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Luigi Albano, Il caso Becciu come un romanzo ottocentesco: il libro di Mario Nanni apre nuovi sorprendenti scenari, in «Secolo d'Italia», 12 dicembre 2024. «E poi, sullo sfondo, Papa Francesco, il pontefice argentino del “Chi sono io per giudicare”… che stavolta ha avuto un ruolo di ”giudice ultimo” e capo assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Un ritorno al Papa Re? Un monito per tutti? Alla fine, il cardinale Becciu – condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi – non si sottrae al confronto. “Io non fuggo dal processo”, ha dichiarato.» CHI AIUTA REALMENTE IL PAPA A USCIRE DALLA TRAPPOLA IN CUI È CADUTO? PIÙ ASPETTA A RIMEDIARE, PIÙ IL SUO ERRORE DIVENTA GRAVE.
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Sante Cavalleri, Viene dalla Cei il nuovo presidente del Tribunale Vaticano. Marano al posto di Pignatone, ma sarà piuttosto l'erede di Dalla Torre, in «Faro di Roma», 11 dicembre 2024. «Papa Francesco ha accettato le dimissioni presentate dall’ex procuratore di Roma, che era stato nominato dal Papa stesso nel 2019. Dimissioni accettate per raggiunti limiti di età e non dunque in seguito alla sconcertante gestione dei processi istruiti malamente dal promotore dei giustizia Alessandro Diddi, né, a quanto sembra, per le accuse di collusione con la mafia piovute recentemente sullo stesso Pignatone che, peraltro, da pm aveva duellato con Diddi, all’ epoca (e anche ora) difensore di imputati per mafia.» PENSIONAMENTO O DIMISSIONI?
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Felice Manti, Mafia e segreti, dal caso Orlandi a Becciu: chi è Pignatone, in «Il Giornale», 11 dicembre 2024. «Poi da Caltanissetta è arrivata la tegola, a oltre trent’anni di distanza, di un suo accostamento con una pista investigativa che lo vorrebbe complice dell’insabbiamento di un’inchiesta – la Mafia-Appalti, nata dal Ros guidato da Mario Mori – su cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avrebbero voluto indagare e che potrebbe essere uno dei moventi legati alla tragica morte dei due magistrati. Aver potuto contribuire ad affossare un’indagine, favorendo così la mafia assassina, è un’onta da cui comunque Pignatone rischia comunque di non liberarsi mai (...). Anche se il suo addio da presidente del tribunale vaticano era nell’aria, dicono fonti ecclesiastiche, per aver raggiunto i limiti di età fissati per la magistratura vaticana, bisogna ricordare che dopo cinque anni di mandato Pignatone si congeda con «l’onta» della condanna a monsignor Angelo Becciu per peculato senza essersi messo in tasca un euro, come ricorda Mario Nanni nel suo libro (...), arrivata qualche giorno dopo la decisione "motu proprio" del Papa di dagli la cittadinanza vaticana, lo stipendo e la pensione cumulabile con quella italiana, elevandolo al rango di cardinale appena pochi giorni prima della condanna.» GIUSEPPE PIGNATONE, UN INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA, CONDANNA UN INNOCENTE IN UN PROCESSO PIENO DI IRREGOLARITÀ E DI SCORRETTEZZE. ORA SE NE VA. RESTA LO SCANDALO DELLA (IN)GIUSTIZIA VATICANA.
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Vaticano, il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone lascia l'incarico: ha compiuto 75 anni, in «Il Messaggero», 11 dicembre 2024. Finito il lavoro (sporco?), si dimette.
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Geraldina Boni, Manuel Ganarin e Alberto Tomer, L'utilizzo della quota dell'otto per mille a diretta gestione della Chiesa cattolica alla luce del diritto penale italiano: l'insostenibile configurazione delle funzioni svolte dal vescovo come 'pubblico servizio', in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale». 9 dicembre 2024. La scienza giuridica smentisce radicalmente i teoremi della Procura di Sassari e di Alessandro Diddi, il promotore di giustizia (di nome) e di ingiustizia (di fatto) del Vaticano.
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Processo Becciu: pamphlet denuncia, '(In)Giustizia in Vaticano', in «ANSA», 9 dicembre 2024. Dopo quattro anni, due mesi e quindici giorni di brutale e perversa persecuzione mediatico-giudiziaria, la stampa si sveglia? Chissà! I grandi giornaloni faticano ad ammettere di aver compiuto, sull'onda di una macabra gogna mondiale, una campagna schifosa, indegna di un giornalismo serio e onesto. Ma la verità non muore e presto o tardi verrà alla luce! Questo libro di Mario Nanni è un tassello importante sul cammino della verità.
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Mario Nanni intervistato da Giuliano Guida Bardi a «Il Punto G», Giornale Radio, 9 dicembre 2024 (a partire dal minuto 51). «Nel Vaticano vige una amministrazione della giustizia che in Italia sarebbe considerata semplicemente assurda.» Il che è tutto dire!
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Luigi Bisignani, I porporati preparano la riabilitazione di Becciu, in «Il Tempo», 8 dicembre 2024. «UN PROCESSO PER RAPINA SENZA CHE SIA STATO PORTATO VIA NEPPURE UN CAPELLO.» C'è qualche affermazione infondata e qualche illazione gratuita, nell'articolo di Bisignani. Ma c'è anche qualche verità: il processo a Becciu è stata una crudeltà assurda, come la condanna decisa a priori a tavolino: Becciu è innocente, vittima di uno schifoso complotto. E proprio per questo non vogliamo la grazia: vogliamo giustizia! Becciu è l'uomo più fedele del Papa (e così voglio interpretare il disegno del "Tempo"); ma al mondo intero, con metodi mafiosi, hanno fatto credere il contrario; perfino al Papa! SI TOLGANO AL PIÙ PRESTO GLI "OMISSIS" IMPOSTI DAI MAGISTRATI! SI RENDA PUBBLICO INTEGRALMENTE IL MATERIALE PROBATORIO TENUTO NASCOSTO, A COMINCIARE DAI 120 MESSAGGI DELLA CHAOUQUI! PS: SPERO, CON TUTTO IL CUORE, CHE SIA FRANCESCO A RIMEDIARE AL PROPRIO ERRORE, E NON ALTRI.
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Andrea Gagliarducci, Analysis: What Pope Francis' new cardinals reveal about future conclave, in «CNA», 8 dicembre 2024. Anche in italiano. E in spagnolo.
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PERFETTA LETIZIA: stare sulla croce e sorridere ai confratelli. Il cardinale Becciu qui con i nuovi cardinali Jean-Paul Vesco e Francis Leo (immagini tratte dalla diretta televisiva del Concistoro del 7 dicembre 2024).
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Sante Cavalleri, Nel suo decimo Concistoro, Papa Francesco ha spiegato che i 21 nuovi cardinali sono chiamati a essere "sostegno e guida" nelle loro comunità e nella Chiesa Universale, in «Faro di Roma», 7 dicembre 2024. Anche in portoghese. E in francese. E in spagnolo.
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Mario Nanni, E se il caso Becciu fosse solo un complotto?, in «La Notizia», 7 dicembre 2024. CERTO CHE ERA ED È UN COMPLOTTO! IL COMPLOTTO PIÙ VOLGARE E CICLOPICO CHE SIA MAI STATO ORGANIZZATO CONTRO UN ESSERE UMANO. E IN FONDO ERA GIÀ CHIARO FIN DALL'INIZIO. CERCHEREMO LA VERITÀ FINO IN FONDO! E IL LIBRO DI MARIO NANNI È UN TASSELLO FONDAMENTALE DI QUESTA RICERCA.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, Il primo libro inchiesta sulle accuse e il processo all'ex Sostituto cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un oscuro intreccio giuridico-mediatico, in «Osservazioni casuali», 46, 30 novembre-6 dicembre 2024. «Il libro di Nanni è molto interessante e pedagogico perché rivela molte verità nonché sospetti (fondati) del cosiddetto “processo Becciu”. In particolare, vi sono analisi di meccanismi giudiziari intrecciati con quelli dei media per condannare l'accusato, addirittura prima dell'apertura formale del processo. Un'operazione di "character assassination", distruzione della reputazione come si è visto, ricorda l'autore, nel caso famoso del giornalista Enzo Tortora. Nella presentazione del libro si legge: "Nel caso Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte!, delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza. In questo libro, che ha anche risonanze letterarie perché si evocano situazioni e atmosfere da romanzo, pullula una miriade di personaggi. A cominciare dal Papa, fino ai protagonisti di questa vicenda ancora tutta da definire." (Intervista con l'autore - Radio Radicale). Intanto, da tempo - e per fortuna! - abbiamo la "Rassegna stampa sul caso Becciu" di Andrea Paganini: completa, seria, tempestiva e onesta. Per tutti un vero faro, una luce sempre accesa su ciò che altri vorrebbero oscuro e silente.» Beh, che dire? Grazie! E grazie a chi segue questa rassegna stampa e aiuta a far spazio alla verità!
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Stakes high as verdict looms in Vatican's 'good faith' London trial, in «The Pillar», 4 dicembre 2024. Dopo una becera e volgarissima campagna di disinformazione e di diffamazione, una testata comincia ad aver paura che la verità venga alla luce? C'è da sperare che i magistrati inglesi siano più onesti e coraggiosi di quelli vaticani.
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Ivo Pincara, Perché, come si fa, come fa, come è possibile... 16 domande giustificate e inquietanti sul caso Becciu che esigono risposta, in «Korazym», 4 dicembre 2024. Anche in tedesco.
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Antonino Solarino, L'incredibile ingiustizia in Vaticano ai danni del card. Angelo Becciu, 3 dicembre 2024. Domande giustificate e inquietanti che esigono risposta.
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Pino Nano, Mario Nanni racconta "Il caso Becciu", in «Giornalisti Italia», 3 dicembre 2024. «Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana , per toglierlo dal novero dei papabili?»
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Felice Santi, Becciu, chi era costui? Un libro sull'ex Sostituto alla Segreteria di Stato accende un faro, in «Il Giornale», 2 dicembre 2024. «Tutto ruota intorno ai quattro cambi in corsa delle regole processuali (alla faccia del «giusto processo») decisi da altrettanti "rescripta" papali mentre si svolgeva il giudizio, impregnati dell’odore nauseabondo della sentenza già scritta. (...) La condanna sembrava già scritta dal settimanale «l’Espresso», dietro le presunte prove si sarebbe mosso un sottobosco di agenti segreti, finti preti e faccendieri, con il solito superpentito che la fa franca consegnando Becciu, fino al potente Promotore per la giustizia Alessandro Diddi, il novello Torquemada già avvocato di Mafia Capitale e controparte di Giuseppe Pignatone da procuratore capo di Roma, che oggi è il presidente del Tribunale vaticano. Sia chi l’ha portato alla sbarra (senza conoscere troppo bene il codice d’Oltretevere), sia chi l’ha condannato sono stati promossi al rango delle più alte gerarchie vaticane l’anno scorso «motu proprio» da Francesco a distanza di pochi giorni dal verdetto che ha inchiodato Becciu, definendolo (Diddi dixit) una «brutta persona» in uno dei (troppi) duelli verbali andati in scena a processo. (...) fino a personaggi come Francesca Immacolata Chaouqui, l’unica donna mai condannata dallo stesso Tribunale vaticano, che sarebbe stata l’ispiratrice di un vero e proprio complotto. "Ascoltata dal Tribunale, non solo non ha smentito, ma se n’è quasi gloriata", scrive Nanni. E nonostante le accuse a Becciu di peculato e distrazione di fondi siano "cadute a una a una durante il dibattimento, le testimonianze, le arringhe, e tuttavia il Promotore di Giustizia le ha tenute in non cale, perché non collimavano con il suo impianto accusatorio costruito su teoremi e petizioni di principio". Anzi, quando in dibattimento sono emerse risultanze favorevoli all’imputato, "il Pg si è comportato come se non ci fossero, ha esercitato oggettivamente un meccanismo di rimozione".»
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Pino Nano, "Il Caso Becciu", il giornalista Mario Nanni ricostruisce nei dettagli il processo al cardinale, in «La Voce dei Giornalisti», 2 dicembre 2024. «Un libro per certi versi shoccante, che farà il giro del mondo per tutto quello che contiene e descrive, e da cui viene fuori una immagine forte di quello che è il vero potere Vaticano. L’unico a salvarsi da questa inchiesta giornalistica che ci riporta al vecchio cronista dell’ANSA Mario Nanni, allievo prediletto del grande Sergio Lepri, e lui stesso caporedattore centrale del Politico dell’ANSA, è Papa Francesco, che Nanni tratta sempre con estremo garbo ed estrema ammirazione per quello che il Papa ha sempre fatto per arrivare alla verità.»
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Lanfranco Palazzolo, "Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano", intervista all'autore Mario Nanni, in «Radio Radicale», 2 dicembre 2024. «Il cardinale Becciu è stato messo in un tritacarne con accuse risibili, che si sono rivelate tutte inconsistenti (...). Il processo si è svolto come se durante il processo stesso non fossero emerse testimonianze inoppugnabili per l'innocenza assoluta del card. Becciu (...). Dove scatta il pregiudizio da parte del promotore di giustizia? Siccome la cooperativa (braccio operativo della Caritas di Ozieri) era presieduta da un fratello del cardinale Becciu, – con un sillogismo che farebbe bocciare subito uno studente di filosofia (...) – allora "Becciu fa arricchire i fratelli". Queste voci sarebbero ridicole se non fossero state soffiate all'orecchio del Papa. (...) Tutte accuse che sono risultate inconsistenti durante il processo. (...) Questo era un processo già fabbricato a tavolino, deciso nel suo esito, tant'è vero che non si condanna uno senza avere prima il processo (...). Io parlo di "vaso di pandora", ma parlo anche di "apprendista stregone": chi ha messo tutta questa macchina in movimento alla fine non la controllava più. E adesso come se ne può uscire? L'unico che sa come potersene uscire è il Papa.» Con una piccola correzione: l'accusa dell'appello sarà proprio – assurdamente! – in mano allo stesso Diddi (a meno di interventi divini che modifichino nuovamente la legislazione, per una volta in favore delle difese).
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M.Pi., Il caso Becciu: un libro di Mario Nanni per fare luce su un processo storico e controverso, in «Prima Pagina News», 2 dicembre 2024. «Un libro imprescindibile per chi vuole capire le dinamiche del potere vaticano e la fragilità della giustizia umana, anche nei luoghi più sacri.»
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Sante Cavalleri, 15 interrogativi sul caso Becciu chiariscono il profilo di una congiura di palazzo contro il più fedele collaboratore di Francesco. Ne aggiungiamo un 16°: come sarebbe cambiata l'evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato il suo collaboratore più abile e fedele?, in «Faro di Roma», 1° dicembre 2024. SE I MAGISTRATI VATICANI NON SERVONO LA VERITÀ, E ANZI LA NASCONDONO E LA MANIPOLANO... CI PENSERÀ LA STORIA A FARLA EMERGERE. MA CHE VERGOGNA PER I CATTOLICI DEL PRESENTE! «... come sarebbe cambiata l’evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato Becciu? Sì, perchè il porporato sardo era davvero obbediente a Francesco e mai avrebbe mediato le sue posizioni arrivando addirittura a giustificare l’invio delle armi come espressione di una asserita legittima difesa, invocando un diritto evidentemente inapplicabile nelle presenti situazioni, anche perchè la possibilità dell’escalation nucleare esclude qualunque giustificazione dell’uso di armi (offensive o difensive che siano) in quanto le conseguenze di tali scellerati invii, alle parti in conflitto, di bombe, missili, munizioni, lanciamissili, carriarmati e altre diavolerie (purtroppo decisi anche dal governo italiano) sono poi del tutto imprevedibili, come stiamo vedendo, e l’escalation nucleare che annienterebbe una fetta consistente del mondo e dell’umanità è letteralmente dietro l’angolo. Ebbene in diverse circostanze, mettendo la propria professionalità e saggezza diplomatica al servizio delle intuizioni di Francesco, Becciu è stato l’uomo macchina che ha procurato alla Santa Sede importanti successi diplomatici a favore della pace, grazie anche ai suoi canali cubani, creati nel corso della sua missione di nunzio sull’Isola. Sarà un caso ma il colpo di palazzo contro Becciu ha privato Papa Francesco di un fedele e abile esecutore dei suoi disegni diplomatici (...). E certo gli esponenti della poltica imperialista USA non hanno accolto con favore l’ascesa del diplomatico stimato dai fratelli Castro nella Curia Romana e potevano temere una sua eventuale futura elezione al Pontificato. E se per trovare i mandanti di quest’omicidio bianco bisogna chiedersi a chi conveniva fare fuori Becciu i primi sospetti sono proprio loro, gli uomini dell’Impero.»
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Candido Renna, Il Caso Becciu, riflessioni per il libro di Nanni, in «Corriere Salentino», 1° dicembre 2024. «Particolarmente illuminante è il parallelo che Nanni traccia tra il caso Becciu e i casi Dreyfus e Tortora. Come Dreyfus fu vittima dell’antisemitismo e dei pregiudizi dell’establishment militare francese, e come Tortora fu travolto da un sistema mediatico-giudiziario che non ammetteva dubbi sulla sua colpevolezza, così Becciu sembra essere stato vittima di un meccanismo che aveva già deciso la sua condanna prima ancora dell’inizio del processo. La figura di monsignor Perlasca emerge come uno dei personaggi più enigmatici della vicenda. La sua trasformazione da stretto collaboratore di Becciu a principale accusatore viene descritta da Nanni in termini pirandelliani, con un “Perlasca 1” fedele e un “Perlasca 2” nemico. Questa scissione del personaggio riflette la complessità delle dinamiche umane e istituzionali che hanno caratterizzato il processo. Il libro solleva interrogativi fondamentali sulla natura e sul funzionamento della giustizia vaticana. La sovrapposizione tra potere spirituale e temporale, la mancanza di una chiara separazione dei poteri e l’assenza di garanzie procedurali consolidate emergono come problematiche strutturali che il caso Becciu ha portato drammaticamente alla luce. La vicenda viene presentata come un possibile punto di svolta nella storia della governance vaticana, un momento che potrebbe portare a una riflessione più ampia sulla necessità di riforme istituzionali.»
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Mario Nanni, Il Caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano (scheda libro).
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S.C., Che senso ha che un magistrato vaticano vada in giro a far intendere di avere in tasca la soluzione del caso Orlandi, salvo che poi non ha nulla in mano, in «Faro di Roma», 29 novembre 2024. «Il promotore di giustizia Alessandro Diddi è un’autentica sciagura per la S. Sede e in generale per l’intera Chiesa cattolica.» L'INCOMPETENZA AL POTERE (GIUDIZIARIO). INCOMPETENZA NEL CASO MIGLIORE.
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Pietro Di Muccio De Quattro, La porpora e il giudizio, in «L'Opinione delle Libertà», 29 novembre 2024. «Scrive l’autore che illustri giuristi ed esperti di diritto canonico hanno sollevato dubbi sulla legittimità di alcuni rescripta del Papa sul corso di svolgimento del processo, per i quali è stata perfino presentata all’Onu una denuncia contro il Papa stesso, e ne hanno tratto la conclusione che un processo siffatto, in quanto espressione della “suprema potestà giurisdizionale” del Papa, è “anticostituzionale”, per così dire, nel senso che viola i principi dello Stato di diritto, il giusto processo, i diritti umani, le convenzioni internazionali ratificate dallo Stato vaticano: roba da niente, soprattutto considerando le prediche quotidiane dei papi e del clero sul rispetto assoluto della persona umana, immagine di Dio in terra! (...) Il libro è al tempo stesso una “requisitoria civile” e una “condanna morale”: l’una, contro le stimmate dell’errore giudiziario (Enzo Tortora e Alfred Dreyfus vengono appunto evocati dall’autore); l’altra, contro l’etica immorale del moralismo. I giudici dell’appello dovrebbero leggere Il caso Becciu di Mario Nanni»
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Pino Pisicchio, Tra Tortora e Dreyfus, il caso Becciu e l'ombra di una predestinazione, in «Formiche», 28 novembre 2024. «Ma è proprio il Santo Padre a rappresentare, in questo pamphlet con cadenza romanzesca, un personaggio percepito al tempo stesso nelle due posture di persona male informata da curiali nemici di Becciu, e dunque innocente in quanto privato della verità dei fatti, o, al contrario consapevole ispiratore di una linea processuale volta a perseguire un solo esito: quello della colpevolezza.» IO SPERO – CON TUTTO IL CUORE – CHE IL PAPA SIA, AL PARI DEL CARD. BECCIU, UNA VITTIMA DELL'IMBROGLIO. PERCHÉ L'ALTERNATIVA ACCENNATA DA PINO PISICCHIO – CHE RECENSISCE IL LIBRO "IL CASO BECCIU. (IN)GIUSTIZIA IN VATICANO" DI MARIO NANNI – FA INORRIDIRE E, PIÙ CHE PIETRO, RICORDA CAIFA. IN OGNI CASO LE PERSONE CHE CIRCONDANO FRANCESCO – IL "CERCHIO MAGICO"? – NON STANNO AIUTANDO PER NIENTE NÉ IL PAPA NÉ LA CHIESA!
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"Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano" di Mario Nanni. «Finalmente un libro che racconta la verità senza gli inquinamenti cui abbiamo assistito dal 2020 ad oggi. La previa distruzione morale del cardinale ad opera di una stampa collusa ha fatto sì che il processo diventasse un colossale imbroglio con una condanna a prescindere dai fatti realmente accaduti. Chi esce sconfitto da questa storia non è il cardinale ma il sistema giudiziario della Santa Sede e con esso il prestigio e l’autorevolezza della stessa chiesa» (M.B.).
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Consip, Torchiaro: "Andrebbero separate le carriere dei pm da quelle dei giornalisti (che si occupano di veline e di veleni)...", in «Il Riformista», 28 novembre 2024.
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D.P.A., Giusto processo? In quale Stato il rappresentante dell'Accusa presenta libri contro gli imputati?, in «Silere non possum», 27 novembre 2024. «C’è un procedimento in corso, quello Sloane Avenue, dove il Promotore di Giustizia rivestirà un ruolo anche nell’appello (assurdità delle normative introdotte da chi non capisce nulla di diritto). Voi avete mai visto un rappresentante dell’accusa di uno Stato qualsiasi che partecipa ad una presentazione di un libro dove viene offerta una lettura dei fatti che è faziosa, cospirazionista e parziale? Noi no. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che quest'uomo, Diddi, continua a fare ciò che vuole alle spalle di uno Stato - il nostro - che lo paga fior fior di quattrini. Alessandro Diddi continua a svolgere la sua attività forense in Italia e continua ad intrattenere rapporti con questi giornalisti che pubblicano notizie e offrono letture che, non si sa proprio come possano averle. Ancora ci chiediamo chi ha chiesto le ricerche a Pasquale Striano?» IL LOSCHISSIMO BARATTO TRA LA MAGISTRATURA VATICANA E UN CERTO TIPO DI "PSEUDO-GIORNALISMO" È SEMPRE PIÙ SPUDORATAMENTE IN BELLA VISTA (PER CHI NON PORTA I PARAOCCHI).
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«FUORI LA MAFIA DALLA CHIESA! FUORI LA MAFIA DALLA CHIESA!» E INTANTO IL GIUDICE DEL VATICANO È INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA (DALLA TRASMISSIONE FARWEST DEL 27 NOVEMBRE 2023).
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Roma-Strage via D'Amelio, audizione Michele Santoro, Commissione Antimafia, 27 novembre 2024. Un Michele Santoro da ascoltare con grande attenzione. «Chi era l'amico che ha tradito Borsellino? Ci vorrebbe poco a dargli un nome, interrogando le persone giuste.»
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PRIMA DI MORIRE, PAOLO BORSELLINO DEFINÌ LA PROCURA DI PALERMO «UN NIDO DI VIPERE». E PROFETIZZÒ: «MI UCCIDERANNO, MA NON SARÀ UNA VENDETTA DELLA MAFIA. LA MAFIA NON SI VENDICA. FORSE SARANNO MAFIOSI QUELLI CHE MATERIALMENTE MI UCCIDERANNO, MA QUELLI CHE AVRANNO VOLUTO LA MIA MORTE SARANNO I MIEI COLLEGHI E ALTRI». A CHI SI RIFERIVA? CHI ERANO LE VIPERE TRA I SUOI COLLEGHI? ANTONIO INGROIA RICORDA: «SONO PASSATI TRENTADUE ANNI, MA LO RICORDO COME FOSSE IERI – DICE L'ALLORA SOSTITUTO PROCURATORE A PALERMO – AL TERMINE DI UNA MOVIMENTATA RIUNIONE NELLA STANZA DEL PROCURATORE GIAMMANCO, PAOLO BORSELLINO SI AVVICINÒ A GUIDO LO FORTE E A GIUSEPPE PIGNATONE, E DISSE: «VOI DUE NON ME LA RACCONTATE GIUSTA SUL DOSSIER MAFIA E APPALTI». Nella foto si vede Paolo Borsellino tra Giuseppe Pignatone e Pietro Giammanco. Pignatone, che nel frattempo è indagato per favoreggiamento alla mafia, è oggi il Presidente del Tribunale del Vaticano!
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Giuliano Vacca, Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Inchiesta vaticana è farsa totale. Purgatori poteva vivere", in «Il Riformista», 22 novembre 2024. IN EFFETTI, I MAGISTRATI DEL VATICANO SONO ESPERTISSIMI NEL METTERE IN SCENA FARSE PRIVE DI DIGNITÀ! ALESSANDRO DIDDI È UN BUFFONE, UN PAGLIACCIO, UN MILLANTATORE TUTTO APPARENZA E ZERO SOSTANZA, CHE CON UN LOSCO "DO UT DES" RICORRE ALLA STAMPA SERVILE (TIPO MARIA ANTONIETTA CALABRÒ) PER FAR BERE AI POLLI LA SUA ARIA FRITTA.
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Simona Musco, «Eni-Nigeria, i pm omisero prove per puro calcolo...», in «Il Dubbio», 21 novembre 2024. IN ITALIA I MAGISTRATI CHE NASCONDONO MATERIALE PROBATORIO PER MANIPOLARE LA GIUSTIZIA VENGONO PUNITI. IN VATICANO AL CONTRARIO ALESSANDRO DIDDI E GIUSEPPE PIGNATONE VENGONO PREMIATI: LA VERITÀ SI SACRIFICA SULL'ALTARE DELLA RAGION DI STATO E DELL'IPOCRISIA! QUANDO LA GIUSTIZIA È CORROTTA...
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Nicola Porro e Lodovica Bulian sullo scandalo spionaggio/dossieraggio (Striano, Cafiero De Raho, Russo...), in «Quarta Repubblica», Rete4, 18 novembre 2024. Lo scandalo più grosso è che le informazioni illegali estratte da Striano e co. venivano passate non solo a giornalisti, ma – a quanto pare – anche a magistrati di uno stato estero, il Vaticano. Chi sono i mandanti in Vaticano?
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Tommaso Cerno sullo scandalo spionaggio/dossieraggio, in «Quarta Repubblica», Rete4, 18 novembre 2024.
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Social Mafia Manager, in «Progetto San Francesco», 18 novembre 2024. «Il procacciamento abusivo, la manipolazione, il commercio e l’uso illegale delle informazioni riservate custodite nei sistemi digitali, sono da tempo diventati strumento criminale in uso alle organizzazioni mafiose e terroristiche che le usano per ottenere maggiori favori (non solo economici) nei confronti della politica, del mondo imprenditoriale e finanziario.» COSA C'ENTRA LA MAFIA CON LA MONTATURA DEL COMPLOTTO CONTRO IL CARD. BECCIU?
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis and the change of era, in «Monday Vatican», 18 novembre 2024. «Insomma, ci sono casi di decisioni che sembrano più legate ai media che altro.» Anche in italiano.
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Giovanni Toti, Dossieraggi, il Parlamento deve indagare, in «Il Giornale», 18 novembre 2024. «quella offensiva populista tesa a delegittimare una intera classe politica, grazie anche, non solo, a campagne stampa fondate sulle indagini improprie condotte in varie banche dati da Striano, Laudati e magari non solo da loro. Paradosso dei paradossi, oggi lo stesso De Raho è vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia che si sta occupando di queste vicende. Alla faccia del conflitto di interessi, caro ai grillini, sempre che oggi possano chiamarsi ancora così! (...) D'altra parte una contiguità almeno culturale tra i movimenti politici giustizialisti e certa magistratura «militante» è continuata nel corso degli anni. Basti pensare alla candidatura di un altro celebre pubblico ministero, Roberto Scarpinato, nel 2022, sempre tra le fila del Movimento Cinque Stelle. Ascoltando alcuni suoi sermoni sui social, cosa che potete tranquillamente verificare, ben si coglie quello spirito complottista che lega insieme la borghesia del paese, la mafia, certa politica. Un mondo di corruzione ipotizzato come vasto e ramificato, quasi sempre ricostruito solo sulla base di suggestioni tali da giustificare l'opera di giudici militanti come piattaforma politica illusoriamente catartica di un intero paese.»
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, "Caso Becciu": il potere vaticano sui media. Il Vescovo di Roma non ha bisogno di giornalisti amici, in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. ... «c'è un'ulteriore dimostrazione che il controllo e la manipolazione di rilevanti pezzi della stampa italiana, e anche di giornalisti di agenzie internazionali — cosa non nuova — fanno parte del cosiddetto "caso Becciu". Sullo scritto firmato dal porporato, condannato in primo grado a oltre cinque anni di galera in un processo pieno zeppo di irregolarità giuridiche, capricci sovranisti e arbitrarietà rancorose e impulsive, possibili solo ove la "giustizia" è monarchica, la stampa in questi giorni si è dolcemente adagiata ai desideri di Santa Marta (...) il porporato viene ritenuto, come dal primo giorno, “colpevole”. (...) Le cosiddette "grandi testate" si sono tenute ipocritamente lontano dall'argomento come hanno fatto la quasi totalità dei "vaticanisti", ormai ridotti a fare "giornalismo di riporto". (...) Questa sala stampa, da molti anni ormai, manipola i fatti e dintorni per diffondere narrazioni non veritiere o comunque distorte, ricamate ad arte, come quando si tenta di far passare che nel giudizio contro il card. Becciu si è trattato di un giusto processo poiché c'erano tutte le garanzie. Perciò, secondo queste singolari considerazioni, il card. Angelo Becciu sarebbe una persona da ritenere definitivamente colpevole. (...) Per il bene della stessa Chiesa di Cristo e per il bene della comunione ecclesiale è ora di mettere fine alle manipolazioni e far emergere la verità.»
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Luis Badilla e Roberto Calvaresi, Il cardinale Angelo Becciu risponde a un articolo scritto a Santa Marta, firmato da un giornalista di Vatican News, che è stato in passato vaticanista de "Il Giornale" e che ora è un affannoso "progressista", in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. «L’articolo che il cardinale commenta e rifiuta porta la firma di Andrea Tornielli, vicino al Papa da quando era ancora cardinale Bergoglio. Ha dei passaggi incredibili, impregnati di moralismo ipocrita e di affermazioni palesemente false, e ciò è un qualcosa che non si può silenziare perché un giornalista non può scrivere qualsiasi cosa coprendosi con il Papa. Speriamo che alcune cose che dice Tornielli sulla vicenda del card. Becciu non rappresentino il pensiero del Pontefice seppure l’articolo “spuzza” di Sala stampa di Santa Marta.»
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Tiziana Maiolo, Scarpinato, De raho e quel "bollino" di antimafiosità che non regge più: il metodo utilizzato per anni adesso diventa boomerang ma per Conte è bullismo, in «Il Riformista», 15 novembre 2024. Scarpinatoli (Scarpinato + Natoli) è in un conflitto d'interessi gigantesco! E probabilmente pure Cafiero De Raho. Non può non saltare all'occhio quanto segue: 1) ROBERTO SCARPINATO È STATO BECCATO AL TELEFONO (30 VOLTE!) CON COLUI CHE DI LÌ A POCO AVREBBE DOVUTO INTERROGARE IN COMMISSIONE ANTIMAFIA, VALE A DIRE CON GIOACCHINO NATOLI, INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA INSIEME A GIUSEPPE PIGNATONE, IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE VATICANO CHE HA CONDANNATO IL CARD. BECCIU SENZA UN BRICIOLO DI PROVA! 2) FEDERICO CAFIERO DE RAHO ERA, ALL'ANTIMAFIA, IL SUPERIORE DI PASQUALE STRIANO QUANDO QUEST'ULTIMO, NEL 2019-2020, EFFETTUAVA LE OPERAZIONI ILLECITE CONTRO IL CARD. BECCIU (CHI SONO I MANDANTI IN VATICANO?). SI TRATTA DI UNA COINCIDENZA O LA GIUSTIZIA – ITALIANA E VATICANA – È MARCIA? Fatto sta che bisogna indagare senza favoritismi di sorta! Non possono esistere intoccabili! La verità deve venire alla luce!
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Sandro Magister, Innocente ma subito trattato come colpevole. La lettera di protesta del cardinale Becciu, in «Settimo Cielo», 14 novembre 2024. «La fortissima lettera di protesta del cardinale Giovanni Angelo Becciu i media vaticani l’hanno infine pubblicata, nel primo pomeriggio di lunedì 11 novembre, una volta avuto il via libera da papa Francesco, suo principale bersaglio. Ma hanno fatto il possibile perché passasse inosservata. “Vatican News” l’ha lanciata per un giorno e mezzo sulla sua home page – e soltanto su quella in lingua italiana – in coda a una ventina di altre notizie, con le sole parole incomprensibili “Il diritto alla difesa” e con una foto del muro esterno degli uffici giudiziari vaticani. Mentre “L’Osservatore Romano” ha fatto qualcosa di più, con un piccolo lancio in prima pagina che almeno forniva il nome dell’autore del testo.» CHAPEAU A SANDRO MAGISTER! ... NONOSTANTE LA VILE SORDINA VATICANA, CHE NON FA NÉ GLI INTERESSI DEL PAPA NÉ QUELLI DELLA CHIESA! Anche in francese. E in inglese.
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Nico Spuntoni, Sloane Avenue, Becciu ribatte a Tornielli dai media vaticani, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 13 novembre 2024. «L’aspetto sorprendente è che la risposta, energica e piccata, ha trovato spazio su "Vatican News" e su "L’Osservatore Romano". (...) Forse è la prima volta in undici anni che l’organo della Santa Sede dà spazio ad un intervento così critico e in controtendenza rispetto alla vulgata ufficiale. Così come è clamoroso che i media vaticani ospitino, senza alcuna precisazione o introduzione, una stroncatura così netta di un articolo scritto dal direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.» DIFFICILE DIRE SE I GIORNALISTI NEGLI ULTIMI ANNI – TANTI GIORNALISTI – SIANO STATI PIÙ SIMILI A DON RODRIGO O A DON ABBONDIO! O FORSE ALL'AZZECCAGARBUGLI?
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Nico Spuntoni, Becciu non ci sta e contrattacca. «Diritto di difesa non garantito. Io vittima dell'ideologia», in «Il Tempo», 12 novembre 2024.
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Vik van Brantegem, Può un magistrato indagato per favoreggiamento alla mafia emettere sentenze in nome del Papa?, in «Korazym», 12 novembre 2024. BECCIU VENNE CACCIATO PER MOLTO MENO, E SENZA NEMMENO UN AVVISO DI GARANZIA! «Chi griderà se sono i giornalisti i primi che tacciono, si adeguano, si rassegnano a passare veline calunniose che sono un’offesa della verità, della giustizia e della carità. In fondo chi è il giornalista se non colui che esce dagli schemi, colui che sa liberarsi da peso della cultura dominante, che sa vivere in proprio rompendo con tutte le convenzioni, le ipocrisie, le gabbie di normalità che gravano come macigni su tutte le società e sulla vita della Chiesa? Se tacciono i giornalisti, tace la vita, perché la vita stessa è tutta un esprimersi. La morte non si esprime più. Che ne sarà della vita, se coloro che dovrebbero comunicare la verità, la giustizia e la carità, non alzano la loro voce per chi soffre, per chi non ha alcuna ragione di essere condannato essendo innocente? Egregi vaticanisti alla Corte della Domus Sanctae Marthae. È ora di finirla di stare zitti. Il silenzio è omertà. Il silenzio è complice.»
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Giovanni Angelo Becciu, Il diritto alla difesa, in «L'Osservatore Romano», 11 novembre 2024. «Qui si fanno processi alle intenzioni. Siamo di fronte a un processo penale, non di fronte a un processo finalizzato a impartire insegnamenti. Ora è del tutto evidente che un articolo come quello di Tornielli considera me e tutti gli imputati già condannati in via definitiva. Non si scrive mai che il processo è in primo grado, che tutti gli imputati hanno diritto all’appello e che dunque siamo tutti, non solo io, presunti innocenti.» La verità non si sacrifica sull'altare dell'ipocrisia.
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Sandro Magister, Quel primato del papa che divide le Chiese. Ma che Francesco impedisce di riformare, in «Settimo Cielo», 11 novembre 2024. «Ma la contraddizione più clamorosa è quella che riguarda la sinodalità. Il documento fa affidamento al sinodo del 2021–2024 dedicato precisamente a riformare la Chiesa in senso sinodale, ma tace sull’effettivo annientamento di tale proposito da parte di un papa come Francesco che i sinodi, sia l’ultimo che i precedenti, li ha umiliati esercitando di fatto su di essi un dominio solitario e assoluto, come messo in luce dal precedente post di Settimo Cielo. Per non dire della sua inaudita pretesa di far derivare anche i poteri temporali del papa dal suo ruolo di primate della Chiesa. Pretesa codificata nel preambolo della nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano pubblicata il 13 maggio 2023, ammantando di diritto divino non solo il supremo governo spirituale della Chiesa ma anche il governo temporale, sempre da parte del papa, dello Stato della Città del Vaticano. In due millenni di storia, mai un papa aveva osato tanto. Ed è ovvio che ciò ingigantisce a dismisura l’ostacolo che il primato papale frappone a una riconciliazione tra le Chiese. E ancora. Come non registrare la sistematica violazione dei principi fondamentali di uno stato di diritto nel processo intentato in Vaticano contro il cardinale Angelo Becciu e altri imputati, con papa Francesco a comandare il gioco a suo piacimento? Insomma, alla prova dei fatti, il documento di studio “Il vescovo di Roma”, con le sue proposte di buona volontà ecumenica, è azzerato dal comportamento effettivo del papa regnante.» Anche in inglese. E in francese.
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis, the revolution of informality, in «MondayVatican», 11 novembre 2024. «La sentenza nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, pubblicata lo scorso 30 ottobre, ha evidenziato un uso personalista delle regole, con il Papa che è entrato nel processo in corso con quattro rescritti. La sentenza mescola diritto dello Stato della Città del Vaticano, giurisprudenza italiana e diritto canonico, creando, alla fine, l’impressione di un vuoto giuridico e condanne basate su tesi: si teorizza che l’appropriazione indebita esista anche quando non c’è interesse personale, si parla di collaborazione all’estorsione anche quando si ammette che gli interessi degli imputati erano divergenti. (...) non sembrano più esserci regole, ma soprattutto eccezioni e decisioni imposte dall’alto. (...) Se nulla è importante, allora anche le procedure legali possono essere sovvertite da interventi al volo o interpretate diversamente a seconda delle esigenze.» Anche in italiano.
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Salvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Antonio Ingroia, Luigi Patronaggio, Mario Mori e Riccardo Lo Verso, Via D'Amelio: i veleni del tribunale di Palermo, in «FarWest», 8 novembre 2024. Chi uccise veramente Paolo Borsellino? Come mai per Borsellino la Procura di Palermo era «un nido di vipere»? Che ruolo ebbe l'inchiesta Mafia-appalti? E soprattutto: come può un magistrato indagato per favoreggiamento alla mafia, Giuseppe Pignatone, emettere sentenze in nome del Papa?
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Salvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso, Antonio Ingroia e Peter Gomez, Paolo Borsellino: quali interessi aveva scoperto?, in «FarWest», 8 novembre 2024. Chi ordinò l'archiviazione con la smagnetizzazione delle bobine e la distruzione dei brogliacci? C'entrano Gioacchino Natoli e Giuseppe Pignatone? «Andiamo dal perito calligrafico e scopriamo che a disporre la distruzione anche dei brogliacci era Pignatone, che era un braccio destro di Giammanco ed era un magistrato molto ben rinomato oggi, ma di cui Falcone nei suoi diari non parlava troppo bene» (Peter Gomez).
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Salvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso, Antonio Ingroia e Francesco Rende, Morte Borsellino: il giallo delle inchieste su mafia e appalti, in «FarWest», 8 novembre 2024. È normale che addirittura si disponga la distruzione dei brogliacci? «Beh, questo non solo non è normale, ma potrei dire sospetto, perché mi sembra superfluo. Poi, da quello che abbiamo letto sui giornali, sembra che sia stata un'aggiunta successiva, scritta a mano; quindi diciamo che gli elementi di sospetto si moltiplicano» (Antonio Ingroia). È stato Giuseppe Pignatone, allora strettissimo collaboratore di Pietro Giammanco, a ordinare la distruzione dei brogliacci, e quindi a insabbiare le indagini? La grafia è «assolutamente compatibile» (Francesco Rende). Come mai il brogliaccio non riporta le informazioni riguardanti l'aggiustamento del processo per omicidio a carico del costruttore mafioso Francesco Bonura? Davanti ai magistrati di Caltanissetta Pignatone si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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Salvo Sottile con Carmine Gazzanni, David Chierchini e Claudia Carotenuto, e con Riccardo Lo Verso, Antonio Ingroia, Peter Gomez e Filippo Facci, Paolo Borsellino: quali interessi aveva scoperto?, in «FarWest», 8 novembre 2024. Cos'hanno da nascondere gli ex magistrati di Palermo? «Quando tu sai che c'era una questione di appartamenti e di case che erano stati acquistati (dalla famiglia Pignatone) proprio da questi imprenditori mafiosi, uno si fa delle domande» (Peter Gomez). «Stiamo parlando della distruzione di bobine che riguardano anche un duplice omicidio: non si può neanche sostenere che stiamo parlando di "sciocchezze", (ma) di un'indagine che comunque vollero fermare. Dai, parliamoci chiaro!» (Filippo Facci).
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Nico Spuntoni, Sentenza Becciu, le motivazioni: non ha rubato ma è colpevole, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 6 novembre 2024. Colpevole a prescindere? Aberrante! ... «tra gli elementi più rilevanti passati in sordina nella stampa nazionale c'è il riconoscimento che monsignor Alberto Perlasca, prima indagato e poi nemmeno rinviato a giudizio al punto da costituirsi parte civile nel processo, non è stato ritenuto attendibile dai giudici vaticani. Il monsignore, capo ufficio amministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato ai tempi dei fatti contestati, non è stato una comparsa nell'indagine e nel processo, ma il grande accusatore di Becciu. Il Tribunale vaticano ha bollato le testimonianze di Perlasca come prive dei "richiesti crismi di coerenza e attendibilità". Alla luce di ciò, non è forse legittimo chiedersi l'origine di quelle accuse che sono state buttate nel cestino dai giudici? (...) Nonostante la condanna, nelle motivazioni della sentenza si può rintracciare la scorrettezza della campagna mediatica di cui Becciu fu vittima dal 25 settembre 2020. L'immagine di un cardinale che si è arricchito ed ha arricchito la propria famiglia coi soldi dell'Obolo di San Pietro viene smentita dai fatti riportati dai giudici vaticani che, pure, lo condannano: il peculato si riferisce a due contributi da 25.000 e 100.000 euro partiti dai conti della Segreteria di Stato a vantaggio della cooperativa Spes gestita da persone vicine a Becciu. La sentenza non mette in discussione le finalità di promozione umana e integrazione sociale per le quali avrebbero potuto essere utilizzati i soldi e non nega il loro mancato utilizzo da parte della Spes, ma contesta l'illiceità dell'elargizione di denaro pubblico in virtù del ruolo coperto ad un soggetto legato a familiari. Di fronte a queste cifre, nemmeno spese e comunque destinate a progetti umanitari sia pur condotti da una cooperativa di parenti, fa un certo effetto rileggere gli articoli del settembre 2020 dove si parlava di "montagna di soldi", di "vero e proprio metodo" e di "spada di Francesco sui corrotti"».
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Andrea Gagliarducci, Processo Palazzo di Londra, la sentenza apre il dibattito sul futuro della Santa Sede, in «ACIstampa», 5 novembre 2024. «In più di 800 pagine di sentenza, il Tribunale Vaticano non solo non è riuscito a chiudere oltre ogni ragionevole dubbio una vicenda spinosa che riguarda la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Ha, piuttosto, aperto un altro dibattito, che riguarda l’efficacia stessa di un Tribunale Vaticano in cui il Papa interviene con quattro rescritti ad un processo in corso per – è la spiegazione del promotore di Giustizia Alessandro Diddi – “riempire i vuoti normativi”. la sentenza ha anche creato nuove comprensioni giuridiche, che a volte sembrano confondere o mescolare diritto canonico, legge dello Stato della Città del Vaticano e giurisprudenza italiana, fino ad arrivare alla teorizzazione che ci possa essere peculato solo per il fatto di aver usato male i fondi, senza che ci sia un vantaggio personale ed ha, soprattutto, aperto la strada a chi, in realtà, vuole colpire l’indipendenza stessa della Santa Sede. Perché di fronte a questo processo e al modo in cui è stato svolto, a partire dalle indagini, il parere che colpisce di più è forse quello di un vaticanista esperto come John Allen, che arriva a sostenere che eventualmente il Papa dovrebbe rinunciare al Tribunale vaticano ed alle proprie prerogative di giudice supremo. (…) La Segreteria di Stato si trova a dover difendere la propria autonomia, fino a perderla del tutto proprio a motivo di questo processo, in cui dapprima il Papa mostra di voler difendere l’investimento, e poi alla fine decide di agire in maniera opposta. (…) La denuncia dello IOR ha dunque l’effetto di scardinare un intero sistema vaticano. Lo IOR è controllato dall’AIF, che viene bloccato di fatto nella sua attività di intelligence dalle perquisizioni scaturite dalla denuncia. La Segreteria di Stato si trova a dover ristrutturare il prestito, dopo aver già dovuto ridefinire una situazione difficile al fine di non perdere i capitali di investimento. Il promotore di Giustizia diventa una sorta di deus ex machina, dotato di poteri speciali e autorizzato dal Papa ad agire in maniera sommaria. (…) L’attività del Papa nelle attività processuali ha garantito il profilo di indipendenza o ha messo a rischio il senso stesso dello Stato di Città del Vaticano – considerando che Giovanni Paolo II delegò le sue funzioni di sovrano ad una commissione cardinalizia proprio per preservare l’indipendenza dello Stato e la sua da Papa? E, soprattutto, abbiamo assistito ad una “vaticanizzazione” della Santa Sede, dove le leggi dello Stato hanno sovrastato l’importanza di mantenere un profilo internazionale e istituzionale, aderente alle convenzioni internazionali ma fermo nella sua specificità?» QUESTO PROCESSO È STATO UN AUTOGOL? SE IL PAPA POTESSE TORNARE INDIETRO, AGIREBBE ANCORA COME FECE IL 24 SETTEMBRE 2020?
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Felice Manti, Attacco alla Colosimo per salvare le ex toghe 5s, in «Il Giornale», 5 novembre 2024. «Mascariare l'avversario politico, incuranti delle ricadute su una verità giudiziaria ancora tutta da scoprire fa capire il peso della posta in palio dietro l'agguato mediatico, che prova a disinnescare il tentativo della Colosimo di tenere i due grillini fuori dai lavori della commissione che sta indagando sulle stragi del 92-93 e sui dossieraggi che per i pm umbri avrebbe orchestrato dentro la Dna l'ufficiale Gdf Pasquale Striano e il suo superiore, l'ex pm Antonio Laudati. Ma se le indagini sugli spioni sono appena all'inizio, l'indagine di Caltanissetta che sfiora Scarpinato riguarda l'attuale presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone, «colpevole» assieme al suo collega Gioacchino Natoli di aver archiviato troppo frettolosamente - era il 14 agosto 1992 ma la richiesta era stata scritta il 13 luglio 1992, una settimana prima la strage di via D'Amelio - il dossier dei Ros su mafia e appalti su cui voleva indagare proprio Borsellino. Grazie a un trojan inserito dai pm di Caltanissetta nel cellulare di Natoli, indagato per favoreggiamento alla mafia e calunnia, il grillino è stato pizzicato a parlare dell'audizione in Antimafia. "Tu mi alzi la palla e io la schiaccio", pare abbia detto Natoli a Scarpinato secondo la Verità.» IL SOLITO SCHIFOSO MECCANISMO CHE COLLEGA UNA CERTA MAGISTRATURA E LA MACCHINA DEL FANGO, IN ITALIA COME IN VATICANO.
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Edward Pentin, Cardinal Becciu Gives His Version of Why Funds Were Transferred to Australia Prior to Cardinal Pell's Trial, in «NCR», 4 novembre 2024. La perversa pervicacia della calunnia! Anche se la questione è stata chiarita tanto tempo fa, ancora circolano menzogne e calunnie, lente a morire. E ancora si scrive che la verità è... "una versione".
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Vik van Brantegem, Accusato dal Supremo Magistrato vaticano, il Cardinal Becciu è stato automaticamente giudicato e condannato. Non c'è verità che tenga, in «Korazym», 3 novembre 2024. «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.» (Mt 5,6)
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Vittorio Feltri, Condannato senza prove. Tutti i buchi (e i trucchi) nell'inchiesta su Becciu, in «Il Giornale», 3 novembre 2024. «A muovermi era stato l’istinto affinato dalla mia esperienza al processo di Enzo Tortora. Se le televisioni e i media della galassia – atei, laici, vaticani, comunisti, bigotti – sono unanimi nello stracciare le vesti di dosso a un uomo senza che costui abbia potuto pronunciare una sola sillaba a sua difesa, gatta ci cova. Mi colpì la totale mancanza di misericordia, l’assenza di dubbi, la non menzione della presunzione non dico di innocenza, ma almeno di non colpevolezza, del loro fratello in Cristo che accompagnò sui quotidiani editi dal Papa e dai vescovi italiani la notizia dell’estromissione del cardinale dal Conclave, lasciandogli addosso, quasi a maggior scherno, la veste rossa e il titolo di Eminenza, come fece Erode con Gesù Cristo, per schernirlo meglio. (...) Certo, il Papa nella Città del Vaticano in materia penale agisce come legislatore dello Stato. E fin qui sono caratteristiche specifiche di una monarchia assoluta. Ma il «giusto processo» – rivendicato dai giudici – per essere tale esige almeno che ogni legge sia resa pubblica e valga per tutti.» Anche online.
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John L. Allen Jr., On criminal justice, renouncing power might actually make the papacy stronger, in «Crux», 3 novembre 2024. «Affermare che i tribunali vaticani sono "indipendenti" è, quindi, un po' come affermare che il sole ruota intorno alla terra.» Il Cardinal Becciu poteva, realisticamente, essere dichiarato innocente? La risposta è chiara: no, non poteva essere dichiarato innocente, pur essendolo indiscutibilmente! Perché il primo accusatore di Becciu (il primo cronologicamente, conosciuto all’opinione pubblica mondiale) è stato Papa Francesco, che il 24 settembre 2020 lo ha accusato e condannato nel giro di pochi minuti, senza nemmeno che il cardinale potesse conoscere le accuse e quindi difendersi. Ora, il Papa nell’ordinamento legislativo vaticano è il capo supremo dei tre poteri temporali, legislativo, esecutivo e giudiziario; e tutti gli altri magistrati – promotori di giustizia e giudici – sono suoi sottoposti e non sono in grado di contraddirlo altrimenti possono essere sanzionati e cacciati di punto in bianco (proprio come un tribunale comune non può contraddire la Suprema Sorte di Cassazione in Italia). In pratica, qualunque cittadino dello Stato della Città del Vaticano – e di altre monarchie o governi assoluti – che sia accusato dal supremo magistrato è automaticamente anche già giudicato e condannato: è un maligno cortocircuito. E non c’è verità che tenga. Lo esprime molto bene oggi John L. Allen Jr. Anche in italiano. E in francese.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, Processo Becciu e altri. Depositate le Motivazioni dopo quasi 11 mesi e 14 giorni. - Operazione mediatica in difesa del Tribunale vaticano. Perché? - Dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? - Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore? - Dove vuole arrivare il Papa con questa dolorosa commedia?, in «Osservazioni casuali», 41, 26 ottobre-2 novembre 2024. ... «è un processo farsa, preparato e allestito ad arte, per di più in un sistema giudiziario monarchico dove il sovrano è tutto e si fa sempre come lui vuole. Non a caso fra le tante opacità e manipolazioni di questo processo ci sono i "Rescriptum" di Papa Francesco con alcuni dei quali la "legge" è stata adeguata a posteriori al proprio arbitrio. L'intero percorso di questo processo – e parliamo sempre della situazione del cardinale Angelo Becciu – appare come una sorta di 'Lego' giudiziario nel quale tutto è montabile e smontabile come in un giochetto le cui regole si stabiliscono in base ai desideri del regnante (il Papa) che poi può cambiare anche le carte sul tavolo quando vuole. (...) dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore?»
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Giuseppe Gagliano, Equalize, Striano, Palamara e Pirelli: analogie e differenze, in «Startmag», 2 novembre 2024. «L’indagine su Equalize, il caso Palamara, i dossier di Striano e lo scandalo Tronchetti Provera sono esempi di come l’abuso di potere e l’uso illecito di informazioni riservate possano incidere profondamente sulla fiducia delle istituzioni, del sistema giudiziario e del settore privato. (...) Non va dimenticato il caso di Pasquale Striano, tenente della Guardia di Finanza, che emerge come uno degli scandali più gravi di accesso abusivo a banche dati riservate. Striano avrebbe utilizzato le proprie competenze e contatti all’interno delle forze di sicurezza per accedere illegalmente a informazioni riservate e sensibili, vendendo o utilizzando questi dati per scopi personali o di potere. Questo caso è simile a quello di Equalize per il metodo di accesso abusivo alle informazioni: anche in Equalize si sfruttavano agenti compiacenti per penetrare banche dati statali, come il Sistema di Indagine (Sdi) della polizia e altre banche dati governative, al fine di ottenere informazioni a scopo di ricatto o manipolazione. (...) Striano ha agito all’interno del sistema statale, mettendo in discussione la sicurezza e la fiducia dei cittadini verso le forze dell’ordine. Il caso di Pasquale Striano, dunque, è emblematico della vulnerabilità dei sistemi informatici e del rischio di abuso da parte di chi dovrebbe invece garantirne la sicurezza. La sua vicenda rappresenta una grave violazione del senso di responsabilità verso lo Stato, e pur trovando analogie nei metodi o nei fini, mostra una maggiore fragilità nelle misure di controllo interne al settore pubblico rispetto al privato.» Chi, dal Vaticano, ha dato a Striano e co. l'incarico di compiere accessi illegali contro Becciu? E con che credibilità dovrebbe indagare ora Alessandro Diddi?
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Vik van Brantegem, Amor mi mosse, che mi fa parlare, in «Korazym», 1° novembre 2024.
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Mario Becciu, Un processo politico con una sentenza strampalata e farcita di falsità, da Facebook, 1° novembre 2024. «Tutta questa protervia tipica di stati assoluti», dove la giustizia non è al servizio della verità. «Che tristezza constatare che nella Chiesa i giudici necessitano di un processo di de-umanizzazione della vittima innocente, per poter giustificare a se stessi e alla propria tacita coscienza il fatto che, in realtà, la manipolazione di carte e documenti è un giocare terribile con la vita altrui.» Un'analisi lucida ed equilibrata su una sentenza scandalosa.
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Ivo Pincara, Processo ingiusto contro il Cardinal Becciu al Tribunale speciale vaticano che ha perso ogni credibilità, in «Korazym», 31 ottobre 2024. Ottimo riassunto della terribile montatura tramata contro un uomo corretto e innocente con un perfido sistema di inganni che ha pervaso l'agire della (in)giustizia vaticana (e italiana, cfr. Striano e co.) insieme alla stampa diffamatrice. Molto servile e cortigiana invece la copertura di «Vatican News», incapace di dar voce alla controparte e quindi insofferente al pluralismo e alla sinodalità (ha confuso l'unità con l'uniformità appiattita e vile).
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L'ingiusto processo Sloane Avenue, in «Silere non possum», 31 ottobre 2024. Quando mancano le garanzie...
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Vatikan-Richter zum Finanzprozess: Hauptzeuge unzuverlässig, in «Kath.net», 31 ottobre 2024. Il testimone principale dell'accusa è risultato inaffidabile (sarà per questo che l'hanno premiato?).
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Luca Fazzo, Le toghe in guerra per una Procura scomodano pure il Quirinale, in «Il Giornale», 31 ottobre 2024. Quante trame bollenti per "venire in soccorso" di Pignatone e co.! Immaginate se Mattarella l'avesse già dato per colpevole a priori, prima ancora di conoscere le imputazioni contro di lui. Immaginate se succedesse ciò che succede in Vaticano! E se la giustizia italiana funzionasse come quella vaticana?
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Rita Cavallaro, Vaticano, "Becciu usò i soldi in maniera illecita". Il cardinale fa ricorso, in «Il Tempo», 31 ottobre 2024.
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Francesco Peloso, Sloane Avenue, le motivazioni della condanna a Becciu e il criterio del «buon padre di famiglia», in «Lettera43», 31 ottobre 2024.
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Ignazio Ingrao, Commento alla sentenza del Tribunale vaticano con risposte del card. Becciu, in «TG1», Rai1, 30 ottobre 2024. «Io non ho rubato mai, niente! Qui c'è la lettera del card. Bertone in cui autorizzava a investire quei 200 milioni!» E a proposito di Marogna: «Se l'ho avvicinata, la signora, era dopo che aveva fatto 20 giorni di galera, ingiustamente!». E l'avvocato Fabio Viglione: «L'innocenza del cardinale è stata completamente dimostrata nel corso del dibattimento. È una sentenza che a nostro giudizio non fotografa la realtà del dibattimento».
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Filippo Di Giacomo, Commento alle motivazioni della sentenza contro il card. Becciu, da Facebook, 30 ottobre 2024. «Una sentenza strampalata come ben evidenzia Filippo di Giacomo. Mi limito ad osservare quanto segue. Si legge nelle motivazioni della sentenza che anche senza lucro il cardinale è da condannare per l’investimento illecito sul palazzo di Londra. Ma il Papa non l’aveva condannato perchè, a suo dire, aveva arricchito i fratelli con l’obolo di S.Pietro? Quindi qualcuno ha barato ed ha convinto il S. Padre di una falsità a danno del suo antico collaboratore. Inoltre, avete messo in campo la responsabilità oggettiva? Il Cardinale Bertone gli formalizzò la richiesta di investire i 200 milioni e PERLASCA scelse di investire sul palazzo di Londra. Il Sostituto, come da prassi, incaricò la sezione a ciò preposta, guidata da Perlasca. Se ritenete l’allora Sostituto colpevole, come mai non condannate tutta la catena di comando? Come mai solo Becciu? Come mai non il vero artefice di tutto? Trovano motivazioni psicologiche per condannare l’uno e assolvere l’altro! Come mai? La risposta è chiara. Non è necessario scriverla» (Mario Becciu).
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S.C., Pubblicate le motivazioni (inconsistenti) della condanna (ingiusta) al card. Becciu, che al TG1 torna a proclamarsi innocente, come d'altra parte è risultato evidente in sede processuale, in «Faro di Roma», 30 ottobre 2024. «E il versamento effettuato dalla Segreteria di Stato con Becciu Sostituto alla cooperativa amministrata dai suoi familiari è avvenuto «senza alcuna autorizzazione scritta» dei segretari di Stato, essendo però evidente che non ce ne fosse bisogno essendo Antonino Becciu sostanzialemente un operatore tenuto a rendicontare il suo operato alla cooperativa, alla Caritas e al vescovo diocesano, e non certo il titolare dell’iniziativa benefica.» Dopo quattro anni di violentissima gogna mondiale in cui si è fatto a gara per urlare più forte «Becciu è un ladro! Ha rubato ai poveri!», da ieri si sa che, nonostante l'accanimento della "giustizia vaticana", alla fine perfino essa ha dovuto ammettere che in realtà non si è appropriato nemmeno di un centesimo e che i soldi consegnati alla Caritas di Ozieri sono ancora sul conto della Caritas per il progetto umanitario a cui erano destinati. Ma visto che "il maledetto" era già stato accusato (=condannato) dal Supremo Magistrato di quello stato, non si poteva non condannare ugualmente, per quanto innocente. In pratica si sostiene l'esistenza di un crimine «senza scopo di lucro», di un reato... senza movente! Di un fumo senza arrosto, insomma. E poi lo accusano d'aver incontrato una persona incarcerata ingiustamente, come se fosse un reato! Mi ricorda una storia di 2000 anni fa, in cui il supremo capo religioso dell'epoca voleva che un uomo innocente venisse morisse crocifisso. E l'ottenne. Possibile che nessuno – nessuno – aiuti il papa a capire che lo hanno ingannato? Anche in portoghese. E in francese.
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Colm Flynn, Cardinal Angelo Becciu Gives Interview, in «EWTN», 30 ottobre 2024. «Tutta la compassione per il cardinal Pell per quello che ha passato. Ma avrebbe dovuto imparare che quando si è accusati innocentemente è una grande sofferenza; non puoi far soffrire gli altri della stessa sofferenza.»
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Sloane Avenue. Depositata la sentenza di primo grado, in «Silere non possum», 30 ottobre 2024. Il livore della stampa e del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, gli interventi contra legem (modifiche della normativa procedural penale) del Papa, la propaganda incompetente degli organi di stampa vaticani, le violazioni dei diritti umani fondamentali, le gravissime accuse – di favoreggiamento alla mafia! – rivolte al presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone.
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Francesco Peloso, Sentenza Becciu, le motivazioni: «Fatti gravissimi. Non ha lucrato, ma fu peculato», in «Domani», 30 ottobre 2024.
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Rita Salerno, Processo palazzo Londra, motivazioni sentenza: da Becciu uso illecito anche senza lucro, in «TG2000», 30 ottobre 2024. «Per la difesa: "Rispettiamo la sentenza, ma siamo convinti dell'innocenza"» (TV2000).
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Iacopo Scaramuzzi, Vaticano, il tribunale: l'investimento a Londra fu un azzardo, Becciu non ha mai preso le distanze da Marogna, in «La Repubblica», 30 ottobre 2024. In pratica: «GESÙ DI NAZARETH ERA COLPEVOLE PERCHE' NON HA MAI PRESO LE DISTANZE DAI DUE LADRONI!» Ah, ecco il frutto di 2024 anni di Cristianesimo! Una macchia gigantesca sulla storia della Chiesa!
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Fondi della Segreteria di Stato, depositate le motivazioni della condanna a Becciu, in «Rainews», 30 ottobre 2024.
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"Condanna a Becciu, il Vaticano rispetta il giusto processo", in «Il Dubbio», 30 ottobre 2024. Così dice... il Vaticano!
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Gian Guido Vecchi, Sentenza cardinale Becciu, le motivazioni della condanna: «Fatti di eccezionale gravità. C'è peculato anche senza lucro personale», in «Corriere della Sera», 30 ottobre 2024.
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Il Caso Becciu: Una Decisione Controversa del Tribunale Vaticano, in «Nuove Cronache», 30 ottobre 2024.
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Felice Manti, "Sapeva con chi faceva affari": ecco perché Becciu è stato condannato, in «Il Giornale», 30 ottobre 2024.
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Sono 819 pagine in cui la magistratura della Santa Sede ripercorre la rete di investimenti speculativi che girava intorno all'ex Sostituto della Segreteria vaticana, in «Open», 30 ottobre 2024.
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Processo per il palazzo di Londra, ecco le motivazioni della sentenza, in «Vatican News», 30 ottobre 2024. L'abisso dell'assurdo.
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Andrea Tornielli, Processo giusto e trasparenza, in «Vatican News», 30 ottobre 2024. Excusatio non petita, accusatio manifesta. Quando il giornalismo diventa servile e bugiardo!
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Tribunale S. Sede, 'da Becciu uso illecito anche senza lucro', in «Ansa», 30 ottobre 2024.
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Iacopo Scaramuzzi, Vaticano, il tribunale: l'investimento a Londra fu un azzardo, Becciu non ha mai preso le distanze da Marogna, in «La Repubblica», 30 ottobre 2024. In pratica: «GESÙ DI NAZARETH ERA COMPEVOLE PERCHÉ NON HA MAI PRESO LE DISTANZE DAI DUE LADRONI!» Ah, ecco il frutto di 2024 anni di Cristianesimo! Una macchia gigantesca sulla storia della Chiesa!
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Alessandro Barbano con Alberto Cisterna ed Errico Novi, Il caso De Raho-Scarpinato, il nuovo processo alle stragi di Falcone e Borsellino. I fantasmi dell'antimafia, in «War Room», 28 ottobre 2024. MOLTO MOLTO MOLTO INTERESSANTE! «Io ho il timore che l’“inabissamento” totale di Cosa Nostra – perché di fatto non se ne ha più traccia evidente – sia in forza di un nuovo patto con quella borghesia. Ora, che i magistrati siciliani, calabresi, campani, di tutta Italia siano parte di una borghesia non c’è dubbio, al Sud ancor di più. E che le contaminazioni con la borghesia possano avvenire in mille modi – dall’acquisto degli immobili alle assunzioni e a quant’altro – è avvenuto e purtroppo continua probabilmente ad avvenire» (Alberto Cisterna).
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Alessandro Curioni intervistato da Jari Pilati, in «TG3», Rai3, 28 ottobre 2024. «Dossieraggio, divulgazione di informazioni riservate, possibilità di creare fake news basandosi su notizie vere, depistaggi...».
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Luigi Crespi, «Il centro delle campagne politiche della nostra epoca – Stati Uniti in testa – è lo sputtanamento dell'avversario. E quando non c'è la base per sputtanare l'avversario, si passa alle fake news», in «L'aria che tira», La7, 28 ottobre 2024. Anche in Vaticano funziona così?
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Giulio Cavalli, «Pensate cosa succederebbe se le mafie avessero queste informazioni. Pensate cosa sta succedendo se già le hanno», 28 ottobre 2024. E torna la domanda: considerata l'operazione di mascariamento mondiale montata contro il card. Becciu, considerata la vicenda Striano e co. e considerato che il presidente del Tribunale vaticano è indagato per favoreggiamento alla mafia... quanto si possono infiltrare pure nel Vaticano le propaggini della mafia?
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Vik van Brantegem, Damilano, che "si occupò" del Cardinal Becciu su L'Espresso, Relatore generale all'Assemblea diocesano di Roma alla presenza del Papa, in «Korazym», 26 ottobre 2024. Una vergogna!
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, L'ex direttore del settimanale L'Espresso, Marco Damilano, ora è anche consulente del Papa per questioni socio-economiche e politiche, in «Osservazioni casuali», 40, 19-26 ottobre 2024. Un losco baratto? Uno scandaloso "do ut des"? (cfr. Espresso)!
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Lodovica Bulian e Luca Fazzo, Caso Striano, il teste inguaia de Raho, in «Il Giornale», 25 ottobre 2024. LA VERITÀ VOGLIAMO! LA CERCHEREMO FINO IN FONDO, NE ABBIAMO IL DIRITTO. LO DOBBIAMO ALLE VITTIME DI TRENTADUE ANNI FA E A QUELLE DI OGGI. Ci sono magistrati collegati alla mafia che hanno cercato di colpire "a tenaglia" – con il dossieraggio illegale (Striano/Laudati) e con altre operazioni sporche mosse da dentro il Vaticano – un innocente come il cardinale Becciu? La domanda è molto semplice (e la risposta non è difficile): chi sono i mandanti di Striano e co. in Vaticano?
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Antonio Rossitto, Se questi sono magistrati, in «Panorama», 23 ottobre 2024. NESSUNO SIA CONSIDERATO INTOCCABILE, SOPRATTUTTO SE EMERGONO ELEMENTI ESTREMAMENTE CRITICI COME QUELLI EMERSI NEGLI ULTIMI MESI. Vale anche per il presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, indagato con Natoli per favoreggiamento alla mafia.
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Damiano Aliprandi, Quei "conflitti di interesse" in Antimafia: una storia semplice, in «Il Dubbio», 22 ottobre 2024. Due vicende – quella dello spionaggio-dossieraggio (Striano/Laudati) e quella di Natoli-Pignatone (indagati per favoreggiamento alla mafia) – che riguardano anche la giustizia vaticana.
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Luigi Ferrarella, Nascoste prove a favore della difesa. Otto mesi a De Pasquale e Spadaro, in «Corriere della Sera», 9 ottobre 2024. In Italia i magistrati che nascondono il materiale probatorio utile alle difese commettono un reato e vengono puniti. In Vaticano, invece, i magistrati che commettono o avallano questo medesimo reato vengono premiati. Masochismo della Chiesa? Gesù oggi verrebbe crocifisso in Vaticano, con un processo farsa molto peggiore di quello celebrato davanti a Pilato.
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Dossieraggio, Melillo: "Striano sembra aver agito da infiltrato. Le mafie adesso cercano hacker non killer", in «Affari Italiani», 8 ottobre 2024. Già, le mafie! Una storiaccia incredibile ma vera, cominciata con una violentissima e martellante operazione di mascariamento, innervata da "mele marce" dell'antimafia, e continuata con un processo farsa presieduto da un indagato per favoreggiamento alla mafia...
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, A cinque anni dalla "rinuncia" del capo della Gendarmeria vaticana comandante Domenico Giani. Come si vede la vicenda ora, 2024? L'oblio del Comandante Domenico Giani, in «Osservazioni casuali», 37, 27 settembre-5 ottobre 2024. «Con quanto si sa oggi, in particolare sul caso dell’ufficiale della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, che già nel 2019 faceva migliaia di intrusioni illegali nelle banca-dati di enti statali italiani sensibili, alcune delle quali riguardavano un certo traffico con il Vaticano, molte cose andrebbero rilette con un'ottica diversa. (...) Le dimissioni di Giani nel 2019 ovviamente erano legate alla vicenda, piuttosto scandalosa, sorta in quei giorni, in seguito all’affissione in tutte le porte dello Stato Città del Vaticano di un ripugnante cartello con le foto di cinque dipendenti vaticani ai quali si vietava di entrare (come misura cautelare). Un obbrobrio che faceva venire in mente il famigerato costume del “wanted”. “Pur non avendo avuto responsabilità oggettive, l’allora Comandante Domenico Giani, ha preferito dimettersi per garantire maggiore serenità a chi conduceva le indagini”. (Open) (...) affiggere queste foto di cinque persone (un sacerdote, quattro laici tra cui una donna) senza essere accusate formalmente, trattate senza presunzione d’innocenza, è stata una responsabilità oggettiva o morale del Sostituto della Segreteria di stato o/e di Papa Francesco. All’epoca questa questione dirimente passò volutamente sotto banco. Toccarla era tabù. Il Sostituto era mons. Edgar Peña Parra, in carica dal 15 agosto 2018. (...) La rinuncia di Giani doveva coprire il Papa?»
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Mario Di Vito, Via D'Amelio, alla sbarra per i depistaggi c'è lo stato, in «Il Manifesto», 4 ottobre 2024. REATO PRESCRITTO O NON PRESCRITTO, LE ACCUSE CONTRO IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE VATICANO SONO DI UNA GRAVITÀ ENORME! GIUSEPPE PIGNATONE PUÒ ESSERE IL GIUDICE DEL PAPA? «La procura di Caltanissetta ha raccolto da quella di Palermo il testimone della grande teoria del complotto a base di indicibili accordi, inaudite commistioni e verità che non si possono rivelare. Una tendenza che non si esprime solo in questo eterno ritorno ai depistaggi dell’affaire Borsellino, ma anche nell’indagine sul presunto insabbiamento del fascicolo mafia-appalti. Qui tra gli indagati c’è un nome eccellente come quello di Giuseppe Pignatone, entrato in gioco con molto clamore quest’estate, anche se il reato che è stato ipotizzato (favoreggiamento) è ormai da tempo prescritto.»
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Ivo Pincara, La CEI e la Santa Sede non si sono costituite parte civile nel processo contro la Diocesi di Ozieri, ritenendo di non essere state danneggiate, in «Korazym», 3 ottobre 2024. Un altro processo kafkiano con intenti persecutori? «Si osserva la distanza siderale tra la considerazione espressa da più parti nei confronti della Diocesi di Ozieri nel merito dell’utilizzo congrua e meritoria dei fondi dell’8xmille, e le accuse di peculato e riciclaggio formulate dal pm Gianni Caria. (...) Dato molto rilevante dell’Udienza preliminare è il fatto che né la Conferenza Episcopale Italiana, né la Santa Sede si sono costituite parte civile nel processo, perché ritengono di non essere state danneggiate né dalla Diocesi di Ozieri, né dalla Caritas diocesana, né dalla Cooperativa Spes, braccio operativo della stessa Caritas, né dai sacerdoti imputati. Quindi, esiste la richiesta di rinvio a giudizio di nove imputati, ma non sussiste il riconoscimento del soggetto riconoscibile nel di cui.»
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John L. Allen Jr, The Holy Father's trip to Far East reflected both his mission and reluctance to slow down, in «Catholic Herald», 3 ottobre 2024. «Il tanto pubblicizzato “processo del secolo” in Vaticano, che ha portato alla condanna di nove imputati, tra cui il cardinale italiano Angelo Becciu, per vari crimini finanziari, non ha solo attirato forti critiche da parte dei giuristi per presunti difetti nel giusto processo e nella procedura penale, ma è stato anche visto dai critici come un esercizio di ricerca del capro espiatorio inteso a proteggere i vertici, incluso potenzialmente lo stesso Papa, dalla colpa» (trad. automatica).
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Nadia Cossu, «Soldi del Vaticano per fini privati» si è aperta l'udienza davanti al gup, in «La Nuova Sardegna», 3 ottobre 2024.
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Giovanni Pinna, Accusati di peculato e riciclaggio per i fondi dell'8x1000, di fronte al Gup in 9, inTGR Sardegna, 2 ottobre 2024.
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Peculato con 8xmille, Cei-S.Sede rinunciano parte civile, in «Ansa», 2 ottobre 2024.
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Luca Cecconi, La mafia alle cave. Ritrovate le bobine dell'inchiesta di Lama, in «La Nazione», 2 ottobre 2024. Com'è possibile che un indagato per favoreggiamento alla mafia sia giudice in Vaticano?
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Andrea Gagliarducci, Pope Francis: A missing (and a misplaced) sovereignty, in «MondayVatican», 30 settembre 2024. «A financial bloodbath, sometimes precipitated by hasty decisions, which we immediately tried to attribute to previous poor management. It has been a long season of trials in the Vatican, held inside and outside the walls, with mixed results. As we write, we are awaiting the verdict in the trial on the investment of the Secretariat of State in a luxury property in London, which involves Cardinal Angelo Becciu, a verdict in London linked to this trial, and the results of another trial in Malta which sees the Institute for the Works of Religion among the accused. (...) Only, how will the Holy See maintain its independence?» Anche in italiano: «Un bagno di sangue finanziario, a volte precipitato da decisioni affrettate, che si è cercato subito di attribuire alla cattiva gestione precedente. È stata una lunga stagione di processi in Vaticano, tenuti dentro e fuori le mura, con risultati alterni. Mentre scriviamo, siamo in attesa del verdetto del processo sull’investimento della Segreteria di Stato in un immobile di lusso a Londra, che vede coinvolto il Cardinale Angelo Becciu, un verdetto a Londra legato a questo processo e gli esiti di un altro processo a Malta, che vede tra gli imputati l’Istituto per le Opere di Religione. (...) come farà la Santa Sede a mantenere la sua indipendenza?» E in francese.
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Gianfranco Fini parla della vicenda Striano-Laudati con Massimo Gramellini, in «In altre parole», La7, 29 settembre 2024. «Sono strumenti di pressione? Sono strumenti di ricatto?»
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Salvo Palazzolo, Ritrovate le bobine di mafia e appalti. "In questi nastri boss manager e politici", in «La Repubblica», 29 settembre 2024. «Adesso, l'indagine di Caltanissetta si muove lungo un crinale parecchio delicato, perché sotto inchiesta sono finiti due simboli della lotta alla mafia, Natoli e Pignatone. Si ritrovano indagati di favoreggiamento a Cosa nostra: secondo la ricostruzione del pool composto dal procuratore aggiunto Pasquale Pacifico e dai sostituti Nadia Caruso, Claudia Pasciuti e Davide Spina, i due magistrati oggi in pensione sarebbero addirittura responsabili di aver tentato di distruggere bobine e brogliacci di intercettazioni che contenevano indicazioni importanti sul boss Franco Bonura, cognato e socio di Salvatore Buscemi: nel gennaio '92.»
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Rita Cavallaro, Vaticano, partita la caccia per trovare chi ha passato le carte di Becciu a Striano, in «Il Tempo», 29 settembre 2024.
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Rita Cavallaro, Becciu, Striano intercettato "in missione" in Vaticano: così nacque il caso, in «Il Tempo», 28 settembre 2024. La verità, che ci farà liberi, non si nasconde! Chi tace è complice del male. E Diddi non potrà più fare lo gnorri. Dalla prima pagina...
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Giancarlo Germani, «Striano, Laudati, Becciu, Pignatone, quanto interesse per i fatti vaticani... Forse troppo... C'è del marcio in Vaticano? C'è sicuramente in Italia», dal suo profilo Facebook, 28 settembre 2024. «Qui la magistratura ha un problema molto serio di credibilità.»
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Andrea Gagliarducci, Papa Francesco agli studenti di Lovanio: "Lo studio ha senso solo quando si cerca la verità", in «ACIstampa», 28 settembre 2024. «Volete la libertà? Siate cercatori e testimoni di verità.»
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L'intercettazione di Laudati: "l'Antimafia fa politica". Così l'ex pm prova a salvarsi dall'inchiesta sui dossier, in «Il Corriere del Giorno», 28 settembre 2024. «Legittimo chiedersi che cosa ci faceva un investigatore della Direzione nazionale antimafia italiana in trasferta in uno Stato estero?»
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Brunella Bolloli, Caccia alla famiglia Crosetto. Striano spiava anche il figlio, in «Libero», 28 settembre 2024. «Eccome se legge (Striano). Soprattutto l’Espresso e i settimanali d’inchiesta, forse perché in una vita precedente avrebbe voluto fare pure lui il cronista o perché l’attività d’impulso che dovrebbe attuare per stanare potenziali criminali viene messa spesso al servizio per orientare i reportage che poi finiscono sui soliti giornali. Striano si appassiona al caso della vendita del palazzo di Londra, che sarà anche al centro del processo contro il cardinale Angelo Becciu, un caso portato alla ribalta in particolare dal settimanale l’Espresso. Il tenente compie ricerche su Giancarlo Innocenzi Botti che avrebbe avanzato una proposta di acquisto del palazzo a quel tempo oggetto del contendere, e nel frattempo ha venduto un suo immobile a Miami, e su di lui fa diversi accessi alla banca dati Siva...».
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Paolo Comi, Il mistero dei dossier di Striano: 200mila scaricamenti illegali dalla banca dati della DNA, in «L'Unità», 27 settembre 2024. «La vicenda ha avuto riflessi anche nella Santa sede. “Se la mia testimonianza può essere utile per ricostruire la verità, mi rendo pienamente disponibile”, ha detto questa settimana il cardinale Angelo Becciu in una intervista al Tempo parlando della sua disponibilità ad essere ascoltato. Nel caso è infatti emerso che anche persone del Vaticano, in relazione al processo sul palazzo di Londra con i soldi della Segreteria di stato, furono spiate da Striano. “Questa storia dei dossieraggi mi ha totalmente sconvolto”, ha affermato Becciu.»
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Nicola Spuntoni, Il giallo dell'intervista a Becciu sparita dalla rassegna vaticana, in «Il Tempo», 26 settembre 2024. In Vaticano c'è chi vuole silenziare la verità (che ci farà liberi). Una storia incredibilmente ridicola.
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Francesco Peloso, Il Vaticano ha i conti in rosso, il Papa corre ai ripari per allontanare lo spettro del default, in «Lettera 43», 25 settembre 2024. «Senza contare il processo civile intentato a Londra – la cui sentenza è attesa nelle prossime settimane – contro la Santa Sede da parte del finanziere Raffaele Mincione, uno dei condannati insieme al cardinal Angelo Becciu e altri sette imputati al processo vaticano per la compravendita del palazzo di Sloane Avenue, nel centro di Londra (Mincione aveva acquistato l’immobile per 129 milioni di sterline e aveva poi rivenduto il 45 per cento della proprietà, tramite una sua società, alla Santa Sede. Secondo il Vaticano il finanziere operò per frodare la Santa Sede, Mincione al contrario afferma che tutto fu fatto nel rispetto delle regole).»
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Nico Spuntoni, Le ultime parole del nemico Pell: "Un complotto". E in Vaticano sussurrano "Becciu aprì alla destra", in «Il Tempo», 25 settembre 2024. Tardivo ravvedimento di Pell? Speriamo! Meglio tardi che mai (poi le interpretazioni dei titolisti che vogliono salire sul carro del redivivo sono assai discutibili...).
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Ivo Pincara, Il regno di Mangiafuoco in Vaticano è terminato, in «Korazym», 24 settembre 2024.
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Dossier, spuntano altri 200 mila documenti scaricati, in «Juorno», 24 settembre 2024.
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Ivo Pincara, 24 settembre 2020-2024. Il ricordo dell'infamia commessa contro e l'interminabile via crucis percorsa dal Cardinal Becciu, in «Korazym», 24 settembre 2024.
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Inchiesta dossieraggio, Cerno: "Reato mai terminato, centinaia di accessi abusivi", in «Il Tempo», 24 settembre 2024. ...«il caso più incredibile della storia repubblicana recente».
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Rita Cavallaro, La verità di Becciu «Striano e i corvi vaticani? Qualcuno ha usato il Papa. Ora Cantone mi ascolti», in «Il Tempo», 24 settembre 2024. INTERVISTA BELLISSIMA E PROFONDA! Lei ha sempre detto di non aver avuto nessun vantaggio dalle operazioni contestate e dalle carte risulta che non ha mai sottratto neppure un centesimo. Allora perché è stato condannato in relazione a questi investimenti? «Guardi, non lo comprendo. Non solo perché non mi sono mai appropriato nemmeno di un centesimo, ma anche perché non conoscevo le persone con cui la Segreteria di Stato ha fatto l'investimento contestato. Avrei dovuto far arricchire sconosciuti? Che interesse avrei avuto? Sono accuse che offendono il buonsenso. Ammesso che siano stati investimenti non andati bene, il processo ha provato che erano stati proposti dagli uffici e io mi limitai a uniformarmi. Non avevo alcun motivo per dubitare della correttezza dell'investimento, che mi veniva espressamente rappresentata anche con appunti scritti, poi prodotti in Tribunale». Non era monsignor Alberto Perlasca che li proponeva? Eppure è stato archiviato... «Certo, era il capo dell'ufficio amministrativo che si occupava di quelle attività. Di lui non avevo motivi di dubitare. Lo trovai già al mio arrivo in Segreteria di Stato, si presentava come competente e qualificato. Mai mi furono rappresentate criticità. Ed è davvero assurdo che se lui che proponeva gli investimenti è stato ritenuto non responsabile, lo debba essere io per aver accolto le sue proposte». Che cosa ha pensato quando nel processo è emerso che proprio Perlasca, che l'aveva accusata, era stato "imbeccato" da altri soggetti? «Lo avevo sempre sospettato, il processo lo ha dimostrato. Anche per le modalità di inquinamento venute fuori. Messaggi, chat, telefonate, imbeccate varie. Falsità sul mio conto. Quello che è emerso è davvero sconcertante.» «Questa prova mi ha avvicinato ai tanti che soffrono ingiustizia anche all'interno della Chiesa, ma soprattutto mi ha avvicinato ancor più a Dio. Prima o poi nella vita si sperimenta il crollo di punti di forza su cui si appoggiava, come per me le attività ecclesiali che ritenevo essenziali. Crolla persino una certa visione di Chiesa, l'unica certezza che rimane è Dio. Ci si aggrappa a Lui e da Lui si riceve forza, serenità, capacità di andare oltre il buio e spalancare il cuore anche verso chi ti ha fatto del male! È il paradosso e la bellezza della fede». Anche online.
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Andrea Paganini, Sono passati quattro anni! Quanto vale la vita di un uomo? Ecco le tappe dell'interminabile via Crucis percorsa dal cardinale Becciu, 24 settembre 2024.
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“Alguien quería mi destrucción moral. Y es terrible que todo esto haya ocurrido dentro del Vaticano»: cardenal Becciu, in «ACN», 24 settembre 2024.
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Paolo Mieli intervistato da Nicola Porro sullo scandalo dossieraggio, in «Quarta Repubblica», 23 settembre 2024. CHI SONO "LORO"? COS'È QUESTA "CENTRALE"? «Questa è una storia gigantesca (quelli che vediamo sono piccoli indizi), ed è la storia di una "centrale" che fa dossier su tutti (...). Si tiene pronta su tutti. E non sono né i "servizi", né i "magistrati". È una centrale che ha imparato dalla storia trentennale di "mani pulite", ha usato strumenti che sono in parte giudiziari e in parte dei "servizi", e molla queste cose in vari modi: le cose più "stupide" e irrilevanti le molla ai giornalisti, per "assaggiare", per vedere quanto è identificabile (e per adesso non è identificabile)...» «Esistono dossier su tutti (...). Violante citava la P2, io potrei citare il "caso Sifar", c'è una costruzione che si ripropone periodicamente nella storia dell'Italia...» «Il potere è loro, è loro, perché ti sfiancano, decidono che è un momento in cui tu devi essere indebolito (...) e vedi come ti fanno il "servizietto"...» «... è quasi inutile votare.» E CHI SONO I MANDANTI CHE HANNO MESSO BECCIU NEL MIRINO?
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Giuseppe Scanni, Un'infamia!, da Facebook, 23 settembre 2024. «Dinnanzi alla pubblica denuncia del Tempo di infamia commessa in un qualsiasi Stato la magistratura guiderebbe delle indagini. Ho qualche dubbio che il Promotore di giustizia vaticano apra una istruttoria su se stesso, accusato d’essere un infame, assieme ad un altro accusato d’essere anche lui un infame, il monsignor Perlasca. Inutile aspettare il ben noto “Giudice a Berlino”, anche se sappiamo che, processo in corso, il Papa può sempre, in qualità di monarca assoluto – come peraltro ha ricordato puntigliosamente l’avvocatessa Paola Severino nella sua requisitoria in quanto parte civile del Vaticano contro Becciu – modificare il libro sesto del Codice di diritto canonico, introducendo nei processi già in corso nuove configurazioni dei reati.»
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Marco Felipe Perfetti, Giallo in Vaticano. Spie e accessi abusivi ai danni di vescovi e cardinali, in «Silere non possum», 23 settembre 2024. «Per conto di chi l'avrà fatto questo finanziere? (...) La magistratura vaticana ha tutta possibilità di effettuare queste ricerche e di richiedere; la magistratura italiana deve autorizzare e ha tutta la facoltà di non autorizzare queste informazioni, anche perché fra Repubblica Italiana e Stato della Città del Vaticano – o Santa Sede – non c'è nessun accordo di questo tipo. (...) Non si può chiamare l'amichetto della Guardia di finanza e dire: "Fammi una ricerca su questo". Perché questo è illecito».
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Rita Cavallaro, Bufera in Vaticano. E spunta l'ultima cena per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 23 settembre 2024. Anche online. «Perlasca prima consegna una memoria piena di accuse senza fondamento nei confronti del suo superiore e, alla fine, diventa il principale accusatore di Becciu. Accerchiato dai corvi e da spie, il monsignore probabilmente cede alle pressioni. E il 5 settembre 2020 invita Becciu a cena al ristorante Lo Scarpone, al Gianicolo, con la scusa di ringraziarlo dell’amicizia e del tentativo di far reintegrare Perlasca nel suo ruolo, dal quale era stato rimosso subito dopo la formulazione delle accuse. Fino a quel momento Becciu era ancora un fedelissimo di Papa Francesco e godeva della fiducia del Pontefice. Il cardinale non lo sa, ma tutto quello che i due si dicono in quella cena viene registrato. Becciu, durante la conversazione parla con l’amico della perquisizione autorizzata dal Papa alla segreteria pontificia, e potrebbe non aver condiviso la scelta sulla base dell’idea della separazione tra Stato e Chiesa.»
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Silvana Palazzo, "Due bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu" / Il Tempo svela gli intrecci con il caso dossieraggio, in «Il Sussidiario», 22 settembre 2024.
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Rita Cavallaro, Ombra dossier sul Vaticano e le bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 22 settembre 2024. Ci avviciniamo alla verità! Anche online.
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Luigi Bisignani, Di Sangiuliano martire si parla pure in Paradiso, in «Nicolaporro.it», 22 settembre 2024. «Che errore queste inquisizioni vaticane, con Gendarmeria e Guardia di finanza che, a braccetto, scorrazzavano per i palazzi italiani grazie anche alle diavolerie elettroniche israeliane. A Perugia, da quel galantuomo di Raffaele Cantone, ci sono ormai più gendarmi vaticani in trasferta con pen drive da decriptare che carabinieri.»
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Shadow of espionage shakes Vatican: Inquiry into leaks in London financial scandal, in «Zenit», 22 settembre 2024.
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Luis Badilla e e Robert Calvaresi, Il Tribunale vaticano indagherà sui “presunti accessi abusivi compiuti” in Italia durante la vicenda Becciu. Come mai? – Ora sembra più plausibile l’esistenza di un legame teleguidato tra il dossieraggio Striano e la montatura vaticana contro il cardinale. - Si conosceranno un giorno i nomi dei mandanti in Vaticano del processo-farsa contro G. Angelo Becciu?, in «Osservazioni casuali», 35, 14-21 settembre 2024. Un macroscopico conflitto di interessi?
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Dossieraggio, De Raho attaccato da FI: "C'è un colossale conflitto di interessi", in «Il Difforme», 21 settembre 2024. Io non so se il conflitto di interesse c'è o no. Ma nel caso di Diddi il conflitto di interessi è molto più marcato.
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La sombra del espionaje sacude al Vaticano: Investigación sobre filtraciones en el escándalo financiero de Londres, in «Zenit», 21 settembre 2024. Diddi ha fatto di tutto e di più per tener nascosta la verità nel processo (proteggendo Perlasca e Chaouqui, ad esempio). Ora il mondo dovrebbe credere che lui voglia far luce a Perugia, mentre chi da dentro il Vaticano ha commissionato il lavoro sporco a Striano certamente sapeva che Diddi aveva avviato l'inchiesta e che aveva fatto firmare, proprio negli stessi giorni, il famoso rescriptum al Papa...!
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Sergio Redaelli, Spionaggio, in «RMF online», 20 settembre 2024.
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Andrea Ossino, Spioni di Stato, l'allarme dei pm su Striano e Laudati: "Parlano con pezzi grossi dello Stato, inchieste a rischio", in «La Repubblica», 19 settembre 2024. Come fermare il marcio in Italia e in Vaticano (da dove qualcuno ha incaricato Striano)?
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D.L.S., Vaticano. Diddi apre un altro fascicolo fuffa, in «Silere non possum», 18 settembre 2024. «L'unica cosa certa è che Alessandro Diddi nei giorni precedenti si è recato a Santa Marta al fine di far firmare al Pontefice dei Rescripta che sono contrari a qualunque principio di legalità. (...) Il procedimento penale Sloane Avenue, come più volte abbiamo spiegato, è partito con gravissime violazioni di legge e anomalie procedurali che sono state possibili proprio perchè il Papa ha seguito le richieste dell'avvocatino romano Alessandro Diddi che evidentemente non ha neppure chiaro cosa sia il principio di legalità. (...) Chi mai avrebbe avuto interesse, qui dentro, a conoscere aspetti riservati della vita del Cardinale Angelo Becciu? Forse le stesse persone che, illecitamente, videoriprendevano chi entrava ed usciva da casa sua? Forse le medesime persone che, illecitamente, assistevano alle perquisizioni della Guardia di Finanza italiana alla Caritas Diocesana di Ozieri? Perquisizioni anch'esse illecite in quanto non è compito della magistratura italiana questionare sulla destinazione dei fondi dell'otto per mille. (...) Ora, però, possiamo stare tranquilli perchè se Gauzzi e Diddi indagheranno sicuramente verrà fuori chi ha fatto accesso o chi ha richiesto l'accesso a determinati dati. Qui dentro abbiamo una sala degli specchi da allestire?»
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Vatican opens new investigation into leaks surrounding its 'trial of the century' probe, in «AP», 17 sett. 2024. Qualcuno sta mestando nel torbido?
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Vaticano e Procura di Perugia, al via collaborazione per indagini nella vicenda Londra, in «Vatican News», 17 settembre 2024. Diddi puntuale come un orologio svizzero! Commento di Ivo Pincara all'ultima precipitosa mossa di Diddi: «A che titolo il Promotore di Giustizia e il Comandante del Corpo della Gendarmeria vaticani si presentano ad un Procuratore della Repubblica italiano per “coordinarsi” con lui nelle indagini? Manco il negoziato ha aperto lo Stato della Città del Vaticano. E adesso chiedono e ottengono collaborazione. Il CPP non prevede alcun coordinamento con entità estere. Lo possono prevedere accordi internazionali che con lo Stato della Città del Vaticano non sono mai stati conclusi. Ci sono solo i Patti lateranensi del 1929.»
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Ivo Pincara, Il caso Striano e la caccia a Becciu, in «Korazym», 17 settembre 2024. DA LEGGERE CON GRANDE ATTENZIONE! «I Rescripta papali, che autorizzavano l’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano ad adottare solo in questo procedimento misure cautelari “anche al di fuori di casi previsti dalla legge” e intercettazioni telefoniche, sono degli inizi di luglio 2019. Dal luglio 2019 il Promotore di Giustizia e il Corpo della Gendarmeria vaticani erano quindi in gran segreto proprio alla ricerca di informazioni sui soggetti attenzionati. All’epoca, l’inchiesta non era ancora pubblica, nemmeno per gli indagati: la prima perquisizione è dell’ottobre 2019. Come faceva Striano a saperlo? Una mera coincidenza è statisticamente impossibile. (...) È evidente che chi ha chiesto queste informazioni a Striano non agiva per un interesse personale. Nel luglio 2019 l’interesse era collegabile solo alle indagini vaticane segrete appena iniziate indirizzate al Cardinale Angelo Becciu, note solo ad un pugno di persone in Vaticano. (...) Forse il filo rosso che emerge in questo affare porterà ai mandanti all'interno dello Stato della Città del Vaticano del complottto ai danni di Becciu. Premesso che le Sos e tutta questa faccenda degli accessi illeciti collegati al Vaticano ci fanno sorridere, possiamo affermare senza temere una smentita, che il nucleo del problema non va cercato nell’Aise o in un operatore come Striano, ma va cercato all’interno dello Stato della Città del Vaticano. Appare evidente che le notizie che arrivano a Fittipaldi non le passa Striano, le passa direttamente a Fittipaldi qualcuno all’interno del Vaticano. (...) Noi vogliamo far capire, che le Sos che Striano passa a Tizian e ai suoi colleghi di Domani non hanno nulla a che fare con quello che da dentro il Vaticano arriva a Fittipaldi ai tempi de L’Espresso, prima che Fittipaldi fosse nominato Direttore di Domani. (...) Per colpire Becciu nel settembre 2020, era necessario colpire prima e mettere fuori gioco Giani nell’ottobre 2019. Le menti raffinatissime interne al Vaticano hanno pianificato bene tutto. Oggi queste menti raffinatissime ci vogliono far credere che i servizi segreti italiani hanno la responsabilità di questa storia. Invece, i responsabili della caduta di Giani e di Becciu poi si trovano all’interno al Vaticano e si stanno adoperando per creare un bel depistaggio dove in tanti ci cascano, vestiti e calzati. (...) in entrambi i casi tutto viene fatto nella stessa modalità, con documenti e notizie passate a L’Espresso, notizie da “nero su bianco” che generano una reazione di pancia di Papa Francesco. Che fa cadere la teste di Giani e poi mette fuori dal conclave Becciu. (...) Infine, in riferimento alle dichiarazioni del Promotore di Giustizia vaticano a Il Tempo (marzo e settembre 2024), è chiaro che si tratta delle “indagini a specchio” come quelle che faceva la banda di magistrati corrotti, per sapere che cosa avevano in mano gli altri inquirenti. Non è comunque previsto alcun “coordinamento investigativo” tra Italia e lo Stato della Città del Vaticano. Se il Procuratore di Perugia, Dott. Raffaele Cantone facesse sapere qualcosa al Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi, commetterebbe una rivelazione di segreto d’ufficio».
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Luciano Violante (ex magistrato e politico, già presidente della Commissione parlamentare antimafia e presidente della Camera) intervistato da Nicola Porro, in «Quarta Repubblica», 16 settembre 2024. È QUANTO DI PEGGIO POSSA ACCADERE A UNA DEMOCRAZIA! «È una delle vicende più gravi! Una democrazia è fatta così: c’è la politica, poi c’è la giustizia, le altre istituzioni, l’industria, il giornalismo… Questo tipo di meccanismo, di cui parliamo stasera, è una specie di “lama” che attraversa tutto, attraversa tutto. E non può essere guidata da una sola persona. Qui c’è un sistema, c’è un mercato, basato non tanto sul danaro, quanto sul potere.» «Lei ci sta dicendo che questa è una cosa gravissima.» «Sì. Più grave di quanto non appaia sinora.» «Non può essere una “mela marcia” all’interno di un sistema potentissimo?» «No. C’è un sistema che è marcio dentro. Vede: avere informazioni è importante per queste ragioni: 1) per screditare una persona, 2) per accreditarla, 3) per vincere una gara, un appalto per esempio, 4) per determinare posti di potere, 5) per dimostrare di avere potere, di poter condizionare… Io credo che sia difficile trovare un corrispettivo in danaro. Ma quello che conta, qui, è far parte di un giro di potere che gestisce informazioni e sa tutto delle persone che contano, o può sapere tutto delle persone che contano. Questo è quanto di peggio possa accadere a una democrazia.» «Questa è una vicenda particolarmente grave, perché inquina – o è possibile che inquini – ogni aspetto della vita politica, giudiziaria, industriale, finanziaria, e così via. Perché nel momento in cui io posso utilizzare qualcuno per avere notizie che danneggiano il concorrente, capisce che la democrazia salta.» «Lei mi sta descrivendo la P2 del 2020.» «Io non so se questa sia la P2 del 2020. Certamente la P2 era un luogo nel quale si incontravano persone di potere e si scambiavano informazioni (e non solo). L’idea che ci siano circoli riservati in grado di ottenere qualunque tipo di informazione e usarla contro Tizio o contro Caio, o a favore di Tizio e a favore di Caio, è quello che emerge dai documenti sinora noti.» «Questi documenti sono imppiegati contro un governo di destra perché in questo momento c’è un governo di destra, ma in futuro contro un governo di sinistra se dovesse esserci un governo di sinistra? Non hanno una connotazione politica…» «No. Qui c’è potere e basta.» «L’importante è non distogliere l’attenzione! Stare attenti, seguire, non mollare!»
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Fabio Ghioni (esperto di cybersicurezza) intervistato da Nicola Porro, in «Quarta Repubblica», 16 settembre 2024. «L’accesso a quel tipo di informazioni è non solo delicato, ma è ovvio che rappresenta qualcosa di importante per qualcuno. Naturalmente dipende da quale informazione, da chi la sta chiedendo e qual è lo scopo per cui la sta chiedendo: se è per una macchina del fango, se è per ricattare, se è per “muovere delle pedine”… in base a questo l’informazione acquisisce anche un valore e sul mercato questo valore viene riconosciuto. L’informazione è la merce più importante nel trading di oggi.» «In questi casi l’hacker non ha bisogno di accedere attraverso espedienti tecnici. Basta fare un favore a qualcuno che già ci accede, è il modo più semplice, migliore, che usano tutti: andare direttamente da chi utilizza queste informazioni per lavoro e chiedergli di fare… un’eccezione. Questo mercato c’è da sempre. (…) O con soldi, o favori, o ricatti: ci sono mille espedienti che possono essere utilizzati.»
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Niccolò Magnani, "Striano spiava Vaticano durante indagini contro Becciu" / Promotore di Giustizia: "cercavano nomi coinvolti", in «Il Sussidiario», 15 settembre 2024.
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Virgilia Piccolillo, Colosimo: «Nessuna caccia ai fantasmi, dai dossier dati preoccupanti. Opera di singoli? Ho dubbi», in «Corriere della Sera», 14 settembre 2024.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, Il processo e la condanna del card. G.A. Becciu ha qualcosa a che fare con lo scandalo "Striano e il dossieraggio" e Quattro anni fa, il 24 settembre, a sorpresa, l'allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi card. Becciu a richiesta di Papa Francesco presentò le sue dimissioni, in «Osservazioni casuali», 34, 7-14 settembre 2024.
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Rita Cavallaro, Dossier e caso Becciu. Diddi: "Asse tra Procure sulle spiate in Vaticano", in «Il Tempo», 14 settembre 2024. Uhm, qualcuno non ce la racconta giusta.
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Angelo Ruoppolo, "Natoli e Pignatone", il caso "bobine", in «Teleacras», 14 settembre 2024.
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Strage di via D'Amelio, Nordio: «Se depistaggio c'è stato, difficile che La Barbera possa aver fatto tutto da solo», in «Quotidiano Nazionale», 13 settembre 2024.
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Brunella Bolloli, Il giallo dell'amico 007 e le spiate sui conti, in «Libero», 9 settembre 2024. CHI SONO I MANDANTI? La risposta potrebbe fornirla la data d'inizio delle intrusioni illegittime di Striano, vale a dire il luglio 2019: proprio il momento in cui i promotori di giustizia vaticani hanno fatto firmare il famoso "rescriptum" a papa Francesco.
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Aldo Di Lello, Dossieraggi, sviluppo inquietanti: spuntano i Servizi, in «Lo Speciale», 9 settembre 2024.
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Lodovica Bulian, Dossier, I mandanti occulti di Striano, in «Il Giornale», 9 settembre 2024.
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Giuseppe La Venia, Sull'inchiesta di Raffaele Cantone a proposito dello spionaggio e dossieraggio di Striano e co., in Tg1, Rai1, 8 settembre 2024.
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Carmelo Sardo, Inchiesta dossieraggi, indagato anche uno 007, in «TG5», 8 settembre 2024.
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Rassegna stampa di Rainews, 8 settembre 2024. Cosa successe nel luglio del 2019? I rescripta!
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Giuseppe Legato, Dai rapporti col Vaticano ai Servizi segreti: Cantone indaga sui mandanti di Striano, in «La Stampa», 8 settembre 2024. «Tutti personaggi coinvolti nell'inchiesta sul cardinale Becciu. Striano li ha effettuati a partire da luglio 2019 quando cioè non vi era discovery sull'attività investigativa del Promotore di giustizia della santa Sede. Sono dunque "di gran lunga anticedenti al primo atto di indagine" della giustizia inquirente pontificia ovvero alle prime perquisizioni datate 1° ottobre 2019»
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Rita Cavallaro, Dossieraggio, lo 007 e le spiate di Striano sull'alto prelato cacciato dal Papa, in «Il Tempo», 8 settembre 2024. ... «la pista da seguire è quella che porta Oltretevere». Un... "metodo vaticano"?
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Valeria di Corrado, Striano spiava anche cardinali e preti: «Lo chiedono gli amici»: sospetti sugli 007, in «Il Messaggero», 8 settembre 2024. CHI SONO I MANDANTI? «Il tenente della Finanza dimostra di avere diverse conoscenze interne al Vaticano, compresa una “tessera” che gli consentiva di avvantaggiarsi di una serie di servizi offerti dalla Santa Sede. Sarebbe riuscito anche a far trovare un lavoro in Vaticano a un suo amico, tale Matteo. Ma soprattutto, nel luglio del 2019, ben prima che si sapesse dell’inchiesta in corso sulla compravendita a Londra di un palazzo e sul coinvolgimento del cardinale Becciu, Striano si era messo alla ricerca nelle banche dati a sua disposizione di tre nomi poi emersi nelle indagini: Raffaele Mincione, Gianluigi Torzi e Fabrizio Tirabassi. Anche su questi accessi abusivi la Procura di Perugia «sta svolgendo ulteriori approfondimenti, ritenendo che l'accesso non ricollegabile ad un'attività dell'ufficio sia un accesso, già solo per questo, privo di ragioni dì servizio e dunque illecito.»
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Andrea Ossino, Caso dossieraggi, ora si indaga sul secondo livello: "Legami con gli apparati di sicurezza", in «La Repubblica», 8 settembre 2024.
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Luca Fazzo, La conferma dei pm: contatti tra 007 e Striano, in «Il Giornale» 7 settembre 2024.
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Luis Badilla e Robert Calvaresi, In Vaticano non esiste nessuna disposizione che stabilisca al Tribunale una scadenza temporale entro la quale pubblicare le Motivazioni delle sentenze. A otto mesi dalla fine del processo contro il cardinale Becciu, e altri. Quanto dovrà aspettare il porporato?, in «Osservazioni casuali», 33, 31 agosto-7 settembre 2024. «Forse il Presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha molto da fare con il suo processo in Italia, accusato di favoreggiamento di alcune cosche mafiose, e perciò non riesce a pubblicare questo documento obbligatorio per motivare adeguatamente la sentenza. Al cardinale Becciu, e agli altri imputati del processo, sino ad oggi viene negato un documento che fa parte di un vero e giusto processo e ne è una garanzia.»
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Ivo Pincara, La congiura del silenzio sta schiantandosi. Il giudice del Papa indagato dalla procura di Caltanissetta per il reato di "favoreggiamento alla mafia", in «Korazym», 4 settembre 2024.
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Tiziana Maiolo, Dossieraggio, l'inutilità delle richieste di arresto di Cantone e il silenzio di Cafiero de Raho: il lavoro sporco di Laudati e Striano a Chi serviva (oltre alla stampa)?, in «Il Riformista», 4 settembre 2024.
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Luca Fazzo, Dossier giunti all'Antimafia. Quei legami degli "spioni" con gli apparati di sicurezza, in «Il Giornale», 4 settembre 2024.
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Angelo Becciu, «Non mi dimisi per il palazzo di Londra», in «La Nuova Sardegna», 3 settembre 2024.
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Niccolò Magnani, "Dossieraggi di Striano usati anche da uomini delle istituzioni" / Pm Perugia: "non emerge unico mandante", in «Il Sussidiario», 3 settembre 2024. STA FINALMENTE PER SCOPPIARE IL BUBBONE? ... «soggetti organici all’interno di organismi istituzionali»! Chi, dal Vaticano, ha commissionato il lavoro sporco agli "spioni"?
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Lady Ortensia, Dossieraggio: Circa 10mila gli accessi abusivi effettuati, per Laudati e Striano chiesti gli arresti, in «Noc press», 3 settembre 2024. «Non tanto le rivelazioni nei confronti dei giornalisti (alcuni indagati ma per i quali non è stata sollecitata alcuna misura) che avevano attinto alla banca dati della procura nazionale antimafia, attraverso Stiano, piuttosto a scoprire chi altro fosse interessato a scoprire i dietro le quinte dei potenti di turno, considerato che si sono avute le chiavi d’accesso a tutti sistemi informatici: economico, penale, catastale, fiscale.»
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Antonello de Gennaro, I rapporti fra pm e stampa "amica" ed il giro di veline illegali, in «Il Corriere del Giorno», 3 settembre 2024.
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Vincenzo Iurillo, Accessi abusivi, i pm hanno trovato altri casi. "Grave rischio di inquinamento delle prove", in «Il Fatto Quotidiano», 3 settembre 2024.
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Giovanni Bianconi, «I dossier illegali del finanziere usati anche da uomini delle istituzioni», in «Corriere della Sera», 3 settembre 2024. ... «verminaio» scoperchiato dall'inchiesta e denunciato dal procuratore Cantone, ma non ancora chiarito quanto a finalità e ispiratori. Non confinati ai giornalisti amici del finanziere, ma comprensivi almeno dei «soggetti organici all’interno di organismi istituzionali».
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Giuliano Foschini e Fabio Tonacci, Caso dossieraggi, 172 vip spiati. "Informazioni riservate passate anche a soggetti istituzionali", in «La Repubblica», 3 settembre 2024.
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Valentina Stella, Dossieraggio a Perugia, il procuratore Raffaele Cantone: atti in Antimafia. E insiste sugli arresti, in «Il Dubbio», 3 settembre 2024.
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Rita Cavallaro, Dossieraggio, riparte l'inchiesta. Chi sta inquinando le prove e insabbia tutto, in «Il Tempo», 2 settembre 2024.
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Luca Fazzo, "Stavano depistando". Arresti sfiorati sui dossier, in «Il Giornale», 2 settembre 2024.
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Il card. Becciu: "Il mio impegno sarà quello di dimostrare al Papa in tutti i modi e con tutti i mezzi l'infondatezza di quelle accuse", in «Faro di Roma», 1° settembre 2024. Anche in spagnolo. E in portoghese. E in francese.
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Silvia Sanna, Becciu: «Vendetta contro di me. La verità emergerà», in «La Nuova Sardegna», 1° sett. 2024.
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Salvo Palazzolo. Giallo mafia-appalti, i pm nisseni a Palermo a caccia di nuove prove. "L'assoluzione del boss Bonura dall'accusa di omicidio fu pilotata", in «La Repubblica», 1° settembre 2024.
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Giacomo Amadori, Dossieraggi, chiesto l'arresto di finanzieri e pm antimafia, in «La Verità», 1° sett. 2024.
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Giovanni Bianconi, Inchiesta dossier, scontro tra toghe. I gip: ci sono prove, ma niente arresti, in «Corriere della Sera», 1° settembre 2024. Un giudice «ha confermato l'impianto accusatorio e la gravità degli indizi raccolti, ma negato il pericolo di inquinamento probatorio».
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Dossieraggio, Cantone chiede l'arresto per Laudati e Striano: il gip dice no, in «Il Dubbio», 1° sett. 2024. «La vicenda nella Commissione antimafia è tutt’altro che conclusa. Ed investe anche le persone che negli anni hanno diretto questa struttura e che non possono trovare un comodo rifugio in luoghi istituzionali, dove si manifesta un pesante e non risolto conflitto di interesse.»
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Accessi abusivi a banche dati, chiesto l'arresto del finanziere Striano e dell'ex pm Laudati: ma il gip rigetta l'istanza, in «Il Fatto Quotidiano», 1° settembre 2024. Eppur si muove? Speriamo!
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Riccardo Lo Verso, L'antimafia delle farfalle, in «Il Foglio», 31 agosto 2024. «Ora che la Procura di Caltanissetta lo sta riprendendo in mano, tutti a chiedersi come mai il dossier "mafia e appalti" non sia stato sviluppato.»
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Marco Lillo, Il perito sull'ordine a penna: "Verosimile sia di Pignatone", in «Il Fatto Quotidiano», 24 ag. 24.
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Paolo Comi, Intercettazioni "sparite" tra Palamara e Pignatone, il caso in Parlamento per l'anomalia della Procura d Cantone, in «L'Unità», 20 agosto 2024.
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Alessandro Ambrosini, Pignatone, il pm dal lato oscuro pronunciato (prologo), in «Notte Criminale», 20 agosto 2024.
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Luis Badilla, 3 ottobre 2019: il Papa nomina Giuseppe Pignatone Presidente del Tribunale dello Stato Città del Vaticano. Le chiacchiere di cinque anni fa ora sono formali gravi accuse contro l'ex Procuratore di Roma, in «Osservazioni casuali», 17 agosto 2024.
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Filippo Di Giacomo, L'immaginaria finanza della Santa Sede, in «Il Venerdì di Repubblica», 15 agosto 2024.
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Andrea Paganini, Lettera aperta al dottor Pignatone, in «Il Riformista», 7 agosto 2024. Anche in spagnolo. E in francese. E in portoghese.
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Paolo Comi, Il Pm Natoli sotto inchiesta per mafia-appalti ha lavorato per i servizi segreti, in «L'Unità», 7 agosto 2024. Un altro legame con i servizi segreti (deviati?). Una storia sempre più fosca.
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Salvo Palazzolo, Caltanissetta, si torna a indagare sulla casa comprata da Pignatone, in «La Repubblica», 3 agosto 2024.
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Salvo Palazzolo, Antonio Ingroia: "Dopo una riunione Borsellino disse a Pignatone e Lo Forte: sul rapporto mafia e appalti non me la raccontate giusta", in «La Repubblica», 3 agosto 2024.
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Lirio Abbate, Mafia e Antimafia, il nido di vipere della procura, in «La Repubblica», 1° agosto 2024.
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Salvo Palazzolo, L'insabbiamento del caso mafia e appalti, una perizia del Ris sul documento del mistero: "Non si esclude che sia la calligrafia di Pignatone", in «La Repubblica», 1° agosto 2024.
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Philippe Marie, Exclusif – Scandale financier au Vatican, le cardinal Becciu dénonce un "plan diabolique", in «Tribune Chrétienne», 12 luglio 2024.
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Ivo Pincara, (In)giusto processo in Vaticano. Chi aiuta il Papa? Cosa significa stare con il Papa? Chi sono gli amici del Papa?, in «Korazym», 10 luglio 2024.
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Giancarlo Cavalleri, A Londra Pena Parra fa emergere un pezzetto di verità che scagiona Becciu e smentisce il proscioglimento di Perlasca, in «Faro di Roma», 7 luglio 2024. COME MAI LA GIUSTIZIA VATICANA HA PROTETTO ALBERTO PERLASCA? QUALE LOSCO BARATTO C'È DIETRO?
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Paolo Maninchedda, Becciu: il silenzio dei vigliacchi, in «Sardegna e Libertà», 1° luglio 2024.
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Massimo Franco, Cardinale Becciu: «Volevano annientarmi. Il processo è stato ingiusto, non sono un affarista», in «Corriere della Sera», 30 giugno 2024. Qui il pdf.
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Felice Manti, L'ultimo regalo di Bergoglio: l'impunità divina ai giudici vaticani, in «Il Giornale», 22 aprile 2024. Anche in spagnolo.
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Luis Badilla, Il famigerato mons. Alberto Perlasca premiato, per i suoi "servizi", con una ricompensa inattesa?, in «Osservazioni casuali», 14, 13-20 aprile 2024. C'è del marcio in Vaticano.
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Franca Giansoldati, Becciu, lettera ai cardinali italiani: «Il mio processo è stata la fossa del Vangelo, sono innocente», in «Il Messaggero», 5 aprile 2024. Anche qui. Anche in inglese.
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Marco Ansaldo e Evelyn Finger, "Mich tröstet mein reines Gewissen", in «Die Zeit», 27 marzo 2024. Anche in italiano. La verità è lenta, ma procede.
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Sandro Magister, "Summa iniuria". Il disastro della giustizia vaticana, regnante papa Francesco, in «Diakonos.be», 18 marzo 2024. Anche in francese. E in spagnolo.
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Geraldina Boni, Manuel Ganarin, Alberto Tomer, Il 'processo del secolo' in Vaticano e le violazioni del diritto, in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale», 18 marzo 2024. «Veritas et non auctoritas facit legem.»
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Luca Fazzo, Il Vaticano chiamò Striano per dare la caccia a Becciu, in «Il Giornale», 18 marzo 2024.
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Giancarlo Cavalleri, Il vescovo di Ozieri replica alle accuse della procura di Sassari (ispirate dal pg del Vaticano). "I contributi dell'8 per mille spesi integralmente per i poveri", in «Faro di Roma», 16 marzo 2024.
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Don Filippo Di Giacomo, Andrea Gagliarducci, Ernesto Galli della Loggia, Otello Lupacchini, Camillo Maffia, Gianni Minoli, Francesco Petrelli, Giuseppe Rippa, La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu, Radio Radicale, 14 marzo 2024. Angelo Becciu come Enzo Tortora?
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Paolo Cavana, Osservazioni sul processo vaticano contro il cardinale Becciu e altri imputati, in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale», 4/2023. Sul potere temporale del Papa e il rispetto dei diritti umani!