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«Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati?» (Agostino, De Civitate Dei, cap. IV, 4).
Partendo da due casi narrati nel libro di Daniele e nel vangelo di Giovanni, papa Francesco spiega cos’è la corruzione della giustizia: quella «che era nei giudici di ambedue i casi», sia con l'innocente Susanna sia con la donna adultera, perché «in ambedue i casi i giudici erano corrotti», tanto contro un'innocente quanto contro una peccatrice. Del resto «sempre ci sono stati nel mondo giudici corrotti» e «anche oggi in tutte le parti del mondo ce ne sono». Da parte loro, i corrotti «credono che fanno bene le cose così, si credono con impunità», ha rimarcato Francesco. A Susanna, i giudici dicono: «o fai questo o faremo una falsa testimonianza» contro di te. «Non è il primo caso che nella Bibbia appaiono le false testimonianze», ha affermato il Papa. «Pensiamo a Nabot, quando la regina Gezabele combina tutta quella falsa testimonianza; pensiamo a Gesù, che è condannato a morte con falsa testimonianza; pensiamo a santo Stefano». Ma, ha avvertito il Pontefice facendo riferimento al passo evangelico di Giovanni, «sono corrotti anche i dottori della legge che portano questa donna — scribi, alcuni farisei — e dicono a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”». E «anche questi sono giudici». Gli anziani, con Susanna, «avevano perso la testa lasciando che la lussuria si impadronisse di loro». Costoro, invece, «avevano perso la testa facendo crescere in loro un’interpretazione della legge tanto rigida che non lasciava spazio allo Spirito Santo: corruzione di legalità, di legalismo, contro la grazia». «E poi c’è la quarta persona, Gesù: la pienezza della legge», ha spiegato Francesco. E «lui si incontra come maestro della legge davanti a questi che sono maestri della legge: “Tu che ne dici?” gli domandano loro». Ai «falsi giudici che accusavano Susanna» Gesù risponde così «per bocca di Daniele: “Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi”». E «all’altro gli dice: “O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi”». «Questa è la corruzione di questi giudici» ha proseguito il Pontefice in riferimento al passo dell’Antico testamento. Invece «agli altri giudici Gesù dice poche cose: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”». In conclusione il Papa ha invitato a pensare a «questa strada, alla malvagità con la quale i nostri vizi giudicano la gente», perché «anche noi giudichiamo nel cuore gli altri» (sintesi della meditazione mattutina di papa Francesco, 3 aprile 2017).
L'operato del Promotore di (In)Giustizia Alessandro Diddi nel "processo del secolo" è connotato da una serie impressionante di abbagli, granchi, errori, omissioni e gravi pecche, nel migliore dei casi. Ma nel sistema giudiziario del Vaticano – dove non vige una conquista della civiltà moderna come la separazione dei poteri – si sono visti anche imbeccamenti calunniosi a certa stampa, «macroscopiche e sconcertanti trasgressioni dei capisaldi elementari del giusto processo» (Geraldina Boni), leggi modificate a procedimento in corso (sempre in sfavore degli imputati: rescripta che «si sono rivelati ingiusti e irrazionali», sempre Boni), magistrati dell'accusa che non obbediscono al giudice, video di testimonianze censurati, verbali pieni di omissis, testimoni che ammettono d'essere stati manipolati (senza che si approfondisca per capire da chi e perché), interrogatori calendarizzati e poi cancellati, messaggi chat tenuti nascosti, una pregiudicata che muove le pedine a proprio piacimento, promotori di giustizia indegni che non ne azzeccano una, giudici che approvano senza battere ciglio... E intollerabili interventi censori sul materiale probatorio. PERCHÉ? Cosa nasconde il Tribunale vaticano? La cosa più grave – a mio parere – è accaduta nel gennaio del 2023: i Giudici, dopo averlo calendarizzato, hanno inspiegabilmente cancellato l'interrogatorio della Chaouqui previsto per il 16 febbraio 2023 (già spostato una volta), nonché il confronto Chaouqui-Ciferri, richiesto dalle difese. In un articolo del 14 gennaio 2023 si legge un'affermazione di Chaouqui, mossa evidentemente da odio: «Io e il papa abbiamo un nostro modo di comunicare informazioni, e non lo spiegherò nei dettagli certo a voi» (QUI). Parlava ai giornalisti che aveva convocato per il suo show, ma… in tribunale non si potrebbe pretendere che spieghi questo “modo di comunicare”? Chi faceva – o fa – da tramite tra Chaouqui e il Papa? Forse la stessa persona che gli portò l'«Espresso» prima ancora che arrivasse nelle edicole? COME MAI il Promotore di (In)Giustizia Diddi ha nascosto 120 su 126 messaggi intercorsi tra la Chaouqui e la Ciferri? E COME MAI i documenti pontifici e il materiale riservato della Santa Sede detenuti abusivamente dalla Chaouqui, trovati durante una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza di Roma nel dicembre del 2020, non hanno ancora avuto conseguenze sul piano giuridico? Le contraddizioni emerse sono davvero troppe ed è necessario che tutte le parti dispongano integralmente dei verbali di Perlasca e di tutti i messaggi inoltrati dalla Ciferri, com'era necessario che potessero interrogare approfonditamente la Chaouqui, onde far emergere i retroscena e le motivazioni rancorose delle sue montature. Se non adempie le condizioni minime per il giusto processo, la Giustizia vaticana dimostra di non amare la verità e perde la propria credibilità. E quanto sia importante essere credibili l'ha testimoniato con la vita un magistrato serio e beato: Rosario Livatino. Nel febbraio 2023 il Papa ha detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». In questo modo si presume però che quei comportamenti e quei fatti siano veri, contraddicendo ciò che più volte il Papa stesso ha sostenuto in altri contesti, vale a dire che la presunzione di innocenza fino a prova contraria è un diritto umano fondamentale e fa parte delle «armi legali di garanzia. [...] Perché se iniziamo a uscire da quelle garanzie, la giustizia diventa molto manipolabile». Ma se la luna non c'è? Non è forse il senso stesso dei processi quello di verificare se le accuse ipotizzate nel rinvio a giudizio sono vere o false, se sono fondate sulla realtà o su una messinscena? Se bastasse l'esistenza di un processo per dedurre che fatti e comportamenti sono reali, allora non sarebbe nemmeno necessario aspettarne l'esito, sarebbe una perdita di tempo, visto che tutto è già "chiaro" prima; allora Gesù era colpevole a prescindere, e non c'è nulla da discutere, tanto più che era accusato dalla più alta autorità religiosa dell'epoca. Ma CHI ha scritto quel discorso al Papa?, il quale solo poche settimane prima aveva chiarito lucidamente: «... guardatevi da coloro che creano l’atmosfera per un processo, qualunque esso sia. Lo fanno attraverso i media in modo tale da influenzare coloro che devono giudicare e decidere. Un processo deve essere il più pulito possibile, con tribunali di prima classe che non hanno altro interesse che salvare la pulizia della giustizia». E allora, COM'È POSSIBILE ciò che è accaduto nell'Ufficio del Promotore di (In)Giustizia negli ultimi anni? E negli stessi giorni in cui è stata pronunciata la sentenza sul "caso Becciu" sono stati rimpolpati gli stipendi dei magistrati vaticani.
Un magistrato dev’essere come la moglie di Cesare: non solo deve essere onesto, ma anche sembrare onesto. Di più, non solo deve essere corretto, ma non deve lasciare dubbi sulla sua correttezza: non è possibile che un magistrato, disobbedendo al Giudice, tenga nascosto materiale probatorio in un processo; non è possibile che ritagli i video degli interrogatori e oscuri le testimonianze con “omissis” distribuiti a proprio piacimento; non è possibile che protegga testimoni che hanno manipolato o che sono stati manipolati per incastrare altre persone; non è possibile che nasconda 120 su 126 messaggi che gli sono stati inoltrati perché venissero resi noti alla Giustizia; non è possibile che usi strumentalmente la stampa amica o cooptata per mettere alla gogna persone che avrebbero diritto a un giudizio equo ed equilibrato; non è possibile che tratti gli inquisiti in modo differente, portandone alcuni a giudizio e ignorando i reati degli altri, a seconda delle convenienze o dei suoi teoremi precostituiti. Non è possibile, insomma, che sussista neanche il dubbio o l’impressione che abbia nascosto o manipolato la verità, anziché portarla alla luce. E che per cotanta prestazione gli sia stato alzato lo stipendio! E invece, mentre Perlasca – definito da Diddi «incapace e inetto» (il capo dell'Ufficio amministrativo del Vaticano!) – (ri)diventa promotore di giustizia, nella primavera 2024 viene introdotta una sorta di impunità per i magistrati! Chi ha orecchi per intendere tragga le conseguenze. Ne va della credibilità della Chiesa Cattolica, non solo del Vaticano. E intanto:
1) Il Papa legifera anche in Italia (contra legem)? Nel marzo del 2024 scoppia lo "scandalo dossieraggio": emerge che nel luglio del 2019 – nello stesso mese in cui il Papa con il secondo dei quattro "rescripta" (modifiche alla legislazione, ovviamente vaticana, adottate unicamente per questo procedimento contro Becciu, in deroga alle comuni regole del processo stabilite per legge!) autorizzò lo IOR e l’ufficio del promotore di giustizia ad adottare strumenti tecnologici di intercettazione contro i «soggetti le cui attività di comunicazione siano ritenuti utili per lo svolgimento delle indagini» (e ciò «con il più assoluto riserbo» e con «le modalità più adeguate per l’acquisizione, utilizzazione e conservazione delle prove raccolte») – Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza italiana in servizio alla Procura nazionale antimafia italiana, effettuò accertamenti non autorizzati (quindi illegittimi) contro varie persone coinvolte nel cosiddetto "processo del secolo" in Vaticano; all'operazione avrebbero partecipato anche un magistrato, Antonio Laudati, e membri dei Servizi segreti (deviati?). Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone l'ha definito «un verminaio» e pare che dati segreti siano stati forniti – sempre illegalmente – a Servizi stranieri. Anche a quelli del Vaticano, dove – contrariamente alle indicazioni di Moneyval – agiscono magistrati che lavorano/hanno lavorato pure nella giustizia italiana? La domanda diventa fondamentale: CHI SONO I MANDANTI? Chi era a conoscenza di quel "rescriptum" tenuto segreto? Chi in quel momento sapeva che i promotori di giustizia stavano indagando su Becciu? Erano davvero pochissime persone...! E chi di loro poteva intrattenere un contatto (diretto o indiretto) con Striano? Suvvia, non dovrebbe essere difficile trovare la verità. A meno che chi dovrebbe cercare la verità... la voglia in realtà nascondere. Diddi ora dovrebbe indagare sui mandanti in Vaticano... con UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE COME UNA MONTAGNA!
2) Come se non bastasse, nell'estate del 2024, quando il Tribunale sta ancora scrivendo le motivazioni della sentenza contro Becciu, emergono intrecci sconcertanti; mentre il promotore di (in)giustiza Diddi difende presunti mafiosi e criminali assortiti, il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone – anche lui pagato con l'Obolo di San Pietro – risulta indagato dalla Procura di Caltanissetta per favoreggiamento alla mafia. Prima di morire, il giudice Paolo Borsellino definì la Procura di Palermo «un nido di vipere»; e profetizzò: «Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia. La mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno i miei colleghi e altri». A chi si riferiva? Chi erano le vipere tra i colleghi di Borsellino? Nessuno sia considerato intoccabile! «La giustizia è una cosa divina, peccato che sia affidata agli uomini», ha detto Pignatone; e come dargli torto? Con quale credibilità ora il giudice Pignatone può argomentare la condanna contro un imputato distrutto da una campagna stampa di diffamazione senza precedenti e che presenta tutte le caratteristiche del mascariamento? Un indagato per favoreggiamento alla mafia non può essere il Presidente del Tribunale vaticano e pronunciare sentenze in nome del S. Padre.
3) Nell'aprile del 2025, con la scoperta delle chat tenute colpevolmente nascoste dal promotore di ingiustizia Diddi (chat presentate in una denuncia all'ONU), emergono le prove del complotto imbastito contro Becciu dal trio Chaouqui-Ciferri-Perlasca, apparentemente con la collaborazione dello stesso Diddi, l'«anello debole» della catena (e quindi manipolabile?), il quale mentendo ha sempre detto di non essere stato in contatto con Chaouqui. C'è dietro un loschissimo "do ut des"?
Del resto il cardinale Julián Herranz, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e Presidente emerito della Commissione Disciplinare della Curia Romana, aveva già rilevato il rischio legato a questa magistratura: «Un fatto che per esempio danneggia o può danneggiare l’indipendenza della funzione del Papa, e causa pregiudizio all’immagine della Chiesa e del Pontificato, è la fuga di notizie relative a comportamenti delittuosi ancora nella fase istruttoria o sotto processo. Queste fughe, in se stesse illecite, possono risultare ingiustamente ingiuriose per alcune persone, e mettere in pericolo – creando pressioni e divisioni nell’opinione pubblica – l’indipendenza del processo giudiziario. In questo modo si cade nel vizio della corruzione che in alcuni Paesi oggigiorno coinvolge la funzione giudiziaria (paesi anche di famosa tradizione giuridica) e porta alla dipendenza dai poteri mediatici, politici e finanziari della società civile. Il fatto, inoltre, che i tribunali dello Stato Vaticano siano costituiti nella loro maggioranza da giudici e promotori di giustizia procedenti dalla Magistratura di una determinata nazione, fanno dubitare che questo foro sia il più logico e competente per giudicare delitti che per la loro natura afferiscono al bene comune della Chiesa universale e si riferiscono a membri della gerarchia ecclesiastica e organi di governo della Santa Sede».
La domanda è ormai imbarazzante, in Italia come in Vaticano: chi deve indagare e cercare la verità, se le persone sospette, coloro che si comportano in modo equivoco o losco, sono i magistrati e i membri delle forze dell'ordine (Diddi, Pignatone, Striano, Laudati, Cafiero De Raho, Natoli, Scarpinato...)?
Becciu, 'mi sento sfregiato come uomo e come prete', in «Ansa», 25 luglio 2023.
Diddi punta il dito contro Becciu. Attese le richieste del Pg, in «Avvenire», 25 luglio 2023.
S.C., Card. Becciu: "Dipinto in modo deformante, sfregiato come uomo e prete. Sono innocente e non mi stanco di ripeterlo, in «Faro di Roma», 25 luglio 2023. Anche in spagnolo.
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, towards a significant changing of the guard?, in «MondayVatican», 31 luglio 2023. Anche in italiano.
Enzo Bianchi, Due cuori e una Chiesa, in «La Repubblica», 31 luglio 2023.
Tonino Solarino, C'è ingiustizia in Vaticano!, in «Il Sismografo», 2 agosto 2023.
Fra Martino, Fratel Enzo inviterà Cerrato?, in «La Voce», 4 agosto 2023.
Guido Horst, Kardinal Becciu droht das Gefängnis, in «Die Tagespost», 5 agosto 2023.
Lo sconforto di Paolo Borsellino in Commissione Antimafia, in «TG1», 10 agosto 2023.
Felice Manti, Riparte il processo a Becciu: ecco cosa non torna, in «Il Giornale», 4 settembre 2023. Anche in inglese.
Il processo a Becciu riprende: le incongruenze che emergono, in «Quinforma», 4 settembre 2023.
Ivo Pincara, Caso 60SA. Ancora menzogne e calunnie? Anche basta!, in «Korazym», 9 settembre 2023.
Vittorio Feltri, Il processo a Becciu? Ricorda il caso Tortora, in «Il Giornale», 11 settembre 2023. Anche in spagnolo.
Guido Horst, Worüber man in Rom wirklich spricht, in «Die Tagespost», 1° ottobre 2023. Anche in italiano.
Andrea Gagliarducci, Pope Francis and his gaze toward the future, in «MondayVatican», 2 ottobre 2023. Anche in italiano.
Il processo in Vaticano scandalizza per l'incapacità dell'accusa di prendere in considerazione quant emerso nel dibattimento. Intervista a don Di Giacomo, in «Faro di Roma», 3 ottobre 2023. Anche in spagnolo. E in portoghese.
Barbara Castelli, Processo vaticano, la parola agli avvocati delle difese, in «Vatican News», 5 ottobre 2023. Anche in spagnolo.
John L. Allen Jr., Assessing the lay of the land after a whirlwind of a week in Rome, in «Angelus News», 8 ottobre 2023. Anche in portoghese.
Gian J. Morici, Il Giano Bifronte e lo stigmatato, in «La Valle dei Templi», 9 ottobre 2023.
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, a turning point in the Vatican trial that could have consequences, in «MondayVatican», 16 ottobre 2023. Anche in italiano.
Nicole Winfield, The pope's absolute power, and the problems it can cause, are on display in 2 Vatican trials, in «AP», 19 ottobre 2023. Anche in spagnolo.
Barbara Castelli, Processo vaticano, Intrieri: Tirabassi è un capro espiatorio, in «Vatican News», 19 ottobre 2023. Anche in spagnolo.
Lawyer charges Vatican 'trial of the century' with seeking scapegoats, in «Crux», 20 ottobre 2023.
Immeuble de Londres: le promoteur de justice accusé de compotisme, in «Cath.ch», 20 ottobre 2023.
d.G.M., Caso Rupnik: continuano le anomalie procedurali, in «Silere non possum», 1° novembre 2023.
Vincenzo Rizza, Su Rupnik e la giustizia vaticana, in «Blog di Aldo Maria Valli», 4 novembre 2023.
Salvatore Cernuzio, Processo vaticano, sentenza a metà dicembre. Pignatone: "Siamo agli sgoccioli", in «Vatican News», 8 novembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo.
Alessandro Di Bussolo, Processo Vaticano, la difesa di Crasso chiede l'azzeramento, in «Vatican News», 9 novembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo.
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Immeuble de Londres: aucun élément contre Enrico Crasso?, in «Cath.ch», 12 novembre 2023.
Francesco Peloso, Processo sui fondi vaticani, il papa "inguaia" l'accusa, in «Domani», 16 novembre 2023. Anche in spagnolo.
Hannah Brockhaus, What's next in the Vatican's trial of Cardinal Becciu, in «CNA», 17 novembre 2023.
The Latest on the Financial Corruption Trial of Cardinal Becciu, in «InDepth», 18 novembre 2023.
UK court orders Vatican to turn messages between Parolin, Peña Parra, in «Crux», 20 novembre 2023.
Alessandro Di Bussolo, Processo vaticano, la difesa di Carlino: ha fatto solo il suo dovere con lealtà, in «Vatican News», 20 novembre 2023. Anche in spagnolo. E in portoghese.
La difesa di mons. Carlino: "Agì nell'interese della Santa Sede", in «Avvenire», 20 novembre 2023.
Barbara Castelli, Processo in Vaticano. Difesa Torzi: costruito un castello di congetture, in «Vatican News», 21 novembre 2023. Anche in inglese. E in portoghese.
Fondi della Santa Sede, gli avvocati di Becciu chiedono l'assoluzione. Lui: «Tre anni di dolore, ferito dai sospetti», in «L'Unione Sarda», 22 novembre 2023. Anche in tedesco. E in cinese.
Salvatore Cernuzio, Processo vaticano, la difesa Becciu: accuse per "mostrificare" il cardinale, in «Vatican News», 22 novembre 2023. Anche in spagnolo. E in francese.
Sante Cavalleri, La difesa di Becciu: "nel processo anomalie, carenze e omissioni". "È innocente, va assolto", in «Faro di Roma», 22 novembre 2023. Anche in spagnolo. E in portoghese.
Andrew Medichini, Vatican Scandal, in «HJnews», 22 novembre 2023.
I legali del cardinale Becciu: "Assolvete un innocente", in «Avvenire», 22 novembre 2023.
Verteidiger: Vatikan-Staatsanwalt wollte Monster aus Becciu machen, in «Kath.ch», 23 novembre 2023.
«On a dépeint le cardinal Becciu comme un monstre», in «Cath.ch», 23 novembre 2023.
Processo in Vaticano, Legali all'assalto, in «Diritto &Affari», 23 novembre 2023.
Paolo Matta, Il calvario di Becciu, in «L'Unione Sarda», 24 novembre 2023.
Vatican prosecutor tried to 'monstrify' Becciu, defense lawyers say, in «Crux», 24 novembre 2023.
Procès du Vatican: plaidoirie de la défense du cardinal Becciu, in «Actualités», 28 novembre 2023. Anche in spagnolo.
Andrea Gagliarducci, Pope Francis, the end of parrhesia, in «MondayVatican», 4 dicembre 2023. Anche in italiano.
Alberto Melloni, Potere del Papa e giustizia vaticana, in «Il Mulino», 4 dicembre 2023.
Barbara Castelli, Processo vaticano, i legali di Mincione: la verità piegata per un obiettivo, in «Vatican News», 4 dicembre 2023. Anche in portoghese. E in spagnolo. E in inglese.
Barbara Castelli, Processo vaticano, i legali di Mincione: i mercanti erano nel tempio da tempo, in «Vatican News», 5 dicembre 2023. Anche in spagnolo.
John L. Allen Jr., Vatican trial, now ending, a remembrance of things we past, in «Crux», 6 dicembre 2023. Anche in Italiano.