«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,

diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.» (Mt 5,11-12)


«Cosa dice la giurisprudenza mondiale? Che se una causa è aperta c’è la presunzione d’innocenza.

Forse non è innocente, ma c’è la presunzione. Una volta ho parlato di un caso in Spagna

di condanna mediatica che ha rovinato la vita di alcuni sacerdoti che poi sono stati riconosciuti innocenti.

Prima di condannare dal punto di vista mediatico, meglio pensarci due volte.» (Papa Francesco)

 

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Sull'Obolo di San PietroCASO_BECCIU_OBOLO.htmlCASO_BECCIU_OBOLO.htmlshapeimage_2_link_0
Sulle accuse di aver arricchito 
se stesso o propri familiari

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Sulla vicenda Marogna 
(impropriamente chiamata "dama del cardinale")
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Sul palazzo di Londra 
in Sloane Avenue 60

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Processi e sentenze di Londra, di Roma ecc. a proposito della compravendita del palazzo 
in Sloane Avenue 60CASO_BECCIU_LONDRA.htmlCASO_BECCIU_LONDRA.htmlCASO_BECCIU_LONDRA.htmlCASO_BECCIU_LONDRA.htmlCASO_BECCIU_LONDRA.htmlshapeimage_6_link_0shapeimage_6_link_1shapeimage_6_link_2shapeimage_6_link_3
Sull'accusa di offesa al ReCASO_BECCIU_RE.htmlCASO_BECCIU_RE.htmlshapeimage_7_link_0
Sulla Messa "in coena Domini" celebrata da papa Francesco 
a casa del cardinale BecciuCASO_BECCIU_MESSA.htmlCASO_BECCIU_MESSA.htmlCASO_BECCIU_MESSA.htmlCASO_BECCIU_MESSA.htmlshapeimage_8_link_0shapeimage_8_link_1shapeimage_8_link_2
Sulla causa di beatificazione 
di Aldo Moro
(e sulle altre accuse di Report)
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Sul sistema giudiziario vaticano


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Come vivono tutto questo 
il cardinale Becciu 
e la sua famiglia?
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Il rinvio a giudizio
(3-26 luglio 2021)CASO_BECCIU_RINVIO.htmlCASO_BECCIU_RINVIO.htmlCASO_BECCIU_RINVIO.htmlshapeimage_12_link_0shapeimage_12_link_1
Altro


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Sulle querele contro «L'Espresso» e co.CASO_BECCIU_QUERELA.htmlCASO_BECCIU_QUERELA.htmlCASO_BECCIU_QUERELA.htmlshapeimage_14_link_0shapeimage_14_link_1
Il processo in Vaticano
(prima parte) CASO_BECCIU_PROCESSO.htmlCASO_BECCIU_PROCESSO.htmlCASO_BECCIU_PROCESSO.htmlshapeimage_15_link_0shapeimage_15_link_1
Sul "caso Becciu" in generale


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Il processo in Vaticano
(ultime novità) 
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Sull'accusa d'aver trasferito 
del denaro in Australia 
e sull'ipotesi di complotto 
contro il card. PellCASO_BECCIU_AUSTRALIA.htmlCASO_BECCIU_AUSTRALIA.htmlCASO_BECCIU_AUSTRALIA.htmlCASO_BECCIU_AUSTRALIA.htmlCASO_BECCIU_AUSTRALIA.htmlshapeimage_18_link_0shapeimage_18_link_1shapeimage_18_link_2shapeimage_18_link_3
Sull'«Espresso» e co.


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«Quando si alleano i grandi poteri per auto-conservarsi, il giusto paga per tutti.» (Papa Francesco)


«Il lawfare inizia attraverso i mass media, che denigrano [l'obiettivo] e insinuano il sospetto di un reato. Si creano indagini enormi e per condannare basta il volume di queste indagini, anche se non si trova il reato.» (Papa Francesco)


«Non abbiate paura delle condanne, non preoccupatevi: prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. (...) Non abbiate paura delle condanne del mondo.» (Papa Francesco)

Il 24 settembre 2020 il cardinale Giovanni Angelo Becciu ha presentato a Papa Francesco la propria rinuncia – forzata – «alla carica di Prefetto della Congregazione dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato». Per più di nove mesi la Santa Sede non ha fornito nessuna spiegazione, ma alcune testate giornalistiche hanno attivato una campagna violentissima e martellante in cui hanno addossato numerose colpe al cardinale. Lui si è proclamato innocente, ha trovato la vicenda surreale e spera che l'equivoco si chiarisca. Per più di altri sette mesi il processo non è entrato in materia, poiché il Promotore di (In)Giustizia Alessandro Diddi non ha obbedito agli ordini del Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone, vale a dire consegnare il materiale probatorio integralmente («non cominceremo l’esame delle questioni di questo processo finché la difesa non avrà conoscenza completa degli atti»). Ciononostante, il Presidente ha deciso di passare alla fase dibattimentale. Il cardinale ha evidenzato come le accuse orchestrate contro di lui siano assurde, incredibili, grottesche, mostruose. In aula è anzi emerso che il testimone chiave Alberto Perlasca, la cui deposizione in istruttoria risulta piena di omissis, era manipolato; ma il Tribunale ha protetto la manipolatrice, cancellando l'interrogatorio di Francesca Immacolata Chaouqui calendarizzato per il 16 febbraio 2023 e tenendo nascosti 120 messaggi su 126 intercorsi tra lei e Genoveffa Ciferri (l'amica di Perlasca). Perché i magistrati non cercano e non servono la verità? Cosa nascondono?

«Amor mi mosse, che mi fa parlare.» Questa rassegna stampa – compilata per amore della Chiesa – intende aiutare a farsi un'idea compiuta della vicenda, nella certezza che la verità ci renderà liberi. Tutti. I contributi, vagliati con discernimento, propongono letture più o meno condivisibili (non necessariamente tutte concordanti); spero invece di evitare articoli disonesti o calunniosi. Dopo aver subito infinite menzogne, è necessario mettere in circolazione la verità, come è necessario mettere in circolazione sangue sano per salvare un corpo in cui è stata iniettata una quantità enorme di veleno. Sempre nella convinzione della sacralità del principio della presunzione d'innocenza, che papa Francesco ha definito «un diritto umano»; fino a prova contraria. Non si può sorvolare sull'ingiustizia inflitta a un uomo innocente e perbene.

Nell'agosto del 2022, nel settembre del 2023 e poi nel dicembre del 2024 il Papa ha invitato il card. Becciu ai Concistori. Ai magistrati ha però detto che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». Ma se la luna non c'è? E se Becciu fosse davvero innocente, vittima di un colossale complotto?

Il Papa può essere stato tratto in inganno? Può essere stato fatto cadere in una trappola? Può aver condannato un innocente? Nel marzo del 2023 Francesco ha riconosciuto: «A volte mi sale il sangue alla testa. Poi si perde la pazienza e quando si perde la pace si scivola e si commettono errori. Bisogna saper aspettare». Già, vale proprio per tutti. Sia chiaro: chi pretende che qualcuno – fosse anche il Papa – sia sempre infallibile non gli usa misericordia e lavora per una perversa ragion di stato, anziché per la verità, per la Chiesa e per il Papa. L'importante è riconoscerli, gli errori, e agire di conseguenza, vale a dire rimediare, finché non è troppo tardi. Meglio ammettere d'essere stati ingannati che perseverare nell'errore. Che fare, allora? Io il 13 marzo 2023 ho scritto a Papa Francesco. E tu?

Il 26 luglio 2023, dopo due anni di processo e 67 udienze, livido di accanito furore, il PdG Diddi ha chiesto una pena di più di 7 anni di carcere per il cardinale; ma senza fornire un briciolo di prova a sostegno dei suoi teoremi! Il 22 novembre e il 12 dicembre i legali Viglione e Marzo hanno smontato una per una tutte le accuse. Il 16 dicembre il cardinale è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere. I legali ricorreranno in appello.

Nella Settimana Santa del 2024 Becciu ha scritto una lettera ai suoi confratelli cardinali, ribadendo: «SONO INNOCENTE, NON SONO UN CORROTTO». Il Vaticano con questo processo «ha perso un’occasione unica per mostrare al mondo come amministrare la giustizia nel rispetto dei diritti degli accusati».

Ma nel frattempo è emerso che: 1) Almeno un magistrato italiano e un ufficiale della Guardia di finanza in servizio alla Direzione investigativa antimafia, a quanto pare in collaborazione con membri dei Servizi segreti (deviati?), hanno effettuato spionaggi e dossieraggi illeciti contro le persone coinvolte nel "processo del secolo" in Vaticano (chi sono i mandanti dentro il Vaticano?). 2) Il Presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone è indagato per favoreggiamento alla mafia! Becciu è stato cacciato per molto meno, e senza neanche un avviso di garanzia! 3) Le sentenze della Giustizia britannica hanno radicalmente smentito i teoremi del promotore di (in)giustizia vaticano Alessandro Diddi. 4) È partita la rappresaglia contro coloro che difendono la verità e l'innocenza del card. Becciu.

La domanda è ormai imbarazzante, in Italia come in Vaticano: chi deve cercare la verità, se le persone sospette, coloro che si comportano in modo equivoco o losco, sono i magistrati e i membri delle forze dell'ordine (Diddi, Pignatone, Striano, Laudati, Cafiero De Raho, Natoli, Scarpinato...)?

Se la giustizia vaticana non vuole dire la verità, lo farà la storia.                  AP

  1. BulletVik van Brantegem, Milleseicento e quarantadue giorni, in «Korazym», 24 marzo 2025.

  2. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis, the future to be deciphered, in «MondayVatican», 24 marzo 2025. «Al di fuori dell'istituzione che lavora con e per il Papa, c'è un mondo parallelo di persone di cui il Papa si fida che portano il Papa a prendere decisioni al di fuori dei canali istituzionali. (...) Ci sono sempre stati sciacalli intorno al Papa, come intorno a qualsiasi figura di potere. Tuttavia, gli sciacalli del passato consideravano ancora l'importanza e l'equilibrio dell'istituzione che servivano. Ora, l'istituzione stessa sembra essere in gioco.» Anche in italiano.

  3. BulletF.P., Se la giustizia non è in crisi, perché sbaglia così spesso?, in «Silere non possum», 22 marzo 2025. «È curioso notare come l'opinione pubblica sembri ritenere un errore giudiziario possibile solo quando è la stessa procura o il tribunale ad ammetterlo. Nessuno, però, si interroga sui tanti innocenti che si trovano in carcere a causa di errori giudiziari che lo Stato non è pronto ad ammettere. La narrazione dominante sembra voler trasformare ogni sviluppo processuale in una verità assoluta, senza spazio per il dubbio e per la riflessione critica. Eppure, non ci risulta che la costituzione dogmatica Pastor Aeternus parlasse dei magistrati, oltre che del Papa. (...) Come ha affermato il Ministro Carlo Nordio, "la giustizia umana è, per definizione, incerta e fallibile. È anzi un paradosso singolare che la nostra religione, la nostra filosofia e la nostra scienza si fondino su tre processi sostanzialmente iniqui: la crocifissione di Gesù, come le condanne di Galileo e di Socrate suscitano in noi un sentimento di ripudio, malgrado siano state irrogate ed eseguite secondo procedure legali."»

  4. Bullet"Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano", il libro di Mario Nenni sul cardinale «azzoppato perché correva da Papa», in «Il Messaggero», 21 marzo 2025.

  5. BulletVik van Brantegem, Il Senatore Gasparri: «Convince più Becciu di Pignatone", in «Korazym», 21 marzo 2025. (ANSA) - ROMA, 20 MAR - «Mi ha convinto più l'imputato che il presidente del tribunale». Lo dice Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, intervenendo alla presentazione del libro "Il Caso Becciu. (In)giustizia in Vaticano", presentato alla sala Zuccari del Senato. Gasparri si riferiva al cardinale Angelo Becciu, condannato in primo grado nel processo di Londra sui fondi riservati della Santa sede, e al presidente del tribunale vaticano, l'ex pm Giuseppe Pignatone. «Il cardinale Becciu – ha detto da parte sua l'autore, Mario Nanni – non vuole la grazia, la grazia si dà ai colpevoli, lui vuole la piena riabilitazione».

  6. BulletFabio Nori, Presentato in Senato il libro: «IL CASO BECCIU di Mario Nanni, 21 marzo 2025.

  7. BulletStefano Chiarelli e Simone Sapienza (a c. di), Presentazione del libro "Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano" di Mario Nenni, in «Radio Radicale», 20 marzo 2025.

  8. BulletFelice Manti, "Su mafia e 41 bis non molliamo, le stragi hanno devastato la storia. Dossieraggi, vicenda aperta: cerchiamo i mandanti di Striano", in «Il Giornale», 18 marzo 2025. «Abbiamo notato una sorta di corto circuito nella catena di comando di chi doveva decidere su come e cosa controllare; e questo fa emergere molti dubbi sulla gestione degli accessi abusivi. Ma la domanda alla quale la Commissione risponderà è: chi ha ordinato gli accessi, perché, e a chi potevano servire.» Chi sono i mandanti in Vaticano? Ben poche persone possono entrare in considerazione!

  9. BulletThe Vatican and the Shadow of Power: The Pope Hides the Laws He Changes, in «Silere non possum», 18 marzo 2025. «Uno degli esempi più chiari di questa crisi legale è l'affare Sloane Avenue, un caso ampiamente criticato per aver violato i diritti umani fondamentali. Gli osservatori hanno notato che le garanzie giudiziarie sono state ignorate, con disposizioni legali modificate a metà processo, spesso a discrezione del Pontefice stesso. Questi interventi hanno avuto gravi conseguenze per gli imputati, privandoli di un processo legale equo. (...) Sotto Papa Francesco, la corte ecclesiastica ha funzionato in un modo che rispecchia i difetti del diritto vaticano, tra cui: - Mancanza di giusto processo per gli individui accusati / - Decisioni basate sull'influenza personale piuttosto che su principi legali / - Modifiche alle leggi e alle procedure che privano le persone della certezza del diritto. Queste pratiche non solo minano la credibilità della legge vaticana, ma indeboliscono anche l'autorità della corte ecclesiastica, che ha implicazioni globali per le istituzioni cattoliche e i credenti.»

  10. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis: The pending questions, in «MondayVatican», 17 marzo 2025. Anche in italiano.

  11. BulletSala Zuccari del Senato: presentazione del libro 'Il caso Becciu' di Mario Nanni. Interventi di Maurizio Gasparri, Giuseppe Rippa, Santo Strati, Andrea Persili, in «Agenzia Radicale», 16 marzo 2025. «E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza.»

  12. BulletPatrizia Floder Reitter, Bimbi ammazzati dai cattolici? Spesi 216 milioni per trovare nulla, in «La Verità», 15 marzo 2025. In Canada sono stati spesi 216,5 milioni di dollari per indagare su un'accusa tremenda scagliata contro la Chiesa cattolica, ma non s'è trovato assolutamente nulla: erano calunnie montate da un'assurda campagna giornalistica che hanno ingannato perfino il Papa. Tutto fa pensare che anche nel "caso Becciu" qualcuno abbia ingannato il Papa, e poi il mondo intero, solo per far condannare – fra l'altro senza un briciolo di prova – un uomo innocente. E quanto è costato il "processo del secolo", tenendo conto che i magistrati come Diddi e Pignatone sono pagati con l'Obolo di San Pietro?

  13. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Nelle Congregazioni pre-Conclave potranno essere affrontate vicende come quelle del card. Becciu, dell'ex gesuita Rupnik o i contenuti completi degli Accordi segreti con la Cina? Dipende: Sede vacante o Sede impedita, in «Osservazioni casuali», 59, 8-15 marzo 2025.

  14. BulletAnthony Faiola e Stefano Pitrelli, Pope Francis is recovering. It hasn't stopped talk of a succession, in «The Washington Post», 15 marzo 2025. Anche in italiano.

  15. BulletGiancarlo Cavalleri, Alessandro Diddi veste i panni del garantista per protestare contro la nuova detenzione di Buzzi. Anche in Vaticano servirebbe la separazione delle carriere, in «Faro di Roma», 13 marzo 2025. IL SISTEMA GIUDIZIARIO VATICANO: IL REGNO DELL'IPOCRISIA.

  16. BulletSandro Magister, Pontificato al tramonto, ma con Francesco sempre da solo al comando, in «Settimo Cielo», 6 marzo 2025. Una (in)giustizia "ad personam"? Anche in francese. E in inglese. E in spagnolo.

  17. BulletMincione-Vaticano, per l'immobile in Sloane Avenue lo scontro prosegue sul web, in «Wall Street Italia», 5 marzo 2025. «La lettura accurata del dispositivo della Corte non lascia dubbi; il finanziere italo inglese esce a testa alta da questa vicenda piena di intrighi e di colpi di scena.» Ma una certa stampa – cattolica a non, servile e clericale in ogni caso – continua a dimostrare la propria disonestà e il proprio squallore.

  18. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis: Financial woes part of legacy, in «MondayVatican», 3 marzo 2025. Anche in italiano. «Papa Francesco ha prima istituito due commissioni (la COSEA sull’amministrazione e la CRIOR sullo IOR). Poi ha avviato una grande riforma dell’economia della Santa Sede, che è stata messa nelle mani del Cardinale George Pell, all’epoca nominato Prefetto della Segreteria per l’Economia. Questa riforma, tuttavia, ha gettato in crisi l’intero sistema finanziario della Santa Sede, che si basava su alcuni equilibri speciifici. La Santa Sede è uno Stato peculiare, senza un vero mercato proprio né una bilancia commerciale che le consentisse di rafforzare l’economia. (...) L’Obolo di San Pietro, nato nel Medioevo come sostegno alla Sede Apostolica e dal XIX secolo il modo per i fedeli di tutto il mondo di sostenere l’attività del Papa, continua a subire le conseguenze di una cattiva gestione e di un marketing poco chiaro. (...) Come detto, il sistema prevedeva il mutuo soccorso e l’“aggiustamento” dei bilanci. Lo IOR, ad esempio, dava ogni anno un contributo volontario alla Curia romana per far quadrare i bilanci. Le donazioni venivano raccolte, certo, ed erano ben accette. Ma la Santa Sede era fatta per vivere da sola. Certo, c’erano delle difficoltà da risolvere. Come sempre accade nelle organizzazioni guidate da uomini, c’erano corruzione e ingenuità. Ma bisognava anche considerare che la campagna mediatica contro le finanze della Santa Sede, scatenatasi in particolare negli ultimi anni del pontificato di Papa Benedetto XVI, era dovuta proprio al fatto che la Santa Sede aveva, passo dopo passo, creato un sistema finanziario autonomo, funzionale e internazionalmente riconosciuto. In realtà, Papa Benedetto XVI aveva avviato processi di riforma che avevano anche sganciato la Santa Sede dal privilegiato rapporto bilaterale con l’Italia, proiettandola invece tra le nazioni virtuose d’Europa. Basterebbe leggere i resoconti del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa di quegli anni, per rendersi conto del lavoro svolto dalla Santa Sede e di quanto fosse notevolmente all’avanguardia. Perché allora questo lavoro di costruzione è stato attaccato? Innanzitutto, sembra che l’influenza dell’opinione pubblica sia stata fondamentale e poi sia ricaduta sul desiderio un po’ propagandistico di Papa Francesco di avere una Chiesa “povera per i poveri”. Questo slogan funziona solo quando non si sa davvero come funziona una macchina complessa come la Chiesa e la sua carità. La Chiesa è povera perché non tiene nulla per sé. Ma non può essere povera nella struttura, nell’organizzazione o nella professionalità. (...) il disinvestimento comporta perdite finanziarie perché si pagano penali per il disinvestimento. (...) Ma tutto questo è successo perché il Papa ha lasciato che due mondi si scontrassero, non ha dato un indirizzo preciso al governo, e poi ha scelto la strategia più dettata dall’opinione pubblica. Cioè, quella della speculazione finanziaria, dei professionisti esterni, del taglio dei rami istituzionali. Da qui nasce la grande stagione dei processi vaticani, che dimostra – tra le altre cose – un Papa che interviene con forza nella microgestione, indicando addirittura alla Segreteria di Stato, ad esempio, come chiudere l’affare del palazzo di lusso nel centro di Londra, salvo poi accettare che tutti i protagonisti di quella vicenda vadano a processo, anche quelli che avevano agito secondo le sue direttive. Tuttavia, la distruzione del sistema non ha portato a una Santa Sede più trasparente, nonostante i bilanci che ormai vengono pubblicati ogni anno da IOR, APSA e Santa Sede, in cui vengono certificati gli alti e bassi della gestione. Lo IOR, ad esempio, non ha mai ripetuto l’utile record di 86,6 milioni che aveva avuto nel 2012, l’ultimo anno prima della gestione dell’attuale pontificato. Il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato nasce proprio dal rifiuto del vecchio sistema di mutuo soccorso tra dicasteri e istituti finanziari. La denuncia arriva dallo IOR, che prima accetta e poi improvvisamente rifiuta di erogare un prestito alla Segreteria di Stato che, tra l’altro, sarebbe stato restituito con gli interessi. Tutto questo sistema è stato smantellato da una cattiva gestione e da un’idea finanziaria che non considera le peculiarità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Così, siamo tornati al Medioevo: la Santa Sede deve mantenersi con donazioni esterne, e serve persino una commissione ad hoc. Tuttavia, l’Obolo di San Pietro aveva già quel compito – e comunque dava parte del ricavato a persone in povertà. (...) Nel frattempo, il patrimonio verrà venduto, pezzo per pezzo, per coprire i buchi di bilancio. Il reddito che derivava da ogni pezzo andrà perso, portando ad una sempre maggiore esposizione per la Santa Sede.»

  19. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, "Successori" di Papa Bergoglio: è lotta interna. Intanto gli “oppositori” che vogliono voltare pagina non hanno strategia né progetto, in «Osservazioni casuali», 57, 22 febbraio-1° marzo 2025. «La vicenda del cardinale Angelo Becciu: un macigno per il Conclave. Senza includere il cardinale Angelo Becciu fra i critici del Papa, poiché oggettivamente non lo è stato mai nonostante che si trova in una situazione difficilissima per volontà di Papa Bergoglio, a molti analisti attenti il porporato ex Prefetto appare come un possibile autorevole papabile.  Paradossalmente il card. Becciu, che non può entrare in un Conclave, invece può essere eletto Vescovo di Roma perché adempie ai requisiti del Diritto Canonico: maschio, battezzato e celibe. Tutta la questione si potrebbe chiarire se si aprisse una via percorribile per ridefinire il suo status attuale: porporato sospeso dal Papa dalle sue più importanti prerogative tra cui quella di essere elettore. Finché Papa Bergoglio sarà vivo sicuramente non cambierà nulla. Il cardinale è un condannato in primo grado a oltre 5 anni di galera e attende, dopo l’appello, la sentenza definitiva. Questa vicenda si è molto ingarbugliata poiché si è sviluppata, dal 24 settembre 2020 ad oggi, nello stile tipico di Papa Francesco, e cioè, alla fine nulla è trasparente e univoco. Tutto diventa confuso e non c’è mai una verità convincente e cristallina. La vicenda Becciu va annoverata fra molte altre, come lo scandalo Rupnik per esempio, che fanno parte degli scheletri del pontificato. Non solo. Il macigno Becciu in un momento di Sede vacante e di un Conclave crea scompiglio e disorientamento nel popolo di Dio e anche fra i cardinali perché l’elezione del nuovo vescovo di Roma sarà fatta con un corpo elettorale volutamente mutilato, per di più per ragioni e cause mai chiarite al punto di configurarsi oggi come frutto di una persecuzione. Forse dall’inizio ciò che cercava era impedire la presenza di Becciu in un Conclave.» Nota di AP: io continuo a sperare che il Papa rimedi al suo errore. Anche in francese.

  20. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, La sentenza di Londra nel caso di Sloane Avenue. I giudici sconfessano il Vaticano: «Mincione non frodò». Vatican News manipola la verità, in «Osservazioni casuali», 57, 22 febbraio-1° marzo 2025.

  21. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Rinuncia del Papa? Card. Parolin: “inutili speculazioni” - Card. Fernández: “pressioni senza senso”. Nonostante ciò esiste un clima di successione papale, di Sede Vacante. Girano anche alcune domande importanti. E se Papa Bergoglio rinunciasse?, in «Osservazioni casuali», 57, 22 febbraio-1° marzo 2025.

  22. BulletFilippo Di Giacomo, Quei vescovi che non difendono i vescovi, in «Il Venerdì di Repubblica», 28 febbraio 2025. «Si spera che ad aprile, inizio del processo, qualcuno presenti un'eccezione di incostituzionalità. (...) E pensare che i nostri vescovi, quando si radunano, si chiamano "fratelli"»

  23. BulletCHI CONSIGLIA – BENE O MALE – IL PAPA? CHI LO AIUTA A RIMEDIARE A UNO SBAGLIO MADORNALE CHE MACCHIA TERRIBILMENTE IL SUO PONTIFICATO? TANTO SE BECCIU PARTECIPERÀ AL CONCLAVE QUANTO SE NON PARTECIPERÀ, LA CONSEGUENZA SARÀ UNA FERITA IMMENSA PER L'INTERA CHIESA. A MENO CHE SIA IL PAPA STESSO A RIMEDIARE AL SUO SBAGLIO DEL 24 SETTEMBRE 2020. IL TEMPO PER AGIRE È LIMITATO, MA C'È.

  24. BulletL.M., Conclave. Becciu, dentro o fuori? L'ennesimo pasticcio di Francesco, in «Silere non possum», 28 febbraio 2025. ... «il Papa era stato persuaso da Alessandro Diddi, avvocato italiano e Promotore di Giustizia in Vaticano, sebbene non abbia mai ottenuto alcun titolo in diritto canonico e vaticano, a firmare quattro rescripta che modificavano la normativa procedural penale dello Stato della Città del Vaticano mentre le indagini erano già in corso. Le accuse mosse contro Becciu e altri indagati sono comparse, per caso, sulle pagine del settimanale italiano L’Espresso. Considerando che i documenti erano esclusivamente nelle mani dell’Ufficio del Promotore, non è difficile intuire chi possa averli trasmessi ai giornalisti. Nel 2024, ulteriori sviluppi hanno rivelato che sulla posizione di Becciu e di altri indagati nel procedimento vaticano erano stati effettuati da Pasquale Striano accessi non autorizzati nella banca dati delle Segnalazioni di Operazioni Sospette (SOS), senza l’approvazione della magistratura italiana. Anche in questo caso, il responsabile di tali richieste d’accesso risulta facilmente individuabile. (...) il Pontefice ha preso una decisione contro un suo cardinale senza permettergli nemmeno di difendersi e dimostrare la propria innocenza. Il processo non era ancora iniziato, e le indagini non erano nemmeno concluse, eppure il Papa ha imposto a Becciu di rinunciare ai diritti legati al cardinalato. Non gli è stato chiesto di rinunciare ai doveri, ma solo ai suoi diritti»...

  25. BulletC'è chi per il Papa ha pregato sempre, ogni singolo giorno, sacrificando per lui la propria vita, anche dalla croce su cui è stato inchiodato da innocente. Ma qualcuno finge di accorgersene solo ora. «Non ti curar di lor, ma guarda e passa.»

  26. BulletIgnazio Ingrao, Le preghiere per il Papa: i cardinali Becciu, Müller e Burke ogni sera in prima fila, in «TG1», 27 febbraio 2025. Becciu: «Prego per lui, prego perché guarisca o si faccia la volontà di Dio, perché senta soprattutto la forza di Dio e la presenza di Dio, in questo momento difficile. Per la Chiesa o siamo uno o siamo niente».

  27. BulletArmando Proietti, Salute del Papa: le preghiere dei cardinali e le dichiarazioni di Becciu, in «Gaeta.it», 27 febbraio 2025. Davvero certi "giornalisti" non hanno null'altro da fare che ricamare storie assurde e squallide? Il card. Becciu – che ha sempre pregato per il Papa e che gli è sempre stato fedele – risponde con parresia: «Nei giorni scorsi, Becciu, che ha già affrontato un processo legato a uno scandalo finanziario, ha manifestato il suo disappunto per quelli che ha definito “retroscena” che trasformano eventi di preghiera in una lotta tra pro e contro Bergoglio. “Si tratta di un’operazione di basso gusto e poco cristiana,” ha dichiarato. Con queste parole, il cardinale ha cercato di ripristinare un clima di rispetto e di sacralità che dovrebbe caratterizzare tali momenti, evidenziando l’importanza di mantenere il focus sulla preghiera piuttosto che sulle divisioni interne.(...) In un’epoca in cui la libertà di parola all’interno della Chiesa è un tema caldo, Becciu ha richiamato all’idea che ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni. L’importante è che queste siano portate avanti in uno spirito di amore e rispetto. "Nella Chiesa regna la libertà dei figli di Dio" ha concluso, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo e aperto tra i membri della Chiesa senza il rischio di divisioni e conflitti. La sua dichiarazione invita infine a riflettere su come la fede e le opinioni personali possano coesistere in armonia, mantenendo centrale la figura del Papa e il suo ruolo all’interno della comunità cristiana.»

  28. BulletNico Spuntoni, Se anche pregare per il Santo Padre diventa una colpa, in «Il Tempo», 27 febbraio 2025.

  29. BulletPapa, card. Becciu: "Nostre preghiere stanno avendo effetto, prematuro parlare di dimissioni", in «ADNkronos», 27 febbraio 2025. «Sfido chiunque a trovare non una frase ma una parola di critica da parte mia verso il Papa. E tuttavia esprimere qualche idea da parte di qualche cardinale non è andare contro il Papa ma aiutarlo nel governo della Chiesa. Nella Chiesa regna la libertà dei figli di Dio.»

  30. BulletAlessandro Ferro, Papa Francesco, la polmonite "in riduzione", in «Il Giornale», 27 febbraio 2025.

  31. BulletFelice Manti, Pignatone fa lo gnorri: Orlandi? Non sapevo del fascicolo né degli incontri col Vaticano, in «Il Giornale», 27 febbraio 2025.

  32. BulletPaolo Maninchedda, Vescovi tra James Bond e Torquemada, in «Sardegna e Libertà», 27 febbraio 2025. Certamente l'intercettazione di don Mattia Ferrari era illegale. Ma la prima vittima di spionaggio illegale è il card. Becciu. Come mai nessuno si è indignato per questi abusi? Due pesi e due misure? Il mio commento si trova in calce all'articolo.

  33. BulletD.L.V., Il Vaticano è ancora uno Stato di diritto? Violazioni normative e crisi della legalità`sotto il pontificato di Francesco, in «Silere non possum», 27 febbraio 2025. «Lo Stato della Città del Vaticano, cuore pulsante della Chiesa Cattolica, è stata per anni baluardo del diritto. Negli ultimi anni, però, sono emersi preoccupanti criticità riguardo alla tutela dei diritti fondamentali all'interno della Città-Stato. (...) Un caso emblematico è rappresentato dal processo penale relativo all'affare Sloane Avenue, descritto da numerosi osservatori come un esempio significativo di violazioni dei diritti umani fondamentali. In particolare, è emerso che le disposizioni normative sarebbero state disattese sia dagli organi deputati alla tutela della giustizia sia dal Pontefice regnante, il quale è intervenuto in più occasioni modificando la legislazione nel corso del procedimento, con conseguenze pregiudizievoli per coloro che erano indagati e successivamente imputati.»

  34. BulletNadine Wiesenthal, Vatikan und Finanzmakler: Ein Sieg ohne Sieger bei Immobilien-Invest, in «Procontra», 27 febbraio 2025. «Comunicazione ingannevole senza intento fraudolento (...). Il tribunale di Londra ha chiarito che le accuse del Vaticano secondo cui Mincione aveva perseguito intenzioni fraudolente nella vendita della proprietà non erano corrette.»

  35. BulletAndrea Gagliarducci, Processo Palazzo di Londra, la sentenza inglese apre a delle conseguenze per la Santa Sede, in «ACI», 26 febbraio 2025. ECCELLENTE ARTICOLO DI ANDREA GAGLIARDUCCI, DA LEGGERE CON CALMA, PARAGRAFO PER PARAGRAFO. FRA L'ALTRO TUTTO L'AFFARE È STATO GESTITO DA PERLASCA E DA PENA PARRA (BECCIU NON VIENE NEMMENO MENZIONATO)! «... la Corte ha accettato le tesi di Mincione in 29 dichiarazioni su 31, lamentando solo una mancanza di trasparenza nella comunicazione e quindi rifiutando di dichiarare la buona fede, sostenendo però che non si trattava di una dichiarazione sul merito dell’operazione in sé, ma solo sulla base della discussione. La sentenza di Londra cala come uno scossone sull’appello del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che comincerà – è notizia delle ultime ore – il prossimo 25 settembre. Perché, di fatto, Mincione ottiene dal tribunale inglese una patente giuridica internazionale che testimonia che no, non c’è stata frode. Anzi. (...) Vatican News non distingue nemmeno tra le criticità contrattuali e le accuse penali, mentre interpreta i rilievi del giudice in modo severo in senso assoluto, cosa che invece la sentenza non sottolinea. Inoltre, la Corte ha rigettato le accuse di frode e cospirazione, e questo non viene specificato nel comunicato di Vatican News. È il tipico caso del “visto da destra” o “visto da sinistra”, di guareschiana memoria, che si ripresenta oggi. Da parte vaticana, la sentenza è presentata come un totale sostegno alla sua posizione in ambito penale, ma la Corte inglese non si è espressa in tal senso. Che cosa dice allora realmente la sentenza del 21 febbraio? La Corte di Londra non ha riscontrato prove sufficienti per sostenere le accuse di frode, cospirazione o disonestà nei confronti di Mincione e delle società a lui riconducibili; ha respinto le accuse di collusione con Gianluigi Torzi, perché la Corte ha stabilito che non era dimostrabile che Mincione fosse consapevole delle intenzioni fraudolente di Torzi. La sentenza ha tuttavia criticato Mincione per una sorta di carenza di comunicazione nei confronti della Segreteria di Stato, giudicando fuorviante la modalità con cui aveva presentato la valutazione dell’immobile di 275 milioni di sterline. Tuttavia, queste accuse non evidenziano dolo o mala fede rilevante. È una sentenza che getta comunque pesanti ombre sulla sentenza vaticana...» UN GIORNALISMO SERIO, INSOMMA, A DIFFERENZA DI QUELLO DIMOSTRATO NEI GIORNI SCORSI DA PARTE DEL VATICANO E DELLA "PORTAVOCE" DI DIDDI.

  36. BulletDomenico Agasso, Paragon, don Mattia Ferrari spiato: la Cei contro il governo. Il caso del prete di Mediterranea intercettato: «Inaccettabile che venga sorvegliato solo perché compie il proprio dovere evangelico», in «La Stampa», 26 febbraio 2025. Sono completamente d'accordo, è inaccettabile. Ma quando viene spiato illegalmente il card. Becciu nessuno si indigna? Due pesi e due misure?

  37. Bulletd.E.C., Le condizioni del Papa «restano critiche». Un cardinale parla del futuro della Chiesa, in «Silere non possum», 24 febbraio 2025. «La prima necessità è quella di rimettere al centro la giustizia. Abbiamo apprezzato molto quanto Papa Francesco ha detto in merito alla misericordia. Tuttavia, in tempi di crescente complessità sociale e giuridica, emerge con forza l'esigenza di un uomo che possa guidare la Chiesa mettendo al centro della sua missione anche il diritto canonico. Non si tratta di ridurre la fede a una mera questione normativa, ma di riconoscere come il diritto canonico sia uno strumento essenziale per garantire giustizia, trasparenza e anche ordine all'interno della Chiesa. Per dirla come direbbe lui non abbiamo bisogno di un Papa burocrate, ma un pastore capace di vedere nelle norme canoniche non un limite, ma un sostegno alla crescita spirituale e comunitaria. Giovanni Paolo II lo fece  ed ebbe una enorme difficoltà. Un Papa che abbia consapevolezza che la giustizia è parte integrante del messaggio evangelico. Inoltre, credo che sia necessario tornare davvero a mettere al primo posto Gesù Cristo. Non parliamo a sufficienza di Gesù Cristo oggi. (...) ieri sera alla recita del Rosario c'erano diversi cardinali e vescovi che hanno subito gravi vessazioni da parte di Francesco. Erano lì a pregare per lui. A volte incontro qualcuno quando scendo dal mio appartamento e scambiamo qualche battuta. Non ho mai sentito parlare male del Papa. A volte qualcuno di questi mi ha detto: "Eminenza, non capisco perchè il Papa non ha più fiducia in me. Non capisco cosa sia successo" ma mai una parola cattiva. A volte i giornali creano dei mostri per poter raccontare la Chiesa per qualcosa che non è. In questi anni molti sacerdoti hanno sofferto per scelte sbagliate del Papa. È quello che scrivete voi eh, siete gli unici a dirlo. Si tratta proprio di quella incertezza, a volte una sola parola. C'era un bravo prete che era nella sua segreteria e fu cacciato via solo perchè gli rimproverò di aver parlato di lui a una televisione del suo paese. Lo ha rispedito in Segreteria di Stato nell'oblio. Vite rovinate perchè poi le persone parlano, chiacchierano e inventano tante dietrologie ma ciò che più angoscia è il fatto che tu vivi pensando costantemente a cosa può essere successo perchè il giorno prima lui ti abbracciava e ti elogiava e il giorno dopo non vuole neppure vederti. Poi vieni a scoprire, da altre persone, che gli è stata detta una cosa da una persona che neanche ti conosce e che non è neanche vera. Però, intanto, lui ha deciso così e non ci sono santi in paradiso...» Il Conclave rischia di essere lungo. Non solo i cardinali saranno di più ma bisognerà mettere d'accordo più persone che in realtà non si conoscono affatto. Il sentore comune, però, è proprio quello di ritornare un po' alla giustizia. Sembra essere un collante. Benedetto XVI scriveva in Caritas in Veritate: «Da una parte, la carità esige la giustizia: il riconoscimento e il rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli. Essa s'adopera per la costruzione della “città dell'uomo” secondo diritto e giustizia. Dall'altra, la carità supera la giustizia e la completa nella logica del dono e del perdono. La “città dell'uomo” non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione. La carità manifesta sempre anche nelle relazioni umane l'amore di Dio, essa dà valore teologale e salvifico a ogni impegno di giustizia nel mondo».

  38. BulletIl Cardinale Becciu: «Prego per Papa Francesco, invochiamo l'aiuto di Dio», in «La Nuova Sardegna», 24 febbraio 2025.

  39. BulletRoberto Righetto, La conversione di Paul Claudel: Dio in un istante, in «Avvenire», 23 febbraio 2025. PAUL CLAUDEL, ALFRED DREYFUS E ANGELO BECCIU. «Avvenire» pubblica questo articolo su Claudel, il quale a suo tempo, per cieca ideologia, si scagliò contro l'innocente Dreyfus. Scriverà poi ammettendo il proprio errore: «Non ero dalla parte giusta. La Provvidenza ha voluto dare ai farisei cattolici una severa lezione». LA STORIA CI DIRÀ QUANDO I FARISEI IPOCRITI E CLERICALI ODIERNI – DENTRO E FUORI IL VATICANO – AMMETTERANNO A PROPOSITO DEL CASO BECCIU: «NON ERO DALLA PARTE GIUSTA. LA PROVVIDENZA HA VOLUTO DARE AI FARISEI CATTOLICI (E NON) UNA SEVERA LEZIONE».

  40. BulletS.C., L'High Court of Justice di Londra dà torto all'Ufficio del Promotore di Giustizia del Vaticano. Ma Diddi invece di ammettere i suoi torti esprime soddisfazione, in «Faro di Roma», 22 febbraio 2025. FORSE IN VATICANO NON CAPISCONO L'INGLESE... O FORSE LA SPIEGAZIONE È ASSAI PEGGIORE. I teoremi del Tribunale vaticano e del pdg Alessandro Diddi – nonché le condanne emesse senza un briciolo di prova – sono stati sconfessati radicalmente dalla Giustizia inglese. Ma la propaganda ideologica, riportata acriticamente dalla stampa cattolica di tutto il mondo, scrive che la giustizia inglese «dà ragione al Vaticano». Analfabeti o disonesti?

  41. BulletFelice Manti, La sentenza sul palazzo di Londra, in «Il Giornale», 22 febbraio 2025. «Il Vaticano perde la faccia davanti al finanziere italo-britannico Raffaele Mincione nella compravendita del palazzo londinese di Sloane Square ma la notizia viene «manipolata» per dare ragione alla Santa Sede, tanto che i legali del manager annunciano «iniziative giudiziarie per ristabilire la verità». La sentenza della Commercial Court inglese dà ragione (in 29 punti su 31) alle doglianze del finanziere (...). Piccola curiosità: in tutta la sentenza inglese il nome Becciu non compare mai. Ma non era lui il dominus della vicenda?»

  42. BulletVik van Brantegem, Caso 60 SA. La Corte di Londra ha respinto le accuse mosse dal Vaticano contro Mincione. E Vatican News diffonde fake news sul caso, in «Korazym», 21 febbraio 2025. «Nella sostanza, dopo il clamoroso colpo assestato dal giudice londinese Tony Baumgartner alla reputazione della Santa Sede, parte un nuovo macigno dalla magistratura del Regno Unito. In attesa che Papa Francesco ristabilisca Verità e Giustizia in Vaticano, perché lui avrà capito che è stato ingannato.»

  43. BulletSean O'Neill, High Court ruling raises questions about Vatican's 'trial of the century', in « The Times», 21 febbraio 2025. «La sentenza solleva interrogativi sui verdetti del "processo del secolo" in Vaticano in cui dieci imputati – tra cui Mincione e un cardinale anziano, Angelo Becciu – sono stati condannati per reati tra cui frode e appropriazione indebita» (trad. automatica).

  44. BulletEnrica Riera, Londra, i giudici sconfessano il Vaticano: «Mincione non frodò», in «Domani», 21 febbraio 2025. «In particolare sono state respinte le accuse di disonestà, frode e cospirazione che la stessa Segreteria aveva avanzato nei confronti di Mincione, nonché della WRM Capital Asset Management Sarl e del fondo lussemburghese Athena Capital. (...) la Commercial Court ha dato ragione allo stesso Mincione. E ha concesso quasi tutte le dichiarazioni richieste, respingendo come detto le gravi accuse di disonestà, frode, rappresentazione fraudolenta e cospirazione mosse dal Vaticano. (...) Poi ecco il punto 28 della sentenza. Riguarda l’arcivescovo Edgar Peña Parra che, al tempo, prese parte alle trattative riguardanti l’immobile. Al religioso viene chiesto dai procuratori se fosse «stato onesto con il Credit Suisse» e se gli avesse «inviato una fattura falsa come se fosse vera». Così Peña Parra risponde: «Lei ha detto che non sono stato onesto. Lo accetto. Vorrei, Signor Giudice, ricordare, in modo molto umile, che io, sicuramente, sono responsabile di quello che ho fatto». Mincione, a seguito di questo interrogatorio, ha denunciato Peña Parra in Svizzera per falsa fatturazione. (...) Nella sentenza tra le altre cose si legge che la Corte «ha respinto l’affermazione del Vaticano secondo cui non c’è stata una vera e propria trattativa che ha portato all’operazione del 2018 o che particolari caratteristiche dell’operazione del 2018 dimostrano che non si tratta di un’operazione genuinamente negoziata; ha riconosciuto l’opinione del sig. Mincione secondo cui gli Attori, attraverso l’operazione del 2018, non stavano vendendo al Vaticano un edificio ma un progetto di riqualificazione».

  45. BulletCourt rejects Holy See's allegations of dishonesty, fraud and conspiracy in Vatican "trial of the century" and grants Claimants declaratory relief, in «Littleton Chambers», 21 febbraio 2025.  Anche in italiano. «La Corte respinge le accuse della Santa Sede di disonestà, frode e cospirazione nel "processo del secolo" del Vaticano e concede ai ricorrenti un sollievo dichiarativo (...) La Corte Commerciale (l'On. Il giudice Robin Knowles CBE) ha emesso una sentenza definitiva (...) concedendo ai ricorrenti la stragrande maggioranza del sollievo dichiarativo richiesto e respingendo le accuse di disonestà, frode e cospirazione dell'imputato (il Segretariato di Stato del Vaticano). L'effetto della sentenza della Corte Commerciale è quello di confermare la validità e la legalità di una transazione nel 2018 in base alla quale la Segreteria di Stato ha acquisito la totalità degli interessi commerciali nella proprietà storica al 60 di Sloane Avenue a Chelsea, Londra, un ex edificio di deposito Harrods. La decisione, a seguito di un processo di 17 giorni descritto dalla stampa come "il processo del secolo", rappresenta una vittoria sostanziale per i richiedenti, Athena Capital Fund, WRM Capital Management e Raffaele Mincione (...). La Corte ha sostanzialmente concesso 29 delle 31 dichiarazioni richieste dai richiedenti WRM/Athena e da Raffaele Mincione e anche giudicate al paragrafo 242: “I ricorrenti... hanno il beneficio di una serie di conclusioni in questa sentenza, non l'oggetto delle dichiarazioni richieste, che respingono le accuse molto gravi mosse contro di loro. Qui sono stato in grado, e ho colto l'occasione per, affrontare particolari accuse, tra cui particolari accuse di disonestà e particolari accuse di cospirazione. I ricorrenti hanno diritto a tali risultati in relazione a tali accuse.” Sebbene la Corte non fosse disposta ad andare al punto di ritenere che i ricorrenti abbiano agito in "buona fede" (para. 239), ciò era sulla base del fatto che in una riunione del 20 novembre 2018, il riferimento a 275 milioni di sterline come valore non era franco ed era, almeno senza elaborazione, fuorviante con riferimento alle fonti allora a sua disposizione, tuttavia la Corte ha trovato che 275 milioni di sterline erano di fatto sostenibili come valore di mercato della proprietà (para 223). Ne consegue che non c'è stata alcuna falsa dichiarazione, per non parlare di falsa dichiarazione fraudolenta, da parte di Raffaele Mincione del valore della Proprietà, un'accusa che era al centro del caso del Segretariato. (...)» (Trad. automatica).

  46. BulletTetyana Nesterchuk, Commercial Court grants 29 declarations and rejects Vatican's claims of fraud, dishonesty and conspiracy arising out of the sale of a landmark Sloane Avenue property, in «Fountain Court», 21 febbraio 2025. Anche in italiano.

  47. BulletPalazzo di Londra, c'è la sentenza su Mincione: respinte tutte le accuse del Vaticano, in «Il Tempo», 21 febbraio 2025. C'È UN GIUDICE A LONDRA!

  48. BulletCharles Hymas, British financier cleared of fraud after legal battle with Vatican, in «The Telegraph», 21 febbraio 2025.

  49. BulletNicole Winfield, UK court refuses to say financier acted in 'good faith' in Vatican deal but says he wasn't dishonest, in «AP», 21 febbraio 2025.

  50. BulletSloane Avenue. Mincione sbatte i denti anche a Londra. La reputazione della Santa Sede ormai è distrutta, in «Silere non possum», 21 febbraio 2025. «Il giudice ha stabilito che i ricorrenti non hanno responsabilità civile verso la Santa Sede relativamente alla transazione, tranne nei casi di frode. Sebbene la condotta dei ricorrenti non sia stata considerata in buona fede, non sono stati riconosciuti elementi sufficienti per imputare loro una frode diretta in questa causa​. (...) Sebbene il giudice non abbia accolto la richiesta di dichiarare la buona fede dei ricorrenti, ha anche rigettato le accuse più gravi di cospirazione e disonestà generale, fornendo alle società di Mincione alcune dichiarazioni favorevoli su questi aspetti​. (...) La Santa Sede non ha ancora dato risposte su chi ha fornito i documenti del processo alla stampa quando iniziò il processo dove Alessandro Diddi si è scagliato contro chierici e cardinali. Proprio come nessuno ha ancora chiarito come mai Diddi partecipa alle presentazioni dei libri di giornalaie che scrivono contro la Chiesa. Che questa gente sia qui a prendere soldi con stipendi voluminosi è chiaro, sul resto non è ancora stata fatta luce.»

  51. BulletUK court rules on Vatican's London building lawsuit, in «The Pillar», 21 febbraio 2025.

  52. BulletVatican 'utterly let down' by Italian financier over London property investment, IK court rules, in «Reuters», 21 febbraio 2025.

  53. BulletJonathan Browning e Upmanyu Trivedi, Vatican 'Let Down' by Financier Over Property Deal, Judge Says, in «Bloomberg», 21 febbraio 2025.

  54. BulletSloane Avenue, il giudice britannico: Mincione non ha agito in buona fede, in «Vatican News», 21 febbraio 2025. OGGI LA STAMPA DEL VATICANO E LA SOLITA PORTAVOCE DI ALESSANDRO DIDDI (M.A.C.) DIMOSTRANO SPUDORATAMENTE LA PROPRIA DISONESTÀ. TACENDO LA VERITÀ RENDONO UN PESSIMO SERVIZIO AL PAPA E ALLA CHIESA TUTTA.

  55. BulletPino Nano, Il Caso Becciu, tutto esaurito alla Mondadori di Roma per il lancio del nuovo libro di Mario Nanni, in «Prima Pagina News», 20 febbraio 2025. «Le accuse a Becciu – peculato, distrazione di fondi – risponde Nanni-sono cadute a una a una durante il dibattimento e tuttavia l’accusa non le ha tenute in considerazione, perché non collimavano con il suo impianto accusatorio costruito su teoremi e petizioni di principio. E tutti sappiamo dai nostri studi scolastici di logica che le petizioni di principio partono da un assunto: affermano per vere cose che invece debbono essere dimostrate. Se Fogazzaro avesse potuto, grazie alla macchina del tempo, assistere a questo processo avrebbe parlato di “arte insolente della sordità”. Della sordità, si capisce, rispetto alle lampanti dimostrazioni che Becciu non è il personaggio che si è tentato di dipingere, con accenti e lessico, spesso oltre i limiti posti dalla civiltà giuridica e dal rispetto dall’imputato.» (Mario Nanni).

  56. BulletPresentazione del libro "Il caso Becciu" di Mario Nanni, Mediabooks editore, in «Radio Radicale», 20 febbraio 2025. UN VATICANO SENZA PIETÀ! OLTRE CHE SENZA GIUSTIZIA. «Questo è un libro che racconta forse il processo più delicato, più controverso, più anomalo della storia della Chiesa contemporanea. (...) Se è vero che il sistema giudiziario italiano fa acqua e ha mille pecche da risanare, da risolvere e da affrontare con grande severità e decisionismo, il sistema giudiziario vaticano – per come Mario Nanni ce lo racconta in questo libro – fa addirittura acqua da tutte le parti! Perché è un sistema che non tiene mai conto della presunzione d'innocenza; anzi se sei indagato o imputato per conto della Corte vaticana sei destinato a essere comunque condannato senza pietà!» (Pino Nano) ... il promotore di (in)giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi, viene descritto come «uno che non distingue un'ostia consacrata da un uovo al tegamino» (Mario Nanni cita don Filippo Di Giacomo). «Gli "omissis" sono 126 messaggi, poi diventati 100, (...) intercorsi tra il famoso promotore di giustizia, un agente segreto, Ciferri, alias Putignani, e un personaggio che avete sentito qualche volte sui giornali, Francesca Immacolata (solo di nome) Chaouqui, personaggio misto, mezza calabrese mezza marocchina, che è stata una delle cause del disastro contro Becciu (...). Arrestata per il caso Vatileaks, condannata, poi ha chiesto a Becciu "Fammi avere la grazia dal Papa", Becciu ha mandato la domanda al Papa, il Papa dice «Non la voglio più sentire nominare, questa donna!»... Dopo un po' di tempo Becciu alla televisione vede un'udienza e tra le persone ammesse al baciamano vede la Chaouqui! (...) Questi "omissis" sono dei messaggi tra Ciferri e il promotore di giustizia (Alessandro Diddi), tra Ciferri e la Chaouqui. Allora io mi domando: come mai il promotore di giustizia decide che di questi 126 messaggi 26 – bontà sua – li fa conoscere e questi 100... "omissis"! Non si possono conoscere, creando un'asimmetria tra la difesa, che non sa nulla, e lui che sapeva tutto! (...) Questa è una cosa che suscita molti interrogativi. Cosa c'è in questi messaggi omissati? Io deduco che non li fanno conoscere, perché altrimenti si squadernerebbe tutta la storia! (...) Se conoscessimo questi messaggi "omissis" forse il processo finirebbe già: "Basta, abbiamo scherzato"» (Mario Nanni).

  57. BulletIvo Pincara, L'aberrazione giuridica vaticana del caso Becciu e l'enormità giuridica sassarese del caso Ozieri, in «Korazym», 17 febbraio 2025. CHI INTERROMPERÀ IL CIRCOLO VIZIOSO DELLA MALAGIUSTIZIA? «Il Papa sa che è stato malinformato e che ha sbagliato. Chi lo aiuterà ad ammettere il suo errore, di cui sono vittime innocenti due suoi confratelli nell’episcopato: il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, originario della Diocesi di Ozieri, e il Mons. Corrado Melis, Vescovo di Ozieri. E non è una coincidenza.»

  58. BulletPaolo Maninchedda, Vescovi d'Italia state in guardia: siete diventati pubblici ufficiali. Adesso vi arrestano, in «Sardegna e Libertà», 17 febbraio 2025.

  59. BulletGianfranco Pala, «Chi crede non è mai solo» Camminiamo uniti accanto al nostro vescovo Corrado, in «Voce del Logudoro», LXXIV, 5, 9 febbraio 2025.

  60. BulletFrancesco Mariani, Le norme della Pubblica amministrazione non sono quelle di una Diocesi (intervista all'on. Pietro Pittalis), in «L'Ortobene», 14 febbraio 2025. Che sia il rancore, la vendetta, l'orgoglio, il servilismo, il clericalismo, la viltà, la ragion di stato... Qualunque sia la motivazione per cui il Vaticano vuole intervenire contro la Diocesi di Ozieri e per cui la giustizia di Sassari s'è asservita alla volontà del pdg Alessandro Diddi, una cosa è certa: chi difende la verità e il card. Becciu entra nel mirino della (mala)giustizia. È una storia scandalosa, per lo Stato come per la Chiesa! Chi aiuta il Papa a uscire dalla trappola in cui è stato fatto cadere?

  61. BulletSanta Sede e processo Becciu. Colpo al diritto e alla credibilità mondiale? Conversazione Sisci/Rippa, in «Agenzia Radicale», 11 febbraio 2025. CON LA MALAGESTIONE DEL "CASO BECCIU" LA SANTA SEDE SI STA GIOCANDO LA PROPRIA CREDIBILITÀ SUL PIANO INTERNAZIONALE? Interessante conversazione tra Giuseppe Rippa, direttore della rivista «Quaderni Radicali», e Francesco Sisci, giornalista e intellettuale cattolico. Il fatto che la Chiesa – il Papa (ingannato?) – abbia condannato senza un briciolo di prova il proprio collaboratore più fedele, il cardinale Becciu, ha causato un corto circuito dalle conseguenze imprevedibili: 1) i cattolici – giornalisti e intellettuali – hanno paura a dire la verità (salvo rarissime eccezioni), favorendo così con una congiura del silenzio la congiura dei calunniatori, e 2) ora sono i radicali, da sempre impegnati sul piano della lotta alla malagiustizia, a difendere un cardinale innocente, così controcorrente come in passato avevano difeso l'innocente Enzo Tortora. 

  62. BulletPaolo Maninchedda, La Cgil e il meno peggio. Con due paroline ai vescovi sardi, in «Sardegna e Libertà», 10 febbraio 2025. «Una parola per il comunicato della Conferenza Episcopale Sarda sul processo in corso a Sassari a carico del vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis, derivato dal caso Becciu. Io mi sarei vergognato profondamente di tanta pochezza. Una Conferenza episcopale che «apprende in questi giorni» (Ma dove vivete, sulla luna? Ma di cosa parlate tra di voi?) di un processo voluto, organizzato, preteso dal Vaticano, commissionato alla Repubblica italiana dal Vaticano, a carico di un vescovo sardo che ha l’unica colpa di aver difeso la verità? Vergognatevi, vescovi, della paura tremebonda che avete del Papa e delle sue ire, vergognatevi. Nei prossimi giorni vi racconterò io il processo-farsa in corso a Sassari, quello che è stato teatro di un durissimo scontro, dinanzi al Gup, tra difesa e accusa, e di cui la stampa sarda non ha detto una parola. Vergognatevi. Voi non potrete mai suscitare coraggio, solo applausi e acquiescenza. Siete comode e prevedibili camomille sociali con la tiara.» DI DON ABBONDIO È PIENA LA CHIESA, PURTROPPO! COMPLIMENTI A PAOLO MANINCHEDDA, CHE HA DETTO CIÒ CHE TANTI PENSANO E NON DICONO E CHE HA DIFESO LA VERITÀ E LA GIUSTIZIA COME UN ODIERNO PADRE CRISTOFORO!

  63. BulletPapa Francesco, Omelia per il Giubileo delle forze armate, di polizia e di sicurezza, 9 febbraio 2025. Papa Francesco oggi ha sottolineato «quanto sia importante non soltanto vedere il male per denunciarlo, ma anche salire sulla barca in tempesta e impegnarsi perché non faccia naufragio, con una missione al servizio del bene, della libertà, e della giustizia». Ha poi detto che «il bene può vincere nonostante tutto», che «la giustizia, la lealtà e la passione civile sono ancora oggi valori necessari», che «possiamo creare un mondo più umano, più giusto e più fraterno, nonostante le forze contrarie del male». Oh, questa rassegna stampa lo prende alla lettera!

  64. BulletVik van Brantegem, Quando a non rispettare le regole sono i magistrati, in «Korazym», 7 febbraio 2025.

  65. BulletNico Spuntoni, A processo il vescovo di Ozieri, giudici a gamba tesa sull'8 per mille, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 7 febbraio 2025. In una relazione del 2015 sull'argomento, la Corte dei Conti ha detto che il «controllo pubblico sulla destinazione dell’8 per mille» deve appurare la «coerenza» fra «l’utilizzo delle risorse stesse e le finalità previste dalla legge», ma ha anche precisato che «non comporta – ovviamente – alcun sindacato di merito sulle scelte discrezionali delle confessioni religiose circa l’impiego delle risorse da esse percepite». Ma quando a non rispettare le regole sono i magistrati, italiani e vaticani (che poi sono italiani)...

  66. BulletFelice Manti, E adesso fare la carità diventerà reato, in «Il Giornale», 6 febbraio 2025. Dopo il «peculato senza pecunia» arriviamo al parossismo antirazionale e anticristiano.

  67. BulletVik van Brantegem, Solidarietà al Vescovo e alla Caritas della Diocesi di Ozieri. L'On. Pietro Pittalis chiede rispetto per l'autonomia della Chiesa, in «Korazym», 5 febbraio 2025. «Rendendo ancora più vergognoso l’infame silenzio dei prelati della Santa Sede e della Conferenza Episcopale Italiana sulla persecuzione giudiziaria in atto nella Diocesi di Ozieri – che sanno la verità e per paura di rappresaglie da quattro anni rimangono in silenzio sull’(in)giustizia vaticana di cui è vittima innocente il loro confratello, il Cardinale Angelo Becciu – è intervenuto il Vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera.»

  68. BulletBecciu. La Chiesa sarda: «Solidarietà al vescovo e fiducia nei giudici», in «La Nuova Sardegna», 5 febbraio 2025.

  69. BulletLuca Fazzo, Mr. Report perde le staffe ma le carte lo inchiodano, e Felice Manti, «Il Fatto» scivola sulla velina e accusa il Ros sbagliato, in «Il Giornale», 5 febbraio 2025. Ma cosa mi dici mai! «... E quali sono i legami con il presunto dossieraggio contro i vertici dello Stato (...) gestito dall'ex sostituto antimafia Antonio Laudati, dal finanziere Pasquale Striano e da alcuni giornalisti del Domani? A quando una bella Norimberga del sedicente giornalismo investigativo?» Qualcuno cerca di nascondere la questione sotto il tappeto, ma noi non dimentichiamo e continuiamo a chiedere: chi sono i mandanti di Striano e co. dentro il Vaticano?

  70. BulletFondi dell'8 per mille: Pittalis chiede rispetto per l'autonomia della Chiesa, in «Teleregione Live», 5 febbraio 2025.

  71. BulletDopo il rinvio a giudizio la solidarietà dei vescovi a monsignor Melis, in «Sassarioggi», 4 febbraio 2025.

  72. BulletI vescovi sardi: «Vicini a Corrado Melis e fiduciosi dell'operato della magistratura», in «La Nuova Sardegna», 4 febbraio 2025.

  73. BulletAntonio Becciu e Corrado Melis, vescovo di Ozieri, rinviati a giudizio, in «Uno4 TV», 4 febbraio 2025.

  74. BulletPresunto uso illecito dei fondi 8xmille: vescovi sardi, "vicini a monsignor Melis", in «Rainews», 4 febbraio 2025.

  75. BulletNadia Cossu, Fondi del Vaticano per usi privati nove imputati vanno a processo, in «La Nuova Sardegna», 4 febbraio 2025.

  76. BulletIl vescovo di Ozieri, ingiustamente perseguitato, protesta per il rinvio a giudizio in una lettera che gronda legittima indignazione, in «Faro di Roma», 3 febbraio 2025. "CHI TOCCA I FILI MUORE". CHI DIFENDE BECCIU E LA VERITÀ ENTRA NEL MIRINO DELLA (MALA)GIUSTIZIA. E la persecuzione continua.

  77. BulletPeculato con i fondi dell'8xmille, la difesa web del vescovo di Ozieri, Corrado Melis, in «Sassari Today», 3 febbraio 2025.

  78. BulletAntonio di Pietro racconta a Massimo Giletti perché è stato ucciso Paolo Borsellino, in «Lo stato delle cose», 3 febbraio 2025. E intanto il collega di Borsellino, il giudice vaticano Giuseppe Pignatone, è indagato per favoreggiamento alla mafia...!

  79. BulletVik van Brantegem, "Il pastore percosso parla al suo gregge". La lettera di comunione alla comunità diocesana del Vescovo di Ozieri Mons. Corrado Melis, in «Korazym», 3 febbraio 2025.

  80. BulletIl vescovo di Ozieri a processo: «È un'ingiustizia, continuerò a prendermi a cuore il popolo che mi è stato affidato», in «Unione Sarda», 3 febbraio 2025.

  81. BulletMarco Mintillo, Processo a Tonino Becciu: avvocati difendono imputati contro accuse di peculato e riciclaggio, in «Gaeta.it», 3 febbraio 2025.

  82. BulletIl vescovo di Ozieri alla Diocesi: «Estraneo alle accuse, l'impegno per i poveri va avanti», in «La Nuova Sardegna», 3 febbraio 2025.

  83. BulletRinvii a giudizio per i fondi del Vaticano, l'avvocato Ivano Iai: «A processo emergerà l'innocenza dei nostri assistiti», in «La Nuova Sardegna», 3 febbraio 2025.

  84. BulletFondi 8xmille, Vescovo di Ozieri con il fratello di Becciu e altri 7 a processo a Sassari, in «Il Messaggero», 3 febbraio 2025.

  85. BulletPresentazione: la giustizia nello Stato Città del Vaticano e il Caso Becciu, in «QuaderniRadicaliTV», 2 febbraio 2025. «Lo Stato Città del Vaticano non ha una giustizia. Definirla "medievale" è un'ingiustizia per il Medioevo: il Medioevo aveva già profondi strumenti di segmentazione di una civiltà giuridica»; «Che cosa pensa quella parte che non ama il Papa? Di andare a giocare una partita altra: di andare a colpire chi gli è stato leale» (Giuseppe Rippa). «Nella giustizia così com'è stata amministrata nel "caso Becciu" si riversano tutte le eredità negative della malagiustizia italiana. E di conseguenza è stato immediato il collegamento con la vicenda Tortora, ma anche con tutta la filiera di questi ultimi trent'anni di malagiustizia che vedono la giustizia pericolosamente in crisi. (...) la giustizia è un pilastro della democrazia e se cede quel pilastro cede tutto. (...) Le caratteristiche sono sempre le stesse: 1) creazione di un alone denigratorio attorno alla persona che viene scelta come bersaglio precedentemente; 2) diffusione di dati tendenziosi; 3) e poi scatta l'attività inquirente grazie all'intervento di quelli che io chiamo i sicofanti, cioè i maldicenti collaboratori di giustizia che prontamente idealizzano il progetto, mettono in piedi l'accusa. E la stessa cosa è successa nel "caso Becciu". (...) Abbiamo assistito a un'azione dell'informazione che è stata un'azione da giornalismo travestito. Perché vedere (...) che l'informazione sul caso Becciu sia agganciata anche alla vicenda di dossieraggi abusivi della Dia e ad altri fattori (...) che possono addirittura condizionare gli eventi con le loro azioni ci ha molto allarmati...» (Luigi O. Rintallo). «Questa vicenda del cardinale Becciu è una via di mezzo tra il vaso di pandora, che si è scoperto via via attraverso le udienze, e l'apprendista stregone. (...) Io sono convintamente innocentista, ma non perché mi è simpatico il cardinale Becciu, che nemmeno conoscevo: perché leggendo le carte ho visto... qui veramente è uno schifo, veramente è una cosa indicibile. (...) Questo è il caso di una giustizia negata! (...) per colpa di alcuni combinati disposti di spifferi, maldicenze, da parte di personaggi di infimo ordine che ancora frequentano gli ambulacri vaticani e – ahimè – qualcuno ha ancora pure il saluto del Papa, e poi anche per uno scontro di potere al massimo livello, per cui il processo diventa una mascheratura di qualcosa di più profondo e di più grave. (...) Il Papa più di una volta dice ai giornalisti: "Non scherzate con la dignità dell'uomo quando date le notizie, perché una notizia sbagliata può ammazzare un uomo". Quante volte è stato ammazzato il cardinale Becciu? (...) La stampa in questa vicenda ha molti peccati da farsi perdonare!» (Mario Nanni). «Siamo di fronte a un'aberrazione totale, una negazione assoluta dello stato di diritto intesa a qualsiasi livello. Se uno fa un processo e rifiuta totalmente le leggi dello stato di diritto, si racconta una barzelletta da solo. (...) Nell'inquisizione, quando l'imputato era torturato, interrogato, percosso... e veniva portato in processo, doveva ripetere tutto quello che aveva detto sotto tortura. (...) Qui siamo sotto il livello dell'inquisizione in termini di diritti dell'imputato. (...) È talmente pazzesco! (...) Stiamo parlando di una sceneggiata mal scritta (...). Perché Pignatone è diventato il capo della giustizia vaticana? (...) Pignatone è stato il grande rivale di Falcone, come tutti ricordiamo. Sicilia su Sicilia! Tanta Sicilia che si intreccia con nodi sempre più stretti da assomigliare a cappi al collo (...)» (Giovanni Minoli). 

  86. BulletFrancesco Sisci, "Caso Becciu", complicato e delicato, in «Settimana News», 31 gennaio 2025. Purtroppo l'autore è male informato e fa confusione. Il sistema giudiziario vaticano sta applicando le proprie leggi per arrivare alla verità e alla giustizia, oppure sta aggirando le proprie leggi per arrivare a una (pre)determinata sentenza, in barba ai principi universali del diritto, come quelli della presunzione d’innocenza e del giusto processo? Il mio commento si trova in calce all'articolo.

  87. BulletDamiano Aliprandi, «Borsellino non si fidava di alcuni magistrati e indagava su mafia-appalti», in «Il Dubbio», 30 gennaio 2025. Se Paolo Borsellino non si fidava di Giuseppe Pignatone – il giudice vaticano ora indagato per favoreggiamento alla mafia – un motivo ci sarà.

  88. BulletMercoledì 29 gennaio 2025: presentazione del libro 'La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu – Atti del Forum di Quaderni Radicali', in «Agenzia Radicale», 26 gennaio 2025. «Di questa vicenda giudiziaria, eclatante per l’assoluta unicità e per la rilevanza attribuitale sui media internazionali, si può dire che rappresenta in pieno il concentrato degli effetti deleteri provocati dal combinato disposto di un’azione penale esercitata al di fuori dell’alveo del diritto, sull’onda travolgente di uno spregiudicato utilizzo mediatico della gogna volta a calpestare le persone in spregio alla verità. (...) si evidenziano le anomalie di un processo che allontana dai principi di civiltà giuridica la giustizia vaticana, mettendone così in pericolo la stessa credibilità internazionale.»

  89. BulletPaolo Armaroli, Becciu, fra misteri e veleni, in «La Ragione», 15 gennaio 2025. «Così come le procedure lasciano parecchio a desiderare. Basti dire che, a processo già iniziato, le regole del gioco sono cambiate per ben quattro volte. Con tanti saluti alla certezza del diritto. Uno scandalo. La sua, del resto, non è la classica vox clamantis in deserto. Difatti il giudizio di Nanni è condiviso da giornalisti e intellettuali illustri.»

  90. BulletVaticano, cronaca e guerre intestine. "Il Caso Becciu", di Mario Nanni, in «Insidertrend.it», 12 gennaio 2025. «Era forte l’impressione che la sentenza fosse stata già scritta. Sulla scena si alternano infatti personaggi che recitano più parti in commedia: manovrano e cospirano nell’ombra, millantano frequentazioni, dispensano consigli e si dicono latori di confidenze nientemeno che del Papa, tirato a proposito, ma più spesso a sproposito, in ballo in questo processo».

  91. BulletS.C., In difesa della Diocesi di Ozieri, ingiustamente accusata dalla Procura di Sassari. "Darà dimostrato l'uso rigorosamente corretto dei fondi dell'8 per mille e l'assenza di distrazioni della somma di centomila euro ricevuta dalla Segreteria di Stato, ancora depositata in un conto bancario della Diocesi", in «Faro di Roma», 11 gennaio 2025.

  92. BulletRosario Sprovieri, Una storia d'ingiustizia e di tanti misteri, in «Kalabriatv.it», 11 gennaio 2025.

  93. BulletLibri: il "Caso Becciu", il cardinale all'ultimo duello, in «Quotidiano dei Contribuenti», 11 gennaio 2025.

  94. BulletMimmo Muolo, «Sull'8xmille modifiche unilaterali non previste. Un precedente scivoloso» (intervista a Luigi Lacroce), in «Avvenire», 10 gennaio 2025.

  95. BulletNico Spuntoni, La procura non può mettere il naso nella gestione dell'8 per mille, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 10 gennaio 2025. QUANDO SI COMMETTE UN ERRORE BISOGNEREBBE AMMETTERLO E RIMEDIARE. INVECE CI SI INCAPONISCE DIETRO TEORIE ASSURDE, ARRAMPICANDOSI SUGLI SPECCHI E CAUSANDO DANNI SU DANNI. «Può, infatti, una procura italiana contestare ad una diocesi la destinazione di fondi dell'8 per mille? Lo scorso marzo monsignor Melis aveva respinto le accuse sostenendo che «è trasparente e non negoziabile la finalità degli aiuti della Cei» e rivendicando di aver aiutato gli svantaggiati del territorio con le donazioni attraverso la Caritas diocesana e «attraverso il suo “braccio operativo”, la Spes, la cooperativa sociale di tipo B nata proprio per il reinserimento lavorativo di persone dai vissuti travagliati». (...) Per questo il rinvio a giudizio di monsignor Melis a Sassari non è cosa da poco. La materia, infatti, tira in ballo l'accordo di Villa Madama ed in particolare l'articolo 48 che riconosce alla Chiesa cattolica l'utilizzo dei soldi dell'8 per mille «per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di Paesi del terzo mondo». Geraldina Boni, Manuel Ganarin e Alberto Tomer hanno fatto notare in un articolo scientifico sull'argomento pubblicato sulla rivista "Stato, Chiese e pluralismo confessionale" che "sarebbe paradossale e, per quanto qui preme, non in linea con quel self-restraint cui la Repubblica laica deve severamente attenersi nei confronti delle estrinsecazioni del sentimento religioso, che si andasse a sindacare come, da parte confessionale, vengano esaudite le esigenze di culto della popolazione, ovvero come la Conferenza Episcopale Italiana deliberi di concretizzare gli interventi caritativi. L’allocazione e l’uso dei fondi sono tassativamente limitati al raggiungimento di quegli scopi, ma sulle modalità pratiche e circostanziate di tale impiego ci si rimette alla libera discrezionalità della Chiesa, l’unica in grado di giudicare in proposito".»

  96. Bullet«#Zuckerberg chiude il programma di fact-checking di Meta. Due giorni dopo  #PapaFrancesco, parlando al Corpo diplomatico, lamenta “un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro”, “aggravato dal continuo creare e diffondersi di #fakenews”, che “distorcono la realtà dei fatti” e “finiscono per distorcere le coscienze”» (Antonio Spadaro su Facebook, 9 gennaio 2025).  Si tenga presente che la madre di tutte le fake news – che ha distorto la realtà dei fatti, che ha causato un tremendo senso di paura e di sfiducia e che ha distorto le coscienze – è la brutale montatura organizzata contro il cardinale Becciu! La verità ci farà liberi.

  97. BulletAccuse alla Diocesi di Ozieri: "Ingerenza italiana irrituale sui fondi ecclesiastici", in «Teleregione Live», 9 gennaio 2025. «L’errore sistematico predeterminato che ha visto far commettere il terribile gesto a Papa Francesco il 24 settembre 2020 di condannare senza processo e senza prove un innocente, si riversa inesorabile come palla di neve che scendendo a valle, dal Vaticano alla procura di Sassari, diventa valanga di fango buttata addosso al Cardinale, alla sua famiglia, alla Diocesi di Ozieri, al suo Vescovo e ad alcuni sacerdoti e laici. Senza prove, il procuratore di Sassari riformula davanti al GUP le accuse fotocopia del Promotore di Giustizia del Vaticano. In più, porta avanti le temerarie quanto inverosimili ed erronee teorie sia sul Vescovo “pubblico ufficiale” dello stato italiano sia sulla legittimità della magistratura di poter indagare e sindacare sulla gestione dell’8 x mille. La legge 222 del 20 maggio 1985, art. 47, 48 ribadisce chiaramente che è di sola pertinenza di una istituita commissione paritetica Stato-Chiesa. Mentre in Vaticano, come abbiamo potuto amaramente constatare, il PdG può agire ‘in deroga a tutte le norme vigenti’, in Italia ciò non è assolutamente possibile. Speriamo nella sapienza e correttezza del giudice terzo. Per nostra fortuna, il filone sardo dell’inchiesta non prevede come giudice il dott. Pignatone! Che dire poi del silenzio dei Vescovi italiani e della stampa cattolica su un caso così foriero di gravi conseguenze per la Chiesa italiana?» (Mario Becciu su Facebook).

  98. Bullet'Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano' di Mario Nanni. Conversa con l'autore Giuseppe Rippa, in «Agenzia Radicale», 9 gennaio 2025. UNA SENTENZA GIÀ SCRITTA PRIMA DEL PROCESSO, A PRESCINDERE DAI FATTI. «Il caso del processo al cardinale Becciu, dopo essere deflagrato all'inizio provocando una gogna anche mediatica di proporzioni planetarie, col passare del tempo ha suscitato una attenzione meno intrisa di pregiudizi. Ed è finito sotto la lente di osservatori non prevenuti, intellettuali, giornalisti che amano documentarsi e ricercare puntigliosamente la verità, studiosi di diritto canonico, storici. Il risultato? Hanno paragonato il caso Becciu a due altre vicende di ingiustizia e di gogna gratuita e ingiusta: il caso Dreyfus e il caso Tortora. Così viene presentato il libro di Mario Nanni in tutti i siti che vengono definite librerie online. Nella vicenda del cardinale Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte!, delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza. In questo libro, che ha anche risonanze letterarie perché si evocano situazioni e atmosfere da romanzo, pullula una miriade di personaggi. A cominciare dal Papa, fino ai protagonisti di questa vicenda ancora tutta da definire.»

  99. Bullet'Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano' di Mario Nanni. Conversa con l'autore Giuseppe Rippa, in «Agenzia Radicale», 8 gennaio 2025. IL PIÙ GRANDE MACIGNO DI OSCURANTISMO CHE CI POSSA MAI ESSERE! «Il Vaticano pratica una giustizia umana decisamente claudicante. L'impianto giudiziario vaticano a me lascia perplesso. Non vorrei ritrovarmi in un'altra vita davanti a un tribunale come quello che sta in Vaticano, perché dovrei pensare che sono finito direttamente nell'Inferno. (...) La civiltà  giuridica sembra completamente assente. (...) Nel momento in cui si pone nell'agenda il tema della trasparenza, riletto attraverso gli atti giudiziari, si ha l'oscurantismo più totale, l'opacità  più incredibile. (...) Se Becciu resiste nella sua volontà di ribadire il diritto e la certezza della verità (...) questo è qualcosa che va al di là di Becciu: sanifica lo stesso impianto del Vaticano, il suo ruolo nel mondo. (...) Il Vaticano, sul piano internazionale (lo dico con dolore), perde ogni forma di credibilità come portatore di giustizia nel mondo. Ed è una cosa terribile! (...) Diventa significativo il fatto che il Papa lavora per costruire un'immagine internazionale, e mondiale, di giustizia e poi si ritrova in casa... In nome di che cosa? Di un'ansia di trasparenza che all'improvviso, per immaturità psicologica (non tanto del Papa, ma dell'impianto strutturale del Vaticano), rivela una sua contraddizione non sanabile...» (Giuseppe Rippa). Una "giustizia" scandalosa!

  100. BulletRenato Farina, Grande il Papa che chiede l'amnistia. Ora dia giustizia al cardinal Becciu, in «L'Unità», 2 gennaio 2025. Anche qui: L'INTOLLERABILE CROCIFISSIONE DI UN INNOCENTE. «Mi chiedo però, un momento dopo, come sia possibile che lo stesso Papa abbia tollerato un esercizio dell’azione penale, nello Stato di cui è monarca assoluto, che ha calpestato le regole – frutto della civiltà Cristiana – le quali hanno preso il nome di “habeas corpus”. Mi riferisco al processo contro il Cardinale Angelo Becciu (e altri), che ha avuto come premessa il 24 settembre 2020 una sorta di “crocefissione cautelare” praticata dallo stesso Pontefice sulla base di prove fattegli apparire come incontrovertibili e poi totalmente screditate durante il dibattimento. Crocefissione cautelare? La cruda espressione è dello storico della Chiesa Alberto Mellone, ma è la sola adeguata dinanzi al pubblico sfregio del cardinale sardo oggetto di una “character assassination” istantanea: appeso per i piedi davanti all’opinione pubblica mondiale dalla massima autorità morale del pianeta come “il cattivo ladrone”, prima di poter esercitare qualsiasi forma di difesa, cosa che nel corso di questi quattro anni non ha mai di fatto – così come gli altri imputati – potuto praticare. Si pensi che – in questo specialissimo processo – il procuratore (che in Vaticano si chiama promotore di giustizia) ha potuto agire senza alcun filtro di un giudice terzo, potendo usufruire di quattro disposizioni papali tenute segrete (rescripta) che hanno modificato la procedura penale vaticana solo per questo causa, allargando di volta in volta i poteri dell’accusa. Esse per inerzia, salvo sterzate dall’alto, condurranno in carcere – con palese ingiustizia – persone che, se devono essere sottoposte a giustizia umana, hanno diritto a un giusto processo.» Anche qui. NON CHIEDIAMO NÉ AMNISTIA NÉ GRAZIA, CHIEDIAMO VERITÀ E GIUSTIZIA.

  101. BulletAlberto Vacca, Eresia e corruzione: armi segrete per la conquista del potere in Vaticano. Analisi comparativa del caso Morone e del caso Becciu, in «La Provincia del Sulcis Iglesiente», 2 gennaio 2025. IN UNA MONARCHIA, NELLA QUALE NON ESISTE LA SEPARAZIONE DEI POTERI, BASTA INGANNARE IL MONARCA – E RENDERLO COSÌ, ANCHE INVOLONTARIAMENTE, COMPLICE DI UN COMPLOTTO (OLTRE CHE RICATTABILE) – PER CONDANNARE CHIUNQUE, ANCHE LA PERSONA PIÙ INNOCENTE. Il card. Becciu è vittima di una tremenda malagiustizia: «Il processo che lo coinvolge è stato segnato da un’opacità che ha alimentato dubbi sulla trasparenza della giustizia vaticana. Anche in questo caso, il contesto suggerisce che le accuse siano strumentali a dinamiche di potere interne alla Curia. Il Vaticano, infatti, oggi come ieri, è teatro di lotte intestine tra fazioni opposte, e il caso Becciu è un esempio di giustizia piegata a fini politici. (...) Becciu non ha commesso alcun peculato né alcuna truffa, perché nel caso specifico mancano sia l’elemento oggettivo che soggettivo dei reati. Il peculato consiste nell’appropriarsi a proprio vantaggio o di altri di una somma di denaro o di altro bene della pubblica amministrazione in modo doloso, cioè con la consapevolezza e l’intento di arrecare ad essa un danno per trarne un profitto illecito per sé o per altri. Ebbene, dal processo non è emersa alcuna prova che Becciu abbia agito per procurare a sé, a Mincione e al proprio fratello un profitto illecito a danno della Santa Sede. (...) La sentenza che ha condannato Becciu solleva seri dubbi sulla correttezza del processo e sulla imparzialità del sistema giudiziario vaticano, dal punto di vista sia procedurale che sostanziale, perché le regole sono state cambiate in senso sfavorevole all’imputato mentre il processo era in corso e la condanna è stata basata sull’interpretazione arbitraria ed estensiva dell’articolo 1284 del Codice di Diritto Canonico che non configura un reato penale, ma ha una valenza solo civile. (...) Morone e Becciu restano due vittime illustri, accomunate dall’essere state travolte da una  macchina del potere che, in nome della salvaguardia dell’ordine interno, non ha esitato a sacrificare l’individuo per ragioni che appaiono lontane non solo dai principi di giustizia ma anche dal Vangelo. Questi due casi evidenziano un problema più profondo: la necessità di maggiore trasparenza e giustizia all’interno della Chiesa. L’opacità con cui vengono gestite queste vicende non solo danneggia le persone coinvolte, ma mina anche la credibilità dell’istituzione ecclesiastica agli occhi dei fedeli e del mondo. È urgente pertanto avviare una profonda riforma delle istituzioni ecclesiastiche. Un’istituzione che dice di fondarsi su principi universali come la giustizia e la verità non può tollerare che il potere venga utilizzato per manipolare i processi e perseguitare i propri avversari. La credibilità della Chiesa, già messa a dura prova, dipende dalla sua capacità di garantire trasparenza, equità e un sistema giudiziario realmente indipendente.» Commento di Mario Becciu (FB): «Un interessante intervento dello storico Alberto Vacca sostiene l’ipotesi che dietro il crimine giudiziario perpetrato a danno del cardinal Becciu si celi una lotta per il potere dentro il Vaticano. Potrebbe essere, ma non ne abbiamo le prove. È incontrovertibile, d’altra parte, che la dichiarata lotta alla corruzione, uno dei punti centrali del pontificato di Papa Francesco, si sia servita di atti corruttivi da parte di personaggi senza scrupoli pur di uccidere moralmente e giudiziariamente l’alto prelato. Tali personaggi non hanno esitato ad ingannare lo stesso pontefice.»

  102. BulletMario Lavia, Il caso, il processo, la colpa e l'ingranaggio: le contraddizioni contro il cardinale Becciu, in «Il Riformista», 1° gennaio 2025. «Resta inevasa la domanda delle domande che Nanni pone: "Che cosa c’è VERAMENTE dietro il processo Becciu? Qual è il movente vero che ha innescato una macchina del fango, quella che lo stesso processo ha mostrato essere una macchinazione ordita ai danni del cardinale sardo?". Addirittura un tentativo di colpire Bergoglio? O “solo” un meccanismo ordito da personaggi infingardi? Lo sapremo mai? Molto probabilmente, no.» OH, LO SAPREMO, LO SAPREMO! LA VERITÀ VERRÀ ALLA LUCE: «... non c'è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non debba essere conosciuto e venire alla luce» (Lc 8,17). SIAMO NELL'ANNO GIUBILARE DELLA SPERANZA, NONOSTANTE TUTTO! E in fondo è già quasi tutto molto chiaro.

  103. BulletElias Nanni, "Il caso Becciu", com'è stata fabbricata una gogna. E perché tutto cadrà come il velo di Maya, in «Prima Pagina News», 27 dicembre 2024. «LA GOGNA E LA MANCANZA DI RISPETTO – OLTRE CHE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI – IN VATICANO... «... tutto s'impantana in un confuso groviglio di situazioni. Su tutti, il "Promotore di Giustizia" (l'omologo del Pm italiano) che mena le danze e spesso fa strame di elementari regole del dibattimento processuale e di un fair play nell'interlocuzione con la difesa. Ha una sua teoria-schema prefabbricata e da lì non si smuove. Ma c'è la domanda a cui bisogna ancora rispondere: quale la necessità di scrivere un simile libro? Ebbene, qui siamo palesemente di fronte alla scelta, giornalistica e civile, di non tacere, di non rifugiarsi nell'indifferenza e (per quello che potrà contare sull'esito del ricorso) indagare su quella che viene considerata un'enormità giudiziaria, come il processo e la condanna del cardinale Becciu (sino a richiamare i casi Tortora e Dreyfus!). (...) Le accuse a Becciu, considerate da Nanni, oltreché ovviamente dagli avvocati, si sono rivelate inconsistenti, ma " stranamente", hanno portato alla condanna: il "famoso" palazzo di Londra dove Becciu, per il livello di responsabilità addebitatagli, "nemmeno si affaccia sulla soglia di casa". Sono ben altri gli abili faccendieri graditi al Vaticano. (...) A quanti gliel'hanno chiesto, Nanni ha sempre risposto che è bastato un accurato lavoro di indagine, un esame critico delle carte, niente di più e niente di diverso, per quanto si sia trattato di un lavoro molto difficile e laborioso. Dunque, niente di inventato, e nemmeno supposto, ma solo una ricostruzione lineare, logica di fatti ed episodi disseminati in migliaia di pagine - chiosa Nanni - che nell'appello dovranno servire a smontare definitivamente - ma già erano state smontate dagli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo- le risultanze del processo di primo grado che, si ripete, ha visto condannare un cardinale come Becciu, persona sempre devota al Papa, suo stretto collaboratore, e poi ingabbiato in un meccanismo d'accusa sgangherato, nemmeno abilmente costruito, tante sono le grossolanità di un impianto accusatorio che fa acqua da tutte le parti. (...) Di qui - ancora Nanni - la rappresentazione di un processo sbagliato, volutamente indirizzato, dove spicca la condanna del cardinale Becciu, il vulnus e la gogna alla sua figura e alla sua onorabilità. E anche, marcatamente, il mancato rispetto per la sua persona e la sua dignità di sacerdote prima ancora che di porporato. Eppure "rispetto" è la parola-simbolo scelta quest'anno dalla Treccani, apertamente condivisa, a indicare il "fulcro di ogni percorso di vita". Peccato che nella circostanza del processo, il "Promotore di Giustizia" non ne abbia voluto tenere conto.»

  104. BulletPapa Francesco, Apertura della Porta Santa e Santa Messa nella notte. Inizio del Giubileo Ordinario. Solennità del Natale del Signore. Omelia del Santo Padre Francesco, in «Vatican.va», 24 dicembre 2024. NELLA MESSA DI NATALE IL PAPA CI ESORTA A INDIGNARCI, AD ALZARE LA VOCE CONTRO LE INGIUSTIZIE. «La speranza che nasce in questa notte non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità – e tanti di noi, abbiamo il pericolo di sistemarci nelle nostre comodità –; la speranza non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; la speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri. Al contrario, la speranza cristiana, mentre ci invita alla paziente attesa del Regno che germoglia e cresce, esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità, e non solo, anche attraverso la nostra compassione.» OH, CI STIAMO, ECCOME! CHIEDIAMO A VIVA VOCE VERITÀ E GIUSTIZIA PER IL CARD. BECCIU, PERSEGUITATO DALLA MALAGIUSTIZIA SENZA POSSIBILITÀ DI DIFENDERSI, VITTIMA INNOCENTE DI TREMENDA INGIUSTIZIA! BUON NATALE! E CHE SIA UN NATALE BUONO!

  105. BulletClaudia Presicce, Scandalo in Vaticano, la versione di Becciu, in «Quotidiano di Puglia», 24 dicembre 2024.

  106. BulletPino Nano, Il Processo Becciu, Mario Nanni: "Anche in Vaticano un Caso-Tortora", in «La Discussione», 23 dicembre 2024. CHI E PERCHÉ HA ORGANIZZATO IL BRUTALE COMPLOTTO? «Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana, per toglierlo dal novero dei papabili? (...) Ogni pagina di questo libro è il racconto di una verità non sempre chiara, ogni capitolo contiene cose che nessuno ci aveva mai spiegato prima così bene prima, e la conclusione stessa del libro è una sentenza di assoluzione per il Cardinale Becciu, vittima, a giudizio di Mario Nanni– di una campagna mediatica ingiusta e ingrata nei suoi confronti, ma forse anche di un sistema giustizia, parliamo delle regole Vaticane, che non sempre gli hanno permesso di difendersi fino in fondo come invece gli sarebbe stato possibile fare in un tribunale della nostra Repubblica. Forse la sentenza di appello ci dirà di più.»

  107. BulletCarola Carulli, TG2 Achab Libri, «RaiNews.it», 22 dicembre 2024. «ALLA FINE DOVRÀ EMERGERE L'INNOCENZA ASSOLUTA DEL CARDINALE» Mario Nanni.

  108. BulletAndrea Paganini, "Caso Becciu": un'inchiesta tra giustizia e ingiustizie, in «Settimana News», 17 dicembre 2024. «Becciu nel primo grado di giudizio è stato condannato, ma senza nemmeno l’ombra di una prova; anzi le prove emerse a suo discarico sono state completamente ignorate nella sentenza, e gran parte del materiale probatorio è stato occultato (ad esempio 120 su 126 messaggi WhatsApp intercorsi tra le due donne che hanno tramato con Perlasca, ma anche parti sostanziali dell’interrogatorio di quest’ultimo coperte da omissis): la giustizia, insomma, invece di cercare la verità, l’ha nascosta scientemente. E questo è gravissimo. Come ben emerge dal libro di Nanni, il vero scandalo in Vaticano è quello della giustizia ingiusta. Ma la verità non muore, benché faccia molto meno rumore e sia più lenta delle calunnie: prima o poi arriva. Il caso Becciu di Mario Nanni è un tassello molto importante per farsi raggiungere dalla verità che, come credono i cristiani, ci farà liberi.» Anche in spagnolo.

  109. BulletG.C., Becciu, (in)giustizia in Vaticano, in «La Sicilia», 14 dicembre 2024. «Un libro shock per certi versi, che apre scenari diversi e inquietanti e di varia lettura su un processo «che solo tra le mura dello Stato Vaticano – secondo l'autore – ha potuto svolgersi indisturbato e inalterato. In un Paese civile e democratico come il nostro la conclusione sarebbe stata diversa».

  110. BulletLuigi Albano, Il caso Becciu come un romanzo ottocentesco: il libro di Mario Nanni apre nuovi sorprendenti scenari, in «Secolo d'Italia», 12 dicembre 2024. «E poi, sullo sfondo, Papa Francesco, il pontefice argentino del “Chi sono io per giudicare”… che stavolta ha avuto un ruolo di ”giudice ultimo” e capo assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Un ritorno al Papa Re? Un monito per tutti? Alla fine, il cardinale Becciu – condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi – non si sottrae al confronto. “Io non fuggo dal processo”, ha dichiarato.» CHI AIUTA REALMENTE IL PAPA A USCIRE DALLA TRAPPOLA IN CUI È CADUTO? PIÙ ASPETTA A RIMEDIARE, PIÙ IL SUO ERRORE DIVENTA GRAVE.

  111. BulletFelice Manti, Mafia e segreti, dal caso Orlandi a Becciu: chi è Pignatone, in «Il Giornale», 11 dicembre 2024. GIUSEPPE PIGNATONE, UN INDAGATO PER FAVOREGGIAMENTO ALLA MAFIA, CONDANNA UN INNOCENTE IN UN PROCESSO PIENO DI IRREGOLARITÀ E DI SCORRETTEZZE. ORA SE NE VA. RESTA LO SCANDALO DELLA (IN)GIUSTIZIA VATICANA.

  112. BulletVaticano, il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone lascia l'incarico: ha compiuto 75 anni, in «Il Messaggero», 11 dicembre 2024. Finito il lavoro (sporco?), si dimette.

  113. BulletGeraldina Boni, Manuel Ganarin e Alberto Tomer, L'utilizzo della quota dell'otto per mille a diretta gestione della Chiesa cattolica alla luce del diritto penale italiano: l'insostenibile configurazione delle funzioni svolte dal vescovo come 'pubblico servizio', in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale». 9 dicembre 2024. La scienza giuridica smentisce radicalmente i teoremi della Procura di Sassari e di Alessandro Diddi, il promotore di giustizia (di nome) e di ingiustizia (di fatto) del Vaticano.

  114. BulletProcesso Becciu: pamphlet denuncia, '(In)Giustizia in Vaticano', in «ANSA», 9 dicembre 2024. Dopo quattro anni, due mesi e quindici giorni di brutale e perversa persecuzione mediatico-giudiziaria, la stampa si sveglia? Chissà! I grandi giornaloni faticano ad ammettere di aver compiuto, sull'onda di una macabra gogna mondiale, una campagna schifosa, indegna di un giornalismo serio e onesto.  Ma la verità non muore e presto o tardi verrà alla luce! Questo libro di Mario Nanni è un tassello importante sul cammino della verità.

  115. BulletMario Nanni intervistato da Giuliano Guida Bardi a «Il Punto G», Giornale Radio, 9 dicembre 2024 (a partire dal minuto 51). «Nel Vaticano vige una amministrazione della giustizia che in Italia sarebbe considerata semplicemente assurda.» Il che è tutto dire!

  116. BulletLuigi Bisignani, I porporati preparano la riabilitazione di Becciu, in «Il Tempo», 8 dicembre 2024. «UN PROCESSO PER RAPINA SENZA CHE SIA STATO PORTATO VIA NEPPURE UN CAPELLO.» C'è qualche affermazione infondata e qualche illazione gratuita, nell'articolo di Bisignani. Ma c'è anche qualche verità: il processo a Becciu è stata una crudeltà assurda, come la condanna decisa a priori a tavolino: Becciu è innocente, vittima di uno schifoso complotto. E proprio per questo non vogliamo la grazia: vogliamo giustizia! Becciu è l'uomo più fedele del Papa (e così voglio interpretare il disegno del "Tempo"); ma al mondo intero, con metodi mafiosi, hanno fatto credere il contrario; perfino al Papa! SI TOLGANO AL PIÙ PRESTO GLI "OMISSIS" IMPOSTI DAI MAGISTRATI! SI RENDA PUBBLICO INTEGRALMENTE IL MATERIALE PROBATORIO TENUTO NASCOSTO, A COMINCIARE DAI 120 MESSAGGI DELLA CHAOUQUI! PS: SPERO, CON TUTTO IL CUORE, CHE SIA FRANCESCO A RIMEDIARE AL PROPRIO ERRORE, E NON ALTRI.

  117. BulletPERFETTA LETIZIA: stare sulla croce e sorridere ai confratelli. Il cardinale Becciu qui con i nuovi cardinali Jean-Paul Vesco e Francis Leo (immagini tratte dalla diretta televisiva del Concistoro del 7 dicembre 2024).

  118. BulletMario Nanni, E se il caso Becciu fosse solo un complotto?, in «La Notizia», 7 dicembre 2024. CERTO CHE ERA ED È UN COMPLOTTO! IL COMPLOTTO PIÙ VOLGARE E CICLOPICO CHE SIA MAI STATO ORGANIZZATO CONTRO UN ESSERE UMANO. E IN FONDO ERA GIÀ CHIARO FIN DALL'INIZIO. CERCHEREMO LA VERITÀ FINO IN FONDO! E IL LIBRO DI MARIO NANNI È UN TASSELLO FONDAMENTALE DI QUESTA RICERCA.

  119. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Il primo libro inchiesta sulle accuse e il processo all'ex Sostituto cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un oscuro intreccio giuridico-mediatico, in «Osservazioni casuali», 46, 30 novembre-6 dicembre 2024. «Il libro di Nanni è molto interessante e pedagogico perché rivela molte verità nonché sospetti (fondati) del cosiddetto “processo Becciu”. In particolare, vi sono analisi di meccanismi giudiziari intrecciati con quelli dei media per condannare l'accusato, addirittura prima dell'apertura formale del processo. Un'operazione di "character assassination", distruzione della reputazione come si è visto, ricorda l'autore, nel caso famoso del giornalista Enzo Tortora. Nella presentazione del libro si legge: "Nel caso Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte!, delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza. In questo libro, che ha anche risonanze letterarie perché si evocano situazioni e atmosfere da romanzo, pullula una miriade di personaggi. A cominciare dal Papa, fino ai protagonisti di questa vicenda ancora tutta da definire." (Intervista con l'autore - Radio Radicale). Intanto, da tempo - e per fortuna! - abbiamo la "Rassegna stampa sul caso Becciu" di Andrea Paganini: completa, seria, tempestiva e onesta. Per tutti un vero faro, una luce sempre accesa su ciò che altri vorrebbero oscuro e silente.» Beh, che dire? Grazie! E grazie a chi segue questa rassegna stampa e aiuta a far spazio alla verità!

  120. BulletIvo Pincara, Perché, come si fa, come fa, come è possibile... 16 domande giustificate e inquietanti sul caso Becciu che esigono risposta, in «Korazym», 4 dicembre 2024. Anche in tedesco.

  121. BulletPino Nano, Mario Nanni racconta "Il caso Becciu", in «Giornalisti Italia», 3 dicembre 2024. « Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana , per toglierlo dal novero dei papabili?»

  122. BulletAntonino Solarino, L'incredibile ingiustizia in Vaticano ai danni del card. Angelo Becciu, 3 dicembre 2024. Domande giustificate e inquietanti che esigono risposta.

  123. BulletFelice Manti, Becciu, chi era costui? Un libro sull'ex Sostituto alla Segreteria di Stato accende un faro, in «Il Giornale», 2 dicembre 2024. «Tutto ruota intorno ai quattro cambi in corsa delle regole processuali (alla faccia del «giusto processo») decisi da altrettanti "rescripta" papali mentre si svolgeva il giudizio, impregnati dell’odore nauseabondo della sentenza già scritta. (...) La condanna sembrava già scritta dal settimanale «l’Espresso», dietro le presunte prove si sarebbe mosso un sottobosco di agenti segreti, finti preti e faccendieri, con il solito superpentito che la fa franca consegnando Becciu, fino al potente Promotore per la giustizia Alessandro Diddi, il novello Torquemada già avvocato di Mafia Capitale e controparte di Giuseppe Pignatone da procuratore capo di Roma, che oggi è il presidente del Tribunale vaticano. Sia chi l’ha portato alla sbarra (senza conoscere troppo bene il codice d’Oltretevere), sia chi l’ha condannato sono stati promossi al rango delle più alte gerarchie vaticane l’anno scorso «motu proprio» da Francesco a distanza di pochi giorni dal verdetto che ha inchiodato Becciu, definendolo (Diddi dixit) una «brutta persona» in uno dei (troppi) duelli verbali andati in scena a processo. (...) fino a personaggi come Francesca Immacolata Chaouqui, l’unica donna mai condannata dallo stesso Tribunale vaticano, che sarebbe stata l’ispiratrice di un vero e proprio complotto. "Ascoltata dal Tribunale, non solo non ha smentito, ma se n’è quasi gloriata", scrive Nanni. E nonostante le accuse a Becciu di peculato e distrazione di fondi siano "cadute a una a una durante il dibattimento, le testimonianze, le arringhe, e tuttavia il Promotore di Giustizia le ha tenute in non cale, perché non collimavano con il suo impianto accusatorio costruito su teoremi e petizioni di principio". Anzi, quando in dibattimento sono emerse risultanze favorevoli all’imputato, "il Pg si è comportato come se non ci fossero, ha esercitato oggettivamente un meccanismo di rimozione".»

  124. BulletPino Nano, "Il Caso Becciu", il giornalista Mario Nanni ricostruisce nei dettagli il processo al cardinale, in «La Voce dei Giornalisti», 2 dicembre 2024. «Un libro per certi versi shoccante, che farà il giro del mondo per tutto quello che contiene e descrive, e da cui viene fuori una immagine forte di quello che è il vero potere Vaticano. L’unico a salvarsi da questa inchiesta giornalistica che ci riporta al vecchio cronista dell’ANSA Mario Nanni, allievo prediletto del grande Sergio Lepri, e lui stesso caporedattore centrale del Politico dell’ANSA, è Papa Francesco, che Nanni tratta sempre con estremo garbo ed estrema ammirazione per quello che il Papa ha sempre fatto per arrivare alla verità.»

  125. BulletM.Pi., Il caso Becciu: un libro di Mario Nanni per fare luce su un processo storico e controverso, in «Prima Pagina News», 2 dicembre 2024. «Un libro imprescindibile per chi vuole capire le dinamiche del potere vaticano e la fragilità della giustizia umana, anche nei luoghi più sacri.»

  126. BulletLanfranco Palazzolo, "Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano", intervista all'autore Mario Nanni, in «Radio Radicale», 2 dicembre 2024. «Il cardinale Becciu è stato messo in un tritacarne con accuse risibili, che si sono rivelate tutte inconsistenti (...). Il processo si è svolto come se durante il processo stesso non fossero emerse testimonianze inoppugnabili per l'innocenza assoluta del card. Becciu (...). Dove scatta il pregiudizio da parte del promotore di giustizia? Siccome la cooperativa (braccio operativo della Caritas di Ozieri) era presieduta da un fratello del cardinale Becciu, – con un sillogismo che farebbe bocciare subito uno studente di filosofia (...) – allora "Becciu fa arricchire i fratelli". Queste voci sarebbero ridicole se non fossero state soffiate all'orecchio del Papa. (...) Tutte accuse che sono risultate inconsistenti durante il processo. (...) Questo era un processo già  fabbricato a tavolino, deciso nel suo esito, tant'è vero che non si condanna uno senza avere prima il processo (...). Io parlo di "vaso di pandora", ma parlo anche di "apprendista stregone": chi ha messo tutta questa macchina in movimento alla fine non la controllava più. E adesso come se ne può uscire? L'unico che sa come potersene uscire è il Papa.» Con una piccola correzione: l'accusa dell'appello sarà proprio – assurdamente! – in mano allo stesso Diddi (a meno di interventi divini che modifichino nuovamente la legislazione, per una volta in favore delle difese).

  127. BulletCandido Renna, Il Caso Becciu, riflessioni per il libro di Nanni, in «Corriere Salentino», 1° dicembre 2024. «Particolarmente illuminante è il parallelo che Nanni traccia tra il caso Becciu e i casi Dreyfus e Tortora. Come Dreyfus fu vittima dell’antisemitismo e dei pregiudizi dell’establishment militare francese, e come Tortora fu travolto da un sistema mediatico-giudiziario che non ammetteva dubbi sulla sua colpevolezza, così Becciu sembra essere stato vittima di un meccanismo che aveva già deciso la sua condanna prima ancora dell’inizio del processo. La figura di monsignor Perlasca emerge come uno dei personaggi più enigmatici della vicenda. La sua trasformazione da stretto collaboratore di Becciu a principale accusatore viene descritta da Nanni in termini pirandelliani, con un “Perlasca 1” fedele e un “Perlasca 2” nemico. Questa scissione del personaggio riflette la complessità delle dinamiche umane e istituzionali che hanno caratterizzato il processo. Il libro solleva interrogativi fondamentali sulla natura e sul funzionamento della giustizia vaticana. La sovrapposizione tra potere spirituale e temporale, la mancanza di una chiara separazione dei poteri e l’assenza di garanzie procedurali consolidate emergono come problematiche strutturali che il caso Becciu ha portato drammaticamente alla luce. La vicenda viene presentata come un possibile punto di svolta nella storia della governance vaticana, un momento che potrebbe portare a una riflessione più ampia sulla necessità di riforme istituzionali.»

  128. BulletSante Cavalleri, 15 interrogativi sul caso Becciu chiariscono il profilo di una congiura di palazzo contro il più fedele collaboratore di Francesco. Ne aggiungiamo un 16°: come sarebbe cambiata l'evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato il suo collaboratore più abile e fedele?, in «Faro di Roma», 1° dicembre 2024. SE I MAGISTRATI VATICANI NON SERVONO LA VERITÀ, E ANZI LA NASCONDONO E LA MANIPOLANO... CI PENSERÀ LA STORIA A FARLA EMERGERE. MA CHE VERGOGNA PER I CATTOLICI DEL PRESENTE! «... come sarebbe cambiata l’evoluzione delle due guerre sanguinose cui stiamo assistendo sgomenti, se a coadiuvare il Papa in Segreteria di Stato ci fosse stato Becciu? Sì, perchè il porporato sardo era davvero obbediente a Francesco e mai avrebbe mediato le sue posizioni arrivando addirittura a giustificare l’invio delle armi come espressione di una asserita legittima difesa, invocando un diritto evidentemente inapplicabile nelle presenti situazioni, anche perchè la possibilità dell’escalation nucleare esclude qualunque giustificazione dell’uso di armi (offensive o difensive che siano) in quanto le conseguenze di tali scellerati invii, alle parti in conflitto, di bombe, missili, munizioni, lanciamissili, carriarmati e altre diavolerie (purtroppo decisi anche dal governo italiano) sono poi del tutto imprevedibili, come stiamo vedendo, e l’escalation nucleare che annienterebbe una fetta consistente del mondo e dell’umanità è letteralmente dietro l’angolo. Ebbene in diverse circostanze, mettendo la propria professionalità e saggezza diplomatica al servizio delle intuizioni di Francesco, Becciu è stato l’uomo macchina che ha procurato alla Santa Sede importanti successi diplomatici a favore della pace, grazie anche ai suoi canali cubani, creati nel corso della sua missione di nunzio sull’Isola. Sarà un caso ma il colpo di palazzo contro Becciu ha privato Papa Francesco di un fedele e abile esecutore dei suoi disegni diplomatici (...). E certo gli esponenti della poltica imperialista USA non hanno accolto con favore l’ascesa del diplomatico stimato dai fratelli Castro nella Curia Romana e potevano temere una sua eventuale futura elezione al Pontificato. E se per trovare i mandanti di quest’omicidio bianco bisogna chiedersi a chi conveniva fare fuori Becciu i primi sospetti sono proprio loro, gli uomini dell’Impero.»

  129. BulletS.C., Che senso ha che un magistrato vaticano vada in giro a far intendere di avere in tasca la soluzione del caso Orlandi, salvo che poi non ha nulla in mano, in «Faro di Roma», 29 novembre 2024. «Il promotore di giustizia Alessandro Diddi è un’autentica sciagura per la S. Sede e in generale per l’intera Chiesa cattolica.» L'INCOMPETENZA AL POTERE (GIUDIZIARIO). INCOMPETENZA NEL CASO MIGLIORE.

  130. BulletPietro Di Muccio De Quattro, La porpora e il giudizio, in «L'Opinione delle Libertà», 29 novembre 2024. «Scrive l’autore che illustri giuristi ed esperti di diritto canonico hanno sollevato dubbi sulla legittimità di alcuni rescripta del Papa sul corso di svolgimento del processo, per i quali è stata perfino presentata all’Onu una denuncia contro il Papa stesso, e ne hanno tratto la conclusione che un processo siffatto, in quanto espressione della “suprema potestà giurisdizionale” del Papa, è “anticostituzionale”, per così dire, nel senso che viola i principi dello Stato di diritto, il giusto processo, i diritti umani, le convenzioni internazionali ratificate dallo Stato vaticano: roba da niente, soprattutto considerando le prediche quotidiane dei papi e del clero sul rispetto assoluto della persona umana, immagine di Dio in terra! (...) Il libro è al tempo stesso una “requisitoria civile” e una “condanna morale”: l’una, contro le stimmate dell’errore giudiziario (Enzo Tortora e Alfred Dreyfus vengono appunto evocati dall’autore); l’altra, contro l’etica immorale del moralismo. I giudici dell’appello dovrebbero leggere Il caso Becciu di Mario Nanni.»

  131. BulletPino Pisicchio, Tra Tortora e Dreyfus, il caso Becciu e l'ombra di una predestinazione, in «Formiche», 28 novembre 2024. «Ma è proprio il Santo Padre a rappresentare, in questo pamphlet con cadenza romanzesca, un personaggio percepito al tempo stesso nelle due posture di persona male informata da curiali nemici di Becciu, e dunque innocente in quanto privato della verità dei fatti, o, al contrario consapevole ispiratore di una linea processuale volta a perseguire un solo esito: quello della colpevolezza.» IO SPERO – CON TUTTO IL CUORE – CHE IL PAPA SIA, AL PARI DEL CARD. BECCIU, UNA VITTIMA DELL'IMBROGLIO. PERCHÉ L'ALTERNATIVA ACCENNATA DA PINO PISICCHIO – CHE RECENSISCE IL LIBRO "IL CASO BECCIU. (IN)GIUSTIZIA IN VATICANO" DI MARIO NANNI – FA INORRIDIRE E, PIÙ CHE PIETRO, RICORDA CAIFA. IN OGNI CASO LE PERSONE CHE CIRCONDANO FRANCESCO – IL "CERCHIO MAGICO"? – NON STANNO AIUTANDO PER NIENTE NÉ IL PAPA NÉ LA CHIESA!

  132. Bullet"Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano" di Mario Nanni. «Finalmente un libro che racconta la verità senza gli inquinamenti cui abbiamo assistito dal 2020 ad oggi. La previa distruzione morale del cardinale ad opera di una stampa collusa ha fatto sì che il processo diventasse un colossale imbroglio con una condanna a prescindere dai fatti realmente accaduti. Chi esce sconfitto da questa storia non è il cardinale ma il sistema giudiziario della Santa Sede e con esso il prestigio e l’autorevolezza della stessa chiesa» (M.B.).

  133. BulletD.P.A., Giusto processo? In quale Stato il rappresentante dell'Accusa presenta libri contro gli imputati?, in «Silere non possum», 27 novembre 2024. «C’è un procedimento in corso, quello Sloane Avenue, dove il Promotore di Giustizia rivestirà un ruolo anche nell’appello (assurdità delle normative introdotte da chi non capisce nulla di diritto). Voi avete mai visto un rappresentante dell’accusa di uno Stato qualsiasi che partecipa ad una presentazione di un libro dove viene offerta una lettura dei fatti che è faziosa, cospirazionista e parziale? Noi no. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che quest'uomo, Diddi, continua a fare ciò che vuole alle spalle di uno Stato - il nostro - che lo paga fior fior di quattrini. Alessandro Diddi continua a svolgere la sua attività forense in Italia e continua ad intrattenere rapporti con questi giornalisti che pubblicano notizie e offrono letture che, non si sa proprio come possano averle. Ancora ci chiediamo chi ha chiesto le ricerche a Pasquale Striano?» IL LOSCHISSIMO BARATTO TRA LA MAGISTRATURA VATICANA E UN CERTO TIPO DI "PSEUDO-GIORNALISMO" È SEMPRE PIÙ SPUDORATAMENTE IN BELLA VISTA (PER CHI NON PORTA I PARAOCCHI).

  134. BulletPRIMA DI MORIRE, PAOLO BORSELLINO DEFINÌ LA PROCURA DI PALERMO «UN NIDO DI VIPERE». E PROFETIZZÒ: «MI UCCIDERANNO, MA NON SARÀ UNA VENDETTA DELLA MAFIA. LA MAFIA NON SI VENDICA. FORSE SARANNO MAFIOSI QUELLI CHE MATERIALMENTE MI UCCIDERANNO, MA QUELLI CHE AVRANNO VOLUTO LA MIA MORTE SARANNO I MIEI COLLEGHI E ALTRI». A CHI SI RIFERIVA? CHI ERANO LE VIPERE TRA I SUOI COLLEGHI? ANTONIO INGROIA RICORDA: «SONO PASSATI TRENTADUE ANNI, MA LO RICORDO COME FOSSE IERI – DICE L'ALLORA SOSTITUTO PROCURATORE A PALERMO – AL TERMINE DI UNA MOVIMENTATA RIUNIONE NELLA STANZA DEL PROCURATORE GIAMMANCO, PAOLO BORSELLINO SI AVVICINÒ A GUIDO LO FORTE E A GIUSEPPE PIGNATONE, E DISSE: «VOI DUE NON ME LA RACCONTATE GIUSTA SUL DOSSIER MAFIA E APPALTI». Nella foto si vede Paolo Borsellino tra Giuseppe Pignatone e Pietro Giammanco. Pignatone, che nel frattempo è indagato per favoreggiamento alla mafia, è oggi il Presidente del Tribunale del Vaticano!

  135. BulletSimona Musco, «Eni-Nigeria, i pm omisero prove per puro calcolo...», in «Il Dubbio», 21 novembre 2024. IN ITALIA I MAGISTRATI CHE NASCONDONO MATERIALE PROBATORIO PER MANIPOLARE LA GIUSTIZIA VENGONO PUNITI. IN VATICANO AL CONTRARIO ALESSANDRO DIDDI E GIUSEPPE PIGNATONE VENGONO PREMIATI: LA VERITÀ SI SACRIFICA SULL'ALTARE DELLA RAGION DI STATO E DELL'IPOCRISIA! QUANDO LA GIUSTIZIA È CORROTTA...

  136. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, "Caso Becciu": il potere vaticano sui media. Il Vescovo di Roma non ha bisogno di giornalisti amici, in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. ... «c'è un'ulteriore dimostrazione che il controllo e la manipolazione di rilevanti pezzi della stampa italiana, e anche di giornalisti di agenzie internazionali — cosa non nuova — fanno parte del cosiddetto "caso Becciu". Sullo scritto firmato dal porporato, condannato in primo grado a oltre cinque anni di galera in un processo pieno zeppo di irregolarità giuridiche, capricci sovranisti e arbitrarietà rancorose e impulsive, possibili solo ove la "giustizia" è monarchica, la stampa in questi giorni si è dolcemente adagiata ai desideri di Santa Marta (...) il porporato viene ritenuto, come dal primo giorno, “colpevole”. (...) Le cosiddette "grandi testate" si sono tenutie ipocritamente lontano dall'argomento come hanno fatto la quasi totalità dei "vaticanisti", ormai ridotti a fare "giornalismo di riporto". (...) Questa sala stampa, da molti anni ormai, manipola i fatti e dintorni per diffondere narrazioni non veritiere o comunque distorte, ricamate ad arte, come quando si tenta di far passare che nel giudizio contro il card. Becciu si è trattato di un giusto processo poiché c'erano tutte le garanzie. Perciò, secondo queste singolari considerazioni, il card. Angelo Becciu sarebbe una persona da ritenere definitivamente colpevole. (...) Per il bene della stessa Chiesa di Cristo e per il bene della comunione ecclesiale è ora di mettere fine alle manipolazioni e far emergere la verità.»

  137. BulletLuis Badilla e Roberto Calvaresi, Il cardinale Angelo Becciu risponde a un articolo scritto a Santa Marta, firmato da un giornalista di Vatican News, che è stato in passato vaticanista de "Il Giornale" e che ora è un affannoso "progressista", in «Osservazioni casuali», 43, 9-16 2024. «L’articolo che il cardinale commenta e rifiuta porta la firma di Andrea Tornielli, vicino al Papa da quando era ancora cardinale Bergoglio. Ha dei passaggi incredibili, impregnati di moralismo ipocrita e di affermazioni palesemente false, e ciò è un qualcosa che non si può silenziare perché un giornalista non può scrivere qualsiasi cosa coprendosi con il Papa. Speriamo che alcune cose che dice Tornielli sulla vicenda del card. Becciu non rappresentino il pensiero del Pontefice seppure l’articolo “spuzza” di Sala stampa di Santa Marta.»

  138. BulletSandro Magister, Innocente ma subito trattato come colpevole. La lettera di protesta del cardinale Becciu, in «Settimo Cielo», 14 novembre 2024. «La fortissima lettera di protesta del cardinale Giovanni Angelo Becciu i media vaticani l’hanno infine pubblicata, nel primo pomeriggio di lunedì 11 novembre, una volta avuto il via libera da papa Francesco, suo principale bersaglio. Ma hanno fatto il possibile perché passasse inosservata. “Vatican News” l’ha lanciata per un giorno e mezzo sulla sua home page – e soltanto su quella in lingua italiana – in coda a una ventina di altre notizie, con le sole parole incomprensibili “Il diritto alla difesa” e con una foto del muro esterno degli uffici giudiziari vaticani. Mentre “L’Osservatore Romano” ha fatto qualcosa di più, con un piccolo lancio in prima pagina che almeno forniva il nome dell’autore del testo.» CHAPEAU A SANDRO MAGISTER! ... NONOSTANTE LA VILE SORDINA VATICANA, CHE NON FA NÉ GLI INTERESSI DEL PAPA NÉ QUELLI DELLA CHIESA! Anche in francese. E in inglese.

  139. BulletNico Spuntoni, Sloane Avenue, Becciu ribatte a Tornielli dai media vaticani, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 13 novembre 2024. «L’aspetto sorprendente è che la risposta, energica e piccata, ha trovato spazio su "Vatican News" e su "L’Osservatore Romano". (...) Forse è la prima volta in undici anni che l’organo della Santa Sede dà spazio ad un intervento così critico e in controtendenza rispetto alla vulgata ufficiale. Così come è clamoroso che i media vaticani ospitino, senza alcuna precisazione o introduzione, una stroncatura così netta di un articolo scritto dal direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.» DIFFICILE DIRE SE I GIORNALISTI NEGLI ULTIMI ANNI – TANTI GIORNALISTI –  SIANO STATI PIÙ SIMILI A DON RODRIGO O A DON ABBONDIO! O FORSE ALL'AZZECCAGARBUGLI?

  140. BulletNico Spuntoni, Becciu non ci sta e contrattacca. «Diritto di difesa non garantito. Io vittima dell'ideologia», in «Il Tempo», 12 novembre 2024.

  141. BulletVik van Brantegem, Può un magistrato indagato per favoreggiamento alla mafia emettere sentenze in nome del Papa?, in «Korazym», 12 novembre 2024. BECCIU VENNE CACCIATO PER MOLTO MENO, E SENZA NEMMENO UN AVVISO DI GARANZIA! «Chi griderà se sono i giornalisti i primi che tacciono, si adeguano, si rassegnano a passare veline calunniose che sono un’offesa della verità, della giustizia e della carità. In fondo chi è il giornalista se non colui che esce dagli schemi, colui che sa liberarsi da peso della cultura dominante, che sa vivere in proprio rompendo con tutte le convenzioni, le ipocrisie, le gabbie di normalità che gravano come macigni su tutte le società e sulla vita della Chiesa? Se tacciono i giornalisti, tace la vita, perché la vita stessa è tutta un esprimersi. La morte non si esprime più. Che ne sarà della vita, se coloro che dovrebbero comunicare la verità, la giustizia e la carità, non alzano la loro voce per chi soffre, per chi non ha alcuna ragione di essere condannato essendo innocente? Egregi vaticanisti alla Corte della Domus Sanctae Marthae. È ora di finirla di stare zitti. Il silenzio è omertà. Il silenzio è complice.»

  142. BulletGiovanni Angelo Becciu, Il diritto alla difesa, in «L'Osservatore Romano», 11 novembre 2024. «Qui si fanno processi alle intenzioni. Siamo di fronte a un processo penale, non di fronte a un processo finalizzato a impartire insegnamenti. Ora è del tutto evidente che un articolo come quello di Tornielli considera me e tutti gli imputati già condannati in via definitiva. Non si scrive mai che il processo è in primo grado, che tutti gli imputati hanno diritto all’appello e che dunque siamo tutti, non solo io, presunti innocenti.» La verità non si sacrifica sull'altare dell'ipocrisia.

  143. BulletSandro Magister, Quel primato del papa che divide le Chiese. Ma che Francesco impedisce di riformare, in «Settimo Cielo», 11 novembre 2024. «Ma la contraddizione più clamorosa è quella che riguarda la sinodalità. Il documento fa affidamento al sinodo del 2021–2024 dedicato precisamente a riformare la Chiesa in senso sinodale, ma tace sull’effettivo annientamento di tale proposito da parte di un papa come Francesco che i sinodi, sia l’ultimo che i precedenti, li ha umiliati esercitando di fatto su di essi un dominio solitario e assoluto, come messo in luce dal precedente post di Settimo Cielo. Per non dire della sua inaudita pretesa di far derivare anche i poteri temporali del papa dal suo ruolo di primate della Chiesa. Pretesa codificata nel preambolo della nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano pubblicata il 13 maggio 2023, ammantando di diritto divino non solo il supremo governo spirituale della Chiesa ma anche il governo temporale, sempre da parte del papa, dello Stato della Città del Vaticano. In due millenni di storia, mai un papa aveva osato tanto. Ed è ovvio che ciò ingigantisce a dismisura l’ostacolo che il primato papale frappone a una riconciliazione tra le Chiese. E ancora. Come non registrare la sistematica violazione dei principi fondamentali di uno stato di diritto nel processo intentato in Vaticano contro il cardinale Angelo Becciu e altri imputati, con papa Francesco a comandare il gioco a suo piacimento? Insomma, alla prova dei fatti, il documento di studio “Il vescovo di Roma”, con le sue proposte di buona volontà ecumenica, è azzerato dal comportamento effettivo del papa regnante.» Anche in inglese. E in francese.

  144. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis, the revolution of informality, in «MondayVatican», 11 novembre 2024. «La sentenza nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, pubblicata lo scorso 30 ottobre, ha evidenziato un uso personalista delle regole, con il Papa che è entrato nel processo in corso con quattro rescritti. La sentenza mescola diritto dello Stato della Città del Vaticano, giurisprudenza italiana e diritto canonico, creando, alla fine, l’impressione di un vuoto giuridico e condanne basate su tesi: si teorizza che l’appropriazione indebita esista anche quando non c’è interesse personale, si parla di collaborazione all’estorsione anche quando si ammette che gli interessi degli imputati erano divergenti. (...) non sembrano più esserci regole, ma soprattutto eccezioni e decisioni imposte dall’alto. (...) Se nulla è importante, allora anche le procedure legali possono essere sovvertite da interventi al volo o interpretate diversamente a seconda delle esigenze.» Anche in italiano.

  145. BulletNico Spuntoni, Sentenza Becciu, le motivazioni: non ha rubato ma è colpevole, in «La Nuova Bussola Quotidiana», 6 novembre 2024. Colpevole a prescindere? Aberrante! ... «tra gli elementi più rilevanti passati in sordina nella stampa nazionale c'è il riconoscimento che monsignor Alberto Perlasca, prima indagato e poi nemmeno rinviato a giudizio al punto da costituirsi parte civile nel processo, non è stato ritenuto attendibile dai giudici vaticani. Il monsignore, capo ufficio amministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato ai tempi dei fatti contestati, non è stato una comparsa nell'indagine e nel processo, ma il grande accusatore di Becciu. Il Tribunale vaticano ha bollato le testimonianze di Perlasca come prive dei "richiesti crismi di coerenza e attendibilità". Alla luce di ciò, non è forse legittimo chiedersi l'origine di quelle accuse che sono state buttate nel cestino dai giudici? (...) Nonostante la condanna, nelle motivazioni della sentenza si può rintracciare la scorrettezza della campagna mediatica di cui Becciu fu vittima dal 25 settembre 2020. L'immagine di un cardinale che si è arricchito ed ha arricchito la propria famiglia coi soldi dell'Obolo di San Pietro viene smentita dai fatti riportati dai giudici vaticani che, pure, lo condannano: il peculato si riferisce a due contributi da 25.000 e 100.000 euro partiti dai conti della Segreteria di Stato a vantaggio della cooperativa Spes gestita da persone vicine a Becciu. La sentenza non mette in discussione le finalità di promozione umana e integrazione sociale per le quali avrebbero potuto essere utilizzati i soldi e non nega il loro mancato utilizzo da parte della Spes, ma contesta l'illiceità dell'elargizione di denaro pubblico in virtù del ruolo coperto ad un soggetto legato a familiari. Di fronte a queste cifre, nemmeno spese e comunque destinate a progetti umanitari sia pur condotti da una cooperativa di parenti, fa un certo effetto rileggere gli articoli del settembre 2020 dove si parlava di "montagna di soldi", di "vero e proprio metodo" e di "spada di Francesco sui corrotti"».

  146. BulletAndrea Gagliarducci, Processo Palazzo di Londra, la sentenza apre il dibattito sul futuro della Santa Sede, in «ACIstampa», 5 novembre 2024. «In più di 800 pagine di sentenza, il Tribunale Vaticano non solo non è riuscito a chiudere oltre ogni ragionevole dubbio una vicenda spinosa che riguarda la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Ha, piuttosto, aperto un altro dibattito, che riguarda l’efficacia stessa di un Tribunale Vaticano in cui il Papa interviene con quattro rescritti ad un processo in corso per – è la spiegazione del promotore di Giustizia Alessandro Diddi – “riempire i vuoti normativi”. la sentenza ha anche creato nuove comprensioni giuridiche, che a volte sembrano confondere o mescolare diritto canonico, legge dello Stato della Città del Vaticano e giurisprudenza italiana, fino ad arrivare alla teorizzazione che ci possa essere peculato solo per il fatto di aver usato male i fondi, senza che ci sia un vantaggio personale ed ha, soprattutto, aperto la strada a chi, in realtà, vuole colpire l’indipendenza stessa della Santa Sede. Perché di fronte a questo processo e al modo in cui è stato svolto, a partire dalle indagini, il parere che colpisce di più è forse quello di un vaticanista esperto come John Allen, che arriva a sostenere che  eventualmente il Papa dovrebbe rinunciare al Tribunale vaticano ed alle proprie  prerogative di giudice supremo. (…) La Segreteria di Stato si trova a dover difendere la propria autonomia, fino a perderla del tutto proprio a motivo di questo processo, in cui dapprima il Papa mostra di voler difendere l’investimento, e poi alla fine decide di agire in maniera opposta. (…) La denuncia dello IOR ha dunque l’effetto di scardinare un intero sistema vaticano. Lo IOR è controllato dall’AIF, che viene bloccato di fatto nella sua attività di intelligence dalle perquisizioni scaturite dalla denuncia. La Segreteria di Stato si trova a dover ristrutturare il prestito, dopo aver già dovuto ridefinire una situazione difficile al fine di  non perdere i capitali di investimento. Il promotore di Giustizia diventa una sorta di deus ex machina, dotato di poteri speciali e autorizzato dal Papa ad agire in maniera sommaria. (…) L’attività del Papa nelle attività processuali ha garantito il profilo di indipendenza o ha messo a rischio il senso stesso dello Stato di Città del Vaticano – considerando che Giovanni Paolo II delegò le sue funzioni di sovrano ad una commissione cardinalizia proprio per preservare l’indipendenza dello Stato e la sua da Papa? E, soprattutto, abbiamo assistito ad una “vaticanizzazione” della Santa Sede, dove le leggi dello Stato hanno sovrastato l’importanza di mantenere un profilo internazionale e istituzionale, aderente alle convenzioni internazionali ma fermo nella sua specificità?» QUESTO PROCESSO È STATO UN AUTOGOL? SE IL PAPA POTESSE TORNARE INDIETRO, AGIREBBE ANCORA COME FECE IL 24 SETTEMBRE 2020?

  147. BulletVik van Brantegem, Accusato dal Supremo Magistrato vaticano, il Cardinal Becciu è stato automaticamente giudicato e condannato. Non c'è verità che tenga, in «Korazym», 3 novembre 2024. «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.» (Mt 5,6)

  148. BulletVittorio Feltri, Condannato senza prove. Tutti i buchi (e i trucchi) nell'inchiesta su Becciu, in «Il Giornale», 3 novembre 2024. «A muovermi era stato l’istinto affinato dalla mia esperienza al processo di Enzo Tortora. Se le televisioni e i media della galassia – atei, laici, vaticani, comunisti, bigotti – sono unanimi nello stracciare le vesti di dosso a un uomo senza che costui abbia potuto pronunciare una sola sillaba a sua difesa, gatta ci cova. Mi colpì la totale mancanza di misericordia, l’assenza di dubbi, la non menzione della presunzione non dico di innocenza, ma almeno di non colpevolezza, del loro fratello in Cristo che accompagnò sui quotidiani editi dal Papa e dai vescovi italiani la notizia dell’estromissione del cardinale dal Conclave, lasciandogli addosso, quasi a maggior scherno, la veste rossa e il titolo di Eminenza, come fece Erode con Gesù Cristo, per schernirlo meglio. (...) Certo, il Papa nella Città del Vaticano in materia penale agisce come legislatore dello Stato. E fin qui sono caratteristiche specifiche di una monarchia assoluta. Ma il «giusto processo» – rivendicato dai giudici – per essere tale esige almeno che ogni legge sia resa pubblica e valga per tutti.» Anche online.

  149. BulletJohn L. Allen Jr., On criminal justice, renouncing power might actually make the papacy stronger, in «Crux», 3 novembre 2024. «Affermare che i tribunali vaticani sono "indipendenti" è, quindi, un po' come affermare che il sole ruota intorno alla terra.» Il Cardinal Becciu poteva, realisticamente, essere dichiarato innocente? La risposta è chiara: no, non poteva essere dichiarato innocente, pur essendolo indiscutibilmente! Perché il primo accusatore di Becciu (il primo cronologicamente, conosciuto all’opinione pubblica mondiale) è stato Papa Francesco, che il 24 settembre 2020 lo ha accusato e condannato nel giro di pochi minuti, senza nemmeno che il cardinale potesse conoscere le accuse e quindi difendersi. Ora, il Papa nell’ordinamento legislativo vaticano è il capo supremo dei tre poteri temporali, legislativo, esecutivo e giudiziario; e tutti gli altri magistrati – promotori di giustizia e giudici – sono suoi sottoposti e non sono in grado di contraddirlo altrimenti possono essere sanzionati e cacciati di punto in bianco (proprio come un tribunale comune non può contraddire la Suprema Sorte di Cassazione in Italia). In pratica, qualunque cittadino dello Stato della Città del Vaticano – e di altre monarchie o governi assoluti – che sia accusato dal supremo magistrato è automaticamente anche già giudicato e condannato: è un maligno cortocircuito. E non c’è verità che tenga. Lo esprime molto bene oggi John L. Allen Jr. Anche in italiano. E in francese.

  150. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Processo Becciu e altri. Depositate le Motivazioni dopo quasi 11 mesi e 14 giorni. - Operazione mediatica in difesa del Tribunale vaticano. Perché? - Dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? - Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore? - Dove vuole arrivare il Papa con questa dolorosa commedia?, in «Osservazioni casuali», 41, 26 ottobre-2 novembre 2024. ... «è un processo farsa, preparato e allestito ad arte, per di più in un sistema giudiziario monarchico dove il sovrano è tutto e si fa sempre come lui vuole. Non a caso fra le tante opacità e manipolazioni di questo processo ci sono i "Rescriptum" di Papa Francesco con alcuni dei quali la "legge" è stata adeguata a posteriori al proprio arbitrio. L'intero percorso di questo processo – e parliamo sempre della situazione del cardinale Angelo Becciu – appare come una sorta di 'Lego' giudiziario nel quale tutto è montabile e smontabile come in un giochetto le cui regole si stabiliscono in base ai desideri del regnante (il Papa) che poi può cambiare anche le carte sul tavolo quando vuole. (...) dove vuole arrivare Papa Francesco con la vicenda del card. Becciu? Cosa, e come, farà per chiudere questo suo mostruoso e imperdonabile errore?»

  151. BulletVik van Brantegem, Amor mi mosse, che mi fa parlare, in «Korazym», 1° novembre 2024.

  152. BulletMario Becciu, Un processo politico con una sentenza strampalata e farcita di falsità, da Facebook, 1° novembre 2024. «Tutta questa protervia tipica di stati assoluti», dove la giustizia non è al servizio della verità. «Che tristezza constatare che nella Chiesa i giudici necessitano di un processo di de-umanizzazione della vittima innocente, per poter giustificare a se stessi e alla propria tacita coscienza il fatto che, in realtà, la manipolazione di carte e documenti è un giocare terribile con la vita altrui.» Un'analisi lucida ed equilibrata su una sentenza scandalosa.

  153. BulletIvo Pincara, Processo ingiusto contro il Cardinal Becciu al Tribunale speciale vaticano che ha perso ogni credibilità, in «Korazym», 31 ottobre 2024. Ottimo riassunto della terribile montatura tramata contro un uomo corretto e innocente con un perfido sistema di inganni che ha pervaso l'agire della (in)giustizia vaticana (e italiana, cfr. Striano e co.) insieme alla stampa diffamatrice. Molto servile e cortigiana invece la copertura di «Vatican News», incapace di dar voce alla controparte e quindi insofferente al pluralismo e alla sinodalità (ha confuso l'unità con l'uniformità appiattita e vile).

  154. BulletL'ingiusto processo Sloane Avenue, in «Silere non possum», 31 ottobre 2024. Quando mancano le garanzie...

  155. BulletVatikan-Richter zum Finanzprozess: Hauptzeuge unzuverlässig, in «Kath.net», 31 ottobre 2024. Il testimone principale dell'accusa è risultato inaffidabile (sarà per questo che l'hanno premiato?).

  156. BulletRita Cavallaro, Vaticano, "Becciu usò i soldi in maniera illecita". Il cardinale fa ricorso, in «Il Tempo», 31 ottobre 2024.

  157. BulletFrancesco Peloso, Sloane Avenue, le motivazioni della condanna a Becciu e il criterio del «buon padre di famiglia», in «Lettera43», 31 ottobre 2024.

  158. BulletIgnazio Ingrao, Commento alla sentenza del Tribunale vaticano con risposte del card. Becciu, in «TG1», Rai1, 30 ottobre 2024. «Io non ho rubato mai, niente! Qui c'è la lettera del card. Bertone in cui autorizzava a investire quei 200 milioni!» E a proposito di Marogna: «Se l'ho avvicinata, la signora, era dopo che aveva fatto 20 giorni di galera, ingiustamente!». E l'avvocato Fabio Viglione: «L'innocenza del cardinale è stata completamente dimostrata nel corso del dibattimento. È una sentenza che a nostro giudizio non fotografa la realtà del dibattimento».

  159. BulletFilippo Di Giacomo, Commento alle motivazioni della sentenza contro il card. Becciu, da Facebook, 30 ottobre 2024. «Una sentenza strampalata come ben evidenzia Filippo di Giacomo. Mi limito ad osservare quanto segue. Si legge nelle motivazioni della sentenza che anche senza lucro il cardinale è da condannare per l’investimento illecito sul palazzo di Londra. Ma il Papa non l’aveva condannato perchè, a suo dire, aveva arricchito i fratelli con l’obolo di S.Pietro? Quindi qualcuno ha barato ed ha convinto il S. Padre di una falsità a danno del suo antico collaboratore. Inoltre, avete messo in campo la responsabilità oggettiva? Il Cardinale Bertone gli formalizzò la richiesta di investire i 200 milioni e PERLASCA scelse di investire sul palazzo di Londra. Il Sostituto, come da prassi, incaricò la sezione a ciò preposta, guidata da Perlasca. Se ritenete l’allora Sostituto colpevole, come mai non condannate tutta la catena di comando? Come mai solo Becciu? Come mai non il vero artefice di tutto? Trovano motivazioni psicologiche per condannare l’uno e assolvere l’altro! Come mai? La risposta è chiara. Non è necessario scriverla» (Mario Becciu).

  160. BulletS.C., Pubblicate le motivazioni (inconsistenti) della condanna (ingiusta) al card. Becciu, che al TG1 torna a proclamarsi innocente, come d'altra parte è risultato evidente in sede processuale, in «Faro di Roma», 30 ottobre 2024. Anche in portoghese. E in francese.

  161. BulletSloane Avenue. Depositata la sentenza di primo grado, in «Silere non possum», 30 ottobre 2024. Il livore della stampa e del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, gli interventi contra legem (modifiche della normativa procedural penale) del Papa, la propaganda incompetente degli organi di stampa vaticani, le violazioni dei diritti umani fondamentali, le gravissime accuse – di favoreggiamento alla mafia! – rivolte al presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone.

  162. BulletFrancesco Peloso, Sentenza Becciu, le motivazioni: «Fatti gravissimi. Non ha lucrato, ma fu peculato», in «Domani», 30 ottobre 2024.

  163. BulletRita Salerno, Processo palazzo Londra, motivazioni sentenza: da Becciu uso illecito anche senza lucro, in «TG2000», 30 ottobre 2024. «Per la difesa: "Rispettiamo la sentenza, ma siamo convinti dell'innocenza"» (TV2000).

  164. BulletGian Guido Vecchi, Sentenza cardinale Becciu, le motivazioni della condanna: «Fatti di eccezionale gravità. C'è peculato anche senza lucro personale», in «Corriere della Sera», 30 ottobre 2024.

  165. BulletFelice Manti, "Sapeva con chi faceva affari": ecco perché Becciu è stato condannato, in «Il Giornale», 30 ottobre 2024.

  166. BulletProcesso per il palazzo di Londra, ecco le motivazioni della sentenza, in «Vatican News», 30 ottobre 2024. L'abisso dell'assurdo.

  167. BulletAndrea Tornielli, Processo giusto e trasparenza, in «Vatican News», 30 ottobre 2024. Excusatio non petita, accusatio manifesta. Quando il giornalismo diventa servile e bugiardo!

  168. BulletIacopo Scaramuzzi, Vaticano, il tribunale: l'investimento a Londra fu un azzardo, Becciu non ha mai preso le distanze da Marogna, in «La Repubblica», 30 ottobre 2024. In pratica: «GESÙ DI NAZARETH ERA COLPEVOLE PERCHÉ NON HA MAI PRESO LE DISTANZE DAI DUE LADRONI!» Ah, ecco il frutto di 2024 anni di Cristianesimo! Una macchia gigantesca sulla storia della Chiesa!

  169. BulletVik van Brantegem, Damilano, che "si occupò" del Cardinal Becciu su L'Espresso, Relatore generale all'Assemblea diocesano di Roma alla presenza del Papa, in «Korazym», 26 ottobre 2024. Una vergogna!

  170. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, L'ex direttore del settimanale L'Espresso, Marco Damilano, ora è anche consulente del Papa per questioni socio-economiche e politiche, in «Osservazioni casuali», 40, 19-26 ottobre 2024. Un losco baratto? Uno scandaloso "do ut des"? (cfr. Espresso)!

  171. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, A cinque anni dalla "rinuncia" del capo della Gendarmeria vaticana comandante Domenico Giani. Come si vede la vicenda ora, 2024? L'oblio del Comandante Domenico Giani, in «Osservazioni casuali», 37, 27 settembre-5 ottobre 2024.

  172. BulletIvo Pincara, La CEI e la Santa Sede non si sono costituite parte civile nel processo contro la Diocesi di Ozieri, ritenendo di non essere state danneggiate, in «Korazym», 3 ottobre 2024. Un altro processo kafkiano con intenti persecutori?

  173. BulletNadia Cossu, «Soldi del Vaticano per fini privati» si è aperta l'udienza davanti al gup, in «La Nuova Sardegna», 3 ottobre 2024.

  174. BulletGiovanni Pinna, Accusati di peculato e riciclaggio per i fondi dell'8x1000, di fronte al Gup in 9, inTGR Sardegna, 2 ottobre 2024.

  175. BulletAndrea Gagliarducci, Pope Francis: A missing (and a misplaced) sovereignty, in «MondayVatican», 30 settembre 2024. Anche in italiano. E in francese.

  176. BulletRita Cavallaro, Vaticano, partita la caccia per trovare chi ha passato le carte di Becciu a Striano, in «Il Tempo», 29 settembre 2024.

  177. BulletRita Cavallaro, Becciu, Striano intercettato "in missione" in Vaticano: così nacque il caso, in «Il Tempo», 28 settembre 2024. La verità, che ci farà liberi, non si nasconde! Chi tace è complice del male. E Diddi non potrà più fare lo gnorri. Dalla prima pagina...

  178. BulletNico Spuntoni, Le ultime parole del nemico Pell: "Un complotto". E in Vaticano sussurrano "Becciu aprì alla destra", in «Il Tempo», 25 settembre 2024. Tardivo ravvedimento di Pell? Speriamo! Meglio tardi che mai (poi le interpretazioni dei titolisti che vogliono salire sul carro del redivivo sono assai discutibili...).

  179. BulletIvo Pincara, Il regno di Mangiafuoco in Vaticano è terminato, in «Korazym», 24 settembre 2024.

  180. BulletIvo Pincara, 24 settembre 2020-2024. Il ricordo dell'infamia commessa contro e l'interminabile via crucis percorsa dal Cardinal Becciu, in «Korazym», 24 settembre 2024.

  181. BulletRita Cavallaro, La verità di Becciu «Striano e i corvi vaticani? Qualcuno ha usato il Papa. Ora Cantone mi ascolti», in «Il Tempo», 24 settembre 2024. INTERVISTA BELLISSIMA E PROFONDA!

  182. BulletAndrea Paganini, Sono passati quattro anni! Quanto vale la vita di un uomo? Ecco le tappe dell'interminabile via Crucis percorsa dal cardinale Becciu, 24 settembre 2024.

  183. BulletGiuseppe Scanni, Un'infamia!, da Facebook, 23 settembre 2024.

  184. BulletMarco Felipe Perfetti, Giallo in Vaticano. Spie e accessi abusivi ai danni di vescovi e cardinali, in «Silere non possum», 23 settembre 2024.

  185. BulletRita Cavallaro, Bufera in Vaticano. E spunta l'ultima cena per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 23 settembre 2024. Anche online.

  186. BulletSilvana Palazzo, "Due bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu" / Il Tempo svela gli intrecci con il caso dossieraggio, in «Il Sussidiario», 22 settembre 2024.

  187. BulletRita Cavallaro, Ombra dossier sul Vaticano e le bugie a Papa Francesco per incastrare Becciu, in «Il Tempo», 22 settembre 2024. Ci avviciniamo alla verità! Anche online.

  188. BulletLuis Badilla e e Robert Calvaresi, Il Tribunale vaticano indagherà sui “presunti accessi abusivi compiuti” in Italia durante la vicenda Becciu. Come mai? – Ora sembra più plausibile l’esistenza di un legame teleguidato tra il dossieraggio Striano e la montatura vaticana contro il cardinale. - Si conosceranno un giorno i nomi dei mandanti in Vaticano del processo-farsa contro G. Angelo Becciu?, in «Osservazioni casuali», 35, 14-21 settembre 2024. Un macroscopico conflitto di interessi?

  189. BulletIvo Pincara, Il caso Striano e la caccia a Becciu, in «Korazym», 17 settembre 2024. DA LEGGERE CON GRANDE ATTENZIONE!

  190. BulletNiccolò Magnani, "Striano spiava Vaticano durante indagini contro Becciu" / Promotore di Giustizia: "cercavano nomi coinvolti", in «Il Sussidiario», 15 settembre 2024.

  191. BulletLuis Badilla e Robert Calvaresi, Il processo e la condanna del card. G.A. Becciu ha qualcosa a che fare con lo scandalo "Striano e il dossieraggio" e Quattro anni fa, il 24 settembre, a sorpresa, l'allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi card. Becciu a richiesta di Papa Francesco presentò le sue dimissioni, in «Osservazioni casuali», 34, 7-14 settembre 2024.

  192. BulletRita Cavallaro, Dossier e caso Becciu. Diddi: "Asse tra Procure sulle spiate in Vaticano", in «Il Tempo», 14 settembre 2024. Uhm, qualcuno non ce la racconta giusta.

  193. BulletGiuseppe Legato, Dai rapporti col Vaticano ai Servizi segreti: Cantone indaga sui mandanti di Striano, in «La Stampa», 8 settembre 2024.

  194. BulletRita Cavallaro, Dossieraggio, lo 007 e le spiate di Striano sull'alto prelato cacciato dal Papa, in «Il Tempo», 8 settembre 2024. ... «la pista da seguire è quella che porta Oltretevere». Un... "metodo vaticano"?

  195. BulletAngelo Becciu, «Non mi dimisi per il palazzo di Londra», in «La Nuova Sardegna», 3 settembre 2024.

  196. BulletIl card. Becciu: "Il mio impegno sarà quello di dimostrare al Papa in tutti i modi e con tutti i mezzi l'infondatezza di quelle accuse", in «Faro di Roma», 1° settembre 2024. Anche in spagnolo. E in portoghese. E in francese.

  197. BulletSilvia Sanna, Becciu: «Vendetta contro di me. La verità emergerà», in «La Nuova Sardegna», 1° settembre 2024.

  198. BulletLuis Badilla, 3 ottobre 2019: il Papa nomina Giuseppe Pignatone Presidente del Tribunale dello Stato Città del Vaticano. Le chiacchiere di cinque anni fa ora sono formali gravi accuse contro l'ex Procuratore di Roma, in «Osservazioni casuali», 17 agosto 2024.

  199. BulletFilippo Di Giacomo, L'immaginaria finanza della Santa Sede, in «Il Venerdì di Repubblica», 15 agosto 2024.

  200. BulletAndrea Paganini, Lettera aperta al dottor Pignatone, in «Il Riformista», 7 agosto 2024. «Sul Riformista il professor Paganini pone una domanda centrale per chi ha seguito il delicatissimo caso Becciu. Perché Pignatone, presidente del tribunale vaticano, non ha applicato nel processo da lui presieduto i principi di garanzia e di tutela dell'imputato che adesso, da inquisito invocherà a suo favore? è un articolo serio, da leggere» (Mario Segni). «Andrea Paganini su @ilriformista "Lettera aperta al dottor Pignatone". Immagini se Lei avesse la sfortuna di essere giudicato dal Tribunale Vaticano da Lei presieduto che ha giudicato il cardinal Becciu e non invece da un tribunale della Repubblica Italiana!» (Arturo Parisi).

  201. BulletPhilippe Marie, Exclusif – Scandale financier au Vatican, le cardinal Becciu dénonce un "plan diabolique", in «Tribune Chrétienne», 12 luglio 2024. Anche in italiano.

  202. BulletIvo Pincara, (In)giusto processo in Vaticano. Chi aiuta il Papa? Cosa significa stare con il Papa? Chi sono gli amici del Papa?, in «Korazym», 10 luglio 2024.

  203. BulletGiancarlo Cavalleri, A Londra Pena Parra fa emergere un pezzetto di verità che scagiona Becciu e smentisce il proscioglimento di Perlasca, in «Faro di Roma», 7 luglio 2024. COME MAI LA GIUSTIZIA VATICANA HA PROTETTO ALBERTO PERLASCA (CHE PARE IL VERO RESPONSABILE DEL DISASTRO)? QUALE LOSCO BARATTO C'È DIETRO?

  204. BulletPaolo Maninchedda, Becciu: il silenzio dei vigliacchi, in «Sardegna e Libertà», 1° luglio 2024.

  205. BulletMassimo Franco, Cardinale Becciu: «Volevano annientarmi. Il processo è stato ingiusto, non sono un affarista», in «Corriere della Sera», 30 giugno 2024. Qui il pdf.

  206. BulletFelice Manti, L'ultimo regalo di Bergoglio: l'impunità divina ai giudici vaticani, in «Il Giornale», 22 aprile 2024. Anche in spagnolo.

  207. BulletLuis Badilla, Il famigerato mons. Alberto Perlasca premiato, per i suoi "servizi", con una ricompensa inattesa? Una certa gerarchia cattolica pensa che la Chiesa di Cristo è una sua proprietà?, in «Osservazioni casuali», 14, 13-20 aprile 2024. C'è del marcio in Vaticano.

  208. BulletFranca Giansoldati, Becciu, lettera ai cardinali italiani: «Il mio processo è stata la fossa del Vangelo, sono innocente», in «Il Messaggero», 5 aprile 2024. Anche qui. «La storia è dalla parte degli innocenti». Anche in inglese.

  209. BulletMarco Ansaldo e Evelyn Finger, "Mich tröstet mein reines Gewissen", in «Die Zeit», 27 marzo 2024. Anche in italiano. La verità è lenta, ma procede.

  210. BulletSandro Magister, "Summa iniuria". Il disastro della giustizia vaticana, regnante papa Francesco, in «Diakonos.be», 18 marzo 2024. Anche in francese. E in spagnolo.

  211. BulletGeraldina Boni, Manuel Ganarin, Alberto Tomer, Il 'processo del secolo' in Vaticano e le violazioni del diritto, in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale», 18 marzo 2024. «Veritas et non auctoritas facit legem.»

  212. BulletLuca Fazzo, Il Vaticano chiamò Striano per dare la caccia a Becciu, in «Il Giornale», 18 marzo 2024. La domanda, a questo punto, è: chi ha imbeccato Striano?

  213. BulletGiancarlo Cavalleri, Il vescovo di Ozieri replica alle accuse della procura di Sassari (ispirate dal pg del Vaticano). "I contributi dell'8 per mille spesi integralmente pr i poveri", in «Faro di Roma», 16 marzo 2024.

  214. BulletDon Filippo Di Giacomo, Andrea Gagliarducci, Ernesto Galli della Loggia, Otello Lupacchini, Camillo Maffia, Gianni Minoli, Francesco Petrelli, Giuseppe Rippa, La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu, Radio Radicale, 14 marzo 2024. Angelo Becciu come Enzo Tortora? Per favore, ascoltate bene e agite in coscienza!

  215. BulletPaolo Cavana, Osservazioni sul processo vaticano contro il cardinale Becciu e altri imputati, in «Stato, Chiese e pluralismo confessionale», 4/2023. Sul potere temporale del Papa e sul rispetto dei diritti umani!