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Felice Manti, Becciu verso la rinuncia. Ma la sua ombra peserà, in «Il Giornale», 29 aprile 2025. «I nemici della Chiesa si fregano le mani dinnanzi al pasticcio sul caso di monsignor Angelo Becciu. Saranno i cardinali a decidere se accettare o meno il passo indietro dal Conclave del cardinale sardo, condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi in un processo con regole cambiate in corsa quattro volte e testi imbeccati dall'accusa (come emerge dalle chat pubblicate dal Domani). Secondo quanto si apprende da fonti presenti alla congregazione generale di ieri mattina, durata dalle 9 alle 12.25, con circa venti interventi, davanti ai quasi 190 cardinali presenti ieri mattina nell'Aula del Sinodo per la quinta Congregazione generale (poco più di un centinaio quelli elettori) Becciu avrebbe prima ribadito la sua posizione («Ho diritto a essere elettore») ma alla fine avrebbe comunque offerto il suo passo indietro, proprio adesso che emergono i tanti misteri sulla sua condanna. (...) Il cedimento di Becciu non suona come un'ammissione di colpa, anzi. Dimostra invece la volontà di bere questo calice amaro per non disunire il collegio cardinalizio. (...) Sembra prevalere la linea del Segretario di Stato Pietro Parolin, forte di due lettere dattiloscritte siglate con una «F» e mostrate a Becciu che dimostrerebbero la volontà di Francesco di escluderlo dal Conclave: una risalirebbe al 2023, l'altra nei giorni del ricovero del Papa al Gemelli. Se anche la volontà di Bergoglio fosse stata questa, il loro valore canonico sarebbe zero, perché andavano rese pubbliche in tempo reale (e non quasi di nascosto, alla terza Congregazione), sebbene il diritto/dovere di voto secondo il codice sarebbe inalienabile rispetto alla dignità cardinalizia che Becciu non ha mai formalmente perso. (...) «Sulle spalle del cardinale Becciu resta il peso amaro di rinunciare al voto per obbedienza al Papa o disubbidire da morto a chi l'ha mandato a un processo sempre meno credibile», ragiona lo storico della Chiesa Alberto Melloni.»
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Nina Fabrizio, Il Conclave fra tensioni e rischio invalidità: Becciu prepara il passo indietro, in «Quotidiano Nazionale», 29 aprile 2025. «Condannato in primo grado a cinque anni e mezzo per peculato nel processo sui fondi riservati della Santa Sede investiti in operazioni immobiliari a Londra, è emerso di recente che il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, nel corso del processo ha avuto scambi intensi – anche via chat – con una figura del tutto estranea al dibattimento, come Francesca Immacolata Chaouqui. Quest'ultima sarebbe riuscita a influenzare il "pm" al punto da far sollevare da ogni addebito l'amministratore dei fondi della Segreteria di Stato, monsignor Alberto Perlasca, mentre Becciu è risultato colpevole di quasi tutte le accuse. Un processo manovrato, insomma, che ora gli avrebbe fatto conquistare le simpatie di non pochi confratelli, i quali lo vedono come una vittima e, ieri, lo avrebbero sostenuto e difeso. Proprio loro, però, di fronte alla questione se egli sia o meno ammesso a votare – visto che Francesco lo aveva privato dei diritti connessi al cardinalato solo verbalmente, senza un documento scritto – gli avrebbero chiesto il gesto "nobile" del passo indietro. Si teme infatti un Conclave troppo teso, e Becciu si sarebbe lasciato convincere a desistere, affinché i cardinali possano procedere alla scelta del successore di Pietro con maggiore serenità.
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Franca Giansoldati, Becciu si ritira prima del Conclave: non voterà il nuovo Papa. L'annuncio fatto stamattina ai cardinali, in «Il Messaggero», 28 aprile 2025. «Sul processo sul Palazzo di Londra in passato sono affiorate diverse critiche da parte di molti canonisti perché sarebbero mancate, a loro giudizio, le basi del cosiddetto giusto processo. In questi giorni, tra l'altro, stanno uscendo i messaggi finora coperti dal segreto istruttorio tra le due donne (Chaouqui e Ciferri) che avrebbero architettato un piano per farlo condannare. Il quotidiano Il Domani ha pubblicato una nuova puntata di questa ingarbugliata spy story che coinvolgerebbe anche il pm vaticano e la gendarmeria.»
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Enrica Riera, Becciu verso la rinuncia al conclave: l'incontro chiave con Parolin, in «Domani», 28 aprile 2025. «SE È COLPA SUA, NON PUÒ ESSERE DI BECCIU»: LO DICONO LORO, QUELLI CHE HANNO MONTATO IL COMPLOTTO! «E spuntano le chat sul segretario di Stato: «Se è colpa sua, non può essere di Becciu» (...) Persino il papa, come ricostruito nei giorni scorsi da Domani, avrebbe firmato prima di morire due lettere mettendo nero su bianco la volontà di escludere il fedelissimo (...). «Nel dubbio dargli la colpa a prescindere», scrive Chaouqui, meglio nota come “papessa”, a Ciferri il 29 agosto del 2020. Tradotto: Perlasca dovrà accusare Becciu a ogni costo. «Perché – continua Chaouqui – è meglio un “colpa sua” che un “non so”». (...) Ma c’è di più. Nelle chat Ciferri e Chaouqui tirano in ballo anche il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, oggi tra i papabili per la successione a Francesco. «Il cardinale Parolin fa la gatta morta, ma... ovviamente molte cose le sa benissimo, e le ha sempre sapute», scrive a gennaio 2021 la sodale di Perlasca alla lobbista. (...) Ma «la linea al momento è di difenderlo, Parolin, purtroppo perché se è colpa di Parolin non è di Becciu», ribatte ancora la lobbista. Difenderlo da cosa o da chi? Per Ciferri non ci sarebbero dubbi: «Parolin ha una parte di responsabilità, se non altro morale, su quanto si svolgeva lì, in quanto ha svolto la parte del cieco e del sordo. Perlasca ha la scusante che era Becciu che lo comandava, ma Parolin che era il capo di tutto, che scusante ha per le sue omissioni?». (...) Ad agosto 2020, il messaggio della “papessa” all’ormai ex amica: «Genevieve state tranquilli, ho contezza diretta e certa che il santo padre, Parolin, Peña Parra e il promotore sono informati della volontà di Perlasca di collaborare alle indagini e ne sono felicissimi. Per loro è vitale il contributo di Perlasca e dal momento che lui ha offerto il suo aiuto loro lo hanno accolto e lo proteggeranno».
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Ivano Iai, Il cardinale Becciu deve poter vitare, in «La Nuova Sardegna», 29 aprile 2025.
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Giovanni Angelo Becciu, Dichiarazione di rinuncia a partecipare al Conclave, 29 aprile 2025.