Il 24 settembre 2020 il cardinale Giovanni Angelo Becciu ha presentato a Papa Francesco la propria rinuncia – forzata – «alla carica di Prefetto della Congregazione dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato»; il Papa l'ha accettata. Per più di nove mesi la Santa Sede non ha fornito nessuna spiegazione, ma alcune testate giornalistiche hanno attivato una campagna violentissima e martellante in cui hanno addossato numerose colpe al cardinale. Lui si è proclamato innocente, ha trovato la vicenda surreale e spera che l'equivoco si chiarisca. Per più di altri sette mesi il processo non è entrato in materia, poiché i Promotori di Giustizia non hanno obbedito agli ordini del Presidente del Tribunale, vale a dire consegnare (entro due mesi!) il materiale probatorio integralmente («non cominceremo l’esame delle questioni di questo processo finché la difesa non avrà conoscenza completa degli atti»). Ciononostante, il Presidente Pignatone ha deciso di passare alla fase dibattimentale, nella quale è emerso che il testimone Perlasca, la cui deposizione rilasciata in istruttoria risulta piena di omissis, era manipolato; ma il Tribunale ha voluto proteggere la manipolatrice, cancellando l'interrogatorio della Chaouqui calendarizzato per il 16 febbraio 2023 e tenendo nascosti 120 messaggi su 126 intercorsi tra Chaouqui e Ciferri (l'amica del testimone). Perché i magistrati non cercano la verità? Cosa nascondono?
Questa rassegna stampa intende aiutare a farsi un'idea compiuta della vicenda, nella certezza che la verità ci renderà liberi. Tutti. I contributi – vagliati con discernimento – propongono letture più o meno condivisibili (non necessariamente tutte concordanti); spero invece di evitare articoli disonesti o calunniosi. Sempre nella convinzione della sacralità del principio della presunzione d'innocenza, che papa Francesco ha definito «un diritto umano»; fino a prova contraria.
Nell'agosto 2022 il Papa ha invitato il card. Becciu a partecipare al Concistoro. Ha poi detto ai magistrati che bisogna «evitare il rischio di "confondere il dito con la luna": il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano». Ma se la luna non c'è? Dopo due anni di processo e 67 udienze, livido di accanito furore, il PdG Diddi ha voluto una pena di più di 7 anni per il cardinale. Ma senza fornire un briciolo di prova per sostenere i suoi teoremi! E se Becciu fosse davvero innocente, vittima di un colossale complotto? Che fare? Io ho scritto al Papa. E tu? AP