Papa è stato indotto in errore? Come rimediare?
Paus Franciscus beschuldigd van illegaal afluisteren telefoons, in «De Telegraaf», 17 giugno 2024.
Medien: UN-Menschenrechtsbeschwerde gegen Vatikan-Justiz, in «Katholisch.de», 18 giugno 2024.
Verurteilter Unternehmer erhebt Beschwerde gegen Papst, in «Domradio», 18 giugno 2024.
Un futur Vaticangate? Le Pape François ferait l'objet d'une enquête pour écoutes illégales, in «Tribune Chrétienne», 18 giugno 2024. Ma si veda questa correzione.
Nicole Winfield, Defendant in Vatican trial takes case to UN, accuses pope of violating his rights with surveillance, in «AP», 19 giugno 2024. Tutto il mondo ne parla, tranne i giornali italiani; pensano forse di fare un piacere al Papa, tacendo la verità? L'aiuterebbe molto di più la parresia evangelica (il coraggio della verità). Anche in portoghese. E in spagnolo.
Pope faces investigation for 'illegally wiretapping phones', in «The Irish Catholic», 20 giugno 2024. Anche in spagnolo.
Valentina Di Giorgio, Persona que perdiò juicio en Vaticano denuncia al Papa ante la ONU: por qué y de qué?, in «Zenit», 20 giugno 2024. Il sistema giudiziario del Vaticano non è degno di fiducia? Anche in inglese.
Acusado acusa al Papa de violar sus derechos mediante vigilancia, in «TRA», 20 giugno 2024.
Complaint made to the United Nations Special Rapporteur on the independence of judges and lawyers concerning human rights violations in connection with a prominent trial at the Vatican City State, in «TGC», 20 giugno 2024. Un giusto processo non può aver luogo se non davanti a un tribunale indipendente e imparziale.
Charles Hymas, Pope accused of illegally wiretapping phones, in «MSN», 21 giugno 2024.
Sean O'Neill, Vatican's 'trial of the century' to be examined in a British court, in «The Times», 21 giugno 2024. Anche in Inghilterra non piace la giustizia ingiusta...
Emily Jane Davies, Vatican's trial of the century heads to British court: Archbishop will be cross-examined over £350m London property fraud case that saw Pope Francis authorise wire-tapping, in «Daily Mail Online», 22 giugno 2024. Mentre in Italia e in Vaticano fanno gli gnorri, il sostituto della Segreteria di Stato vaticana è chiamato davanti a una corte britannica...
UK: British court to examine Vatican's 'trial of the century', in «WION», 22 giugno 2024. Edgar Peña Parra convocato davanti alla giustizia britannica, la quale vuole prendere sotto la lente la (s)correttezza del processo vaticano.
Oh my God! Monsignor Edgar Peña Parra, il successore di Angelo Becciu alla Segreteria di Stato, si presenterà in un tribunale britannico per essere interrogato sul caso del palazzo al 60 di Sloane Avenue a Londra, acquistato dal Vaticano – È un caso senza precedenti: finora la Santa Sede ha sempre rivendicato l'immunità diplomatica per i suoi rappresentanti in processi nel Regno Unito – Sono gli effetti del "pasticcio" combinato dal promotore di giustizia Alessandro Diddi, i cui provvedimenti, sbeffeggiati dai tribunali inglesi e svizzeri, sono finiti perfino sotto esame alla Commissione ONU sui diritti umani..., in «Dagospia», 23 giugno 2024. Pare che, nonostante l'omertà di molti giornali, non tutti si autocensurino.
Ivo Pincara, Caso 60SA. "The Times": il Vaticano andrà sotto processo nel Regno Unito per la prima volta nella storia per il "processo del secolo", in «Korazym», 23 giugno 2024. Il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi ha mentito ed è accusato di «perversione del corso della giustizia»?
Nicole Winfield, The Vatican stands trial in London as a British financier seeks to clear his name in a property deal, in «AP», 26 giugno 2024. Dopo le losche operazioni di occultamento perpetrate dalla giustizia vaticana, ci avviciniamo finalmente alla verità? Anche in indonesiano.
Maria Ward-Brennan, Holy High Court: Vatican's historic trial over West London property begins, in «City A.M.», 26 giugno 2024. «Non vedo l'ora che queste questioni vengano esaminate da un sistema giudiziario indipendente e rispettato a livello internazionale.»
Upmanyu Trivedi, Vatican's Doomed Real Estate Deal With Ex-Banker at Heart of London Trial, in «BNN», 26 giugno 2024. «Le accuse di frode e cospirazione del Vaticano al centro di un controverso accordo immobiliare a Londra del valore di centinaia di milioni di dollari sono "incoerenti e confuse"»
Haroon Siddique, Vatican taken to trial for first time in an English court, in «The Guardian», 26 giugno 2024. Il Vaticano processato per la prima volta da un tribunale straniero.
Alistair Gray e Amy Kazmin, London Court to judge good faith of convicted Vatican financier, in «Financial Times», 26 giugno 2024. «Sebbene un ex pubblico ministero italiano molto rispettato abbia presieduto il processo in qualità di giudice capo, sia la difesa che gli studiosi legali indipendenti hanno messo in dubbio la credibilità e l’equità dei procedimenti della corte vaticana, che sono stati anche contrassegnati da molteplici modifiche alle regole nel corso delle indagini.» (traduzione automatica) Post scriptum (agosto 2024): «un ex pubblico ministero italiano molto rispettato»? Quello indagato per aver favorito la mafia? Ah, ecco come invecchia in fretta il senso comune!
Vaticano é julgado em Londres por caso de fraude imobiliária, in «Istoé», 26 giugno 2024.
Vaticano julgado em Londres pela 1.a vez, in «Angop», 27 giugno 2024.
Francesco Peloso, Grosso guaio a Sloane Avenue: il Vaticano alla sbarra a Londra, in «Domani», 28 giugno 2024. «... carte alla mano, il Vaticano – tramite mons. Alberto Perlasca (capo ufficio amministrativo all’epoca dei fatti), lo stesso mons. Edgar Peña Parra, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – aveva dato il proprio placet all’operazione con tanto di firme sotto i contratti relativi alla compravendita dell’immobile, e lo stesso papa Francesco era stato informato dell’operazione. (...) POTERE ASSOLUTO Inoltre, sostengono gli avvocati di Mincione nel loro ricorso, «non è chiara quale sia l’esatta base giuridica della sua condanna in assenza di accertamenti» da parte del Tribunale vaticano, tuttavia «sembra basarsi su una disposizione di diritto canonico relativa all’amministrazione dei beni ecclesiastici», come si legge in effetti nel comunicato finale relativo alla sentenza di condanna, e qui si contesta ovviamente per quale ragione il finanziere fosse tenuto a conoscere una legge della Chiesa. Pure per tale motivo Mincione si è rivolto alle Nazioni Unite, cioè per avere un giudizio di condanna dell’operato del Vaticano nel corso del processo (Mincione non si può appellare alla corte europea dei diritti dell’uomo perché la Santa Sede non aderisce al Consiglio d’Europa). Su questo crinale si apre del resto, pure il tema del “giusto processo” e dell’indipendenza dei magistrati del papa. Fra le altre cose, è in discussione il potere assoluto del pontefice che ha modificato i poteri d’indagine dei promotori di giustizia attraverso quattro “rescripta” di cui le difese degli imputati non erano neanche a conoscenza.»
Plainte contre le Pape à l'ONU, in «Actualités», 28 giugno 2024. Anche in spagnolo. E in italiano. E in inglese.
Massimo Franco, Cardinale Becciu: «Volevano annientarmi. Il processo è stato ingiusto, non sono un affarista», in «Corriere della Sera», 30 giugno 2024. Qui il pdf.
Paolo Maninchedda, Becciu: il silenzio dei vigliacchi, in «Sardegna e Libertà», 1° luglio 2024. «Il primo elemento che emerge è che Becciu non ha subito un equo processo (non a caso presieduto da un ex magistrato come Giuseppe Pignatone che solo dei folli, o delle menti raffinatissime, hanno potuto chiamare a presiedere questo giudizio, dopo aver letto le carte del processo Palamara e le carte dei tanti libri sulla magistratura ai tempi di Falcone e Borsellino). Non è stato consentito a Becciu di accedere a documenti importanti, citati dall’accusa per le sue imputazioni ma non disponibili nel processo. Becciu ha visto cambiare quattro volte, durante il suo processo e esplicitamente contro di lui, quello che noi chiameremmo il Codice di Procedura Penale, con violazione conclamata del principio giuridico della ratione temporis. È stato accusato di peculato, ma non un euro è stato reperito nei suoi conti personali e i celebri finanziamenti ai familiari (tra cui la conclamata birreria e l’aiuto alla cooperativa del fratello) si sono rivelati o inesistenti o non iscrivibili sotto il segno del reato di peculato data l’attività (certificata) svolta dalla cooperativa per la Caritas diocesana. Le due iniziative di cui è accusato (i soldi per il palazzo e i soldi alla Marogna) sono risultati entrambi istruiti dagli uffici e autorizzati dal Pontefice. Che poi Becciu si sia fatto ammaliare dalla Marogna è un’altra questione, ma, si potrebbe dire, che l’ammaliamento della Marogna sembra essere stato meno infausto dell’ammaliamento del Pontefice per la Chaouqui.»
Andrea Gagliarducci, Pope Francis and a closing circle, in «Monday Vatican», 1° luglio 2024. Anche in italiano. E in francese.
Nico Spuntoni, Peña Parra chiamato a testimoniare dai giudici inglesi, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 3 luglio 2024. Anche in spagnolo. E in inglese. «Il pasticciaccio vaticano partito dall'affare di Sloane avenue, dunque, è ben lontano dall'essere concluso. Anche perché, oltre a Regno Unito e Onu, c'è in ballo ancora il ricorso contro la sentenza vaticana di dicembre scorso. Più di sei mesi dopo, però, non sono ancora arrivate le motivazioni della sentenza.»
Franca Giansoldati, Vaticano, a processo per la prima volta in un tribunale inglese (per la vicenda del Palazzo di Londra), in «Il Messaggero», 3 luglio 2024. «Per la prima volta il Vaticano viene processato da un tribunale inglese. A trascinarlo in una corte del Regno Unito è stato il finanziere Raffaele Mincione deciso a difendersi dalle accuse “incoerenti e confuse” relativa al famoso accordo immobiliare che fece da base all'acquisto dell'immobile di lusso di Londra.» Anche in inglese.
Nummer drei des Vatikans sagt in London vor Gericht aus, in «Evangelische Zeitung», 3 luglio 2024.
Franca Giansoldati, Vaticano, scontro a distanza coi magistrati del Papa. Geraldina Boni: «I rescritti di Francesco un vulnus al giusto processo», in «Il Messaggero», 4 luglio 2024. Anche in tedesco. E in inglese. UN DISASTRO INCOMMENSURABILE? IL FALLIMENTO DELLA GIUSTIZIA? «"Quindi lei pensa che l'affaire Becciu si ripercuoterà sulla credibilità dello Stato della Città del Vaticano, e dunque della Santa Sede, in ambito internazionale?" "Temo di sì, a meno che non si rimedi in sede di appello alle reiterate e manifeste violazioni dei principi del giusto processo»
Vatican's chief of staff testifies in UK court in 'trial of the century', in «The Guardian», 4 luglio 2024. Anche in spagnolo. Ci avviciniamo alla verità? «La sua dichiarazione scritta (di Peña Parra) depositata presso la corte si è concentrata invece sul ruolo del suo vice, che ha supervisionato l'intero investimento. Monsignor Alberto Perlasca ha diretto l'ufficio amministrativo che ha proposto e approvato l'investimento originale con Mincione nel 2013; Perlasca ha poi firmato i contratti che danno a Torzi il controllo della proprietà cinque anni dopo. Il destino di Perlasca è stato una delle persistenti anomalie della saga di Londra. Non è mai stato perseguito per il suo ruolo nell'accordo, mentre i suoi sottoposti e capi lo erano, e secondo quanto riferito ha ripreso a lavorare come procuratore nella più alta corte ecclesiale della Santa Sede, la Signatura Apostolica. È un risultato insolito dato la prova che è emersa durante il processo vaticano che Perlasca aveva agito senza autorizzazione nella firma dei contratti con Torzi e poi è stato allenato, manipolato e minacciato da due donne misteriose per cambiare la sua storia una volta che i pubblici ministeri vaticani hanno iniziato a indagare» (trad. autom.). E intanto Perlasca – che si comportava allo stesso modo anche ai tempi di Becciu – vive a Santa Marta, dove viene premiato e protetto!
Elise Ann Allen, Top Vatican official testifies un UK court over London real estate deal, in «Crux», 6 luglio 2024. «Peña Parra noted that the bulk of the action on the London property had already been completed by the time he arrived to the Secretariat of State in 2018, and he instead highlighted the key role of his deputy, Italian Monsignor Alberto Perlasca. Perlasca served as head of the administrative office that managed the Secretariat of State’s investments, and in that role, had overseen the proposal and approval of the original investment with Mincione in 2013. It was also Perlasca who signed the contracts giving Torzi control of the property five years later. From the beginning of the Vatican trial to its conclusion last year, Perlasca was a curious figure, having originally been a key subject of interest for Vatican prosecutors before he agreed to turn on his colleagues, becoming a star witness in the process who was never prosecuted, despite the fact that his underlings and superiors were. Perlasca, who apparently acted without authorization in signing the contracts with Torzi, at one point during the Vatican trial admitted that he had been coached by two other individuals, including Francesca Chaouqui, who was herself convicted by a Vatican court in 2016 for leaking confidential financial information to the press. Since the Vatican trial concluded, Perlasca has resumed working as adjunct promoter of justice at the Vatican’s highest ecclesial court, the Apostolic Signatura. Mincione’s lawyers objected that Perlasca was not made available to testify in the London trial, where he would have been subject to cross-examination. Peña Parra told the court he only learned about the existence of the investment in the London property from Perlasca on Nov. 22, 2018, the same day that Perlasca had signed the contracts with Torzi without authorization. “I had put trust in the officials of the administrative office, and I had never expected this kind of conduct. I felt betrayed,” Peña Parra said.»