Come tutte le cose belle e buone, la cultura appartiene a chi ne fa uso.
Come tutte le cose belle e buone, la cultura appartiene a chi ne fa uso.
Andrea Paganini, Sentieri convergenti, postfazione di Alberto Roncaccia, Aragno, Torino 2013.
Per Andrea Paganini la poesia è un incontro, un’intesa, una complicità: tra due o più persone, anzitutto, chi scrive e chi legge, purché tendano verso un luogo che intimamente le attira, le unisce e le trascende. Ne consegue «una comprensione della letteratura che non fa della lingua una finalità in sé, bensì uno strumento di comunicazione con gli altri» (Georges Güntert). La parola nasce così – plasmata, scolpita o forgiata – nel crogiolo dell’esistenza, dove traccia parabole di luce attorno al mistero dell’amore, dono di libertà.
«Quella di Paganini è una poetica della realtà vissuta […]. Da una poesia all’altra, il discorso si confronta con geometrie che resistono, perché rimandano a un altrove che l’io non padroneggia, a un senso da scoprire e, soprattutto, a un incontro. È così condotta un’ostinata ricerca di Assoluto, di risposte a interrogativi essenziali che la poesia ha la facoltà – e, per Paganini, il dovere – di porsi. La tensione morale è anche, in momenti particolarmente felici, religiosa. L’io raccoglie circoscritte ma preziose gioie, intensamente poetiche, che segnano le tappe tematiche, ragionative e spirituali della raccolta» (Alberto Roncaccia).
Aragno, Torino 2013, pp. 64.
ISBN: 978-88-8419-659-0
Euro 8.00
Recensioni e commenti
Licenze poetiche, in «Corriere del Ticino», 15 febbraio 2014.
Giovanni Casoli, Andrea Paganini. Sentieri convergenti, in «Città nuova», LVIII, 7, 10 aprile 2014.
Arianna Nussio, Poesia della Svizzera italiana... e poschiavina, in «Il Bernina», 9 settembre 2014.
Michela Nava, La poesia grande protagonista a Poschiavo, in «Il Grigione Italiano», 18 settembre 2014, parte a; parte b.
Jean-Jacques Marchand, Andrea Paganini, Sentieri convergenti, in «Quaderni grigionitaliani», 84, aprile-giugno 2015, p. 114 e p. 115.